Complimenti, Grimoire. Sono un appassionato di questi attrezzi.
Ognuno di loro, se guardi bene, è studiato per infliggere il massimo del dolore fisico e psichico.
Questo è uno dei miei preferiti :
Da:
http://it.wikipedia.org/wiki/Pera_vaginalehttp://it.wikipedia.org/wiki/Pera_oralehttp://it.wikipedia.org/wiki/Pera_rettaleLa pera vaginale è stato uno strumento di tortura impiegato nel medioevo durante il periodo dell'inquisizione. Veniva utilizzato sulle donne accusate di stregoneria, in particolare nei casi in cui fosse stabilito che la donna avesse avuto rapporti sessuali col demonio; lo scopo della pratica era di purificare la parte del corpo rea del peccato.
In posizione chiusa lo strumento assomigliava al frutto della pera, da questo il suo nome. Solitamente realizzato in bronzo, consisteva in tre o più segmenti a forma di spicchi, allargabili per mezzo di una vite collegata ad una chiave girevole; ciascun segmento terminava con una punta acuminata.
La donna veniva spogliata e, dopo essere stata adagiata nuda sul banco di tortura, immobilizzata con le gambe divaricate, così da esporre la vulva alle manipolazioni degli aguzzini. Dopo averle dischiuso le piccole labbra, la pera veniva inserita chiusa nel canale vaginale e poi, una volta raggiunta la cervice dell'utero, lentamente espansa, provocando indicibili dolori nella vittima. Il grado di dilaniamento interno che subiva la donna e, di conseguenza, il tempo per il quale la tortura si sarebbe protratta, dipendeva dagli aguzzini. Lo strumento poteva anche essere ruotato o estratto brutalmente. In ogni caso, considerata la fattura di questo attrezzo e le lesioni da esso provocate, con conseguenti emorragie e infezioni postume, difficilmente la vittima poteva sopravvivere.
La pera orale era uno strumento di tortura impiegato durante il periodo dell'inquisizione medievale. Era una delle tre varianti dello stesso strumento; esisteva la vaginale, la rettale e l'orale, l'uso di quest'ultima era destinato alle persone ritenute colpevoli di eresia. Lo scopo era di purificare la parte del corpo responsabile del peccato. Il suo nome deriva dalla forma, simile al frutto della pera, era costituito da due segmenti espandibili, apribili come spicchi girando una leva posta sul "picciuolo", I segmenti potevano avere al loro apice una punta acuminata per meglio dilaniare il fondo della cavità. poteva essere in bronzo, ferro, oppure legno duro.
Veniva introdotta a forza nella bocca, e lentamente espansa fino alla disarticolazione della mascella.
La pera rettale, al pari di quella vaginale e orale, è stato uno strumento di tortura usato nel medioevo dall'inquisizione, il suo impiego era previsto per i presunti omosessuali passivi. Come nella versione vaginale, lo strumento è costituito da tre segmenti in bronzo, i quali, in posizione chiusa, danno allo strumento l'aspetto di una pera. Girando una chiave posta sul "picciuolo", tramite una vite interna, i tre spicchi si espandono in modo uniforme, distanziandosi uno dall'altro. La versione destinata agli omosessuali, dovendo entrare nell'orifizio anale, risulta di dimensioni minori di quella vaginale. Le modalità d'uso erano a discrezione del carnefice, allo scopo comunque di lacerare in modo progressivo, ano e intestino retto.