Legami di Seta - Forum Italiano BDSM & Fetish

Come sono diventato Daniela, la sissymaid, femminizzazione (syssification) - dominazione - strap on - umiliazione pubblica

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-triskell-
view post Posted on 18/3/2013, 10:50 by: -triskell-     +2   +1   -1
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13. Sorpresa!


Stamani mi sono alzata tardi. Sono in cucina intenta a preparare la colazione quando sento il campanello suonare. Mi muovo lentamente non ancora rimessa della intensa notte d’amore.
Il campanello suona di nuovo e cerco di vestirmi al meglio. Non ho il tempo di truccarmi. Ho infilato soltanto il mio completino da cameriera e sistemato i capelli. La mia parrucchiera avrà un bel da fare oggi!
Vado verso la porta mentre risuona di nuovo il campanello. Non ho il tempo di guardare dallo spioncino e poi dovrebbe trattarsi del postino che passa a questa ora.

Apro la porta con l’aria di una serva ubbidiente e puntigliosa. Sorpresa!
È mia madre!
Lei mi guarda stupita… io sono basita!

Mi riconosce nonostante il mio aspetto nuovo per lei.

Daniele? Che ci fai conciato così?
Io non so che rispondere.
Ma insomma Daniele rispondi che diammine!
Avverto l’imbarazzo totale della situazione e per togliere la scena da eventuali sguardi indiscreti le chiedo di entrare.

Lei passa la porta ed io chiudo in fretta. Almeno qui dentro se succede un macello posso contenerlo!
Mi rifà la stessa domanda ed io la invito a passare nel soggiorno così le spiego tutto.

Già tutto. Ma cosa? Come posso spiegare tranquillamente a mia madre quello che mi è successo in questi mesi… e poi come ha fatto a trovarmi?
Glielo chiedo. Mi dice che ha fatto le sue ricerche e che una signorina Anna le ha gentilmente detto che mi avrebbe trovato qui.
Anna? Che lurida…

Insomma Daniele mi vuoi spiegare? Ti trovo vestito da donna, anzi da cameriera in questa casa? Cosa sta succedendo?

Mentre cerco la risposta ecco entrare il dottor Moroni in un completo grigio impeccabile.

Mia madre risponde al suo saluto, visibilmente impressionata sia dall’aspetto che dal titolo quando le dico chi è.
Le dice che sono la sua cameriera e la sua amante. Mia madre spalanca le orecchie nonché gli occhi, stordita dalla notizia. Quasi sviene!

Le porto un bicchiere d’acqua.
Allora il dottore le spiega con schiettezza e tranquillità che più di un anno fa mi sono presentato nel suo studio in uno stato di depressione estremo. Problemi familiari, personali, dubbi sulla personalità, problemi sessuali. Quindi le dice che sono stato in cura da lui e che, scoperta la mia vera natura femminile, abbiamo concordato un percorso di transizione sessuale (sic!).

Mia madre mi guarda e chiede conferma. La verità è una altra ma confermo con forza.
Lui sorride e le racconta i dettagli della mia trasformazione fino al giorno in cui sono diventata la sua amante.
“E la sua cameriera”, sottolinea mia madre.
“A dire il vero prima la seconda e poi la prima, signora. Ma mi sono innamorato di sua figlia dal primo giorno”.

“Io caro signore”, risponde lei stizzita, “penso che lei abbia raggirato il mio povero figlio. Che l’abbia trasformato in un oggetto dei suoi desideri!”
“Non è così signora”, risponde lui. “Ma anche fosse? La guardi… ha mai visto suo figlio così bello e felice”?

Mia madre mi guarda con attenzione. Onestamente no, dice lei.
Beh, signora come può vedere sua figlia lo è eccome. È una donna fantastica!

“Sei diventata donna del tutto?” Mi chiede lei.
“N.. no mamma non del tutto. Ho ancora i miei attributi”.
“Ah… bene! E lascia andare un sospiro di sollievo”.
Non aggiungo che il mio pene è soltanto un arredamento del pube ormai. Sarebbe forse troppo duro per lei.

Continuiamo a parlare. Mi chiede se sono felice. “Molto mamma… come mai prima di adesso”.
“Certo che sei molto bella!” Aggiunge. “Fatti vedere!” Mi alzo e mi mostro a mia madre.

“Se vuole signora posso uscire… tanto devo andare in ospedale a trovare una mia paziente. Così vi lascio sole. Daniela mi raccomando. Stasera avremo ospiti… i signori Bianchi. Cena leggera. Lui soffre di colesterolo!”
“Bene dottore” rispondo io su di un tono di ubbidienza passiva.
Saluta elegantemente mia madre e se ne va.

Lei mi guarda e mi chiede di nuovo se va veramente tutto bene.
“Certo” rispondo io “… è quello che ho sempre desiderato. Mi sento donna.. con qualcosa in più.. ovvio e lui è il mio uomo. Mi ha plasmato, adorato e mi ama alla follia”.

Mia madre mi guarda adesso con tenerezza. “Sapevo che c’era qualcosa di diverso in te.. non sei come tuo fratello… e nemmeno come tua sorella. Hai sempre avuto gusti e inclinazioni oscillanti tra il maschile ed il femminile. Nei giochi, nelle tue espressioni, sin da bambino quando piangevi facilmente, arrossivi o volevi giocare con le bambole”.

