BDSM e mondo lesbico

Fratelli e Sorelle
ricordiamo la figura di Suor Benedetta Carlini, suora lesbica e badessa del pacifico Convento della Madre di Dio a Pescia.

Nata in una famiglia di buoni agi, aveva un carattere fiero e impetuoso, perfino collerico, dominava e cavalcava, fin da bambina, volendo prepararsi degnamente alla Prima Comunione.
Ottima suonatrice di flauto, Benedetta Carlini, come voleva allora la tradizione, prese il velo giovanissima e a trent’anni si ritrovò a capo dell’intero convento. Sola nella sua piccola cella divenne improvvisamente preda di violente apparizioni. Strani uomini, diceva la badessa atterrita, la volevano uccidere. Spaventatissime le suore, che temevano manifestazioni demoniache, decisero di andarle subito in soccorso, affidandola alle cure amorevoli di sorella Bartolomea. Da quel momento le apparizioni si dissolsero per lasciare il posto a immagini squisitamente mistiche che spalancarono alla badessa le porte calde e miracolose dell’estasi religiosa.
A quel punto intervennero le gerarchie della Chiesa, che in piena Controriforma vigilava cupa e accigliata su ogni moto indipendente dello spirito e la verità trapelò presto.
Le visioni, si scoprì durante l’interrogatorio da parte dei gendarmi pontifici, si materializzavano mentre badessa e suora si stringevano nell’amplesso.
Benedetta Carlini venne allora immediatamente rimossa dal priorato, isolata e messa sotto accurata vigilanza per i restanti 25 anni della sua vita durante i quali tentò più volte il suicidio attraverso l’autopenetrazione con una zucchina di 70 cm. Morì nel 1661, all’età di sessantanove anni, tra atroci sofferenze, a causa di una gravissima malattia, la blenorragia anale femminile, allora incurabile.

Pace e bene.