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Giravo per strada senza meta come al solito, ero serena e non cercavo nulla ma ho trovato un manto di foglie secche che mi invitava ad attraversarle e non ho resistito. La voluttà del suono sotto i miei piedi mi occupava i minuti, ma quelle erano foglie secche e sarebbero svanite fra poco! Era il momento di guardare davanti e in alto e tutto mi sembrava tanto diverso, il cielo era diventato ampio, gli orizzonti dilatandosi portavano cose mai viste eppure presenti lì da tempo, un tempo non più diviso in frivoli minuti. Allora dalle foglie un vento freddo ma benefico ti ha forgiato e sei emerso leggero ma consistente, mi sei venuto incontro fatto di profumi di terra e legno inebriante, subito ho desiderato frusciare con te quando mi hai preso le mani, per vedere insieme tutte quelle cose e poi per spogliarmi di tutti gli artifici colorati che mi rappresentavano. Sono rimasta con le sfumature della natura e gli odori ancestrali e quando stavo per metterti le mani intorno al collo automatizzata da un vecchio istinto, mi hai guardata e hai pronunciato un'unica parola: "soave". Nascevano radici fra di noi, di dedizione, appartenenza, cura, insegnamenti reciproci, ma senza ordini e senza castighi. Il nostro collare ci ha cinti e dentro la frase "Prima tu e poi io" già si trasformava, ormai non si capiva più dove iniziassi tu e dove finissi io. Bellissimo… |