Legami di Seta - Forum Italiano BDSM & Fetish

GAY, sesso e bdsm

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sagittario53DOCesc
view post Posted on 10/4/2013, 19:08     +1   +1   -1




In questo 3D non mi ci vorrei proprio infilare, ma lo faccio solo per dire che essere contrari al matrimonio gay non è nè pregiudizio, nè discriminazione.
L'omofobia è discriminante, non certo la convizione, condivisa da milioni di persone in tutto il mondo, che le coppie omosessuali, debbano godere di tutti i diritti e avere tutti gli obblighi di una coppia etero, ma da questo a parlare di matrimonio e adozioni di minori ce ne passa.
Il matrimonio è una istituzione, oltre che un sacramento (per chi ci crede), una unione legale tra un uomo e una donna nell'ambito della quale crescere ed educare i figli, naturali o adottati.
E' largamente accertato e dimostrato che per una normale crescita e uno sviluppo armonico del carattere i bambini necessitano di entrambe le figure genitoriali e non di surrogati.
Esiste una amplissima letteratura a proposito, italiana e straniera, a sostegno di queste tesi supportate da centinaia di migliaia di casi di disadattamento in soggetti cresciuti senza di uno dei due genitori, per qualsivoglia motivo o per situazioni di confusioni dei ruoli genitoriali.
Occorrerà, quindi, se e quando avremo un governo, affrontare il problema delle unioni Gay, ma per favore non chiamiamoli "matrimoni".
E per ciò che riguarda il Papa, suvvia, ma veramente pensate che un Papa qualsiasi possa candidamente benedire le unioni Gay dopo secoli di dottrina cattolica?: sarebbe come convincere Berlusconi che i Comunisti non esistono più e pretendere che lo affermi sulla pubblica piazza! (un pò ha ragione però, vedi Landini o Diliberto, anche se non mangiano bambini, esistono eccome!)
 
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baresina76
view post Posted on 10/4/2013, 19:18     +1   -1




CITAZIONE (Rainforest77 @ 10/4/2013, 11:48) 
Baresina a parte tutto, secondo me la più grande perversione dell'essere umano è il pregiudizio e la discriminazione nei confronti del prossimo :)

Certo,io x esempio sn del sud
terron x quelli del nord,
e vedi ke io ho sempre avuto
amici trav gay.io guardo il loro
rispetto x me,ho avuto amike
ke mi han tradita
 
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Rainforest77
view post Posted on 10/4/2013, 20:02     +3   +1   -1




È vero anche che un tempo l'unico matrimonio riconosciuto era quello celebrato in chiesa in base ai patti lateranensi. Impensabile la sola celebrazione del matrimonio civile. Quello non era matrimonio per la chiesa bensì concubinato. Non so quanti conoscano la vicenda dei coniugi Bellandi. Nel '56 Mauro Bellandi e Loriana Nunziati si sposarono a Prato con rito civile. Appresa la notizia l'allora vescovo di Prato, Pietro Fiordelli scrisse una violenta lettera in cui condannava con sdegno e disprezzo la peccaminosa scelta dei due che avevano rinunciato al rito religioso, qualificandola come concubinato. La lettera fu pubblicata sul giornale della parrocchia e impose al parroco di leggere pubblicamente la pastorale. Con la stessa il vescovo oltre manifestare sdegno, negò ogni sacramento ai coniugi e vietò l'aspersione dell'acqua santa a loro e persino ai genitori. Seguì una querela per diffamazione nei confronti del parroco e del vescovo a cui seguì una condanna mite in primo grado. L'ansia per le vicissitudini legali raggiunse i piani alti del Vaticano, turbando non poco il Papa. Se non ricordo male in appello ci fu l'assoluzione per i due uomini di chiesa. I coniugi Bellani, che di illegale non avevano fatto nulla ma avevano celebrato un regolare matrimonio, erano commercianti. L'odio dei prelati si diffuse ai cittadini. Gli affari del Bellani si dimezzarono ma non è tutto: seguirono minacce, lettere anonime, insulti, emarginazione, pestaggi. I due resistettero ma finirono in stenti la loro vita. Perché tanta preoccupazione financo del Papa non è cosa che mi è chiara. Per fortuna nel corso degli anni ci siamo evoluti anche noi e ciò che prima era immondo concubinato ora è matrimonio legittimo e a tutti gli effetti con buona pace di tutti. Auspico che un giorni sia lo stesso per gli omosessuali. Nessuno chiede la consacrazione religiosa ma quella laica dello stato non mi disturberebbe.
Sant'Agostino che non era proprio l'ultimo arrivato diceva: "Dilige, et quod vis fac: sive taceas, dilectione taceas; sive clames, dilectione clames; sive emendes, dilectione emendes; sive parcas, dilectione parcas: radix sit intus dilectionis, non potest de ista radice nisi bonum existere". (Ama e fa ciò che vuoi. Se tu taci, taci per amore: se tu parli, parla per amore; se tu correggi, correggi per amore; se tu perdoni, perdona per amore. Sia in te la radice dell'amore; e da questa radice non può derivare se non il bene). Non avremmo bisogno di barriere, ostacoli, veti se riconoscessimo l'amore senza considerare il nostro più giusto di quello di altri.
 
