Legami di Seta - Forum Italiano BDSM & Fetish

Racconti d'autore: TRANSFERT, femdom, depressione, psicologia, obbedienza, sottomissione, bondage, trampling, feet fetish, indumenti, umiliazionii, hot wax, ricatto psicologico

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-triskell-
view post Posted on 16/4/2024, 10:20 by: -triskell-     +1   -1
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CITAZIONE (guidofedele @ 15/4/2024, 15:48) 
promette bene ;)

:)
In effetti l'autrice è valida
================




3

Per quasi due settimane Silvio scrisse effettivamente i suoi pensieri. Non era sempre facile, ma la dottoressa aveva ragione: tramite la scrittura è più naturale scendere in profondità e non lasciarsi frenare dalle paure, dalle convinzioni e dalle abitudini. Con la penna in mano, riusciva a guadagnarsi, per una buona mezz'ora prima di andare a dormire, quella libertà necessaria ad indagare se stesso senza maschere.

Anche se a dirla tutta, scrisse soprattutto su di un argomento: proprio quello per cui era stato rimproverato dalla terapeuta di essere taciturno: il sesso. Qualcosa, nell'ultima seduta, lo aveva condotto a scrivere di fantasie proprio su di lei.

Per questo, il giorno prima della seduta in programma ebbe un sussulto alla sua nota vocale.
Era in macchina, stava tornando a casa dal lavoro, e ascoltò la sua voce dal bluetooth.

«Buonasera Silvio. Domani non ci vediamo. Posticipiamo a Venerdì. Ma domani passa comunque nel mio ufficio e lascia nella mia cassetta personale il tuo diario. Non correggere nulla. A presto. »

Dovette un attimo fermarsi a lato della strada.
Quel suo "non correggere" sembrava leggergli dentro.
Specie gli ultimi giorni aveva scritto soprattutto fantasie su di lei.
Alcune decisamente sessuali.
Altre parecchio stravaganti e poco confessabili. Aveva pensato di dover parlare di quel diario di quanto avrebbe scritto, certo, ma pensava anche di poter scegliere cosa scartare e cosa rivelare.

D'altra parte, se doveva seguire le sue consegne, non avrebbe potuto nemmeno strappare pagine. Lo avrebbe scoperto, e ad ogni modo non avrebbe avuto senso.
Sperò tanto di non mandare anche questo a puttane. In qualche modo, anche se l'ansia continuava a tornare e la depressione lo strozzava, quell'esperienza lo stava aiutando.

Il giorno dopo, in ogni caso, si recò al suo ufficio.
C'era una piccola sala d'attesa, oggi completamente vuota e, davanti alla porta d'ingresso, la targhetta della dottoressa e la sua cassetta. A volte vi si trovavano ricette o avvisi dell'ultima ora.
Se ne stette per qualche minuto con il quaderno in mano. Gli sembrava di essere un ragazzino di fronte al click di un messaggio sentimentale importante. Solo che quello era cartaceo, e non era un messaggio di affetto o sentimento. Erano deliri variopinti, riflessioni su se stesso e fantasie erotiche sul conto della dottoressa. Mise il fondo del quaderno dentro la bocca della cassetta. Tirò un ultimo respiro e poi lo lasciò cadere. La fessura era troppo piccola per poterlo riprendere.
Se ne tornò a casa. La testa gli si riempì di pensieri e di dubbi, ma non ebbe tempo per la solita ansia. Non aveva la più pallida idea di cosa sarebbe potuto succedere alla prossima seduta.

Due giorni dopo, Silvio si ripresentò nell'ufficio della dottoressa.
Indossava un completo molto chiaro, scarpe nuove, ma la cravatta aveva un nodo impreciso, indice di scarsa attenzione, rispetto ai suoi standard.

Esitò davanti alla porta della terapeuta, poi – con una certa esasperazione della situazione – sussurrò tra sé: "alea iacta est". Il dado è tratto, e dopo aver bussato e sentito l'assenso della donna, entrò nello studio, richiudendo l'accesso dietro alle proprie spalle.

Aveva passato tutta la notte a pensare a cosa sarebbe successo quest'oggi.
La psicologa si sarebbe arrabbiata per quelle fantasie?
Avrebbero litigato?
Lo avrebbe preso in giro?
Lo avrebbe inviato ad un altro dottore?

(continua)
 
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