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La sento respirare
E sento la mente di lui dirle di lasciarsi guardare.
Poi sento lui uscire e lei restare lì.

Vago
In balia della mia stessa tempesta
Dove impreco per me stesso

Sforzandolo
Oltre ogni limite
È il mio stesso corpo.

Esplorando migliaia di stelle
Cercando la tua luce
Chi sa se non ti ho già trovata

Appari ed esci dal mare
Come fossi una sirena

Voglio segnarti
Scardinare quello stesso mistero che ti veste.
Che mi dona piacere

Non so nulla eppure vorrei chiedere tanto a te.

Ma tali veli
Che tu stessa indossi
Mi regalano gioia

Cedendomi perversamente una sola voglia]
Svelarti con garbo
Stappandoteli anche sgraziatamente… ]

Qui devi resistermi
Qui non devi cedermi

Lasciami ora un caldo sentore
Che potrei segnarti all'infinito
Che non ne saresti sazia…

WoW
Sorella mia... Che piacere!

Umilio. Sempre molto forte.
MA spesso. E dico spessissimo.
Umilio al punto da non rispettare la vostra natura.
Attraverso la mia premura vi rispetto. Ma fin troppo temo.
Perchè dimentico di rispettare quello che siete.
Schiave.
Giocattoli di carne e sangue.
Devo ricordarmi di rispettare entrambe le parti.
La donna; con la mia galanteria. E la schiava.
Col mio desiderio di umiliarla fino al midollo.
Regina e puttana.
L'unica che possa baciare e prendere a schiaffi.
L'unica che possa sentirsi dire: ti donerei la mia vita.
Ed anche: Ora vedi che puoi valermi meno di un cesso.
Tempo fà, durante un esame cardiaco, un infermiera mi passo della carta vetrata sottilissima sul petto.
Ora, non v'è l'ombra di un pelo sul mio petto.
Ma quella carezza... Quel "tarlo" che sentiamo tutti scavare dentro di noi.
Voglio sentire di nuovo quel solletico.
Voglio dare quel solletico.
E voglio essere impeccabile.
Perché premuroso lo sarò per sempre.
Voglio plasmare e distruggere.Aiutarvi a privarvi di quello che non volete nemmeno voi.
E voglio darvi quello che voglio prendermi.
La vostra Mente. Il vostro Corpo. E solo dopo quando non mi resterà nient'altro da prendervi allora voi potrete prendervi tutto me stesso.

Freud sosteneva che la natura umana avesse una forma costruttiva ed una distruttiva.
Eros, quella costruttiva; thanos è quella distruttiva.

Fuori una tempesta
Spechio del anima mia
Inquieta nei miei nuovi passi

È giunto ora il momento.
L'inderogabile attimo.

Tu m'appari
Eterera
Spoglia di tutto

Sul ventre tuo
Solo tenacia

Alle tue spalle
Il resistermi
Con soavi e freschi doni
Sibilanti dei desideri nostri

Ingerita la pena
Non induci a guardarmi.
Retta dai tuoi forti occhi

Vinto il tuo sguardo
Mi prendo il tuo rispetto.

Con te quel cuoio ad adornarti
Baci la mia parte più bassa

Tornano sibili
Arrivano ansimi

Diventi Thanatos
Per tornare Eros
Vestita di sempli segni

Edited by Roccia1987 - 22/6/2019, 11:56

Sali in cattedra,
mi risvegli dalla quiete
e sei austero

MA l'eleganza delle tua parole
Inebria l'anima mia.

Il mio esserti discepolo mi sprona
Sempre vigoroso

C'appartiene l'arte dell'essere poetici
Del ricercare sfarzo in ogni verso

Ma tu resti semplice
Scrivi con la mano
Con la mente a donarti inchiostro

Mentre io uso il mio sangue
Devo spogliarmi
Infreddolirmi

Ed ancora l'arte tua mi delizia
Salgo in cattedra,
Ma non v'è maestro
per il nostro estro

Ben tornato!

Note soavi mi trasmette
È l'anima mia,
Priva di ferite
Ricca di forza

Cerca sacrifici
Un'anima che voglia questi gusti
curiosi e profondi
Fatti di pelle
Di anelli d'acciaio

Chiusi in due
Un opera solo per due attori.

