Legami di Seta - Forum Italiano BDSM & Fetish

Personal Slave (Lo schiavo personale), femdom, contratto di schiavitù, sottomissione, angherie, punizioni corporali, schiaffi, calci, frusta, cbt, sissy, sensazioni, umiliazioni, dominazione

« Older   Newer »
  Share  
-triskell-
view post Posted on 22/4/2024, 11:49 by: -triskell-     +1   -1
Avatar

T.P.E.
Italy_Flag3Italy_Flag3Italy_Flag3Italy_Flag3Italy_Flag3Italy_Flag3

Group:
Administrator
Posts:
6,718
Like:
+2,086

Status:


Breve racconto, non autografo e trovato sul web, dal sito Trilogia Femdom, autore Lidia
======================================================

Quando avevo capito che non potevo più passare da schiavo in schiavo, decisi di prenderne uno che sarebbe stato definitivo.
Era come un contratto a tempo indeterminato, con la possibilità solo per me di recedere in qualsiasi momento.
R. era la persona adatta.
Forse non è neanche corretto chiamarlo persona, visto che è soltanto uno schiavo di mia proprietà.
Firmammo un contratto di schiavitù.
L’inetto lo firmò con il suo vero nome e si legò a me per sempre, o perlomeno fino a quando io lo avrei voluto. R. è un maschio di 50 anni, docile e servizievole.
E’ un vero servo nell’anima che ha bisogno maledettamente di essere guidato e punito se sbaglia.
Con lui ho sempre usato la più vecchia delle tecniche: carota e bastone.

Proprio due settimane fa ho dovuto usare il bastone per metterlo in riga.
Lui ha dei precisi compiti. Ogni mattina mi fa da sveglia e poi deve immediatamente venire a casa mia per prepararmi la colazione.
Ha degli orari ben definiti, ma se io mi sveglio prima per lui sono veramente guai.
E questo accadde due domenica fa.
Ero nervosa per il lavoro. Sempre tanti problemi senza nessuna soddisfazione.
Non riuscivo a dormire e mi svegliai alle 7.
Lui normalmente mi avrebbe dovuto svegliare alle 10.
Aspettavo, innervosendomi ancora di più la mia sveglia personale, ma niente da fare.
Dopo un’ora decisi di chiamarlo.
Non rispondeva al cellulare, stavo veramente spazientendomi.
Dopo pochi minuti ricevetti la sua chiamata.
“Padrona... Padrona... si è già svegliata ?”.
La sua voce era tremolante perché sapeva quello a cui rischiava di andare incontro.
“Sì coglione ! Sono veramente arrabbiata… Possibile che non hai ancora capito che devi prevedere i miei bisogni ?!”.

Uno schiavo deve comprendere con anticipo i bisogni della Padrona, se non lo fa vuol dire che ha bisogno di essere raddrizzato.

“Vieni schifoso.. voglio la colazione !”.
Abitava a 10 minuti da casa mia.
Quella mattina ci mise ancora di meno.
In un battibaleno arrivò tremante, con una borsa in mano dove teneva il suo completino da domestica.
Lo feci entrare ed incominciai subito ad insultarlo.
“Sei veramente una nullità, un povero idiota incapace, mi fai veramente schifo !”.
Mi uscivano le peggiori parole dalla mia bocca e gli diedi anche un sonoro ceffone.
“Ahi… la prego mi perdoni”, mi chiese buttandosi ai miei piedi.
Non gli risposi e incominciai a calciarlo prepotentemente.
Lui si accovacciava per cercare di difendersi ma questo fu il suo secondo errore.
Infatti più lui cercava di parare i miei colpi, più io lo picchiavo.
“Coglione possibile che non capisci che devi farti picchiare e rimanere in silenzio !!”, gli urlai mentre muovevo l’ennesimo ceffone contro la sua faccia ormai arrossita.

Nonostante avessimo circa dieci anni di differenza, lui sembrava molto più vecchio di me. Mentre io avevo un corpo ancora ben tenuto, R. ormai aveva una pancetta non indifferente e i suoi muscoli erano ormai flaccidi.
Mi faceva schifo ma questo era sufficiente per uno schiavo.
Velocemente si mise il suo abitino da sissy maid.
Era veramente carino con quell’abito anche se non riusciva ad essere femminile.

“Forse se ti taglio quella roba che hai tra le gambe, sarai più femminile”, gli dissi mentre l’osservavo con uno sguardo di compatimento.
Abbassò gli occhi e incominciò a lavorare.
Mi preparò la colazione e poi mentre sdraiato sul divano mi guardavo la televisione si mise a fare i mestieri di casa.
Ero solita a controllargli ogni cosa.
“Sissy qui non va bene... non hai pulito bene !”.
E giù un altro ceffone !.
Ho sempre ritenuto che le punizioni corporali fossero un buon insegnamento per uno schiavo.
Infatti lui si metteva impaurito a ripulirmi tutto quello che non andava bene.
Finito il suo lavoro arrivava il momento della punizione.

Avevo adattato un vecchio solaio come sala delle torture.
Non c’era molto solo una panca dove sdraiare e legare lo schiavo, qualche frusta e qualche bavaglio e un paio di sedie.
“Ora coglione spogliati”.
Lo fece immediatamente. Rimaneva in mezzo al solaio nudo con il capo chino.
Non aveva neanche coraggio di vedermi.
“Sei un orrore.. ma quanto pesi ciccione ?”
“120 kg Padrona..”
Mi misi a ridere.
“Sei proprio uno sfigato”.
Gli legai le mani dietro la schiena e lo bendai.
“Ora aspettami”.
Lo feci aspettare per circa mezz’ora in quella posizione. Lui sapeva che non poteva muoversi.
Al mio ritorno presi in mano il mio gatto a nove code e incomincia a frustarlo: prima lentamente e poi con maggior vigore.
Si mise ben presto a piangere.
“Ti fa male coglione ?”, gli urlai nell’orecchio.
“Sì... sì..”, balbettava con un filo di voce.
“Bene ora continuiamo.
Andai avanti fino a 40 frustate. La sua schiena era rossa e sanguinante.
“Hai sbagliato e devi essere punito !”.
“La prego Padrona...”, mi supplicava buttandosi ai miei piedi.
Perse l’equilibrio perché aveva le mani legate e rotolò per terra in maniera goffa.
Non smisi di ridere per diversi minuti. Era proprio ridicolo.

Incominciai a calciarlo e lo calciavo soprattutto sui genitali che cercava di difendere inutilmente.
“Tu sei una nullità! Lo sai ?”.
“Sì Padrona..”, mi rispose con l’ultima energie che aveva prima di perdere i sensi.
Lo lasciai li solo per un’ora. Era sdraiato mentre io ero ritornata nel mio appartamento.
Quando salii per vedere se era ancora vivo, lo trovai accovacciato per terra con il viso segnato dalle lacrime.
Gli slegai i polsi.
“Ora alzati che devi venire a prepararmi il pranzo !”.

Questa è la sua vita: sgobbare per me ed in cambio solo umiliazioni e indifferenza !
Il suo destino è strisciare per sempre ai miei piedi come un verme.
 
Top
0 replies since 22/4/2024, 11:49   1893 views
  Share