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baresina76
view post Posted on 10/4/2013, 20:09     +1   -1




Anke se nn kondivido
matrimonìo gay,o adozione
mi skuso,ma e kosi
 
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Rainforest77
view post Posted on 10/4/2013, 20:13     +1   -1




Non ti scusare. Ognuno condivide ciò che vuole e quello che sente. Non mi preoccupa il condividere o meno di una cosa. Mi lascia perplesso solo quando ciò che non si condivide si tramuta in odio e persecuzione (Ovviamente parlo in generale, non è il tuo caso).
 
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baresina76
view post Posted on 10/4/2013, 20:23     +1   -1




Si certo,e ke mi skoncerta
il concetto,ma poi ognuno
cerka la felicità km vuole
 
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sagittario53DOCesc
view post Posted on 10/4/2013, 22:30     +1   -1




"Ama e fa ciò che vuoi." : Si può anche uccidere per amore, Rain!
Lascia stare sant'Agostino a chi lo sa interpretare!
Io lo avevo detto che non mi ci dovevo infilare in questo 3D perchè sarei stato almeno travisato ed è quello che hai fatto anche tu.
Lo dico perchè sai che ti stimo e non credo affatto che la tua risposta sia strumentale, ma poco c'entra con ciò che ho scritto.
Non si puo tirare in ballo il bigottismo o l'inquisizione.
Io ho affermato, al di la di ogni ragionevole sospetto, che non trovo nessun ostacolo alla convivenza, alla formazione di nucleo familiare e a diritti e doveri condivisi di unioni gay, ma che tutto ciò non può e non deve chiamarsi matrimonio perchè questo è UN'ALTRA COSA e una coppia omosessuale non può e non deve adottare e crescere bambini per una propria scelta egoistica.
Poi possiamo, anzi potete, ragionare all'infinito, ma queste scelte dividono e divideranno sempre l'umanità e le coscienze, ma non bisogna fare l'errore di ergersi a grandi saggi e moralizzatori moderni e illuminati in contrapposizione a chi non la pensa esattamente come voi che viene considerato gretto e ignorante, perchè non è proprio così.
Anche questa campagna continua e martellante contro chiesa, papato, clero è diventata noiosa olre che fuori luogo: non sarete certo voi a scoraggiare milioni di cattolici a credere, frequentare i luioghi sacri o manifestare la propria devozione al papa, santi ed affollare luoghi di culto: sono passati 2000 anni ed è ancora così!
La chiesa ha dimostrato di essere molto più avanti di tanti stati e governicchi del pisello: hanno fatto un papa in sette giorni e questi coglioni al governo stanno da 45 giorni a litigare mentre i mercati ci sbranano.
Il discorso sarebbe molto più lungo e difficile, ma il peggior sordo è chi non vuol sentire e quindi tra Don che si diverte a scrivere parabole fantascientifiche e paradossali, SQ che ogni tanto vomita sulla chiesa e clero e qualcun altro che parla a sproposito, è meglio tacere e rassegnaqrsi a luoghi comuni e stronzate varie.
 
