Legami di Seta - Forum Italiano BDSM & Fetish

Posts written by -triskell-

view post Posted: 30/11/2023, 12:11     La Padrona - Storie, Racconti - BDSM, Fetish, Femdom, Maledom trovati sul WEB selezionati per voi
12

Passi la notte in bianco di nuovo: ti manca la tua padrona tutta per te, ma da quando il gruppo si è allargato sei sempre eccitato. Vorresti farti sottomettere da tutti, magari in centro all’ufficio, farti sfondare e bere tutto il loro sperma. Ormai sono le 5 del mattino, ti alzi e fai la doccia. Prepari il caffè ed esci prima del solito. Ti fermi al bar sotto l’ufficio a fare colazione e prendi un cornetto e un caffè per lei. Sei il primo a entrare in aienda, o almeno pensi, ma quando entri nel suo ufficio per lasciarle la colazione la trovi sulla scrivania a fare l’amore con Luca.
Quello non è solo sesso, sono pieni di passione, si baciano e si abbracciano, lei gli accarezza la schiena e il petto, lui la tiene stretta per i fianchi poi la fa sdraiare, porta i suoi piedi sulle sue spalle e mentre le massaggia il clitoride spinge sempre più forte. Lei ha un orgasmo violentissimo, lui poi viene sulla sua pancia e la pulisce con delle salviettine.
È evidente che stanno facendo finta di non vederti. Luca si abbassa, le bacia il clitoride poi va in bagno.
Lei ti guarda, le lasci caffè e cornetto e vai alla tua scrivania. Sei furioso, una vampata di gelosia ti assale, cerchi di lavorare ma non riesci a concentrarti.
Vai in bagno a sciacquarti la faccia, Daniel entra poco dopo e si appoggia al tuo sedere, lo senti duro e ti ecciti.
Torni alla scrivania, finisci quello che stavi facendo e invii tutto a lei che, dopo mezz’oretta, viene da te furiosa.
“Ti sembra il modo di lavorare? Non posso inviare questa roba, è tutto sbagliato. Hai lasciato il cervello a casa stamattina? Sei un incapace !“
Ti stanno guardando tutti, ti sei eccitato ancora di più, cerchi di rispondere e dire che sistemerai tutto, ma qualcuno ti prende per un braccio. È Davide.
“Alzati”
Tu lo guardi, ti alzi e senza capire come d'un tratto ti ritrovi con i jeans abbassati.
I tuoi colleghi sono curiosi, tu sei troppo eccitato per capire cosa sta succedendo.
Arriva lei, ha in mano un elastico. Abbassi i boxer, ma non ti lega le palle come pensavi, tende l’elastico e le colpisce.
Luca e Daniel ti tengono fermo, Davide inizia a frustarti il petto. La camicia allevia leggermente il dolore, fino a che non decidono di aprirla. Il dolore ai testicoli è troppo, non hai la forza né per ribellarti né per capire cosa sta succedendo. Ti mettono seduto, i colpi al petto e all’addome continuano, senti qualcosa colpirti il viso. Ti trovi davanti il cazzo di Daniel, senza esitare e senza fartelo dire inizi a succhiarlo. Ti scopa la bocca, gli accarezzi le palle, geme. Hai voglia di farti sfondare e lei lo sa, fa spostare Daniel e ti fa alzare.
“Mettiti a 90 sulla scrivania puttana”.
Stai ansimando, hai una voglia matta, ti pieghi subito. I tuoi colleghi continuano ad osservarvi, ti sembrano eccitati.
Inizia Davide, piano piano entra poi inizia a spingere forte. Capisci che non sarà facile, non ti ha dato il tempo di abituarti e di aprirti per bene, ti fa male. Ad ogni sua spinta ti senti sfondare, ti piace, è doloroso ma non puoi fare a meno di godere.
Lei inizia a sculacciarti e a pizzicarti le natiche, poi ti frusta la schiena.
Davide esce di fretta, non hai il tempo per lamentarti, te lo mette subito in bocca e viene.
Mentre ingoi ti senti penetrare ancora, riconosci le dimensioni di Daniel, entra dando solo un paio di spinte, ti senti lacerare, urli. Luca si mette accanto al tuo viso.
“Apri la bocca schifosa“.
Tu esegui e dopo pochi istanti ti ritrovi a bere la sua urina.
Ti senti proprio una schifosa, un inutile puttana.
Lei inizia a segarti, vieni in pochissimo tempo. Ha raccolto tutto il tuo sperma in un bicchiere, fa venire lì dentro anche Daniel. Senti il sangue colarti sulle gambe, sei sfondato e felice.
Bevi tutto soddisfatto. In cuor tuo speri ti umili ancora così davanti a tutti.

(continua)
view post Posted: 29/11/2023, 11:55     +1La Badante Rumena - Storie, Racconti - BDSM, Fetish, Femdom, Maledom trovati sul WEB selezionati per voi
Grazie Marco, quando l'autore interviene è sempre un piacere.
Se hai scritto altri racconti e intendi pubblicarli su questo forum hai e avrai sempre tutto lo spazio che vuoi.
view post Posted: 27/11/2023, 11:23     +1La Padrona - Storie, Racconti - BDSM, Fetish, Femdom, Maledom trovati sul WEB selezionati per voi
11

Davide non riesce a sedersi, gli chiedi se ha messo la pomata che gli hai consigliato e annuisce. Cerca di non dare nell’occhio ma gli altri colleghi lo stanno fissando, lui dice che è scivolato dalle scale di casa sua e si è fatto male al sedere. È evidente che non ci credono ma non ti interessa.
Con te lei non è mai arrivata a tanto e quando ripensi alle condizioni delle natiche di Davide ti viene persino da piangere
Vedi un collega nuovo, vai a presentarti.
“Ciao, io sono Miche … tu, tu, tu ...”
“Si sono il ragazzo con il quale hai scopato qualche sera fa, piacere Michele io sono Luca"
Torni alla tua scrivania. E' ovvio che lei lo sta facendo apposta, probabilmente quel ragazzo avrà le capacità richieste, il capo cercava una nuova persona da assumere da un po’ di tempo, ma proprio lui cavolo!
Lei esce arrabbiata dall’ufficio, va verso Davide e ad alta voce lo umilia davanti a tutti dandogli dell’incapace. Non sai ancora cosa ha combinato ma lo vedi correre verso il bagno cercando di nascondere le lacrime.
Te ne freghi di tutti e vai dalla tua padrona, entri senza bussare e richiudi la porta.
“Si può sapere cosa le ha fatto? Se è perché si è masturbato trovo esagerato il suo …”
“Non sono affari tuoi, non impicciarti”.
Non avevi mai osato così tanto, lei ti sta guardando seria, sembra avere i fulmini negli occhi. Ora hai paura e il cuore ti batte fortissimo. Automaticamente ti spogli, lei è seduta sul divano e ti capire di sdraiarti sulle sue gambe. Ti accarezza le natiche, le apre e passa il dito sull’ano. Ti piace. Un oggetto rigido ti colpisce, non sai cos’è ma fa male e fa rumore. Sembra non smettere mai, non ce la fai più e inizi a urlare. Qualcuno bussa.
“Avanti” dice lei.
Ti senti morire.
“Oh scusate, io volevo lasciarle questi documenti. Esco subito”
Stai morendo di vergogna. Adesso cosa penseranno di te i tuoi colleghi?
“Vieni, resta con noi”.
Daniel chiude la porta, sembrava sperasse di essere invitato.
“Ti piacerebbe scoparlo Daniel?”
“Beh, non avevo mai pensato a una cosa del genere però … perché no”
Senti la zip dei suoi jeans, lei ti fa alzare, si siede con la schiena contro il bracciolo e si sistema pronta ad essere leccata.
Ti metti a pecorina e inizi a leccarla, intanto Daniel si è lubrificato e lo senti appoggiarsi. Ha dimensioni notevoli, sculetti, ti piace come entra pian piano mentre spinge. Ti sculaccia, il bruciore è intenso. Ormai sei completamente aperto e inizia a spingere con forza, mentre lecchi la tua padrona sempre più intensamente fino a farla venire.
Daniel spinge sempre più forte, ti senti sfondato, poi lei lo ferma.
“Voglio vedere un bel 69”.
Non obiettate, tu resti sotto e lui si mette sopra, cominciate a succhiarvelo, lei inizia a sculacciare Daniel con il righello, dal rumore capisci che l’ha usato anche con te prima.
Venite l’uno nella bocca dell’altro e entrambi ingoiate tutto.
“Vi ringrazio per questa nuova esperienza, è stato molto bello” dice Daniel.
“Vuoi unirti a noi ed essere il mio nuovo schiavo?”
“Si signora”

