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- Tornando alla spiegazione - continuò la Signora, rivolta al gruppo di schiavi appena arrivati - prima di indirizzarvi al posto dove resterete in attesa delle ispezioni mediche, voglio rammentarvi alcuni altri principi basilari riguardanti sia la disciplina a cui siete soggetti, sia gli usi che saranno fatti del vostro corpo. Innanzi tutto voglio rimarcare che la vostra presenza qui e tutta la vostra esistenza sono finalizzate solo al diletto delle Dominatrici e che non si terrà mai in alcun conto il vostro bisogno personale, anzi: le privazioni e le sofferenze, a cui sarete costantemente sottoposti mirano proprio a provocare un patimento insopportabile e l'assoluto annullamento della persona. Così, ad esempio, la vostra alimentazione non è destinata a darvi sollievo fisico, ma solo a tenervi attivi, motivo per cui essa sarà di regola dispensata in misura apppena suffciente al minimo di sostentamento, perchè la fame e la sete sono validi mezzi di tortura continua che vi tengono già da sole in uno stato di forte subalternità. Nessuno di voi, per quanto si vede, sembra patito, quindi una dieta stretta vi farà solo del bene. Riceverete, ad orari stabiliti ma non regolari, un po’ di pane secco ed acqua, oppure zuppe o qualche avanzo: ciò che vi verrà dato, sarà sempre molto poco gustoso e potrà essere addizionato a sostanze che, seppur commestibili, hanno odori o sapori nauseabondi. Inoltre, vi potrà essere fornito per terra, o in ciotole per animali o comunque in modo che mangiarlo non sia cosa agevole. Insieme a questa minima alimentazione, vi saranno dati composti medicinali per la prevenzione delle malattie: la salute del vostro corpo ci interessa perché su di esso stiamo facendo un importante investimento, di tempo ed istruzione, che non vogliamo sprecare. Le privazioni alimentari, dunque, oltre a rientrare nel programmi formativi, per tenere voi schiavi più arrendevoli e soggiogati, sono pure usate come torture a fini punitivi e rieducativi; al contrario, nei rari casi in cui può capitare che uno schiavo si distingua al punto da meritare una ricompensa, essa può essere efficacemente costituita da una minima porzione aggiunta. - Parlando di cibo e delle sostanze che vi possono essere aggiunte, è l’occasione per trattare dell’abitudine di talune Signore di "correggere" l’alimentazione degli schiavi con urina e feci. La pratica della coprofagia non è fra quelle incentivate dal Castello, ma quel tipo di "correzione" viene vista con simpatia nel nostro ambiente, purchè non eccessiva e non troppo frequente. Non sono previsti impieghi stabili di schiavi come "gabinetti-umani" né corsi di educazione per questa funzione, ma ciò non toglie che le singole Padrone possono disporre in tal modo dei propri schiavi, come cessi umani sia per se stesse che per loro amiche. Nel caso di espressa indicazione da parte della Padrona è anche possibile che uno schiavo sia utilizzato come gabinetto da tutte le Signore; è però una pratica non tanto diffusa e che può dare buoni risultati solo se usata con parsimonia, come nel caso si rendano necessarie gravi umiliazioni e punizioni. - Per quanto riguarda i vostri bisogni fisiologici, sia per finalità educativa che per motivi organizzativi, vi rammento che essi possono essere fatti solo ed esclusivamente nei momenti appositamente previsti e che non rispettare tale regola è consiiderata mancanza disciplinare grave. Vi consiglio di tenere sempre presente questa regola per evitare pesanti punizioni ed avere ben chiaro che nella vostra condizione non vi compete alcuna facoltà umana e che dipendete in tutto e per tutto dalla volontà e dal capriccio di noi Dominatrici. - Limitazioni analoghe a quelle per il cibo ed i bisogni, valgono anche per il sonno. Anche in tal caso è escluso che lo schiavo possa avere un qualche diritto al riposo, semplicemente, è accettato, perché una quantità minima di sonno serve alla sopravvivenza. Peraltro, è noto, pure la privazione del sonno, costituisce un’ottima tortura psicofisica, molto efficace per tenere la vittima in soggezione, quindi anche il sonno ed il riposo, come il cibo, saranno razionati strettamente e potranno pure essere a lungo interdetti, se ciò apparirà opportuno per motivi educativi o punitivi. - Un altro importante capitolo della vostra educazione, riguarda l’uso sessuale che può essere fatto dei voi. Innanzi tutto, va tenuto in considerazione non siete qui per soddisfare vostre perversioni erotiche, ma per essere sottomessi al Dominio Femminile. Non ci interessano le pulsioni sessuali che vi hanno condotto alla sottomissione, e