“Ora sono curiosa… fammi vedere come sei… “ la guardo stupita… “dai spogliati… ti conoscevo in un modo.. ti ho partorito e cresciuto in una maniera… voglio vedere nel dettaglio chi sei veramente”.

Così ubbidisco e mi spoglio. Rimane basita davanti al mio corpo statuario. I miei seni protuberanti, la mia vita sottile, il mio culo abbondante, le mie gambe lunghe, flessuose ed affusolate che fanno da riscontro al mio viso da pulzella.
Si accorge che i miei attributi maschili sono diminuiti. Il mio pene è flaccido, inattivo da mesi. I miei testicoli vuotati di sostanza.
Mi chiede se faccio sesso passivo.
“Esclusivamente mamma”.
“E ti piace?”
“Oh, sì mamma… tantissimo!”
“Sei proprio una troia Daniele!”
Daniela, ti prego mamma!2
“D’accordo. Vedo che sei veramente bella… una quasi donna che farebbe eccitare qualunque maschio. Se sei felice tu lo sono anch’io”.

L’abbraccio e la bacio con sincero affetto. Mi rivesto e ci abbandoniamo in chiacchiere da donna. Parliamo dell’estetista, della parrucchiera, dello shopping, delle faccende domestiche.

Mi fa i complimenti sulla mia mise. Comunque mi da un consiglio. “Non rimanere alle sue dipendenze… cerca di sedurlo in maniera definitiva il tuo dottore. Non potrete sposarvi e avere figli ma potresti esser la sua compagna vera e non la sua serva”.

“Ma mamma… a me piace essere la sua serva… mi piace fare l’amore con lui e sentirmi dipendente e protetta da lui!2

“Ma che perversa che sei figlia mia!
Ma senti adesso abbiamo ben altro a cui pensare. Ti ricordi il matrimonio di tua sorella. Sai che non puoi mancare… sarebbe un affronto per lei e per la famiglia.”
“Sì, mamma ma come posso fare? Mica posso indossare un completo grigio o blu con tanto di cravatta!
Ho dei seni veri e i capelli acconciati in una permanente!”

“E chi parla di nasconderti… potresti presentarti così come sei… senza preavviso. Nessuno potrebbe dire niente in tale circostanza. Immagina il matrimonio e tu che arrivi prima della cerimonia. Magari in un bel vestito elegante”.

“Immagino la scena ma con due conclusioni diverse. L’una positiva di accettazione forzata e l’altra di reazione adirata e/o divertita al mio apparire sotto l’aspetto di una donna. E francamente mi aspetto più la seconda!”

“Ma no, dice mia madre… sei uno splendore! Quando arriverai non ti riconoscerà nessuno. Forse tua sorella ma solo più tardi. Si faranno domande penso ma senza avere risposte certe.
Poi quando sarà chiara la tua identità sarà troppo tardi. Dovranno tutti accettarti vedrai!”

“Io non ne sono sicura…”
“Ma sì… se poi potessi arrivare accompagnata dal tuo dottore l’effetto sarebbe ancore più totale!”

“Mamma! Ma che idea ti metti in testa? Pensi che l’egregio dottor Moroni accetterebbe di accompagnarmi ad un matrimonio di famiglia?”

“Beh! Perché no? Mi sembra intelligente, sensibile, elegante, facoltoso ed è sicuramente un bell’uomo… hai avuto fortuna, cara. Oltre tutto sembra anche gentile e disponibile.”

2Sì, lo è ma non penso che vorrebbe mostrarsi in una cerimonia pubblica con me al suo fianco.2

“Ma ti sei vista? Sei bellissima! Se non fossi tua madre non ti riconoscerei! Secondo me ti crei problemi che non esistono. Non dovresti fare altro che chiederglielo. Vedrai che accetterà.”

“Credi?”

“Ma certo, cara. Ho letto amore e desiderio nei suoi occhi quando ti guardava… sono sicura che farebbe qualunque cosa per te.”

“Secondo me esageri ma… va bene ci proverò.”

“Brava la mia ragazza. Bene, adesso devo andare. Ufficialmente non sono venuta a Firenze. Ero diretta a Milano a trovare la zia Marta e devo arrivare prima di sera.”

“Non resti?”

“Certo che no. Non vorrai mica che qualcuno si insospettisca. Tuo padre è adirato con te che non chiami e non vieni mai. Se sapesse che sono qui sarebbe una lite sicura. Vado da zia Marta. Il mio treno parte tra una ora. Ho il tempo di prendere un taxi e via verso la stazione.”

“Ma.. e la tua valigia?”

“Nel fermo deposito della stazione. Dai, scappo… ti lascio ai tuoi impegni… devi essere molto brava e carina… e non ti dimenticare la cena di stasera.2

“Ma certo mamma… Ehmm…Mamma…”

“Sì cara?”

“Grazie per avere compreso!”

“Sono tua madre. Te l’ho già detto… e poi ti vedo così felice. Sei molto fortunata a stare con un uomo come il dottor Moroni. È bello e ricco. Sono sicuro che ti farà felice.”

“Lo sono già!2

Bravissima la mia bambina!

E con questo mi lascia tra baci e abbracci per andare da zia Marta. La guardo andare via nel suo taxi e mi sento sollevata… essermi confidata con mia madre che mi ha capita ed accettata è qualcosa che mi rende più tranquilla e più desiderosa di farmi amare e scopare a volontà. In qualche modo mi sento autorizzata a vivere la vita come desidero.


FINE
 
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18 replies since 9/3/2013, 22:42   27239 views
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