(continua)
view post Posted: 26/11/2023, 11:38     +1La Padrona - Storie, Racconti - BDSM, Fetish, Femdom, Maledom trovati sul WEB selezionati per voi
10

Non riesci a dormire, non sai come farai a gestire i prossimi mesi in ufficio con lei.
Ti alzi, sono solo le 3 del mattino, prepari il caffè e ti metti ai fornelli, non hai cenato e ti ritrovi davanti a un piatto di amatriciana alle 3.45.
Prepari un altro caffè e accendi il PC per lavorare un po’.
Alle 6 senti la sveglia, vai in camera a spegnerla e ti butti sotto la doccia. Hai il membro duro, non ti ha dato tregua tutta la notte, ma non vuoi disubbidire alla tua padrona tanto oggi avrai sicuramente il tuo orgasmo.
Entri in ufficio e ti siedi alla tua scrivania, apri il cassetto per depositare il cellulare e trovi un pacchetto, lo apri e dentro c'è un dildo con ventosa. Richiudi velocemente, cerchi Davide ma non lo vedi. Nascondi come puoi il pacchetto sotto la giacca e vai a bussare all’ufficio del capo.
La porta si apre, lei è dietro la porta seminuda. Davide è legato a una sedia e ha la gag ball in bocca. Lei ti fa entrare e richiude dietro di sé la porta a chiave. Ti spogli velocemente, tremi, chissà cosa penseranno i vostri colleghi vedendo che passate molto tempo con lei chiusi li dentro. Questo pensiero però ti eccita, chissà se sentono i vostri gemiti, o magari stanno proprio con le orecchie attaccate alla porta, oppure cercano di spiare da sotto. Sei talmente assorto nei tuoi pensieri che non ti accorgi che lei ti ha trascinato davanti a una sedia dove ha attaccato il dildo e ti ha dato in mano il lubrificante. Ti strizza le palle e subito torni alla realtà, ti pieghi in due dal dolore.
“Lubrificalo e siediti sopra”
Esegui, piano piano ti penetri e inizi a muoverti su e giù, gemi, non te ne frega niente se fuori ti sentono.
Lei si siede su Davide, lo sta scopando davanti a te, una vampata di gelosia ti assale, continui a muoverti e a godere ma sei arrabbiato.
Vedi lui ansimare, lei si massaggia il clitoride, perché ti sta facendo questo?
Si alza e viene verso di te, una strizzata di capezzoli ti fa capire che stai rallentando.
“Se vuoi leccarla devi metterci impegno a sfondarti il culo“
Si siede sopra di te, siete faccia a faccia, hai il culo pieno e il cazzo nella sua figa, lei è ferma stai spingendo solo tu.
“Padrona sto per venire”
Lei si alza e schizzi sulla sua figa. Ti fa alzare e va a sedersi sulla sua sedia.
La segui, ti inginocchi e la pulisci per bene con la lingua, poi ti impegni a farla venire.
“Slega tu Davide”
Vai subito da lui, non capisci perché non gli ha fatto del male, non ne ha fatto molto neanche a te.
Davide tenta di alzarsi ma non riesce, lo aiuti, la sedia è sporca di sangue. Quando è in piedi vedi le sue natiche piene di ferite e un dildo molto grosso sulla sedia, anche quello sporco di sangue.
“L’ho beccato masturbarsi in bagno, così l’ho bacchettato per bene e poi l’ho sfondato”.
Lo disinfetti e lo aiuti a vestirsi, gli porti acqua e caffè, ha bisogno di riprendersi un po’.
Quando esci dall’ufficio tutti ti guardano male, credi abbiano sentito tutto ma fai finta di nulla.
“Davide oggi resta in ufficio con me, lavorerà qua, tu vai pure al tuo posto”.
Ti metti al PC, ti senti gli occhi di tutti addosso, pensi che ti piacerebbe farti sottomettere davanti ai tuoi colleghi.

(continua)
view post Posted: 23/11/2023, 11:54     +1La Padrona - Storie, Racconti - BDSM, Fetish, Femdom, Maledom trovati sul WEB selezionati per voi
9

È la prima volta che ti fa venire dentro di lei, ed è la prima volta che venite insieme.
Sei stravolto, hai provato nuove emozioni e sei molto stanco.
Mentre sei nel tuo letto e pensi alla serata appena passata crolli in un sonno intenso.
La sveglia suona alle 6.00, ti alzi e vai in bagno, butti la testa sotto l’acqua fredda, ti asciughi e ti vesti. Prepari il caffè e ti avvii verso l’ufficio, il cielo è grigio e l’aria è fresca. Entri e ti metti alla tua scrivania. Dopo un paio d’ore arriva il capo a dirvi che si assenterà per qualche mese e vi sostituirà una delle sue nipoti. Alzi lo sguardo, fai cadere la penna.
Lei ti guarda con il suo solito sorrisino che fa capire tutto e niente.
Com’è possibile che la tua padrona sia la nipote del capo? Sei incredulo.
Cerchi di stare calmo e continui a lavorare finché lei arriva e ti convoca nel suo ufficio. Chiude la porta a chiave.
“Padrona gli altri capiranno, domani rientrerà Davide dalle ferie …”
Ti torce i capezzoli dalla camicia, mugugni e stringi i denti.
“Stai zitta troia”.
Ti slaccia i pantaloni e li abbassa insieme ai boxer, ti spinge a 90 sulla scrivania. Senti subito il lubrificante e qualcosa di freddo entrare. Ti rialza boxer e pantaloni e si siede. Ti ha infilato il plug di metallo e ti chiedi fino a quando dovrai tenerlo.
Intanto lei apre le gambe, indossa un vestito, e sposta le mutandine.
La lecchi come se volessi mangiarla, viene in fretta.
Ti ricomponi e torni alla tua scrivania.
Prevedi mesi complicati, dove sarà difficile lavorare. Ti siedi, il plug si fa sentire. Cerchi di fare finta di nulla e ti rimetti al lavoro. Arriva la pausa pranzo, sei l’unico che pranza in ufficio così decidi di slacciare i jeans, è duro e ti fa male.
“Perché l’hai tirato fuori? Ti ho forse dato il permesso?”
“Mia padrona mi faceva molto male, mi dispiace”.
Ti strizza le palle poi ti si siede in braccio e si penetra.
È un lago, si muove con forza, senti il plug muoversi, sei eccitatissimo.
Le prendi i seni e li stringi tra le mani, li sollevi e li baci. Le massaggi il clitoride poi ti porti le dita alla bocca e le succhi.
Senti le sue unghie sulla schiena, ti mordicchia le labbra. Riprendi a toccarle il clitoride fino a farla venire.
Si alza, inizia a strizzarti le palle.
“Segati”
Ti fa malissimo ma vuoi il tuo orgasmo.
Urli dal dolore ma alla fine vieni nella tua mano. Da bravo schiavo la lecchi per bene.
“Per oggi è tutto puttanella, togliti il plug da solo e portamelo “ ti sussurra.

