dal racconto Torture TV, pubblicato sul forum al link
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Le catene vengono sciolte e Eliana può finalmente rimettersi in posizione eretta.
Ha il volto rosso, sia per la forzata sospensione sia per l'orgasmo, e respira affannosamente.
Klaus si mette tra lei e Giulia e le cinge in vita.
“Come è andata?”, chiede a Eliana.
La ragazza si limita a sorridere ed a annuire, ancora affannata.
“E per te?”, chiede di nuovo Klaus, questa volta rivolto a Giulia.
“Bene. Non l'avevo mai fatto, ma mi è piaciuto”.
“Lo rifaresti?”.
“Perchè no?”.
“Con Eliana ancora?”.
“Sarebbe ottimo”.
“Scambiatevi il numero di telefono, allora”, commenta.
Klaus dà una pacca sul sedere ad entrambe e le manda a sedersi sugli sgabello.
Si avvicina quindi a Sabrina.
“Temo che ora sia il turno dell'unica che non è stata punita”, dice.
La donna annuisce.
“Lo temevo”.
“E tu sai, vero, cosa piace molto ai nostri spettatori?”.
Sabrina non risponde.
“Ai nostri spettatori – prosegue Klaus – piace vedere le nostri concorrenti svestite. E tu non fai eccezione”.
Le porge una mano e la invita a scendere dallo sgabello.
“Devo proprio?”, domanda lei, e si vede che la domanda è autentica.
“Certamente sì”, ribatte lui senza scomporsi.
Sabrina si priva della t-shirt e delle scarpe.
Continua a lanciare occhiate al marito, che invece pare apprezzare la situazione.
“Forza, anche i pantaloni”, la esorta Klaus.
La donna rimane in biancheria intima, rivelando un fisico asciutto – tipico di chi va regolarmente in palestra – e decisamente sodo per una quarantenne.
“Coraggio, il più è fatto”, le dice il presentatore.
“No, direi proprio di no”, obietta lei ridacchiando nervosa, ma allo stesso tempo slacciandosi un reggiseno.
Si libera del capo di biancheria intima, mostrando due seni piccoli.
Ha solo un perizoma di pizzo.
Guarda ancora suo marito, poi chiude gli occhi e toglie anche l'ultimo capo di abbigliamento.
Il pubblico applaude, mentre lei scuote la testa.
A differenza di Eliana, Sabrina non ha un pelo tra le gambe.
Klaus la prende per mano e la conduce verso il tavolo a X.
“Sdraiati, per piacere”.
La donna si corica, sussultando quando la schiena entra in contatto con la superficie fredda.
Klaus le lega i polsi, ma non le caviglie.
“Sei comoda?”, le chiede, mentre con noncuranza le passa una mano sui seni.
Sabrina annuisce, visibilmente nervosa.
Klaus batte le mani e dal soffitto calano ancora le catene che poco prima avevano sollevato Eliana.
Un inserviente le lega alle caviglie di Sabrina e – ad un nuovo battito di mano – le catene salgono ancora, facendole disegnare con le gambe una grande V.
La donna chiude gli occhi, imbarazzata.
Klaus guarda verso il pubblico e punta un dito verso il marito di Sabrina.
“Vuole raggiungere sua moglie, per piacere?”, gli chiede.
L'uomo si alza, scende velocemente gli scalini e si accosta al presentatore.
Klaus gli porge la mano e gli chiede il nome.
“Bene Mauro – prosegue terminate le presentazioni – Hai mai regalato dei fiori a tua moglie?”.
“Certo, molte volte”.
“Ne ero certo. Ma sono altrettanto certo che fiori come questi non glieli hai mai regalati”.
Un inserviente entra in sala con in mano un mazzo verde e lo porge a Mauro, che lo prende.
“Hai capito di cosa si tratta?”, chiede Klaus.
L'uomo scuote la testa.
“Prova a passare una mano sulle foglie”, lo invita.
Mauro tocca le foglie con il palmo della mano, ma lo ritira subito.
“Ortiche?”, domanda.
“Esatto - conferma Klaus – Ora seguimi”.
Si avvicinano entrambi a Sabrina, la quale segue i loro movimenti con sguardo preoccupato.
“Che dici, tua moglie non meriterebbe di essere accarezzata con questi fiori?”, suggerisce Klaus.
Mauro annuisce lentamente, facendo capire come l'idea non gli dispiaccia per nulla.
Avvicina il mazzo di ortiche al corpo della moglie e glielo passa sulla pancia.
La donna irrigidisce gli addominali e urla.
“Fa male!”, si lamenta.
“Lo so, tesoro. Anche scoprire che ti sei scopato un altro ha fatto male”, risponde lui con falsa dolcezza.
Cala nuovamente le piante sulla donna, questa volta passandole sopra i suoi seni.
Sabrina si dimena, ma le cinghie che la legano le impediscono di sottrarsi al supplizio.
Il marito passa con meticolosità le piante urticanti su entrambi i seni, incurante delle lamentele della donna.
La sottopone a quelle carezze per un paio di minuti, quindi si sposta sull'altro lato del tavolo, in modo da essere frontale rispetto alla zona inguinale di lei.
“Ti prego, non lì!”, lo supplica lei.
Come se non l'avesse neppure sentita, Mauro appoggia il mazzo di ortiche sul pube della moglie e lo fa scorrere lentamente.
Sabrina si morde le labbra per non urlare.
Mauro ripete l'operazione, e anche questa volta la moglie non urla.
Allora si avvicina un po' e con il pollice e l'indice allarga le grandi labbra della donna.
“No, non ci pensare nemmeno!”, lo minaccia lei, ma l'unico effetto che ottiene è quello di renderlo ancora più determinato.
Divarica ancora di più le labbra della moglie e vi fa scorrere dentro le ortiche.
Questa volta Sabrina urla.
“Basta! Ti prego, basta!”, lo implora.
“Ancora una cosa, amore mio”, le risponde.
Strappa alcune foglie e, incurante dell'effetto sulla sua mano, le passa tra le natiche e sull'ano della moglie.
La donna fa tintinnare le catene nel tentativo di sfuggire al tocco urticante, ma inutilmente.
Mauro finisce di frizionare le parti intime della moglie, quindi getta le foglie a terra.
“Grazie Mauro – gli dice Klaus – Puoi tornare al tuo posto”.
L'uomo risale tra gli applausi la scalinata e torna a sedersi.
“Come stai?”, chiede Klaus sporgendosi sopra Sabrina.
“Fa male”, risponde lei con un filo di voce.
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