Spesso e volentieri salta fuori l'annosa questione del cosiddetto potere sessuale delle donne, del fatto che molti uomini siano costretti pagare le donne in cambio di prestazioni sessuali mentre le donne non hanno questo problema, anzi, ci guadagnano.
Io proverei ad analizzare la questione utilizzando un approccio diverso.
Partirei con una mia considerazione personale: secondo me il denaro non è il metro di misura corretto. O meglio, non è il solo strumento di misura da tenere in considerazione.
Occorre utilizzare il tempo.
Tutti noi partiamo con un capitale iniziale di tempo a noi ignoto che via via erodiamo fino all'inevitabile fine.
Il fatto che il capitale totale di cui disponiamo ci sia sconosciuto, o meglio, sia solo stimabile lo rende ancora più prezioso.
Il tempo non ha poi lo stesso valore per tutti: il tempo di un ottantenne è più prezioso del tempo di un quindicenne, dato che non solo quest' ultimo presumibilmente ha un capitale maggiore, ma, essendo, in teoria, più veloce e reattivo, usa meno tempo per compiere determinate azioni.
Ma anche a parità di capitale, come si spende il tempo non ha lo stesso valore per tutti: c'è chi considera tempo buttato quello usato per leggere un libro preferendo giocare a calcio e così via.
Il tempo è denaro, dice un noto proverbio. In un certo senso è vero ma anche qui non è possibile definire un valore assoluto.
Se è vero che sulla carta un'ora di Bill Gates vale molti più soldi di un'ora di un programmatore in una piccola software house, è altrettanto vero che Bill Gates spende molto di più nei due minuti in cui si lava i denti...
Scherzi a parte, siamo noi stessi che definiamo che valore dare al nostro tempo. C'è chi preferisce lavorare 12 ore al giorno per guadagnare di più e così poter pagare una persona che gli pulisca casa ( a parità di guadagno orario, ossia le 4 ore al giorno in più le devolvo alla colf, pari pari) e chi invece preferisce non avere estranei in casa e pulirsela da solo anche se ci guadagnerebbe di più perché la sua ora di lavoro vale il doppio di quella di una colf.
Ogni scelta, per me, è lecita.
Fatta questa breve introduzione arriviamo all'annosa questione.
Il desiderio di una persona è: voglio trascorrere del tempo con un'altra persona divertendomi, diciamo, stando in intimità con lei.
Non distinguiamo se facciamo una bella zompata oppure un bel incontro kinky.
Teoricamente il tempo trascorso ha lo stesso valore per entrambe le persone, visto che entrambe si divertono.
In un mondo ideale e razionale, una delle due persone mette un annuncio su internet dettagliando il suo aspetto, i suoi gusti e cosa vorrebbe fare. L'altra persona legge e se vi è una corrispondenza, risponde.
Ma questo è il mondo reale.
Uomini e donne sentono diversamente la loro voglia di soddisfare le loro necessità intime. Od almeno così sostengono alcuni.
E questo è già di per se porta ad uno squilibrio. Anche se io non penso sia vero: come alla gnocca di turno basta andare in appositi luoghi per conoscere tizi, così è per lo gnocco.
Per i normotipi di pari età, condizione sociale etc. entrambe le persone investono parte del loro tempo per conoscersi. Talvolta questo tempo è investito bene, talvolta purtroppo, si rivela un pessimo investimento. Non distinguo tra uomo e donna perché se è vero che l'uomo nella fase di conoscenza di solito investe anche qualche spicciolo in più della donna è altresì vero che il tempo è più o meno lo stesso. Anzi spesso se la donna è interessata ad un uomo investe tempo e soldi per rendersi ancora più attraente.
Lo squilibrio si ha, secondo me, quando vi è disparità di avvenenza, gusti, età.
In questo caso il tempo che le due persone trascorrono insieme ludicamente viene visto in un ottica diversa da una delle due parti. Per una è tempo dedicato a divertirsi, per l'altra sarebbe tempo perso che, a meno che non trovi il modo di farlo fruttare, non accetterebbe di consumare.
A questo punto, chiaramente, una delle due persone, che nel 99% dei casi è l'uomo, ha due possibilità per raggiungere il suo scopo, ossia trascorrere del tempo in intimità con la giovine ed avvenente pulzella:
- deve investire del tempo extra, per esempio, in ambito kinky andare a pulirle casa, andarle a fare la spesa, farle da autista ed accompagnatore alle feste a tema, prestarsi come cavia affinché la mistress impari una pratica ( che a lui piaccia questa pratica o meno). Dovrebbe evitare, nel caso la fanciulla esercisse come pro, di farle da segretario, accompagnatore ad incontri con i clienti, pagarle annunci etc. Insomma evitare tutte quelle attività che potrebbero rientrare nel reato di sfruttamento o favoreggiamento della prostituzione.
- barattare soldi contro tempo, che è quello che normalmente facciamo tutti in ogni giorno feriale.
La prima soluzione è praticabile in un numero estremamente limitato di casi.
La seconda è la norma.