(continua)
view post Posted: 22/11/2023, 11:47     Il crudele gioco di Jessica - Storie, Racconti - BDSM, Fetish, Femdom, Maledom trovati sul WEB selezionati per voi
CITAZIONE (guidofedele @ 20/11/2023, 16:23) 
Semplicemente magnifico. Complimenti.

Grazie, sono contento ti sia piaciuto. Ricordo che non sono io l'autore di questo racconto né degli altri pubblicati in questa sezione.
view post Posted: 21/11/2023, 12:45     +2La Padrona - Storie, Racconti - BDSM, Fetish, Femdom, Maledom trovati sul WEB selezionati per voi
8

Pensi e ripensi a quel ragazzo, non l’avevi mai visto prima e lei non te l’ha presentato. Così giovane e voglioso, come te, chissà quanti bei giochi potresti fare con lui.
Hai promesso alla tua padrona che saresti andato a casa sua subito dopo aver finito di lavorare, ma non hai potuto darle un orario preciso, il traffico a quell’ora è molto intenso. Sei tranquillo, sai benissimo che non se la prenderà se cenerete tardi, d’altronde a quell’ora rientrano tutti dal lavoro o dalle commissioni.
Arrivi sotto casa sua, non trovi parcheggio e le telefoni per chiederle se puoi mettere la macchina nel suo garage. Scende ad aprirlo, porti dentro l’auto e salite. Prepari qualcosa per cena, non ha molto in casa, non è riuscita a fare la spesa, trovi dei funghi essiccati e fai un risotto veloce.
“Mia padrona, scusi se mi permetto di parlare. Come mai accanto alla sua sedia c’è una ciotola per animali? Lei non ha cani o gatti”
“E' per te” risponde.
Ti si illuminano gli occhi.
Ti fa finire di cucinare poi ti fa togliere la camicia. Rimani a dorso nudo, ti mette uno spesso collare di pelle, borchiato, non uno di quelli da BDSM ma proprio di quelli per cani di grossa taglia.
Serve lei la cena, riempie la ciotola e la spinge sotto il tavolo.
“Dai Fuffi c’è la pappa”
Il tuo membro pulsa nei pantaloni, è di marmo. Ti inginocchi e vai sotto il tavolo. Lei si siede, mette i piedi sulla tua schiena e iniziate a mangiare.
Ti senti umiliato ma ti piace, ti eccita, vorresti leccarle i piedi ma non dici nulla, a pranzo non hai mangiato nulla e non puoi rinunciare alla cena.
Lei si alza e ti passa una ciotola con l’acqua. Ti chiede se vuoi dell’altro riso, rispondi con un “bau” e fai cenno si con la testa. Quando si preoccupa che tu sia a stomaco pieno è perché vuole farti sprecare molte energie. Ti fa uscire da sotto il tavolo.
“In quella posizione non riuscirai mai a digerire e hai mangiato parecchio”.
Resti seduto a terra, ma in una posizione più comoda. Lei non dice nulla, così decidi di appoggiare la schiena al muro e di stendere le gambe.
Ti porta il caffè, se ne va in camera e dopo mezz’oretta la vedi arrivare con un guinzaglio. Lo aggancia al collare e lo lega al tavolo.
“Mettiti in ginocchio, sguardo rivolto al tavolo, stai fermo”.
Obbedisci, un dolore lancinante ti toglie il respiro. Non capisci cosa sta usando sulla tua schiena.
Il secondo colpo non arriva finché non riprendi a respirare, di nuovo il tuo respiro si blocca, terzo colpo, poi basta.
“Tutto bene?”
Ti dà un bicchiere di acqua. Annuisci, stai tremando. Sei spaventato. Sposti lo sguardo e vedi che in mano ha il frustino della sua cavalla. Ti ricordi che una volta andava a cavallo ma non credevi che prima o poi avrebbe usato il frustino su di te.
“Slaccia i jeans e tiralo fuori”.
Porta via il frustino da cavallo e arriva con l’altro. Te lo mostra, senti il primo colpo sul tuo petto. Dopo una decina di colpi ti passa il frustino.
“Sei sempre più bravo, hai sempre più autocontrollo quando non ti ammanetto. Colpisciti il cazzo e le palle da solo. 20 colpi in tutto, 10 e 10”
Non te l’aspettavi, non hai il coraggio ma devi. Fai un bel respiro e inizi, alterni 1 colpo sul glande e 1 sulle palle, piangi e urli, vedi la tua padrona infilare la mano sotto le mutandine. Ti ecciti nonostante tutto quel dolore e quando termini il tuo compito con un piede lei ti spinge la schiena in avanti costringendoti a metterti a pecorina. Ti abbassa i jeans, dopo un paio di minuti la senti di nuovo dietro di te. Il lubrificante cola tra le tue natiche, senti lo strap on appoggiarsi all’ano. Inizia a entrare, piano ma con decisione, gemi dal piacere, ti muovi per aiutarla a penetrarti. Ti senti aperto, senti lo strap-on in profondità, poi lei inizia a spingere e a stantuffarti.
Gemi come una puttanella, lei ti sculaccia e ti frusta la schiena, ci metti poco a venire sul pavimento.
Si ferma: non puoi venire senza il permesso, ma stranamente non si arrabbia. Ti mette sotto il tavolo, quando apre le gambe capisci che devi leccarla, le prendi dolcemente il clitoride tra le labbra e lo succhi. Passi la lingua sulle grandi labbra, le mordicchi, poi con la punta della lingua apri le piccole labbra e la penetri. Un lago dei suoi umori ti attendeva, li raccogli con la lingua e mandi giù.
Dolcemente la apri, la scopi con la lingua, poi esci, prendi le piccole labbra in bocca e dolcemente le succhi. Torni sul clitoride, giochi con la lingua, lo massaggi, la muovi in maniera circolare, poi succhi. Inizi a leccarla con voracità, fino a farla venire. Mentre riprende fiato le baci la pancia, l’interno coscia, le fai capire quanto le sei devoto.
“Pulisci il pavimento”
Non te lo fai dire due volte, inizi a leccare il tuo sperma fino a pulire per bene. Sei di nuovo duro.
“Sfila i jeans e sdraiati sul pavimento”
Esegui, senti il freddo del marmo sulla schiena, hai un brivido, poi un dolore acuto ai testicoli ti riporta alla realtà. Ti sta schiacciando le palle con il piede, piangi. Si siede tra le tue gambe, costringendoti così a tenerle aperte, con un elastico lega ben stretti i testicoli e li schiaffeggia.
Piangi, urli, implori pietà, ma lei inizia a segarti ricordandoti quanto è duro. Si siede su di te, si penetra, e inizia a muoversi su e giù. Vorresti prenderla per i fianchi, le guardi i seni che nel frattempo ha scoperto, così sodi e tondi … vorresti baciarli e succhiare i capezzoli. Si ferma e si siede sul tuo viso.
“Apri bene la bocca”
Credi di aver capito, cerchi di prepararti mentalmente ma non fai in tempo.
Un liquido caldo ti arriva in gola.
A fatica mandi giù, cerchi di scacciare i conati di vomito. Riesci a bere tutto, sei intontito, non te l’aspettavi.
Si siede di nuovo sul tuo cazzo, si muove vigorosamente. La prendi per i fianchi, non resisti più, prendi i suoi seni tra le mani e li massaggi. Sollevi la schiena, la abbracci e la baci. “Padrona...”
“Stai zitto e toccami”.
Le massaggi il clitoride e insieme esplodete in un orgasmo molto intenso.

