CITAZIONE (Lord Melkor @ 16/8/2016, 01:43)
Sì ma loro non pagano per fare quel che piace. Vengono pagati. È esattamente il contrario di un sub cui piace essere sottomesso e deve pagare per quel che piace non essere pagato.
Vorrei solo far notare che tutti i genitori di quei Totti, dei piloti o di chiunque si stia parlando hanno sborsato una marea di soldi per i corsi, per il materiale, per gli spostamenti e via dicendo. Inoltre per ogni Totti a cui è andata bene in quello a cui piaceva ci sono migliaia di Mario che si pagano tutto, ma continuano a farlo perché a loro piace giocare, guidare o fare qualunque altra cosa abbiano deciso che valga la pena fare nonostante i costi.
Per cui semplicemente il sottomesso decide che ha più bisogno levarsi sfizi e di pagare che non di tenersi le sue voglie.
Nessuno obbliga i sub a spendere. C'è chi si offre a pagamento e c'è chi sceglie di pagare e questo crea mercato.
Se non ci fossero così tante persone che vogliono fare certe cose, non ci sarebbe neanche tanta offerta.
Stesso discorso per gli sport. Perché in ogni paesino c'è un campo da calcio e non da basket? O da pallavolo? O una scuola di scherma?
Perché chiuderebbero per i costi, non essendoci abbastanza domanda.
Perché ci sono tante persone che offrono questo genere di servizi a pagamento? Perché la domanda, ovvero le scelte fatte volontariamente dai sub, lo permettono. E c'è chi ne ha fatto un mestiere se non la propria fortuna.
Senza parlare del fatto che per quello che ne so, il rapporto fra maschi che vogliono essere schiavi di donne e donne che vogliono dominare maschi non è di 1 ad 1, ma piuttosto qualcosa come 1 - 5 o giù di lì per quelli che sono i calcoli dati dalle mie esperienze e tirati su con lo spannometro.
Questo rapporto fa si che molte, da ambiti vanilla saturi in cui lavoravano e dove c'era molta più concorrenza, si spostino laddove c'è più mercato anche per loro.
Mod per: intendevo 5 - 1, non 1 - 5.