Legami di Seta - Forum Italiano BDSM & Fetish

Italy_Flag https://legamidiseta.forumcommunity.net

Legami di Seta - Forum Italiano BDSM & Fetish - Vietato ai Minori di 18 Anni
 

comando
Information
Member Group:Master
Member Title:comando col consenso
Birthday:1 April 1970
Gender:Male
Location:veneto
Interests:Relazione celebrale, Ageplayer,
One Night Stand,
Poi si vedrà!
Avatar
Avatar
Active stats
Posts:204  (per day: 0.6)  Posts written in this site
Like:+130  (given: 41)
Joined:6/5/2023, 05:36
Last visit:28/4/2024, 19:27
Preferred site:Il rifugio del peccatore
Last visited site:Legami di Seta - Forum Italiano BDSM & Fetish
Communicate
Private Message:PM
Email:Private
Other contacts:telegram username: @Nclgs70 o forse senza @: Nclgs70
Friend
Signature
"Come a riavendosi dalla monotonia ipnotica del ticchettio del tempo che passa guardò a sinistra e Vide Eva sul marmo, perfetta.
Eva era sua.
Si sedette sul divano e di concesse di contemplarne la bellezza a lungo, accrescendo i desideri di possederla.
Certo, c’era stato un contratto tra loro, inteso come “un gioco” ma realistico, in cui lui versò anticipato il denaro per il compenso del suo servizio perpetuo, fino alla quiescenza.
Ora quasi tutto il suo servizio consisteva, nelle ore quando egli era presente, nell’essere un’opera d’arte vivente, nel restante tempo di prepararsi per esserlo.
Non era sua per quelle formalità, o per quel denaro dello stipendio che lui la possedeva.
Bensì perché da quando la prese con sé, cinque anni prima, e successivamente per decisioni maturate, lei aveva scelto e ribadito di essere sua.
Certamente lei era affascinata da quell’uomo seducente tanto più grande di lei, più del doppio dei suoi anni, di potere e di prestigio.
Sentiva che era suo diritto intrattenersi con le altre donne, di fatto pochissime, che aveva o avrebbe avuto, esse erano come brezza subito obliata, perché invariabilmente egocentriche.
Sentiva di essere amata nel modo più totale da quell’uomo la cui vita era conchiusa nel lavoro.
Sapeva che il suo modo di imporre il possesso era una richiesta di amore incondizionato il solo che lei desiderava elargire: non voleva “sprecarsi” per uno qualsiasi che intendeva “far funzionare le cose”.
Lei diceva di essere per lui: “il dono della mia carne”, come di un dono materiale, di un anello; e diceva: “il dono di me” come di una promessa: “una promessa che per avverarsi necessita di una vita, e per tradirla basta un minuto”.
Lui sapeva che lei aveva acconsentito a sostenere pressioni psicologiche e attenzioni fisiche ben oltre quelle veramente accadute in quei cinque anni.
Quelle forse troppo rare volte che aveva impartito il compito di dialogare a Eva, ella gli aveva espresso come necessaria disciplina, fermezza e pazienza per fondare e confermare il suo servizio, il suo status di schiava Sua. Aveva poi ribadito ancora che voleva e doveva essere disciplinata come schiava.
Lui sapeva che agognava tutto ciò: come una promessa di fedeltà che desiderava le fosse richiesta e che invece, siccome non arrivava, la dequalificava come non meritevole del suo possesso".