(continua)
view post Posted: 19/11/2023, 12:51     Ineludibile passione per il cuoio degli stivali - Storie, Racconti - BDSM, Fetish, Femdom, Maledom trovati sul WEB selezionati per voi
Racconto non autografo, trovato su web, dal sito mistresselvira.com che indica come autore del testo Elvira Nazzarri
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Jean è il tuttofare di una famiglia molto benestante e la sua vita è un monotono ed abitudinario scandire di giornate sempre uguali, probabilmente perché si occupa della tenuta estiva della famiglia, spesso senza la presenza dei padroni. In questo momento l’unica presenza nel luogo è l’anziana madre del ricco proprietario terriero che non ha grosse esigenze. Così Jean trascorre le sue giornate in estrema tranquillità e quasi si annoia per la troppa quiete
Passa il suo tempo ad immaginare storie al limite della violenza, lui né è sempre stato attratto ma non è mai arrivato a subirla.
Così, un bel pomeriggio di primavera, Jean, assorto nei suoi pensieri, passeggia lungo la stradina di campagna verso la tenuta ed incrocia un gruppo di cavallerizze al passeggio. Rimane colpito dal cuoio lucido dei loro stivali, ha sempre nutrito questa passione per il cuoio, il suo profumo, il suo sapore, la sua consistenza. Jean, sin dai primi ricordi coltiva il desiderio permanente di lucidare e leccare gli stivali. Così, quel pomeriggio, venne travolto da un’improvvisa voglia di adorarli e sfogare i suoi istinti bestiali risvegliati da quella visione. Di corsa rientrò nella villa e si precipitò nella stanza della signorina Elvira, la figlia del suo padrone. Ci si rifugia spesso per adorare gli stivali e gli indumenti della giovane ragazza durante le sue assenze. Gli stivali da cavallo gli fanno perdere la ragione, difatti, nonostante oramai sia già un anno intero che la signorina è assente, lui non ha ancora ripulito gli stivali come si deve, ma li ha leccati gradualmente facendo attenzione a non levare mai troppo sporco e lasciarne per le successive occasioni.
Eccitato dall’idea di strusciarsi come un verme per godere leccando il cuoio spalanca la porta e piomba nella stanza.
Ma questa volta la camera non è vuota e Jean, in un miscuglio di emozioni che passano dalla sorpresa, al terrore, alla vergogna rimane letteralmente impietrito.
Elvira, la bellissima signorina è lì, e si sta cambiando. La visione lo lascia inebetito! Che silohuette! Elvira è girata di spalle. Jean vede la meravigliosa schiena muscolosa della ragazza, le natiche sode e perfette fasciate nei pantaloni attillatissimi, le cosce possenti ed infine quegli stivali. Viene travolto da una fantasia improvvisa, lui a terra con la testa serrata tra quelle meravigliose cosce tornite. In quel momento Elvira si gira, lui scorge anche il magnifico seno nudo di lei, e rimane in uno stato di confusione mentale, come un ebete, a bocca aperta ed incapace di articolare parole.
Lei non sembra sorpresa, anzi pare compiaciuta da questa situazione inaspettata e con tono autoritario e divertito dice a Jean:
“Cosa fai li imbambolato? Sono questi i modi di presentarsi nella camera di una signorina?”
Elvira è una ragazza molto bella, ha uno sguardo penetrante, un carattere dominante ed è sadica. Gode nel prevaricare e piegare le persone secondo i suoi voleri. Non tanto per ciò che potrebbe ottenere ma per il piacere che gli dona l’esercizio del potere e del suo fascino che non lascia scampo.
Si avvicina a Jean molto imbarazzato, lo guarda senza pietà negli occhi e sfiora i suoi pantaloni. Jean è nervoso, ha avuto un’erezione quando ha colto Elvira nel cambiarsi . E’ bastato quel poco di pelle nuda, quel minuscolo pezzettino di capezzolo intravisto a farlo eccitare, le natiche sode e le cosce scolpite della Padroncina avvolti dai pantaloni aderentissimi da cavallerizza l’hanno turbato e gli hanno fatto perdere l’aplombe.
Uno sberlone lo risveglia dal torpore nel quale è caduto.
“Ti sei eccitato? Sei un porco!”
Jean teme per il suo lavoro e per la sua vita. Elvira ha già fatto castrare alcune bestie che si sono avvicinate a lei con un’evidente erezione esposta.
Jean è molto nervoso e l’istinto di Elvira lo capisce all’istante, come un predatore percepisce la paura della preda. Il potere la esalta e quindi decide di sfruttare il momento ed abusarne.
“In ginocchio lurido maiale!”, intima Elvira.
Jean obbedisce senza esitare.
Elvira gli appoggia il piede calzato tra le gambe e scivola con lo stivale sopra i pantaloni. Ci gioca un attimo prima di dargli da un calcio nei testicoli.
“Te lo meriti, animale schifoso! Sbrigati a ripulirmi gli stivali, incapace!”
Siccome non è soddisfatta del risultato decide di incaprettarlo con la corda come se fosse un capo di bestiame. Ma prima gli ordina:
“Togliti i vestiti, le bestie non li portano e tu d’ora in poi sarai trattato come tale!”
Il povero Jean esegue senza fiatare terrorizzato e umiliato.
"Adesso puliscili bene con la lingua, devono brillare!"
Per Jean non è facile in quella posizione ed è pure immobilizzato. Elvira è ancora scontenta e quindi prende una verga e bastona Jean sulle piante dei piedi.
“Vedi di impegnarti bestia!”
Jean fa del suo meglio anche se il dolore è molto forte. Gli stivali sono lucidi ma Elvira non ne ha abbastanza. Abusa del suo potere su di lui e rincara la dose, lo slega, usa una delle corde per costringergli i testicoli e, tenendo la corda ben tesa, afferra Jean per la lingua e lo trascina nella stanza accanto.
“Cara bestiolina schifosa, ora facciamo un gioco. Io ti provoco e se tu non riesci a tenere a bada la tua eccitazione ti punirò come si deve”
Jean è preoccupato, come potrebbe non eccitarsi con una Padroncina così bella; e se il bastinado sotto i piedi non era una punizione sufficiente quale potrebbe esserlo? Comincia a sudare freddo per l’ansia mentre Elvira lo immobilizza. Jean ha le mani legate ad un trave di legno e le gambe distanziate con l’utilizzo di un divaricatore, praticamente è immobilizzato a croce.
Jean ormai rassegnato lascia andare i muscoli e cede sospeso dalle corde mentre lei comincia ad assumere posizioni provocanti, spesso scivola con gli stivali sui testicoli di Jean. Si direbbe dalle espressioni compiaciute del suo volto che la sofferenza di Jean la divertente parecchio, ogni tanto gli da tregua ma solo per torturargli un po’ i capezzoli o i testicoli. E’ tremendamente eccitante e fastidiosa, tant’è che presto Jean arriva vicino all’orgasmo con lo shoe play che gli infligge Elvira divertita.
