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È complesso darti una risposta non è bianco o nero. Le persone con cui abbiamo praticato si soffrivano ma si eccitavano allo stesso tempo il dolore la sottomissione il piacere sono collegati a stretto giro nel modo in cui noi viviamo il bdsm. Per cui compassione per una slave che sta godendo non ha senso d'esserci. Noi non pratichiamo il dolore fine a se stesso ma solo come amplificazione o mezzo per arrivare allo sfogo.
Presumo ( ma non ho nessuna esperienza) che sia lo stesso per lo slave maschio anche se con dinamiche diverse.
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