| | La massificazione del BDSM: pregi e difetti | |
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| | Diciamoci la verità: è bello considerarsi appartenenti ad una minoranza illuminata.
Si pensa che tutti quelli che fanno parte di quel club esclusivo siano speciali, che non esistano imbecilli o che siano in numero molto ridotto. Ci si conosce tutti, si creano riti di iniziazione non detti, codici non scritti o poche regole scritte in qualche libro di qualche autore che si crogiola del successo ottenuto nella sua cerchia.
Anch'io mi ricordo i bei tempi quando per accedere ad Internet dovevi avere quanto meno la capacità di configurare un computer ed un modem.
Poi all'improvviso l'esplosione: il piccolo club diventa accessibile a tutti. Naturalmente gli ultimi arrivati sono visti un po' come i parvenu della situazione. Persone che, diciamocelo, non sanno stare a tavola. Chiassosi, numerosi, quasi bulimici nella frenesia di placare le loro voglie. Ed inoltre, pretendono addirittura di distaccarsi dai sacri canoni in nome dei loro desideri.
Chiaramente, con l'ingresso di tante persone, statisticamente, la popolazione del club viene ad essere equiparabile a quella fuori dal club.
Se questo, da un lato, prendendo ad esempio Internet, ha fatto si che il classico personaggio da Bar Sport sia arrivato ad una dimensione globale, dall'altro ha permesso innovazioni e creazione di servizi che prima non esistevano, perché antieconomici o perché l'elite del club pensava non servissero.
Dal mio punto di vista, ossia di frequentatore di pay, la massificazione del BDSM ha portato diverse conseguenze.
La prima e più importante, per me, un ingresso nel mercato di diverse pay in concorrenza tra loro che ha portato ad una riduzione di prezzo consistente.
Ha incrementato la possibilità di fare incontri utili.
Ha creato gruppi che segnalano incontri ed eventi a tema.
Ha portato più informazione anche agli esperti.
Di contro sono aumentate il numero di quelle che pensano che con una foto di piedi e due insulti si possa guadagnare facile.
Come ho detto prima, la popolazione si è statisticamente uniformata a quella di questo paese.
E voi cosa ne pensate?
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| | Magari esagero, ma la domanda attualmente eccessiva secondo me ha portato l'effetto opposto al calo di prezzi, una sorta di ridimensionamento in termini di posizione: se le bimbeminkia chiedono un tot, perché quelle più esperte e navigate devono chiedere la stessa cifra? Boom, aumento di costo, in molti casi basato esclusivamente sul valore della persona. Praticamente una lotta di classe, le piccole inseguono le grandi, e a loro non sta bene esserne alla pari.
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| | Posso chiederti se ti ricordi quanto pagavi una sessione negli anni 2000, 2008, 2015, 2020 ed oggi?
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| | E punto secondo, quello peggiore secondo me, è il fatto che sempre più gente entri in questo mondo pensando solo ai soldi e al guadagno. Diventa sempre più difficile trovare persone realmente interessate, vogliose di sperimentare, di conoscere e imparare. A 19 anni si autoproclamano Prodomme e (guardacaso) MoneyMiss, e si comportano come se fossero nel giro da 10 anni. E in questo caso la colpa è di chi regge il gioco e fomenta, ovvero parte di questa "domanda" che si è fatta sempre più grande. CITAZIONE (Zilly @ 7/4/2024, 21:55) Posso chiederti se ti ricordi quanto pagavi una sessione negli anni 2000, 2008, 2015, 2020 ed oggi? Sono qua anche per capire meglio la cosa, non lo faccio da molto, quindi prendo quello che dici per vero. Quello che ho notato è riferito agli ultimi tempi, in questo periodo sarà anche colpa dell'inflazione. | | | |
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| | Io nel 2007 per una sessione ( con trombata finale ) da una brava spendevo 200 euro/h
Nel 2015 ne spendevo 150/h, senza trombata.
Nel 2024, selezionando oculatamente, mi faccio una sessione di un'oretta DTD a volte con zompata a 150.
E ti parlo di Milano. Alcune, con dungeon, note prodomme, chiedono 200/h senza trombata. E senza versare anticipi.
Basta selezionare oculatamente. Perché non è la fornitrice che seleziona, come qualcuna pomposamente scrive nell'annuncio, ma il cliente.
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| 4 replies since 7/4/2024, 14:54 67 views |
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