Dogtooth (Kynodondas) 2009 co-scritto, co-prodotto e diretto da Yorgos Lanthimos.
Una famiglia vive isolata in periferia, in una casa circondata da un grande recinto.
I genitori di una ricca famiglia tengono sotto reclusione i tre figli, due femmine e un maschio, nella loro enorme casa isolata dal resto del mondo, senza alcun contatto esterno, al fine di non contaminarli col mondo esteriore. I ragazzi, privi perfino del nome proprio, crescono convinti che al di fuori vi sia un mondo pericoloso e ostile; i tre passano il tempo eseguendo giochi di sopravvivenza, sottoposti di continuo al giudizio dei genitori.
L'equilibrio viene spezzato quando il padre, per soddisfare gli istinti sessuali del figlio, introduce in casa un elemento esterno: Christina.
Non ci sono precisi riferimenti al bdsm, ma è un film perverso e con fortissima connotazione D/s, surreale e sadico.
segnalo questo filmetto, un b movie abbastanza interessante ma non eccelso nelle interpretazioni nemmeno da collocare tra quelli belli di un certo cinema.I riferimenti Bdsm nel film sono quelli del iter PET play femminile (padrone collare guinzaglio ciotola gabbia) È la storia di un facoltoso signore che rimane traumatizzato dalla perdita del suo amato cane, alché convince una ragazza coinvolgendola a rispettare un contratto consensuale e a prendere il posto del cane addestrandola a comportarsi come tale nella sua villa lussuosa.Ma il rapporto tra i due si interromperà nel momento in cui una banda di trafficanti di esseri umani farà irruzione nella villa rapendo la ragazza per venderla al turismo sessuale clandestino.
CITAZIONE (MissDenna @ 9/11/2023, 19:16)
Dogtooth (Kynodondas) 2009 co-scritto, co-prodotto e diretto da Yorgos Lanthimos.
Una famiglia vive isolata in periferia, in una casa circondata da un grande recinto.
I genitori di una ricca famiglia tengono sotto reclusione i tre figli, due femmine e un maschio, nella loro enorme casa isolata dal resto del mondo, senza alcun contatto esterno, al fine di non contaminarli col mondo esteriore. I ragazzi, privi perfino del nome proprio, crescono convinti che al di fuori vi sia un mondo pericoloso e ostile; i tre passano il tempo eseguendo giochi di sopravvivenza, sottoposti di continuo al giudizio dei genitori.
L'equilibrio viene spezzato quando il padre, per soddisfare gli istinti sessuali del figlio, introduce in casa un elemento esterno: Christina.
Non ci sono precisi riferimenti al bdsm, ma è un film perverso e con fortissima connotazione D/s, surreale e sadico.
Lantimos è un maestro in questo.
Su tim vision a pagamento
pesante e noioso secondo le come film senza captare elementi costituiti nel sadismo, i tempi di narrazione sono lunghi. Il regista si è migliorato molto con The Lobster e La Favorita dando maggiore freschezza all'originalità nell interpretazione degli attori e delle sequenze cinematografiche.
Abe Sada, una ragazza orfana con alle spalle un passato di prostituzione, viene assunta come servetta tuttofare in un piccolo albergo di cui sono gestori Kichi-San e sua moglie. In breve tempo Kichi-San diviene suo amante, capovolgendo così il loro rapporto sociale.
In onore di una nuova iscritta al forum che ha il medesimo nickname della protagonista, mi è venuta voglia di condividere due parole su questo capolavoro del grande regista giapponese Oshima, film scandalo che il regista girò con capitali francesi per sfuggire alle severe maglie della censura nipponica. Una storia d'amore dove la Storia scorre fuori e la coppia si ritrova a vivere in un connubio di Eros & Thanatos un rapporto sempre più egoistico e soffocante. La grande intuizione di Oshima fu quella di usare il linguaggio dell'hardcore negandone l'aspetto voyeuristico più volgare, ricorrendo a totali e mai o quasi mai a dettagli ravvicinati anche nelle scene più forti. Questo rende L'impero dei sensi un film tanto più raffinato e quasi distaccato quanto più diventano estreme le pratiche messe in atto, fino al celeberrimo finale grand guignol. Tra citazioni di Bataille - l'uovo nella vagina - e pratiche sadomasochistiche che sono parte integrante della cultura giapponese, un film da vedere esclusivamente nella versione integrale - io ce l'ho in DVD ma penso sia oramai rintracciabile un po' ovunque - diffidando della pessima versione censurata uscita in Italia in forma primigenia con il titolo Ecco l'impero dei sensi.
