Uso quelle in canapa, proprio perchè più fastidiose. Ho usato anche le classiche corde in nylon che si trovano in ferramenta, sia agli inizi per le varie prove, gradualmente sostituite, ma tutt'ora se devo fissare un polso ad un occhiello con tre giri di corda, per esempio, non mi metto a usare quattro metri di canapa.
Trovo che la corda preparata con le proprie mani abbia un valore simbolico altissimo, soprattutto se in quella preparazione si usa anche la schiava (o lo schiavo), se alla corda si mescolano sensazioni ed emozioni molto forti. Eccitazione e sofferenza. Per esempio proprio per questo uso una candela per la prima pulitura dai pelucchi, anche se questo sporca troppo la corda di nerofumo e mi occorre ricominciare a pulirla, per passarla poi comunque sulla fiamma del gas, ma quei momenti diventano indimenticabili e la corda poi è davvero "la corda di". Kinbaku proprio come manifestazione fisica del Legame. Ma questo solo per quelle corde che andranno a costituire "l'abito" della schiava, dato che non indosserà mai altri vestiti, è la corda l'unico tocco estetico, insieme ai lividi. Le altre "cose" sono solo strumenti. Mai mi sognerei di "consacrare" un divaricatore anale, ad altri spezzoni di corda lascio solo questo ruolo (preferendoli a manette o polsiere perchè i nodi li faccio io, lo strumento prende vita nelle mie mani di volta in volta, non "comprato" ma "fatto"). Proprio per queste mie esigenze mi basta (per ora) conoscere un po' di figure per cambiare l'abito di volta in volta, ma l'appetito vien mangiando ed il prossimo acquisto sarà un buon libro, sufficiente ma non eccelso (per intenderci, "La via italiana all'arte di legare", e non Douglas Kent, non mi serve).
Sono consapevole di essere quasi sacrilego agli occhi di un bondager, così come può esserlo ai miei occhi uno che ha tra le mani un cane, un frustino o altro, e non ha il coraggio di sferrare colpi come si deve.
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