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RoverMoog
view post Posted on 10/4/2013, 22:37     +1   -1




CITAZIONE (sagittario53DOCesc @ 10/4/2013, 23:30) 
una coppia omosessuale non può e non deve adottare e crescere bambini per una propria scelta egoistica.

Anche gli etero crescono i bambini per una scelta egoistica? No, gli etero sono tutti bravi genitori... Infatti tutti quelli che vanno dallo psicologo sono figli di coppie omosessuali :P
 
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Rainforest77
view post Posted on 10/4/2013, 22:53     +1   +1   -1




Si può uccidere per amore. Ma in quel caso è amore? Non credo che l'amore, se amore è, contempli l'atto di togliere la vita. L'omicidio nel nome dell'amore è mosso dall'egoismo non dall'amore stesso.
Non mi interessa strumentalizzare nè svilire chi la pensa diversamente. Si può capire dal mio successivo commento: ovvero non mi preoccupa il pensiero contrario, mi preoccupa quando il dissenso diventa persecuzione e porta agli scempi come i selvaggi pestaggi in Italia e all'estero ai danni di omosessuali rei di essere tali o di camminare mano nella mano con il loro compagno/a. Il mio discorso, ripeto, era generale e non era riferito a nessuno in particolare (anche perché non credo che nessuno di noi vada in giro a sprangare omosessuali). Anch'io dissento da tante cose ma tollero ciò che è difforme da me. Il fatto di cronaca citato serve a dimostrare come cambiano i tempi e il comune sentire. Sono antireligioso e avverso la chiesa per le sue scelte politiche e sociali ma non attacco chi è credente nè ho la pretesa che la chiesa benedica le unioni omosessuali. In realtà in questo discorso la chiesa c'entra anche poco e il discorso è molto più ampio. Per me rimane in primis una questione di coscienza. Ciò che arricchisce gli altri di un diritto senza scalfire i miei la interpreto come una conquista per la società.
 
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Mistress Elena
view post Posted on 10/4/2013, 23:13     +1   +1   -1




CITAZIONE (RoverMoog @ 10/4/2013, 23:37) 
CITAZIONE (sagittario53DOCesc @ 10/4/2013, 23:30) 
una coppia omosessuale non può e non deve adottare e crescere bambini per una propria scelta egoistica.

Anche gli etero crescono i bambini per una scelta egoistica? No, gli etero sono tutti bravi genitori... Infatti tutti quelli che vanno dallo psicologo sono figli di coppie omosessuali :P

No, gli etero non sono tutti bravi genitori, ma un bambino ha bisogno di entrambe le figure. Gli adulti è giusto che possano amarsi come vogliono, i bambini meglio lasciarli fuori. Non è che siccome molte coppie si separano i figli dei separati hanno smesso di soffrire. Un figlio che trova sempre lo stesso genitore fuori dalla scuola soffre perchè si sente diverso dagli altri , figuriamoci se lo aspettano due papà.
Alcune coppie gay stanno facendo loro le convenzioni delle coppie tradizionali, se non hai figli non sei completo. Leggevo che dopo tanti matrimoni gay ora il nuovo problema legislativo è il divorzio per i coniugi dello stesso sesso. Se trovo l'articolo lo posto.