Senza spettatori
Che siano i sensi
O la loro privazione

Atti artistici
Mosse e contro mosse

Cerco la vita
Di Una giovane vulcana

Cercarti è la resa.
L' accettazione

Muscoli e sangue
ossa incomplete

Tu cerchi la resa
Il piegarti alla tua natura
Il divenire desidero

Mia l'ambizione di te
Sei il mio scopo

Fonderti dei difetti che non vuoi
Che affino a renderli pregi

Struggerti ma a completarti

Prenderti non per mano
ambizione e brano
Cercando il collo

Luce sarai tra le ombre mie
Che ancora mi perseguitano l'io

Contro una barriera ho visto l'oblio
Colpevole di pensieri infausti
Ho visto le lacrime versate da molte

Salvato da simili mari
Afferrato da mani ancora sconosciute

Immagino il tuo corpo da segnare
Imbrigliarlo con freddo acciaio
Scaldato fino a rendertelo caldo

Vedo mine ad adornarti
Di Complimenti
Di Insulti

Parole Eccitanti
Ma mai vuote del mio desiderio

L'ambirti non mi uccide
Il sapere che esisti mi da lucidità

Forse il non farmi trovare
O è il cercarti nei posti sbagliato

Vago per vicoli oscuri
Cercando ombre luminose
O luci fioche da appassionare

Appari dai miei sogni
Prima che arrivino altri
Distruttori di ciò potrei volere

Svelta
Sono qui...

Da che lato si usa?
Sembra simpatico

Crede che se tu sei un convinto sostenitore del femDom difficilmente riuscirai a diventare uno bravo a swicciare!

Entri in camera mia. Ho una gamba sollevata, mentre sono sdraiato sul letto.
Il mio piede dondola. Ti avvicini.
Giudichi in un ordine estremamente caotico la mia camera. I miei lato tutti arruvvati ed alla rinfusa.
Una libreria a vetri, dei lego, una macchina da scrivere e tanti figli; opere incompiute.
"Cosa stai scrivendo?"
"Sto scrivendo di come mi adori."
Entri senza permesso.
Ti allungo una mano. Subito la baci. Ed ecco che subito ti chiedo:
"Chi ti ha permesso di entrare?"
Non sai cosa dire.. Un ordine e ti inginocchi.
Il mio pollice entra dentro la tua bocca. Poi esce; la mano ti colpisce la guancia.
"Scusa mio Signore… "
Ti colpisco ancora…
"Ti chiedo scusa mio Signore..."
Al terzo, prima di colpirti, accarezzo il tuo viso.
"Le chiedo scusa mio Signore."
Non mi basta. Non puoi bastarmi mai…
Vedi il mio eccitarmi del perderti a schiaffi.
"Le chiedo scusa nel modo più umile mio Signore."
Il mio pollice ti concede un brivido prima che la mano si impone di nuovo sul quel viso che possiedo.
"Vi imploro di perdonarmi mio immenso Padrone."
" inginocchiati serva. "
Faccio uscire il tuo premio dal mio boxer. China sulla mia virilità la baci con tutta la tua bocca.
Ora la mano si posa a massaggiarti il collo.
Ti passo delle manette. Le metti davanti a te.
"Ti riesci a toccare?"
Hai la bocca piena di me; tutta via capisco il tua assenso.
"Pronta serva?"
Dai ancora un altro consenso. Ed il mio orgasmo divampa sulla tua gola.
"Gustami... "
Bevi quella parte di me ed io ti ordino d'alzarti.
"Voglio di più… "
Mentre ti rimetti in piedi, alzò la mia gamba col piede verso di te.
"Adorami; adorami come hai fatto della mia virilità… "
Hai la mia mano a snodarti quel piacere che già stai cercando di contenere.
Accarezzi il mio piede. Te lo passi sul petto. Lo annusi. Lo coccoli.
Mi provochi con una frase…
E lo assapori dal tallone fino a succhiarmi ogni dito.
"Sono una brava leccapiedi; la vostra leccapiedi… "
"Voglio darti altro seme."
Le tue mani sostituiscono le mie. Mentre la tua bocca torna a pomiciare con la mia virilità!
"Dicevi sul serio prima?"
Dai assenza con la mia virilità in bocca…
Lo lasci libero solo per concerderci quella tua nuova umiliazione…
"Ed io non ti faccio venire finchè non lo farai… "
" Solo dopo avervelo fatto mio Padrone… "
Lo schizzo questa volta ti colpisce la faccia.
"Vestiti e mettiti il dildo per far tremare il tuo clitoride… Vediamo se riesci a venire in mezzo alla strada col viso bagnato del mio seme!"

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C'ho messo un anno a capire cosa fossi. Già che sia qui ha capitò tantissimo

La mia natura è molto mutevole. Ma come alcuni sanno, la consapevolezza sulla mia natura arrivò molto lentamente. Per giunta tardi. Quando ancora non sapevo cosa fossi, interagire con una femmina mi era estraneo. Non facevo mai la mossa giusta.
C'è chi la possiede. C'è chi la sfrutta in un altro modo.
Sono molteplici.
Guardate l'esibizionista. Egli non è dom, ne sub.
Quando questa natura, questa consaprvolezza esce, è meglio non ignorarla. Molto più divertente viverla.

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ma andare of topic nelle presentazioni è tanto liberatorio!