tanto meno ci interessa che trovarvi qui possa costituire per voi un’esperienza in qualche modo eccitante. State per sperimentare che vi trovate in una realtà da incubo, molto oltre le vostre fantasie più perverse. Noi Dominatrici, godremo della vostra sofferenza, trarremo piacere dai vostri patimenti e, se vorremo, potremo utilizzarvi come strumenti per il nostro svago sessuale, disponendo del vostro sesso come di una cosa che ci appartiene, e di cui possiamo fare ciò che vogliamo. Gli schiavi non saranno mai soggetti dell’azione sessuale, ma solo oggetti in balia della volontà di chi decide di usarvi: è vostro dovere essere pronti e scattanti all’eccitazione se, e quando, comandata, ed efficaci nel dare piacere nel modo che vi sarà ordinato. Nessun orgasmo, e nemmeno nessuna erezione vi sono consentiti, se non espressamente autorizzati: eccitazioni ed eiaculazioni abusive, sono considerate gravi violazioni disciplinari e anche il compiacimento nell’adempiere all’uso sessuale può essere interpretato come mancanza, poiché per uno schiavo la sola soddisfazione concessa è annullarsi nell’obbedienza assoluta. Gravissima mancanza è una polluzione, ed ancora di più una masturbazione. In tali casi scatta un immediato procedimento disciplinare per l’emanazione di una sentenza severissima. L’uso del sesso degli schiavi avviene in vari modi anche nelle torture e nelle umiliazioni, con modalità che avrete modo di scoprire ed apprezzare ben presto, a vostre spese. - Un’ultima precisazione riguarda i limiti che sono posti alle vostre sofferenze, umiliazioni e torture. In linea di principio vige la regola che uno schiavo non può sottrarsi al Dominio, rifiutare un impiego o evitare una tortura. Qui si baderà alla vostra sussistenza e sopravvivenza, senza venire incontro ad alcuna vostra esigenza personale, e comunque senza intervenire in modo da danneggiarvi in modo permanente. Per questo motivo, non si praticano tatuaggi, operazioni chirurgiche, piercing, marchiature o torture a fuoco, anche se le Padrone, possono individualmente disporre in qualunque modo dei loro schiavi. Rispetto a tali principi, è logica conseguenza escludere che uno schiavo possa avere voce in capitolo, circa il trattamento che gli viene imposto. Malgrado ciò, è possibile che la Padrona abbia posto particolari limiti al tipo di torture ed utilizzi del suo schiavo e tale volontà sarà naturalmente rispettata a cura di noi Dominatrici, non è quindi vostra competenza sindacare i comandi e le sofferenze, poiché vi sarà inferto solo ciò che è all’interno di tali limiti. Alcune Padrone, eccezionalmente, hanno concesso ai loro schiavi la facoltà di richiedere la sospensione dei supplizi e dei maltrattamenti. Ciò non può avvenire in qualunque momento, ma solo nelle occasioni in cui è previsto che si interpellino gli schiavi in base alle indicazioni fornite dalle stesse Proprietarie. Ovviamente esistono limiti speciali, com’è nel caso dei procedimenti disciplinari e delle conseguenti punizioni, poiché sarebbe inconcepibile consentire alla vittima di sottrarsi all’accertamento della mancanza o all’erogazione della sanzione. In tali particolari, casi esiste l’istituto della "grazia", che può essere disposta dalla Padrona se il fatto non lede i principi generali del Dominio. Di norma, poi, l’esercizio della facoltà di chiedere l’interruzione dei trattamenti comporta l’allontanamento dello schiavo dal Castello ed è possibile che in seguito sia interdetto un suo eventuale rientro. - E’ altresì possibile, in determinati momenti, che lo schiavo venga interpellato e possa segnalare motivi di salute che ostacolano il suo normale utilizzo; è vietato, però, usare questi motivi come scusa per l’inesatto adempimento di un ordine o di un lavoro. Nel caso di una segnalazione correttamente effettuata, lo schiavo viene sottoposto ad ispezione sanitaria, e potete già immaginare, che qualora l’accertamento sia negativo, si procederà disciplinarmente con estrema severità. - Ora vi raccomando – concluse infine - di tenere bene a mente il vostro numero, e di scattare se viene chiamato. Seguite la mia collega, che vi guiderà nell’edificio dove comincerete a sperimentare tutte le sofferenze, privazioni ed umiliazioni che vi ho descritto. F e gli altri, non si fecero ripetere il comando, e si girarono restando in fila, per seguire la bionda guardiana, sempre la stessa dell’accettazione, che li fece entrare, attraverso una porta, al pianterreno del corpo centrale del Castello. Finalmente al riparo dal freddo e dal vento, i dieci si trovarono nell’anticamera di quello che era il settore dei "Servizi Sanitari". (continua) |