Legami di Seta - Forum Italiano BDSM & Fetish

Strumenti e intenti

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Sivent
view post Posted on 14/5/2015, 09:00 by: Sivent     +1   +1   -1

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CITAZIONE (bevounpòdime @ 13/5/2015, 20:35) 
Come Vi regolereste qualora, impartendo quella che per Voi è una punizione, con uno strumento che per Voi è prettamente punitivo, venisse fuori che chi subisce gradisse la pratica e lo strumento?
La considerereste sempre una punizione, idem lo strumento?O diventerebbe quasi un premio? Pur Voi sentendola originariamente come una punizione.

“Gradire” con le punizioni serie è molto relativo. C’è l’aspetto fisico e l’aspetto psicologico, che Lord Felix ha descritto bene. Già l’effetto psicologico è sufficiente a far vivere l’esperienza come punizione (e ad inibire le endorfine). L’aspetto fisico, la trasformazione del dolore in piacere con la produzione di endorfine, richiede un po’ di tempo per attivarsi (anche per questo con alcune pratiche c’è un periodo di riscaldamento), ha bisogno quindi di molti colpi prima che il dolore si trasformi in piacere. La soglia varia da persona a persona, ma se chiedi ad una che si è presa cento colpi di cane, ti dirà che per i primi venti ha sentito dolore e poi più niente, per esempio.
In quest’ottica, per le punizioni considero la norma usare colpi secchi e fortissimi, che non danno il tempo di produrre piacere.
Poi capita anche che DOPO la schiava provi eccitazione, come mi è stato riferito, ma per la situazione, non per il colpo.
Quindi già è difficile che il caso che tu hai indicato avvenga, ma se avvenisse lascerei correre.
Poi tutti sappiamo quali sono le punizioni che non producono assolutamente piacere. Riguardano tutte la mente, ma si riservano a mancanze davvero grandi.

CITAZIONE (bevounpòdime @ 14/5/2015, 01:02) 
Ammettendo comunque che magari per scelte personali non si voglia fare di un oggetto o di una pratica il simbolo della punizione

Esatto, era questo l’intento della discussione. Salvo i casi in cui uno strumento è davvero troppo temibile.

CITAZIONE (Nàshi @ 13/5/2015, 23:23) 
è anche molto, molto difficile che una slave sviluppi un imprinting con un oggetto e che quindi, successivamente, lo riconosca come un oggetto punitivo.

Non direi proprio, questo è semplice associazionismo pavloviano e funziona benissimo anche con le persone, c'è una grandissima quantità di esperimenti che lo dimostra, puoi provare a documentarti se lo ritieni opportuno.

CITAZIONE (Nàshi @ 13/5/2015, 23:23) 
E poi i cani, anche se a volte li sculacci con il giornale, se non ce li massacri di botte, continuano comunque a riportartelo, se li addestri bene...

Dipende dalle sculacciate, dal carattere del cane e da cosa intendi per “addestrare bene”. Ho assistito a diversi casi di condizionamento con oggetti. “Massacrare di botte” con un giornale non è il termine adatto dato che non fa male. Provocare molta paura, quello sì.
Preferisco comunque gli esperimenti sugli umani...

CITAZIONE (Chimera76 @ 14/5/2015, 01:20) 
Secondo me sì. La punizione ha un suo rituale ed è questo che la caratterizza. La persona deve essere informata del perché viene punita così da trarne insegnamento. La punizione deve essere commisurata alla mancanza è deve essere coerente. Ovvero se c'è stato un comportamento sbagliato questo va corretto fin dalla prima volta... Non si può lasciar correre e rimanere in silenzio varie volte per poi decidere improvvisamente che quello è sbagliato e quindi punire... Altrimenti si crea confusione... Questa, perlomeno , è la mia esperienza

Sottoscrivo parola per parola.
 
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17 replies since 10/4/2015, 14:11   1093 views
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