Mila e il suo compagno si stabiliscono in una cittadina della Costa Brava, nella casa estiva della sua famiglia: non riescono a fare l'amore, e la donna nel frattempo rivive alcune esperienze della sua infanzia e adolescenza che la aiuteranno a capire l'origine di ciò che le ha impedito di fare pace con il proprio corpo, e del suo desiderio sessuale
Proprio oggi mi è capitato sott'occhio qui sul forum un bell'annuncio di una sub in cui parlava fra le altre cose anche dei suoi traumi, a distanza di 24 ore dall'aver visto il film qui in oggetto, che affronta le stesse tematiche: mi è sembrato un segno del destino. Da dove nasce il desiderio erotico? Quanto i nostri traumi, il rimosso infantile influenzano la nostra sessualità? Sono domande che ci facciamo spesso, e che questo bel film spagnolo affronta senza reticenze - il film si apre
- senza necessariamente offrire tutte le risposte, ma ponendo tutti i quesiti che ci interrogano e che riguardano l'istinto, la curiosità, la pulsione attrattiva, e poi il peso del giudizio, in primis della famiglia, il tentativo di trovare una connessione emotiva con il/la partner, non sempre riuscendoci.
Col BDSM non c'entra granché (anche se c'è una scena il cui Mila spinge il suo compagno a un gioco di ruolo improvvisato) ma lo consiglio cmq in questo spazio. Io l'ho trovato per caso con sub inglesi, ma avendo vinto il Label Cinema alla Quinzane di Cannes dovrebbe uscire prima o poi persino in sala nel corso di questa stagione
Film spettacolare che esplora il mondo del feticismo più profondo, lontano dai soliti tacchi e catene, qui si cerca il dolore fisico, la cicatrice permanente, e per quanto mi riguarda la donna con i tutori alle gambe è sexy in una maniera incredibile, film forte , anche per chi è pratico del genere
WHORE-1991 REGIA KEN RUSSELL certi film belli in tv non li fanno vedere ma con app u torrent si possono scaricare cosi hai quello che vuoi e puoi goderti il cinema WHORE - PUTTANA
Il vecchio leone torna a graffiare. Alla faccia dei critici cipigliosi. Ecco l'ennesima prostituta, figura portante di un film. Per narrarci le sue disavventure Ken Russell la fa parlare direttamente con noi, stile Godard o cinema verità. Ne vediamo di belle e di brutte e la protagonista rischia di finire male. Ma c'è un angelo custode di colore che veglia su di lei. Theresa Russell è brava a trasmettere la sua rassegnazione, ma anche la desolazione dell'ambiente in cui vive. Siamo abituati a vedere la vita di una prostituta cinematograficamente, ma anche se le situazioni sono sempre le stesse qui c'è qualcosa di più. C'è lo squallore della sopravvivenza, basta vedere allontanarsi la prostituta nel finale, dopo la scampata morte
Uno studente borghese dell'Università di Oxford diventa amico di un affascinante e aristocratico compagno di classe, che lo invita a trascorrere le vacanze estive nella vasta tenuta della sua eccentrica famiglia, Saltburn. Riuscirà a conquistare tutti i presenti, con ogni mezzo.
Uno dei film più chiacchierati del momento, costruito sulla falsariga del Teorema di Pasolini, con annessa analisi di classe very british. Personalmente mi ha convinto a metà, ben girato ma inficiato da una certa "pesantezza ideologica" come già il precedente film di questa regista, merita comunque un'occhiata e so che sta piacendo parecchio soprattutto al pubblico giovane. Lo segnalo perché ci sono due-tre sequenze belle perverse ad alto tasso di feticismo, e questo è degno di merito soprattutto pensando a quanto è puritana e sessuofoba la Hollywood odierna.