“Oh, Jean! Ma non vorrai mica sporcarmi gli stivali proprio come una schifosa bestia? Quanto sei pervertito? Ti rendi conto che più ti maltratto più ti ecciti come una puttanella? Ma adesso abbiamo finito con il divertissement, ora ti punirò sul serio.”
Lo lega a quattro zampe sopra il tavolo, con gli arti legati saldi alle gambe del tavolo.
Cosa vorrà farmi ora si chiede turbato Jean, mentre lei prende un divaricatore che gli fissa tra le ginocchia. Ad opera fatta gli da un calcio ben piazzato nei testicoli.
“Ora mi diverto un pochino con te.”
Si serve di Jean come sedia umana ed accende una candela. Fa scivolare la cera sull’ano di Jean e sui testicoli. Jean è dolorante, urla, si lamenta, ma il suo sogno di subire inerme si è avverato.
Ora non decide più nulla, si lascia gestire, viene abusato ed usato. Forse oggi ha conosciuto il significato del vero piacere e della libertà. Ma questa libertà avrà un prezzo e lui non è più nella condizione di contrattarlo. In questo momento ama profondamente la sua Padroncina che gli ha fatto questo grande dono ma sa che la sofferenza che dovrà attraversare sarà il suo pegno. E comprende anche che si sta compiendo il suo destino e che la sua natura potrà manifestarsi senza barriere. Ma sa anche bene che Elvira è pericolosa e che questo, per lui, non sarà più solo un gioco eccitante ma sarà la sua vita.
A questo punto Elvira prende il cane:
”Ora dobbiamo togliere la cera dal tuo corpo”. Quindi comincia a bacchettare Jean sull’ano e sui testicoli ed i pezzetti di cera volano via,
Jean urla e si lamenta per il dolore ma lei prosegue incurante, è esattamente quello che vuole e la sofferenza di Jean le provoca un delizioso piacere.
“Stai zitto se non vuoi che ci metta più forza.”
Jean si contiene e lei non si ferma finché non ha ripulito tutte le tracce di cera, è una ragazza piuttosto meticolosa ed ama i lavori ben fatti..
“Sai Jean, i miei mi hanno donato la tenuta come regalo di laurea, quindi ora dispongo di questo luogo in totale libertà e come desidero. Ci passerò più tempo e da oggi tu ti trasferirai a vivere nella stalla proprio come una bestia. Ci passerai le notti nudo ed incatenato, anche d’inverno, e sarai sempre a mia disposizione. Ora ti libero, fila a lavarti e poi preparami la cena. Sappi che questo è stato solo l’inizio del mio gioco …"
view post Posted: 18/11/2023, 12:43     +2La Padrona - Storie, Racconti - BDSM, Fetish, Femdom, Maledom trovati sul WEB selezionati per voi
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Rientri in ufficio, da qualche giorno non vedi e non senti la tua padrona. Non ci pensi troppo, sei pieno di lavoro e non hai il tempo. Metti il cellulare nel cassetto e ti dai da fare, stacchi direttamente alle 18. Prendi il cellulare, nessuna chiamata o messaggio dalla tua padrona. Vai a fare la spesa, non hai praticamente nulla da mangiare in casa se non qualche pezzo di formaggio, rientri e mentre sistemi suona il telefono. Rispondi.
“Alle 21 a casa mia. Ti farò conoscere una persona“
“Come desidera mia padrona“.
Sono già le 19.30, metti l’acqua per la pasta a bollire e nel frattempo fai una doccia veloce. Ceni, finisci di preparati e alle 20.30 esci di casa. Da casa tua a quella tua padrona ci sono 15 minuti circa in auto, arrivi come sempre un po’ in anticipo e aspetti fuori dal portone. Alle 20.55 citofoni ed entri. Fai le due rampe di scale, trovi la porta aperta ed entri. È buio, accendi la luce e davanti a te trovi un ragazzo, di circa trent’anni, sul tavolo della cucina. Ha le gambe spalancate, le cosce sono legate alle braccia, la ball gag in bocca, i testicoli sono stretti da un elastico, morsetti sui capezzoli e un piccolo plug già infilato nel culo.
Ti ecciti, senti il tuo membro indurirsi, il suo è di marmo, ma non sai cosa fare, lei è andata in camera e tu muori dalla voglia di succhiarglielo.
Dalla stanza accanto senti la tua padrona dare un colpo con il frustino contro qualcosa, a quelpunto inizi a succhiarglielo con gioia.
Accarezzi l’asta con la lingua, poi giochi con la punta, fai scendere la saliva e con la lingua giri in tondo. Il ragazzo ansima, lo prendi in bocca e inizi a succhiare con vigore, però sai che non devi farlo venire se lei non te lo ordina. Dopo qualche minuto ti fermi e aspetti.
“Spogliati”
Ti spogli velocemente e riponi gli indumenti in ordine su una sedia, lei ti prende per un braccio e ti fa mettere faccia al muro.
Lui può vederti, ti arriva il primo colpo di frustino. Sussulti. Brucia. Hai il cazzo di marmo, vuoi scopare quel ragazzo.
I colpi arrivano uno dopo l’altro, la tua schiena è rossa e brucia, le natiche per ora sono salve.
Senti la tua padrona gemere, sei talmente eccitato che non ti sei nemmeno accorto che ti ha fatto spostare e mentre ti frustava si è seduta sul viso del ragazzo.
Provi una forte gelosia, quello sconosciuto sta leccando la tua padrona. Si accorge che sei infastidito, ti si legge negli occhi e inizia a torcerti con forza i capezzoli.
“Sfilagli il plug e scopalo”.
Esegui un po’ controvoglia: sei durissimo, ma la gelosia ti ha fatto passare tutta quella voglia di lui.
Ti lubrifichi e pian piano lo penetri. Lui geme. Entri e inizi a spingere con forza, lei scende dal suo viso non ancora soddisfatta e va in camera, intanto tu continui a spingere e a godere insieme a lui. Lei torna con una sottile bacchetta di legno, toglie i morsetti dai capezzoli a lui e lo colpisce con quella.
Lui urla, gli manca il respiro, la vedi venire verso di te, poi senti un bruciore fortissimo sulle natiche. Non riesci a urlare, non hai fiato, non riesci nemmeno più a spingere. Un colpo sui capezzoli ti convince a riprendere ma è faticoso, fa molto male. La vedi dare un colpo sul ventre a lui, urla. Poi posa la bacchetta e va a prendere lo strap on. Lo lubrifica e si mette dietro di te.
“Vieni nel suo culo, riempilo puttana“.
Tu scopi lui e lei scopa te.
Con lei dietro che spinge i tuoi colpi sono più forti. Lui geme.
Dopo pochi minuti vieni, lo riempi come ti ha chiesto la tua padrona.
Lo slegate, lei si siede sul tavolo.
“Puttana tu leccami e tu penetrami con due dita”.
Eseguite, ti mancava il suo sapore, è un lago. È talmente eccitata che viene in un paio di minuti.
“Slegagli le palle, fallo venire nella tua bocca e fallo andare via, poi preparami un bagno caldo”.
Dieci minuti dopo sei in bagno con la tua padrona, come sempre la lavi accuratamente e poi la metti a letto.