Trovato:

Usa, dopo la corsa alle nozze è già l'ora dei divorzi gay

Dopo il diritto al matrimonio ora gli omosessuali americani rivendicano quella alla fine del rapporto. Negato da leggi contraddittorie e burocrazie

dal nostro inviato MASSIMO VINCENZI

L'ufficio è spazioso, moquette scura sui pavimenti, scrivanie di legno chiaro, semibuio in un tardo sabato pomeriggio. L'unica luce accesa in questo palazzone sulla Broadway è quella di Sherri Donovan, la titolare dell'omonimo studio, uno dei migliori nel campo delle separazioni tra coppie dello stesso sesso. Un ramo in crescita esponenziale, il miglior indicatore economico e sociale del nuovo fenomeno: i divorzi gay. Qualche tempo fa un blogger del Daily aveva scherzato acido: con la legalizzazione chi stapperà davvero lo champagne saranno gli avvocati.

Cinico forse, ma il dato è incontestabile e la donna, pur scuotendo la testa, spiega: "Negli ultimi mesi stiamo assistendo ad un vero e proprio boom, le statistiche sono ancora piccole e incomplete non trasmettono con la giusta potenza la portata di quello che sta accadendo: arriverà un'ondata. Le leggi che in alcuni Stati hanno legalizzato le unioni gay stanno avendo i primi effetti adesso, come con gli etero, dopo un tempo fisiologico è inevitabile che scatti l'ora anche dei divorzi. Ma non c'è molto da ridere, in questi casi la fine dell'amore non porta solo dolore ma enormi problemi legali ed economici".

E politici. Il cortocircuito è difficile da evitare. Il 26 e il 27 marzo la Suprema Corte americana è ad un bivio: per prima cosa deve decidere l'abolizione del Proposition 8, che in California ha messo al bando le unioni senza però cancellare quelle celebrate durante la "finestra" creando di fatto un mostro giuridico. Ma soprattutto i giudici devono abrogare il Defense of Marriage Act (Doma), ovvero la legge federale approvata nel 1996 che definisce il matrimonio come sola unione tra uomo e donna. Due sentenze capaci di regalare alla storia un volto nuovo. Tanto che Obama non perde occasione per ribadire la sua posizione: "Quella norma va cancellata", dice il presidente che nel discorso di insediamento aveva messo ai primi posti la battaglia per i diritti "dei nostri fratelli e delle nostre sorelle gay". E dopo di lui tocca a Bill Clinton sotto la cui presidenza fu varata: "L'avevamo fatta per evitare problemi maggiori ma adesso va cambiata".

Negli Stati Uniti sono oltre 140mila le coppie dello stesso sesso che hanno formalizzato secondo le diverse norme degli Stati la loro unione, di queste 50mila (per altre statistiche 70mila) si sono sposate. E ora arrivano i divorzi con una percentuale difficile da calcolare: oscilla tra l'1,1 e l'1,7% (a seconda delle ricerche). Ma ad accendere il dibattito è la rapida progressione. Ora della cena, sempre sabato. Bancone zeppo di gente alla Westside Tavern, uno dei bar più frequentati di Chelsea, forse il quartiere più gayfriendly di Manhattan. Spunto del giorno, l'ultimo numero del
New York Magazine che dedica al divorzio omosessuale il servizio di copertina. La partita di basket universitario in tv non ferma la discussione: "È come se avessimo fatto una maratona e ad un passo dal traguardo ci dicessero: tornate indietro e correte dalla parte opposta. Così non va, così non otterremo mai niente", si scalda Steve, che due strade più giù gestisce una galleria d'arte con il suo compagno.