Rebecca fa la prostituta, specializzata in pratiche sadomaso, nel ruolo di dominatrice; Hal è il suo ricco cliente fisso. Quando lui decide che l'accordo non gli interessa più e prova a interrompere il rapporto, va incontro a una quantità infinita di problemi.
Thriller girato interamente in una stanza d'albergo, tutto giocato sul ribaltamento dei ruoli e sulla sottile linea che separa realtà e simulazione.
Giovane donna, moglie insoddisfatta di uno scultore d'arte moderna, resta affascinata da un torbido gallerista che si diletta nel fotografare donne nude in pose sottomesse, finendo per scoprire il piacere dell'umiliazione
L'ultimo film di un maestro del noir francese è anche uno dei primi esempi di cinema BDSM che intende esplorare le dinamiche di una relazione eterodossa. Il personaggio interpretato da Laurent Terzieff è quello che oggi diremmo un Master, e che viene visto come uno "che non sta con la testa a posto" in un'ottica borghese, parafrasando un dialogo del film. Tutta la pellicola è attraversata da un tensione psicologica e sessuale in particolare nelle varie sedute a cui Elisabeth Wiener assiste o partecipa: mirabile dal mio punto di vista il meccanismo di attrazione e repulsione che alternativamente investe la protagonista, e seppure in qualche punto potrà sembrare datato, a mio avviso risulta ancora oggi moderno e largamente in anticipo sui tempi. Per gli amanti della pop art, da non perdere scenografie ed effetti visivi ispirati alle coeve avanguardie.
Giochi di fuoco film del 1975 diretto da Alain Robbe-Grillet.
Parigi, stazione del métro; una ragazza che sta per salire sul treno in partenza viene bloccata in mezzo alla folla da due uomini che le puntano una pistola al cuore, senza che gli altri passeggeri possano accorgersene. Rimasti soli sul binario, la trascinano nella galleria sotterranea; la ragazza finisce legata e imbavagliata in una cesta di vimini.
Il ricco banchiere Georges de Saxe viene avvertito da una telefonata anonima del rapimento di sua figlia Carolina....ecc..ecc...
Io puttana è un best-seller internazionale scritto dalla giornalista Isabel Pisano e pubblicato in Italia da Marco Tropea Editore che contiene decine di serrate interviste a prostitute di mezzo mondo. La giovane e fortunata regista spagnola Luna (al secolo Liddn Sanchez) ne ha tratto un film in cui, oltre alla presenza di vere prostitute, ha potuto contare sull’appoggio di due attrici statunitensi
Bella è una giovane donna suicida che viene riportata in vita dal geniale e controverso Dott. Godwin Baxter, trapiantandole il cervello del feto che attendeva in grembo. Bella cresce rapidamente nelle facoltà mentali, imparando a camminare, parlare e soprattutto a desiderare, andando alla scoperta del mondo.
Si parte dal mito di Frankenstein rivisitato per giungere a una parabola sul libero arbitrio in chiave femminista: in mezzo c'è il lungo viaggio di Bella - una strepitosa Emma Stone - alla scoperta di sé e della propria consapevolezza. Il nuovo film di Lanthimos è molto divertente e pieno di sesso, uno sguardo puro e innocente che va inevitabilmente a confliggere con la società e le sue ipocrisie perbeniste, creando corto circuiti esilaranti. Scenografie gotiche retro-futuriste, grandangoli e passaggi dal b/n al colore rendono il film una gioia per gli occhi, e il ritmo resta scorrevole per tutte le 2 ore e 20 di film. Un inno alla libertà individuale che non si può non sottoscrivere, e un calcio nel didietro al #metoo sessuofobo che crede che l'emancipazione femminile passi dalla castrazione del desiderio, invece che nella sua autonoma determinazione.
Uscito al cinema, consigliato anche a chi in genere non ama il sulfureo regista ellenico
