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Cliente tutta la vita. Neppure a una eventuale moglie chiederei il permesso di fare qualcosa che mi va di fare!
Fosse per me certe prodomme cambierebbero mestiere, ma poiché ci sono tanti uomini che o per ingenuità o per l'illusione di vivere una vera sottomissione, in stile free, le acclamano. Quanti qui sopra bramano essere schiavi di una splendida padrona? A giudicare dal numero di mani alzate tantissimi. Abbassate quelle mani! Essere schiavi, come ben possono confermermare le colleghe qui del forum, implica una certa generosa donazione di se e del proprio tempo. Di se in quanto una volta raggiunto un accordo su limiti decide la padrona cosa fare, quanto e quando vedersi etc. Del proprio tempo perché di solito, come mi spiegava una padrona free, tolto il tempo dedicato alla famiglia ed al lavoro, che è sacro, tutto il resto appartiene alla padrona. Quindi se avevi programmato la partitella a tennis ma lei ha voglia di vederti indovina chi dovrà dire all'amico che l'incontro salta? Anzi, una sua amica sosteneva che era a lei, prima che alla moglie che dovevi chiedere il permesso di giocare a tennis. Il cliente no. Decide lui cosa fare e quando vedere la prodomme, ovviamente selezionando pratiche e orari nella disponibilità della stessa. Un po' come quando si va al ristorante. Ci vado quando ho fame ed il ristorante è aperto, scelgo il tipo di cucina, seleziono i piatti che mi garbano, mangio e pago. Di certo non invio al ristoratore alcun anticipo, salvo casi particolari. Ad esempio se voglio mangiare un ottimo stracotto d'asino che richiede 9 ore di cottura dovrò prenotarlo almeno 10 ore prima e magari, visto che è un piatto particolare, fatto solo su richiesta, versare un anticipo. Ma se cerco una cosa così particolare, so già che il ristorante è rinomato per quella specialità e non si imberta l'anticipo per poi servirti un piatto di spaghetti ajo e ojo, che sono ottimi, per carità ma non sono quello che è stato ordinato e pagato. Oppure peggio, pagare in anticipo e scoprire che il locale non esiste. Può sembrare pleonastico ribadirlo ma una sessione BDSM con una prodomme funziona proprio così, come quando si va al ristorante. Vi sognereste mai di andare in un ristorante dove voi entrate, ingolositi da un menù esposto e poi scoprite che il cuoco vi obbliga a mangiare quello che vuole lui? E che magari, guarda caso, è sempre un brodino a fronte di una decantata oca ripiena? O peggio entrereste mai in un ristorante dove non solo non avete il menù, ma il cuoco cucina quello che vuole e vi obbliga a mangiarlo tutto? E perché una sessione BDSM a pagamento dovrebbe essere diversa? Ecco, esistono prodomme che pretendono di sovvertire la logica ed il comune buonsenso in virtù di non si sa bene quali regole del BDSM. Cercano di confondere le idee a persone ingenue o che si affacciano a questo mondo da poco. Usano termini quali "miei schiavi", "non sono una escort", "non sono una prostituta", "paga per dimostrare la tua devozione", "prima versa il tributo e poi parli con me", tutto a sproposito. Tributo, manco fossero sovrani. Mi sbellico dal ridere solo a pensarci. Si definiscono "dee" ma poi scopri che hanno paura ad incontrare i propri devoti. Ma come, in genere è il credente che ha il timor di dio, non viceversa! Mi figuro Era tremare di paura e rifiutarsi di incontrare un mortale. Esiste già una guida contro le pro furbette, dirà qualcuno di voi, è proprio necessario ancora fare un pippone simile? Purtroppo si. La guida esiste perché siamo su un forum serio, dove ognuno ha libertà di parola e di manifestare le sue opinioni con i dovuti modi. Ma adesso esistono sempre più gruppi telegram, ad esempio questo: https://t.me/Mistress_Ita. Probabilmente gestito da una furbetta del quartierino o dal suo fidanpappa che censura immediatamente chi, semplicemente ha, a fronte di discorsi simili a qui sopra riportati, ha osato ribadire una semplice verità: gli schiavi non pagano, lo fanno i clienti. Ci hanno provato a difendersi,almeno dalle schermate che mi ha inviato questo mio collega punter, paragonando proprio la cena al ristorante con quella dall'amica o casalinga. Ma messe alle strette da una semplice domanda, "voi pagate per andare a cena dall' amica o da vostra madre?" è stato espulso. Ancora si strugge per non essere a conoscenza della risposta. Non fatevi ingannare da gruppi come questo e da persone così. Le frequentatrici di quel sito non sono mistress. Se ancora i maschietti non ne fossero convinti, pensate a questo: vige la parità tra i sessi. Se le colleghe schiave non devono pagare un tributo per chiedere info ad un master, perché gli schiavi ad una mistress si? Se le colleghe schiave non pagano per incontrare il loro master, perché gli schiavi dovrebbero? Nulla di male se una pro vende i suoi servizi e, cosa assurda, vuole essere pagata per fornire informazioni ai clienti. Siamo in regime di libero mercato e quindi va bene. Ma voi quando avete telefonato in hotel per prenotare, vi hanno mai fatto pagare per sapere il prezzo della camera? |