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Non sei calma; sei troppo eccitata. Non vedevi l'ora di giocare ed io me ne approfitto. Metto alla prova il tuo senso di puntualità; dici di esserlo… Già; voglio farti arrivare in ritardo. Non puoi esserlo ad una determinata ora così precisa? 11.52 ed eccoti uscire dalla metro all'ora che volevo io. Peccato. Hai perso una punizione… Sei un fascio eccitato di muscoli e nervi. Potrei tirarti i capelli, baciarti, prenderti a schiaffi. Per te non sarebbe nulla di strano. sarebbe solo piacere. Osserviamo la chiesa, i suoi affreschi. Mentre parlo del quadro, come a proseguire un discorso ti do' un ordine. Ti scruto l'anima, osservendoti: carico della mia autorevolezza. Chini gli occhi, poi con un mio sguardo ed un ammonimento ti riprovero. "Fallo guardandomi dritto negli occhi." Ed allora le tue mani si infilano sotto la gonna. Rendendo visibile qualcosa che ti ho vietato di indossare. "Dovrei punirti. Qui. All'istante… " Chiudo quel drappo sul mio polso. Poi fisso le tue dita tra i sandali. "Il rosso ti dona." Arrossisci. Ma fuori dalla chiesa, in un vicolo, ti bacio è schiaffeggio. Uso sempre la passione. Sia nei baci sia negli schiaffi… Sai che sono un equilibrista; posso umiliarti ed elogiarti nelle stesso paio di minuti. Come anche baciarti e punirti. Potrei persino punirti con un bacio freddo. Continuiamo a spogliarci, sia in carne che nelle idee. Un brivido ti sale nella testa quando ti dico che sei un fondamento, ed anche la cosa più inutile del mondo. Non capisci la verità. Sei entrambe le cose. Un mero strumento per darmi piacere, è la fonte ispiratrice del mio intero universo. Un confronto senza vincitori. Poi giungiamo in un parco. Qui; quei sandali te li faccio buttare direttamente dentro un secchione. Al parco non ti serviranno. C'è il deserto, nessuno a darci dei pervertiti. Troviamo un po' d'ombra. Qui mi aporoffitto del corpo che possiedo; che sta diventando mio, come mia diventerà la tua mente… La bellezza del tuo corpo, della tua domanda che continua a frullarmi in testa. Non potrei fare affermazioni simili senza la convinzione che ne sono in grado. Ti contengo. Possendento più del tuo stesso corpo. "Apriti…" "Come?" "Sento esattamente cosa provi. Il desiderio che lo faccia qui ti sta annebbiando la mente. Ti sta scaldando ogni profondità del tuo io… " Siamo isolati dal mondo mentre le mie dita scavano il tuo piacere dentro di te. Il tempo non ha senso. Non ha lo stesso conteggio. Fra tanto, ecco la mia frusta… " Mastubati." "Si… " "Voglio fustarti l'anima… "
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