Perversioni femminili e feticci

Ne possiamo parlare, ma se viene pubblicato non è l'autore a decidere la copertina, ma l'editore (dipende dalla collana in cui viene inserito e da tante altri fattori).

Quando riceverò la prima trance di diritti d'autore più che volentieri.

Tornando al film La pianista, avrei alcune domande: che significato ha il finale in cui lei si pianta il coltello nel petto e va via dal conservatorio..., forse quello di rifiutare le convenzioni e abbracciare totalmente la sua natura di schiava...?? E' un atto premeditato, visto che non è normale uscire con un coltellaccio del genere nella borsetta? Terza e ultima domanda, la più importante: mi sto facendo troppe domande e la risposta giusta è che è solo un film con finale "disturbante"....?

Personalmente trovo che l'atto finale, premeditato, sia l'acme dell'autolesionismo per essere stata rifiutata dallo studente e cioe' l'impossibilita' di condividere con un patner una determinata forma di eros; e probabilmente il coltello doveva essere utilizzato per lui. Peraltro trovo che l'intero film in qualche modo sia disturbante ed in particolare il tentativo di approccio sessuale con la madre ( che ho trovato sconvolgente). La forza del film - a mio avviso - sta nella rappresentazione a tutto tondo di una personalita' chiaramente disturbata, non solo nell'ambito dell'eros ma anche nelle relazioni interpersonali (la correlazione mi e' parsa evidente). Una masochista incompresa che sfoga anche sugli altri la sua rabbia e le sue frustazioni erotiche. Una sorta di stato di sofferenza traslato sugli altri ( vedasi i vetri depositati nella giacca della studentessa affinche' non possa eseguire il saggio).

Non e' detto pero' che la mia interpretazione corrisponda agli intenti di Haneke.

Edited by KLISTIER - 24/9/2012, 19:05

Secondo me i vetri nella giacca dell'allieva non sono tanto per non farla suonare al saggio, quella è una conseguenza non premeditata, ma perchè ella aveva determinato la gelosia della maestra dal momento che il ragazzo le si siede accanto per incoraggiarla e girarle le pagine....cmq la tua spiegazione del finale è convincente, l'apoteosi dell'autolesionismo....
Confermo che mi dispiace che il BDSM sia visto sempre come qualcosa di disturbante nella cinematografia, solo in forum come questo si riesce a parlarne anche in modo divertente e divertito...?

No scusa ma secondo te il BDSM e' una forma di erotismo " sano e normale". Non credo proprio, qualche problemino credo che chi lo pratica ( io in primis ) lo abbia.
Ritornando al film trovo che Haneke abbia rappresentato magistralmente una condizione di sofferenza e di disagio latente determinato proprio da una specifica forma di eros autolesionistico e quindi malato. Bisogna tener presente che il film non e' destinato ai soli cultori del BDSM, ma a tutto il pubblico che, per sua natura, e' eterogeneo.

Io lo prendo come un gioco erotico, tra persone consenzienti, non ci vedo tutta questa componente di devianza o di malattia, poi ci sarebbe da definire cosa sia normale o cosa no, e normale per chi, secondo quali convenzioni o consuetudini? A me piace fare determinate pratiche fetish o BDSM (per lo più soft) e non mi sento deviato o malato per questo, penso di essere una persona che vuole esplorare la sessualità con mente aperta e che ciò possa essere divertente e si possa conciliare con un'esistenza normalissima.
E' un discorso ampio che penso sia già stato affrontato, per cui evito di dire cose trite e ritrite.

Certamente non ne usciremmo piu' ed alla fine ognuno si terrebbe la sua convinzione.