Racconto non autografo, trovato sul web, dal sito eroticiracconti, autore anonimo
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Monica fissava Gianluca approfittando del fatto che doveva spiegargli un teorema di matematica.
Gianluca, ventenne,al primo anno di università, aveva in effetti bisogno delle lezioni di quell'amica conosciuta quasi per caso nell'atrio della facoltà e ormai prossima alla laurea. La ragazza aveva 25 anni, era alta, capelli mori e lunghi, un viso da favola e due gambe assai attraenti. Lei stessa era stupefatta di essere attratta da quel ragazzino, alto quasi un metro e novanta e magrissimo, con delle belle labbra ma col naso abbastanza pronunciato, insomma anche se non brutto, non certo un capolavoro di figliolo! Oltretutto piuttosto timido e assai impacciato, non certo il tipo brillante che si sa rendere interessante e desiderabile.
Lei, da sempre un'aspirante padrona, non solo non era mai uscita allo scoperto con nessuno degli uomini con cui era stata, ma non aveva mai neppure osato "tastare il terreno" con qualcuno, convinta che le sue fantasie dovessero rimanere tali. Aveva dunque sempre represso le sue tentazioni, principalmente indirizzate verso le piante dei piedi dei ragazzi, meglio se più giovani di lei, che nei suoi desideri sarebbero state degne di attenzioni, cure e tormenti di vario tipo. Ecco dunque che si era invaghita di Gianluca e dei suoi piedoni, due belle fette giovani e interessanti che nei sogni proibiti di Monica erano oggetto del suo sadico piacere.
Era per questo che si era fatta avanti, e complice la sua bellezza e il suo fascino era riuscita ad ottenere la fiducia del giovanotto, galvanizzato da queste insperate attenzioni. Dopo un'ora che parlavano di teoremi e dimostrazioni, lei si fece coraggio e lo invitò a prendere un caffè a casa sua quella sera.
Monica era convinta che Gianluca fosse un potenziale schiavo e aveva deciso che quella sera avrebbe tentato un approccio. Se la cosa si fosse messa male, ci sarebbe andata a letto, e figurarsi se quel pivello sarebbe scappato via, lasciandosi scappare l'occasione di farsi una figa simile!
Lui venne alle nove in punto. Dopo aver bevuto un liquore ed essersi fumati una sigaretta, Monica notò che la sua preda era leggermente alterata per l'alcool bevuto, e capì che era quello il momento di "rischiare": lo fece sdraiare sul divano e gli tolse le scarpe, con la scusa che altrimenti sporcava la stoffa. Era eccitatissima, forse più di lui che in quel momento non si rendeva bene conto della situazione, anche perchè aveva un piacevole giramento di testa.
"Sono curiosa di vedere se soffri il solletico sotto questi piedoni!", e iniziò a toccarglieli, a strofinare le sue unghie sulle piante, sempre più velocemente, fino alle dita: Gianluca rideva come un matto e appariva divertito, oltre che eccitato.
"Non è ancora nulla, Giangi: adesso togliamo anche i calzini e vedrai che sarà ancora più divertente!".
Glieli tirò giù lentamente fino alle caviglie, poi glieli abbassò fino a che si poterono vedere i talloni nudi, i quali vennero sollecitati dalle unghie della giovane, la quale successivamente sfilò del tutto i calzini con decisione e si avventò sulle piante del ragazzo, lecandole, mordicchiandole e tastandole avidamente. Poi andò vicino al viso di Gianluca e gli disse:
"Come studente sei una frana. Lasci molto a desiderare, e per questo io ora ti dovrei punire".
Gianluca, stupefatto ma allettato dalla situazione, le rispose:
"Forse hai ragione. Credo che una piccola punizione la meriterei!".
"Io credo invece chela punizione che meriti non sia molto piccola, sài? Stasera penso proprio che imparerai che occorre applicarsi nello studio dell'analisi. Te lo dice la tua maestrina!".
"Se lo dici tu, Monica. Mi rimetto alla tua volontà!".
"Bravo piccolo Giangi! Ma ricorda che io non sono Monica, ora sono la tua Padrona!".
"Sì,mia padrona!".
Le pareva di sognare! C'era riuscita, era come pensava! A quel punto la strada per lei era in discesa, poteva fargli tutto ciò che desiderava. Lo portò in camera e gli ordinò di sdraiarsi sul letto a pancia in giù. La tanto sospirata tortura del giovanotto poteva iniziare.
"Dunque, Giangi! Tu senz'altro sottovaluti il dolore che può essere inflitto sotto le piante dei piedi, quindi io dovrò farti ricredere per questa mancanza!"
Prese uno stuzzicadenti e iniziò a pungolarlo a dovere, mentre alle lunghe dita di Gianluca venivano applicate delle mollette di alluminio, che gli provocavano un lento ma progressivo dolore. Il giovane urlava abbastanza, mentre premeva il pene durissimo sul materasso.
"Che fai già ti lamenti?".
Legò le caviglie di Gianluca molto strette e, sempre pancia in giù, gli faceva appoggiare le piante sul vicino termosifone caldo, mentre lo dileggiava in vario modo. Poi, lo rimise nella posizione iniziale, e dopo avergli immobilizzato i piedi, corse in cucina, e tornò con un mestolo da cucina.
"Padrona,che vuoi farmi?"
"Adesso Giangi i tuoi piedoni faranno conoscenza con un validissimo strumento di tortura. Si tratta di una tecnica di tortura, denominata bastinado, che ho trovato su internet. Andrebbe attuata con una canna di bambù, ma anche questo mestolo darà risultati soddisfacenti!".
E iniziò a infliggergli sulle piante colpi duri, precisi e veloci.
Dopo poco Gianluca urlava avvertendo un bruciore insopportabile, persino peggiore di quello avvertito col termosifone!
"Eh sì....E' davvero esaltante sbizzarrirsi sui piedoni di un ventenne! Adesso se ci tieni alle tue "piantine", ti consiglio di contare a voce alta i colpi che ti somministrerò. Ogni volta che accenni a gridare, ripartirai da zero. Arriveremo a quaranta. Su ogni pianta, ovviamente".
Fu una vera e propria tortura, Gianluca ce la metteva tutta per non urlare, ma Monica tendeva allora a colpire con più forza e ad aumentare l'intensità dei colpi per fargli perdere il conto e meritarsi quindi un supplizio aggiuntivo.
Alla fine, dopo molte decine di colpi, i piedoni dello studente erano messi molto male, e Monica decise che era giunto il momento di godere e di premiare quel ragazzino che si rivelò assai inesperto e incapace anche nel fare all'amore, nonostante quella sera lui, così come Monica, avesse finalmente realizzato il suo sogno.
Edited by BDSMLover - 4/5/2019, 12:52