(continua)
view post Posted: 17/11/2023, 12:56     +2La Padrona - Storie, Racconti - BDSM, Fetish, Femdom, Maledom trovati sul WEB selezionati per voi
6

Se n’è andata, ti butti sul letto e non sai per quanto tempo rimani li a fissare il soffitto. Sei assorto nei tuoi pensieri, pensi alla tua padrona e al tempo trascorso insieme a casa tua. Pensi anche a Davide, non si è fatto sentire e lei non l’ha nominato. Ti alzi e vai in cucina, prepari un panino per pranzo, accendi la TV e vai a mangiare sul divano.
Suona il campanello, scocciato vai ad aprire, è Davide. Ti chiedi com’è che ogni volta che lo pensi appare. Lo fai entrare, si spoglia nudo e svuota una sacca sul tavolo.
“Sbrigati a spogliarti sta arrivando” ti dice.
Ti spogli velocemente e lo aiuti a sistemare gli oggetti usciti dalla sua sacca: ci sono frustini, frustini a frange, paddle in legno, manette, corde, morsetti, plug, lubrificante e anche una zucchina.
Aspettate il suo arrivo, quando suona il campanello apri subito e le baci le scarpe, Davide fa lo stesso.
Lei ti guarda, dai suoi occhi capisci che ha in serbo qualcosa di molto eccitante.
“Mettiti i morsetti sui capezzoli poi mettili a lui”.
Inizia subito a frustarvi sulla schiena, ti metti i morsetti poi li metti a Davide che fa una smorfia di dolore.
“Adorabile puttanella”, senti un brivido lungo la schiena, “vai sul terrazzo a prendermi 4 mollette da bucato”.
Non puoi dire di no, esci e fai più in fretta che puoi e speri che nessuno ti veda; poco dopo torni con le mollette. Le porgi alla tua padrona.
“No, tienile tu e attaccale alle sue palle”.
Non te l’aspettavi, ti ecciti ancora di più, esegui velocemente. Davide stringe i denti per il dolore, lei si morde le labbra. Ti passa il frustino e ti fa cenno di fare dondolare le mollette.
La situazione ti eccita da morire, il tuo membro è di marmo, poi lo colpisci e ne strappi una.
Un urlo riempie la stanza, non sai perché hai fatto di testa tua, temi la reazione della tua padrona e invece non succede nulla. A quel punto capisci che te l’avrebbe fatto fare comunque. Si sposta, passa davanti a Davide e inizia a schiaffeggiare il suo membro. Davide urla e piange, cerca di spostarsi per evitare i colpi.
Provi a prendere l’iniziativa, speri che lei non si arrabbi: prendi una corda e indichi la colonna della sala. Annuisce. Trascinate Davide alla colonna dove lo leghi. Lui implora pietà, gli mettete la gag ball in bocca e lei gli strappa le mollette una ad una con le mani, tirando velocemente e con forza.
Davide urla, la saliva gli cola dalla bocca, ma ha il membro duro.
Gli legate i testicoli alla base con un elastico, poi lei prende una sedia e ti fa sedere. Obbedisci, lei si spoglia e si siede su di te penetrandosi, ti fa capire che la puoi toccare, state scopando davanti a lui mentre vi guarda eccitato. Le accarezzi i seni, massaggi i suoi capezzoli poi scendi sul clitoride. Ti prende la mano e porta le dita alla bocca, le succhia e rimette la tua mano fra le sue gambe. Inizi a massaggiarle il clitoride, geme, ti sussurra di non fermarti ed esplode in un violento orgasmo. Si alza, ti manda a slegare Davide e lo porta davanti al tavolo. Gli ordina di mettersi a 90, gli allarga le braccia e gli passa una corda attorno ai polsi per poi fissarla alle gambe del tavolo. Stessa cosa per le gambe, lo costringe ad aprirle, gli passa la corda attorno alle caviglie e lo lega. Ti da in mano il lubrificante, lo massaggi sul tuo membro poi lo fai colare tra le sue natiche. Lei inizia a schiaffeggiarlo con il paddle, il suo sedere diventa rosso dopo pochi colpi. Tu intanto lo penetri, senza preoccuparti troppo di fargli male, lui urla e cerca di ribellarsi. Sul tavolo ormai c’è un lago di saliva, tu spingi sempre più forte poi esci. Vieni sul tavolo e gli fate leccare tutto.
Lo lasciate lì, la tua padrona non è ancora soddisfatta e fa mettere a 90 anche te dall’altro lato del tavolo. Non ti lega, ma ben presto senti il lubrificante che cola tra le tue natiche. Ti ecciti di nuovo, senti qualcosa entrare, è abbastanza grosso, senti dolore ma ti piace e inizi a gemere. Spinge qualche minuto poi si ferma e appoggia la zucchina sul tavolo. Ti mordi le labbra, l’avresti tenuta dentro fino a venire.
Ti frusta con il frustino a frange, schiena e natiche, per un tempo che ti sembra infinito. Non urli, solo qualche lamento.
Poi prende il paddle e inizia a colpirti le natiche, non resisti. È di legno e fa un male cane. Urli e piangi, poi ti ordina di sederti. Esegui e sussulti, fa molto male.
Slega Davide e lo fa inginocchiare davanti a te, gli prende la testa e lo costringe a succhiartelo mentre lei lo frusta sulla schiena.
Ti fa un pompino divino, gli prendi la testa e gli scopi la bocca in profondità. Tossisce. Ti fermi qualche secondo poi ricominci, finché vieni. Lo schizzo gli arriva in gola, ingoia tutto. Lei ti guarda soddisfatta, poi si avvia verso il bagno.
Mandi via Davide e soddisfatto vai a lavare la tua padrona.

(continua)
view post Posted: 16/11/2023, 12:06     +2La Padrona - Storie, Racconti - BDSM, Fetish, Femdom, Maledom trovati sul WEB selezionati per voi
5

Ti svegli, lei dorme ancora. Ti alzi senza fare rumore, vai in bagno a darti una sistemata e ti vesti. Prepari la colazione, vai a controllare se dorme ancora e la trovi sveglia. Fai un salto al bar sotto casa a prenderle un croissant alla crema, prepari il caffè e le porti la colazione a letto. Non dice nulla, non ti ringrazia, capisci che è tornata ad essere quella di sempre, la padrona che tanto ti piace. Aspetti nudo in ginocchio che finisca di fare colazione, poi porti tutto in cucina e ti metti subito a pulire.
“aaaah”
Un dolore fortissimo alla natica ti fa urlare, non hai sentito i suoi passi, è venuta in cucina e ti ha sculacciato con un cucchiaio di legno che avevi messo sul tavolo.
“Conta puttanella”.
Ti ecciti nonostante il dolore intenso.
“uno…due…tre...”
Mentre ti sculaccia ti muovi sculettando, le fai capire che aspetti il prossimo colpo.
“dieci…venti…”
Si ferma e posa il cucchiaio. Picchietta la mano sul tavolo.
“A 90 mia padrona?”
Annuisce e ti metti in posizione.
Senti un click, ha aperto la boccetta del lubrificante, poi senti qualcosa di freddo appoggiarsi all’ano ed entrare. Lentamente sta infilando un plug di metallo, non molto grosso, entra con facilità, ti piace, inizi a ansimare. Quando è tutto dentro ti ordina di finire le faccende di casa. Esegui, ad ogni passo lo senti dentro di te. Ti infila la ball gag in bocca, prende un paddle in pelle borchiato dalla sua borsa.
Hai le natiche in fiamme, scuoti la testa sperando di essere ascoltato, ti prende per un braccio e con la forza ti fa girare. Sei di nuovo a 90 sul tavolo, hai il plug nel culo e non puoi parlare. Ecco il primo colpo sotto la natica, senti le borchie fredde e leggermente appuntite colpirti, brucia, subito dopo un altro colpo sotto l’altra natica. Non sei legato, sai che non puoi muoverti, devi controllarti ma è difficile. La saliva cola sul tavolo, hai le lacrime agli occhi ma sei eccitato e respiri affannosamente. Un altro colpo nell’interno coscia ti fa urlare, cerchi di parlare, un altro colpo, un altro urlo. Senti il paddle accarezzarti le natiche, dalla parte senza borchie però, poi un colpo ti fa sussultare, eccole le borchie. Ti accasci sul tavolo, ti colpisce velocemente, le natiche fanno molto male. Poi si ferma, va a prendere qualcos’altro. Una serie di violenti colpi sulla schiena ti fa urlare ancora, riconosci il frustino a frange. I colpi sono continui, uno dopo l’altro, fanno male, bruciano, dopo un po’ si ferma. Ti fa sedere, con fatica esegui ma è una tortura, ti benda, ti sei dimenticato del plug con tutto quel dolore e quando ti accasci sulla sedia lo senti prepotente dentro di te. Prende il glande tra le dita, senti qualcosa di freddo colare sul meato urinario, poi qualcosa di piccolo entra e dopo pochi secondi esce, senti qualcosa di duro e freddo appoggiarsi e farsi strada. È un dilatatore uretrale, lentamente sta entrando, ti piace. Quando è dentro tutto ti toglie la benda, si siede sul tavolo.
“Leccami e fammi squirtare ancora". Infili subito la testa tra le sue gambe, inizi a succhiare le grandi e piccole labbra, la accarezzi tutta con la lingua, poi con le dita. Lentamente infili due dita nella sua figa calda, ripensi a ieri, a quando avete fatto l’amore, la senti irrigidirsi, il suo getto ti inonda il viso. Le baci il clitoride e sposti la testa.
Scende dal tavolo e ti fa stendere, hai la schiena sul piano e le gambe divaricate sollevate, ti fa mettere i piedi sulle sue spalle e muove il dilatatore dentro e fuori. Hai il cazzo durissimo, mugoli di piacere e ansimi, vorresti toccarti, stai impazzendo.
Lentamente sfila il dilatatore e il plug, poi inizia a segarti, sei talmente eccitato che ci metti poco a venire nella sua mano.
Ti porta la mano alla bocca, la ripulisci e le prepari un bagno caldo. Ti inginocchi accanto alla vasca e con dolcezza la insaponi.