"Ma secondo me questo è un atteggiamento mentale e culturale sbagliato. Anzi le sofferenze e i danni economici sono la prova di quanto sia più che mai urgente l'approvazione definitiva dei matrimoni gay. Proprio i divorzi possono essere lo scalpello per aprire le strade ai diritti negati sin qui", osserva Sherri Donovan mentre legge l'e-mail di un suo cliente. "Le coppie omosessuali che divorziano sono costrette ad un valzer infernale tra le differenti norme e tutto si complica". Quello che l'avvocato chiama "valzer infernale", altri suoi colleghi lo descrivono al New York Magazine
come "un sistema bizantino, figlio di due ordini di problemi: la differenza di leggi tra Stato e Stato e tra ogni singolo Stato e il governo federale". Migliaia e migliaia di dollari se ne vanno in pensioni, tasse, assicurazioni mediche (che qui sono spesso lo spartiacque tra povertà e ricchezza): tutte sottoscritte in comune tra i coniugi e svanite alla fine dell'amore.

E ancora case comprate assieme di cui si perdono tutti i diritti. Attività imprenditoriali in fumo, senza la possibilità di essere ascoltati da un giudice. Per non parlare dei figli, dove la situazione diventa drammatica. La metafora del treno che usa Susan Sommer, esperta della Lambda Legal, una delle più vecchie organizzazioni in difesa dei diritti civili, è un mantra di pessimismo, che però spiega bene la situazione: "Immaginate di essere una coppia omosessuale sposata a Washington, dove è legale. Immaginate ora di salire sull'Amtrak, la linea ferroviaria che porta a Boston. Prima fermata Maryland: sino al 2010 non eravate sposati, ora sì. Poi il Delaware: qui non siete sposati ma almeno vi riconoscono come unione civile, meglio di niente ma dipende da quali beni
avete in comune. Via verso la Pennsylvania dove non siete niente, zero, e dove dunque è impossibile, dico impossibile, in caso di divorzio, vedere riconosciute le vostre ragioni. Va meglio a New York, così come nel Connecticut. C'è il Rhode Island dove per il governo siete di nuovo sposati, ma i tribunali non sono disposti a farvi divorziare. Finalmente nel Massachussets: siete sposati, potete divorziare".

I diritti vanno e vengono, con le vite che si strappano contro gli spigoli di questo labirinto. La situazione è come lo era 100 anni fa per le coppie etero che si trovavano spesso nell'impossibilità di separarsi: "Dove possono divorziare i gay?", si auto-domanda sul New York Times Tobias Barrington Wolff della facoltà di legge della Pennsylvania e la risposta è semplice: "Da nessuna parte". E infatti la definizione più usata da molti è "siamo come dentro una gabbia". Le conseguenze possono essere disastrose. La storia di Margaret Moers Wenig è solo una delle tante. Sposata con un uomo capisce che invece preferisce le donne. Divorzia, incontra l'amore della sua vita (o quasi) e costruisce un'altra famiglia. L'illusione però dura poco e il passaggio dal sogno all'incubo è fatale: dopo la battaglia legale, lei ha visto svanire tutti i suoi fondi pensione: "Le leggi omofobe sull'argomento sono quasi un incentivo a tirare fuori il peggio di sé, come se fosse un'insensata caccia all'uguaglianza con gli etero", spiega al New York Magazine Allen Drexel, l'avvocato di Wenig. Perché dopo il baratro economico, se ne apre uno altrettanto pericoloso: quello culturale. Come racconta all'Atlantic Wire un altro avvocato, Raoul Felder: "Antagonismo e rabbia in questi divorzi sono enormi, ben superiori a quello che si rileva nelle coppie etero. Il sistema abusa di queste persone, tratta i loro sentimenti senza alcuna cura. Tutte le separazioni sono dolorose ma queste portano il peso della storia sulle spalle. Molti di loro si rifiutano di stipulare accordi prematrimoniali, perché la separazione non può nemmeno essere prevista".

