Legami di Seta - Forum Italiano BDSM & Fetish

Godi, femdom, dominazione a distanza, masturbazione, controllo dell'orgasmo

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view post Posted on 19/12/2014, 17:34     +1   -1
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T.P.E.
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Racconto sul web, autore schiavettorepresso, tratto dal suo blog
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“Devi avere pazienza, schiavetto mio.”
Questo è ciò mi scrive dopo che le ho chiesto se avesse qualche ordine da darmi per la mattinata.
È tutto iniziato come da routine: io che mi sveglio, io che non indosso le mutande, io che le do il buongiorno, io che ho voglia di godere, e lei che ha voglia di divertirsi.
Non mi risponde più, decido così di mettermi a studiare. Un po’ per ammazzare il tempo, un po’ perché comunque il periodo degli esami si sta avvicinando.
Mentre studio, ogni due o tre righe, l’occhio cade insistentemente sulla casella email, per controllare se per caso mi ha scritto: nulla.
Passano i minuti, passano i quarti d’ora. Nessun segnale. Vorrei scriverle, ma non voglio rischiare di risultarle pesante, asfissiante. Resisto, e continuo ad aspettare, senza sapere nemmeno che cosa sto aspettando. Un ordine, forse.. Anche solo un “ciao”, o una qualsiasi parola che dimostri che sta pensando a me, che mi sta considerando, sarebbe un motivo sufficiente per farmi sorridere.
È passata quasi un’ora dalla sua ultima mail, ma ancora non si è rifatta sentire.
D’un tratto, il telefono si illumina. Numero privato. È sicuramente lei. È già qualche giorno che ha il mio numero di telefono, ma non l’aveva ancora utilizzato. L’idea di parlarle al telefono mi agita, e mi eccita al tempo stesso. Mi agita perché lei è la mia Padrona, mi mette in soggezione, e io sono timido. Mi eccita perché... Mi sembra inutile spiegare il perché.
Mi fiondo sul telefono, ma smette immediatamente di squillare. Un problema con la linea? O ha messo giù apposta? Mi metto a fissare il telefono, aspettando che riprenda a squillare, col cuore che sembra quasi volermi uscire dal petto. Niente, nessun segnale.
Cerco di rimettermi a studiare, ma rimango agitato, e fatico a ritrovare la concentrazione. Il mio sguardo prova a dirigersi sul libro, ma viene sempre catturato dal cellulare, che non si illumina più.
Quando finalmente ricomincio a calmarmi, ecco che suona di nuovo. Lo guardo, aspetto qualche secondo.. Questa volta non smette, e allora posso rispondere. Sono molto agitato, e la mia voce trema. Riesco a non balbettare per miracolo.
“Pronto..”
“Ciao schiavetto!”
La voce è tremendamente sexy, calda e femminile.
“Buongiorno Padrona.”
“Allora, come va?”
“Bene.”
“Cosa mi racconti?”
“Non lo so.”
“Dai raccontami qualcosa.”
“Non saprei cosa..”
“Ma come, hai sempre qualcosa da dire quando ci scambiamo le email, e adesso che mi puoi parlare, non sai nemmeno cosa dire?”
“Mi sento in imbarazzo..”
“Ma che carino il mio schiavetto! Ti vengono le guance rosse? Se ti avessi qui avresti il culetto in tinta con le guance, lo sai?”
“Sì, lo so.”
“Hai una bella voce schiavetto.”
“Grazie.. Anche la sua è stupenda. Molto sexy..”
“Grazie schiavetto! Sei un po’ bloccato eh?”
“Eh sì..”
“Però ieri eri più bloccato, vero? Con quel nastro ad impacchettare il mio gingillo! Allora, com’è stato?”
“Tutto sommato non male dai..”
“Ah non male? Chissà se ti ha visto qualcuno..”
“Non credo, Padrona.”
“Ne sei sicuro?”
“Beh, sicuro no.. Non mi guardavo intorno. Ero troppo in imbarazzo.”
“Cos’è, se io non vedo loro, loro non vedono me?”
“Sì, qualcosa del genere..”
“Dai spogliati.”
“Cosa?”
“Spogliati ho detto.”
Mi sfilo i pantaloni in mezzo secondo.
“Fatto Padrona.”
“Molto bene. Com’è il mio gingillo?”
“Per il momento abbastanza tranquillo.”
“Rimedia.”
“Come?”
“Devo spiegartelo io? Se fossi lì ci penserei io, ma non ci sono, e ci devi pensare tu.”
Lo prendo in mano ed inizio a masturbarmi. L’erezione arriva istantaneamente. Il respiro si fa affannoso, ma allo stesso tempo, inizio a sentirmi più a mio agio, più tranquillo.
“Non è più tranquillo, Padrona.”
“Bravo schiavetto... Ora godi.”
“Davvero?”
“Certo! Avanti, e in fretta, voglio sentirti godere.”
“Sì Padrona.”
“E chissà, magari anche io mi sto toccando mentre ti ascolto.”
“Ah..”
Inizio a toccarmi più velocemente, e mentre il respiro si fa sempre più serrato, l’orgasmo si avvicina molto velocemente. Potrei godere subito, ma decido che almeno un po’ voglio godermela.. Anche fossero solo due minuti.
“Non faccia scherzi, non mi dica di smettere quando sono sul più bello.”
“Chissà.. Quasi quasi.. No schiavetto, tranquillo! Godi.”
Finalmente vengo travolto da un ondata di piacere, e lo sperma fuoriesce copioso, andando a formare un laghetto sulla mia pancia, riempiendo l’ombelico. È caldo, è denso, è tanto.. Io finalmente ho goduto, e lei ha sentito, ha sentito l’orgasmo del suo schiavo.
“Bravo schiavetto, davvero niente male.”
“Grazie Padrona.”
Ho ancora il respiro affannoso, ma in maniera diversa: ora è come se avessi appena finito una partita di calcetto, o una corsa molto lunga..
“Sono molto soddisfatta di te. Adesso fila a studiare.”
“Grazie ancora Padrona.”
“Basta ringraziarmi, e fila!”
“Mi scriverà adesso?”
“Ma sì, certo schiavetto mio! Ora però vai, lo studio prima di tutto!”
“A dopo Padrona, buona giornata.”
“Ciao schiavetto!”
 
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