(continua)
view post Posted: 15/11/2023, 09:24     +2La Padrona - Storie, Racconti - BDSM, Fetish, Femdom, Maledom trovati sul WEB selezionati per voi
4

Prendi una settimana di ferie dall’ufficio, dormi sempre meno, la tua padrona non si fa sentire da tre giorni e non risponde alle tue chiamate.
Sei preoccupato, speri stia bene, nel frattempo il dolore all’ano e alle natiche sta scomparendo. Ti stendi sul divano per guardare la TV e crolli in un sonno profondo.
Vieni svegliato dal campanello, guardi l’ora, sono le 18, hai dormito 5 ore. Apri la porta e la vedi li, la tua padrona, sorridi, sei felice, ti inginocchi e le baci le scarpe come fai sempre quando lei si scomoda per venire a casa tua.
“Preparami qualcosa per cena”.
Tu apri subito il frigorifero per vedere cosa trovi, per fortuna hai del guanciale e prepari una carbonara veloce.
Mangiate di gusto, ma non in silenzio come sempre, stasera lei ride e scherza, ti tratta bene, state bene. Dopo aver cenato pulisci la cucina completamente nudo, a lei piace quando lo fai, ma non la senti allontanarsi e quando ti giri credi se ne sia andata. Dai un pugno al muro, sei arrabbiato, muori dalla voglia di possederla e di essere posseduto. Finisci di pulire e vai in bagno, la trovi li, nella vasca, immersa nella schiuma.
“Finalmente, ci hai messo una vita a trovarmi. Vieni qui con me, questa vasca è enorme e mi annoio da sola”.
Entri in vasca, l’acqua è molto calda, sei eccitato, lei prende il tuo membro duro tra le sue mani e inizia a segarlo, gemi, ma dura poco.
“Mettiti carponi”.
Esegui, senti che sta trafficando con qualcosa ma non capisci cosa, senti qualcosa di freddo entrare dentro di te, capisci che si tratta della serpentina del doccino. Poi senti l’acqua tiepida entrare, ti fa fastidio, poi inizi a sentirti gonfio, ti fa male la pancia. Lei chiude l’acqua ma lascia dentro la serpentina, inizia a sculacciarti. Ti piace, ti accarezza la schiena, la bacia, ti mette due dita in bocca … senti il sapore dei suoi umori. Le sue mani arrivano ai tuoi capezzoli, li prende tra le dita e li torce, ormai il dolore è puro godimento, ansimi sempre di più. Ora le sue mani sono nell’interno coscia, arrivano presto ai testicoli, li afferra e li strizza. Ti dimeni e qualche zampillo d’acqua esce dal tuo ano, sei pieno. Apre ancora l’acqua, sei sempre più gonfio e hai i crampi alla pancia, piangi, non puoi fare altro. Senti la serpentina uscire, e subito dopo ti liberi dell’acqua. Ti fa stendere addosso a lei e ti massaggia la pancia. Senti i suoi seni sulla tua schiena, i capezzoli duri ed eretti. La sua mano prende il tuo membro, c’è qualcosa di strano stasera in lei, è quasi dolce.
“Stasera ti voglio, voglio fare l’amore con te”.
Sussulti, ti giri a pancia sotto e la baci, senti i suoi seni sul tuo petto ora, li stringi tra le mani e succhi i capezzoli. Mette le sue mani sulle tue e ti fa capire di stringerle i capezzoli. Esegui subito, anche lei si eccita al dolore, ma non vai oltre senza il suo permesso.
“Schiaffeggiami la figa”.
Esegui subito, le porti le mani sopra la testa e le tieni ferme con la tua mano, l’altra mano scende tra le cosce e inizia a schiaffeggiare con forza.
La vedi sussultare ad ogni colpo, prova dolore e piacere, ha le lacrime ma ansima, geme e si morde le labbra. Ti fermi, non resisti più, ti metti in posizione e dolcemente la penetri. Sai quanto è stretta, fai tutto con dolcezza e lentamente. È calda, fradicia, i suoi seni si alzano e si abbassano ad ogni suo respiro. Ora sei dentro, la lasci abituare, prendi i suoi seni tra le mani e li baci. Lentamente inizi a muoverti, geme, mette le mani sulla tua schiena e affonda le unghie, le mordicchi i capezzoli, ti muovi sempre più veloce. Rallenti.
“Mia padrona, cosa ne devo fare del mio sperma?”
“Vieni sui miei seni poi leccali e puliscimi”.
Ancora qualche spinta poi dolcemente esci da lei e godi sui suoi seni, ti svuoti completamente, lei ti guarda vogliosa, ti chini su di lei e la ripulisci.
Apri il tappo della vasca, nel mentre le accarezzi la figa, giochi con il clitoride, la senti ansimare fortissimo. Appena possibile metti la testa tra le sue cosce, la baci, la lecchi, succhi, il suo respiro cresce. Infili due dita e continui a leccare, ha un orgasmo violento e riesci a farla squirtare.
Sei fradicio del suo liquido ora, del suo piacere.
Riempite nuovamente la vasca, lei si adagia su di te e ti bacia, rimanete li abbracciati per un po’. Poi vi insaponate a vicenda e dopo il bagno andate a dormire.
È la prima volta che dorme con te, è la prima volta che fate l’amore.
Vi baciate ancora una volta, poi crollate in un lungo sonno.

(continua)
view post Posted: 14/11/2023, 12:41     +1I CLASSICI: Johanna - Storie, Racconti - BDSM, Fetish, Femdom, Maledom trovati sul WEB selezionati per voi
Grazie per la tua segnalazione. Sul forum si possono trovare altri suoi racconti, tutti pregevoli.
view post Posted: 13/11/2023, 11:14     +2La Padrona - Storie, Racconti - BDSM, Fetish, Femdom, Maledom trovati sul WEB selezionati per voi
3