Il senso dei gay per la fine dell'amore diventa qualcosa di simile ad un fallimento epocale: "È come se avessimo una responsabilità in più verso la società, verso la nostra comunità", dice Wenig. E in Rete è cliccatissimo il racconto di uno scrittore e blogger di San Francisco, Randy Scott Hyde, dal titolo copiato da un famoso film di qualche anno fa: "Il mio grande grasso divorzio gay". Il tono in partenza è allegro: "Devo fare coming out: non sul fatto che sono gay, quello molti di voi lo sanno già, ma sul fatto che ho divorziato ". Poi l'atmosfera cambia: "Ho provato tanta vergogna e non citavo mai con nessuno la storia del mio matrimonio finito. Ho fatto del male al mio compagno, ma soprattutto ho danneggiato, pensavo, tutte quelle coppie stupende e coraggiose che hanno lottato e continuano a farlo per la nostra libertà. Poi mi sono detto: se gli etero si sposano e divorziano anche sei sette volte e sono sempre lì con il sorriso sulle labbra, perché noi non dobbiamo avere la possibilità di sbagliare? Dopo il diritto al matrimonio serve quello al divorzio".

Da qui l'attesa per le sentenze della Corte: "I giudici devono uniformare le leggi dei vari Stati e soprattutto devono abbattere il Doma, così sarà tutto più semplice: noi avvocati non dovremo più adottare complicati accorgimenti legali per far ottenere ai separati i giusti benefit federali, come pensioni e assicurazioni. Sarà una decisione epocale, un passo avanti storico nella lotta per la conquista dei diritti civili. Mi chiedo: come possiamo sprecare un'occasione così?", Sherri Donovan rassicura il suo cliente e spegne il computer. E milioni di americani incrociano le dita sperando di conoscere la risposta giusta

www.repubblica.it/esteri/2013/03/12...i_gay-54356132/
 
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RoverMoog
view post Posted on 10/4/2013, 23:30     +1   -1




CITAZIONE (Mistress Elena @ 11/4/2013, 00:05) 
No, gli etero non sono tutti bravi genitori, ma un bambino ha bisogno di entrambe le figure.

Penso che essere cresciuti da una coppia di uguale sesso non comporti danni psicologici di per se', ma che questi potrebbero insorgere dall'atteggiamento ostile della societa' nei confronti di questa famiglia. Ovviamente non sono una psicologa e non sono nemmeno omosessuale, parlo per supposizioni.

So anche io che la persona perfetta dovrebbe crescere nella famiglia della Mulino Bianco, ma questa non esiste: le figure genitoriali sono composte da umani, che litigano, tradiscono, ignorano i figli e li lasciano davanti alla TV, per poi tentare di recuperare durante il weekend, le figure genitoriali vengono sostituite da nonni, zii, insegnanti.

Personalmente non credo che se fossi stata cresciuta da due mamme o due papa' sarei stata piu' complessata (di cosi' :D ). Ma e' una mia opinione personale, non spetta a me decidere chi puo' adottare chi, e forse non mi importa neanche molto :o:

Per quanto riguarda gli articoli, ognuno tira acqua al suo mulino (com'e' normale che sia)
http://nuke.cstcs.it/CSTCS/LEspertorispond...81/Default.aspx
http://www.uccronline.it/2013/03/16/lo-psi...rmale-sviluppo/

CITAZIONE (Mistress Elena @ 11/4/2013, 00:05) 
Leggevo che dopo tanti matrimoni gay ora il nuovo problema legislativo è il divorzio per i coniugi dello stesso sesso.

Anche i gay sono esseri umani, il loro amore non e' certamente migliore del nostro, anche loro si tirano i piatti :D
 
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mezzasega71
view post Posted on 11/4/2013, 00:35     +1   -1




Se il bambino viene adottato in un'eta' in cui il suo sviluppo e orientamento psicosessuale e' completo, anche io non vedo problemi nell'adozione da parte di una coppia gay. Affettivamente ha piu' o meno le stesse potenzialita' di ricevere quello che potrebbe ricevere in una qualsiasi altra coppia etero, anche se certamente sperimentera' un muro di rifiuto sociale che solo il tempo e la consuetudine a questo tipo di adozioni potra' abbattere.

