| ||
8
Pensi e ripensi a quel ragazzo, non l’avevi mai visto prima e lei non te l’ha presentato. Così giovane e voglioso, come te, chissà quanti bei giochi potresti fare con lui. Hai promesso alla tua padrona che saresti andato a casa sua subito dopo aver finito di lavorare, ma non hai potuto darle un orario preciso, il traffico a quell’ora è molto intenso. Sei tranquillo, sai benissimo che non se la prenderà se cenerete tardi, d’altronde a quell’ora rientrano tutti dal lavoro o dalle commissioni. Arrivi sotto casa sua, non trovi parcheggio e le telefoni per chiederle se puoi mettere la macchina nel suo garage. Scende ad aprirlo, porti dentro l’auto e salite. Prepari qualcosa per cena, non ha molto in casa, non è riuscita a fare la spesa, trovi dei funghi essiccati e fai un risotto veloce. “Mia padrona, scusi se mi permetto di parlare. Come mai accanto alla sua sedia c’è una ciotola per animali? Lei non ha cani o gatti” “E' per te” risponde. Ti si illuminano gli occhi. Ti fa finire di cucinare poi ti fa togliere la camicia. Rimani a dorso nudo, ti mette uno spesso collare di pelle, borchiato, non uno di quelli da BDSM ma proprio di quelli per cani di grossa taglia. Serve lei la cena, riempie la ciotola e la spinge sotto il tavolo. “Dai Fuffi c’è la pappa” Il tuo membro pulsa nei pantaloni, è di marmo. Ti inginocchi e vai sotto il tavolo. Lei si siede, mette i piedi sulla tua schiena e iniziate a mangiare. Ti senti umiliato ma ti piace, ti eccita, vorresti leccarle i piedi ma non dici nulla, a pranzo non hai mangiato nulla e non puoi rinunciare alla cena. Lei si alza e ti passa una ciotola con l’acqua. Ti chiede se vuoi dell’altro riso, rispondi con un “bau” e fai cenno si con la testa. Quando si preoccupa che tu sia a stomaco pieno è perché vuole farti sprecare molte energie. Ti fa uscire da sotto il tavolo. “In quella posizione non riuscirai mai a digerire e hai mangiato parecchio”. Resti seduto a terra, ma in una posizione più comoda. Lei non dice nulla, così decidi di appoggiare la schiena al muro e di stendere le gambe. Ti porta il caffè, se ne va in camera e dopo mezz’oretta la vedi arrivare con un guinzaglio. Lo aggancia al collare e lo lega al tavolo. “Mettiti in ginocchio, sguardo rivolto al tavolo, stai fermo”. Obbedisci, un dolore lancinante ti toglie il respiro. Non capisci cosa sta usando sulla tua schiena. Il secondo colpo non arriva finché non riprendi a respirare, di nuovo il tuo respiro si blocca, terzo colpo, poi basta. “Tutto bene?” Ti dà un bicchiere di acqua. Annuisci, stai tremando. Sei spaventato. Sposti lo sguardo e vedi che in mano ha il frustino della sua cavalla. Ti ricordi che una volta andava a cavallo ma non credevi che prima o poi avrebbe usato il frustino su di te. “Slaccia i jeans e tiralo fuori”. Porta via il frustino da cavallo e arriva con l’altro. Te lo mostra, senti il primo colpo sul tuo petto. Dopo una decina di colpi ti passa il frustino. “Sei sempre più bravo, hai sempre più autocontrollo quando non ti ammanetto. Colpisciti il cazzo e le palle da solo. 20 colpi in tutto, 10 e 10” Non te l’aspettavi, non hai il coraggio ma devi. Fai un bel respiro e inizi, alterni 1 colpo sul glande e 1 sulle palle, piangi e urli, vedi la tua padrona infilare la mano sotto le mutandine. Ti ecciti nonostante tutto quel dolore e quando termini il tuo compito con un piede lei ti spinge la schiena in avanti costringendoti a metterti a pecorina. Ti abbassa i jeans, dopo un paio di minuti la senti di nuovo dietro di te. Il lubrificante cola tra le tue natiche, senti lo strap on appoggiarsi all’ano. Inizia a entrare, piano ma con decisione, gemi dal piacere, ti muovi per aiutarla a penetrarti. Ti senti aperto, senti lo strap-on in profondità, poi lei inizia a spingere e a stantuffarti. Gemi come una puttanella, lei ti sculaccia e ti frusta la schiena, ci metti poco a venire sul pavimento. Si ferma: non puoi venire senza il permesso, ma stranamente non si arrabbia. Ti mette sotto il tavolo, quando apre le gambe capisci che devi leccarla, le prendi dolcemente il clitoride tra le labbra e lo succhi. Passi la lingua sulle grandi labbra, le mordicchi, poi con la punta della lingua apri le piccole labbra e la penetri. Un lago dei suoi umori ti attendeva, li raccogli con la lingua e mandi giù. Dolcemente la apri, la scopi con la lingua, poi esci, prendi le piccole labbra in bocca e dolcemente le succhi. Torni sul clitoride, giochi con la lingua, lo massaggi, la muovi in maniera circolare, poi succhi. Inizi a leccarla con voracità, fino a farla venire. Mentre riprende fiato le baci la pancia, l’interno coscia, le fai capire quanto le sei devoto. “Pulisci il pavimento” Non te lo fai dire due volte, inizi a leccare il tuo sperma fino a pulire per bene. Sei di nuovo duro. “Sfila i jeans e sdraiati sul pavimento” Esegui, senti il freddo del marmo sulla schiena, hai un brivido, poi un dolore acuto ai testicoli ti riporta alla realtà. Ti sta schiacciando le palle con il piede, piangi. Si siede tra le tue gambe, costringendoti così a tenerle aperte, con un elastico lega ben stretti i testicoli e li schiaffeggia. Piangi, urli, implori pietà, ma lei inizia a segarti ricordandoti quanto è duro. Si siede su di te, si penetra, e inizia a muoversi su e giù. Vorresti prenderla per i fianchi, le guardi i seni che nel frattempo ha scoperto, così sodi e tondi … vorresti baciarli e succhiare i capezzoli. Si ferma e si siede sul tuo viso. “Apri bene la bocca” Credi di aver capito, cerchi di prepararti mentalmente ma non fai in tempo. Un liquido caldo ti arriva in gola. A fatica mandi giù, cerchi di scacciare i conati di vomito. Riesci a bere tutto, sei intontito, non te l’aspettavi. Si siede di nuovo sul tuo cazzo, si muove vigorosamente. La prendi per i fianchi, non resisti più, prendi i suoi seni tra le mani e li massaggi. Sollevi la schiena, la abbracci e la baci. “Padrona...” “Stai zitto e toccami”. Le massaggi il clitoride e insieme esplodete in un orgasmo molto intenso. (continua) |