Non riesci a sederti, hai passato la notte sveglio, sei stanco e dolorante. Ma fai finta di niente e cerchi di stare seduto senza dare nell'occhio.
Davide ti nota e abbozza un sorrisino di soddisfazione, poi si incammina verso il bagno.
Preso dall’istinto lo segui, lo prendi per un braccio e lo porti nella stanza del wc, chiudi a chiave e lo metti a 90. Ha le mani sulla tavoletta, slaccia i pantaloni e li abbassa, lubrifichi il tuo membro e lentamente lo penetri. Vorresti rendergli il dolore che ti ha provocato ma non puoi, gli altri se ne accorgerebbero. Vieni nella sua bocca dopo pochi minuti, vi ricomponete e uscite dal bagno.
Arriva l’ora di pranzo, hai il pomeriggio libero e decidi di fare una sorpresa alla tua padrona.
Pranzi con un panino in un bar, vai a prendere un mazzo di rose rosse e corri a casa sua.
Suoni il campanello, lei apre la porta e quando ti vede ti da uno schiaffo. Poi ti prende per la camicia e ti trascina in casa, ripone le rose in un vaso, le ama e non le rovinerebbe mai. “Pensavi che Davide non mi avrebbe detto niente?”
Rimani impietrito, ti si gela il sangue.
“Lo sai che non ti è permesso”.
Hai paura, non riesci a rispondere, inizi a sudare.
Lei va in cucina, torna con un cucchiaio di legno e si siede sul divano.
“Spogliati e sdraiati sulle mie ginocchia”.
Le natiche ti fanno ancora male, l’ano più che mai, ma esegui senza fiatare.
“Conta”.
Uno…due…tre...quindici…trenta, si ferma.
Piangi, il dolore si aggiunge a quello già esistente.
Senti il rumore di una boccetta che si apre, implori con lo sguardo.
Senti il suo dito sull’ano, delicatamente entra.
Fa male, ti lamenti, una ferita si riapre e inizia a sanguinare, non puoi fare altro che piangere e attendere che lei sia soddisfatta.
Fortunatamente al secondo dito si ferma, esce da te e ti fa sedere accanto a lei.
Tentenni, non riesci a stare seduto, il bruciore è terribile.
Una strizzata di palle ti convince a sederti, nonostante il dolore incessante il tuo membro è duro, sei eccitato.
Lei inizia a giocare con i tuoi capezzoli, prima dolcemente, poi li strizza forte, li torce. Stringi i denti e mugoli. Li lascia andare, scende verso il tuo cazzo. Ansimi dalla paura, le prende la pelle e la tira, ti pizzica, lo prende a schiaffi. Poi si mette sopra di te, nel frattempo si è tolta le mutandine, si struscia, la senti bagnata, ti fa credere di volersi penetrare poi si sposta. Vorresti prenderla per i fianchi e tenerla sopra di te. Si alza, vedi che prende qualcosa, si infila qualcosa.
<<No! Lo strap on>> pensi.
Ti farà male, non sai come farai a resistere, mentre pensi si avvicina e te lo mette in bocca.
Succhi avidamente e lentamente, immagini sia il cazzo di Davide, ci metti impegno e lo riempi ben bene di saliva.
Ti da il lubrificante, lo lubrifichi per bene e, senza nemmeno fartelo dire, ti metti a pecorina.
Senti il gel freddo colare tra le tue natiche, poi senti il fallo che inizia a spingere.
Fa male, troppo, ti lasci andare con la testa sul materasso, cerchi di respirare lentamente e di pensare ad altro. Più va in profondità più è doloroso, senti il sangue di nuovo, poi si ferma e inizia lentamente a spingere. Pian piano ti abitui e ti apri, inizi a godere. Mugoli, urli, la preghi di farti venire. Stavolta ti accontenta, ti dà il bicchiere e seppur scomodo riesci a posizionarlo bene. Un intenso orgasmo ti sfinisce, lei esce da te e ti dà qualche minuto per riprenderti.
Quando riesci ti metti seduto e bevi tutto il tuo sperma, adori farlo.
Come sempre ti fa fare una doccia e ti manda via.
Ti piace essere usato, anche se forse inizi a provare qualcosa per lei.

(continua)
view post Posted: 12/11/2023, 11:45     +2La Padrona - Storie, Racconti - BDSM, Fetish, Femdom, Maledom trovati sul WEB selezionati per voi
2

Fatichi a lavorare, non sei concentrato e i tuoi colleghi se ne accorgono.
Così fingi di non sentirti bene e vai in bagno a sciacquarti il viso.
Non riesci a non pensare alla sera precedente, qualcosa non ti convince, ci è andata fin troppo piano. Uno dei tuoi colleghi entra in bagno.
“Ti senti meglio?” chiede.
Tu annuisci e lui se ne va.
Ha un bel culetto, ti piacerebbe scoparlo, ti è sempre piaciuto quel ragazzo.
Ti arriva un messaggio, è lei.
<<stasera alle 8, puntuale>>
Sospiri e torni alla tua scrivania, cerchi di non pensare e ti rimetti al lavoro.

Controlli l’orologio, sono le 18,30, non hai nemmeno pranzato e il tempo è volato. Stacchi e corri a casa, mangi un’insalata veloce e ti fiondi in doccia.
Alle 20.00 in punto metti piede in casa sua.
Hai una sensazione strana, lei è in biancheria, il completino rosso in pizzo che le hai regalato tu. Ti fa strada verso la camera da letto e quando entrate resti sconvolto.
“Mia padrona cosa ci fa lui qui?”
“Lo sappiamo benissimo che ti piace, in ufficio non gli togli gli occhi di dosso, ci conosciamo da una vita”.
Sei senza parole, c’è Davide, il collega che sogni di scopare, nudo lì davanti a te. Guardi il suo membro, ti piace, lo vuoi succhiare, mentre fantastichi lei inizia a frustarlo sull’addome. “Allora ti spogli o devo strapparti tutto con la forza?”
Velocemente ti spogli e vedi che lei ti fa cenno di inginocchiarti.
Ti mette i morsetti sui capezzoli, fanno male. Poi ti spinge la testa verso il membro di lui. Vedi che è molto arrossato, ha già subito il volere della tua padrona.
Apri la bocca e lo accogli, mentre lei con foga ti guida la testa. Quasi soffochi. Ma ti piace, sei sempre più eccitato e inizi a sudare, poi lei si ferma.
“Alzati e mettiti davanti a lui”.
Esegui.
La vedi arrivare con due paia di manette. A entrambi lega le mani dietro la schiena, noti che anche lui ha i morsetti sui capezzoli. Poi prende una corda e la lega abbastanza stretta alla base dei testicoli di entrambi. Non fate caso che la corda è soltanto una, siete troppo eccitati.
“Ora voglio che a turno vi chinate per poi rialzarvi. Così per 15 volte”.
Obbedite. Inizia Davide, si china e sentite un dolore assurdo ai testicoli. La corda tira, abbassi lo sguardo e vedi che siete legati insieme. Si rialza e ti chini tu, di nuovo dolore, inizi a mugolare.
Finalmente arrivate a 15. Siete stanchi, doloranti e avete gli occhi pieni di lacrime.
Lei si avvicina e taglia la corda in due, ma non la slega. Tirate un sospiro di sollievo, almeno questo dolore straziante non si ripeterà. Si avvicina al tuo orecchio e ti sussurra:
“Lo so che lo vuoi, mettiti a pecorina sul letto”.
Esegui velocemente, prende le catenella dei morsetti ai capezzoli e te la porta alla bocca. La afferri, si tende, tira, fa male, ma ti eccita.
Senti che libera Davide dalle manette, non osi girarti, sai che non ti è concesso, poi senti il suo membro duro entrare dentro di te.
Lei lo sta frustando, lui entra frettolosamente, ti fa male, ti lamenti, piangi, urli e ti dimeni.
Arrivano le frustate anche sulla tua schiena, poi sulle natiche, non sai più da che parte arriva il dolore.
Ti senti lacerare il culo, le palle ti fanno malissimo, i capezzoli anche, poi le frustate incessanti.
Davide spinge sempre più forte, chiedi pietà, non lo fai mai, ma a lei non interessa.
Stai sanguinando e lo senti, lui urla dal piacere, lei si sdraia davanti a te e ti ordina di leccarle la figa. È bagnata, calda, la lecchi a fatica, il dolore è intenso e non accenna a diminuire. Ti senti completamente sfondato, poi lui si ferma ed esce velocemente, gridi, senti il sangue colare sulle gambe. Si mette di fianco a te, ti prende la testa e ti mette il suo cazzo in bocca, te lo spinge in gola, non respiri, sposti lo sguardo e vedi lei che impaziente aspetta la tua lingua, sta ansimando. Senti il sapore del tuo sangue in bocca, poi uno schizzo ti raggiunge la gola. Davide non ha neanche la forza di urlare dal piacere, bevi tutto.
Poi lei lo congeda e va a ricomporsi. Tu riprendi a leccarla, ti fa male tutto, rallenti, senti la sua mano tra i capelli.
“Lurida zoccola fammi godere”.
Le sue parole ti eccitano e inizi a succhiarle e leccarle il clitoride fino a quando, dopo pochi minuti, raggiunge un orgasmo fortissimo.
Si lascia andare sul letto e a bassa voce ti dice:
“Slegati le palle, fai la doccia e sparisci”.
Non hai avuto il tuo orgasmo ma va bene così, se lei è contenta tu sei contento.

(continua)
1956 replies since 1/7/2012