Invece sono piu' perplesso sull'adozione di neonati. Quello che andrebbe verificato, ma per ovvi motivi non e' possibile fare esperimenti sugli esseri umani, e' che un neonato cresciuto da due uomini o due donne abbia una potenzialita' di sviluppare il suo orientamento sessuale omo o etero uguale a quella che ha un neonato cresciuto nella coppia etero. Piu' di cento anni di psiconanalisi sembrano dire che l'orientamento sessuale di una persona e' determinato in modo quasi meccanicistico da dinamiche di relazione del soggetto con figure di sesso opposto durante i suoi primissimi anni di vita. Se questo e' vero, e' lecito aspettarsi che la crescita di un neonato nell'ambito di una coppia fatta di persone dello stesso sesso abbia un forte impatto sullo sviluppo del suo orientamento sessuale. Il punto e': in che senso? Rispetto a una situazione standard sara' favorito un orientamento omo-, etero-, asessuato o cosa? Questo differente condizionamento e' accettabile?

Certo e' che se dovessimo scoprire che essere cresciuti in una coppia omo o etero e' esattamente equivalente, dal punto di vista dello sviluppo psicosessuale, dovremmo ammettere di essere al punto di partenza e di non aver mai capito nulla sui meccanismi che regolano questo delicato aspetto della vita degli esseri umani.
 
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sagittario53DOCesc
view post Posted on 11/4/2013, 06:07     +1   +1   -1




CITAZIONE:" Ovviamente non sono una psicologa e non sono nemmeno omosessuale, parlo per supposizioni."
:D
Non solo tu, credimi!
 
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Mistress Elena
view post Posted on 11/4/2013, 13:00     +1   -1




CITAZIONE (RoverMoog @ 11/4/2013, 00:30) 
Penso che essere cresciuti da una coppia di uguale sesso non comporti danni psicologici di per se', ma che questi potrebbero insorgere dall'atteggiamento ostile della societa' nei confronti di questa famiglia. Ovviamente non sono una psicologa e non sono nemmeno omosessuale, parlo per supposizioni.

Prima di tutto, si.


CITAZIONE (RoverMoog @ 11/4/2013, 00:30) 
So anche io che la persona perfetta dovrebbe crescere nella famiglia della Mulino Bianco, ma questa non esiste: le figure genitoriali sono composte da umani, che litigano, tradiscono, ignorano i figli e li lasciano davanti alla TV, per poi tentare di recuperare durante il weekend, le figure genitoriali vengono sostituite da nonni, zii, insegnanti.

Vero, io conosco una figlia che una volta che era da sola per necessità, ha chiamato il telefono azzurro per fare un po' di conversazione. :angry:
Quella stessa figlia che viveva sempre con la madre, appena si trovava in compagnia di parenti o amici braccava la mano di un maschio adulto a caso e non la mollava più.
 
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view post Posted on 11/4/2013, 16:13     +1   -1
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CITAZIONE (sagittario53DOCesc @ 10/4/2013, 20:08) 
In questo 3D non mi ci vorrei proprio infilare, ma lo faccio solo per dire che essere contrari al matrimonio gay non è nè pregiudizio, nè discriminazione.

Figliuolo sagittariocinquantatreDOC(maiuscolo)esc, invece hai fatto, e fai, benissimo ad "infilarti" (infilati sempre, tutte le volte che puoi, finché ti riesce !) ne hai diritto e facoltà. Guai ove ciò ti fosse precluso.
Peraltro hai espresso, in modo urbano e argomentato, concetti che, condivisibili o meno, non sono affatto peregrini.
Il pluralismo arricchisce, anche un forum a tema BDSM, e questa discussione sta raccogliendo contributi utili e che fanno riflettere.

Che Dio ti benedica.

Pace e bene.
 
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