| CAPITOLO 5 - LA DOMENICA
Anche la domenica mattina Marco si alzò di buon'ora e si dedicò un pochino alla casa. Trovava ormai naturale il dormire nudo, il risvegliarsi con una potente erezione che lo accompagnava per quasi tutto il giorno ed in particolare per quella prima parte della mattinata durante la quale svolgeva i lavori di casa in un modo di certo strano.
Come la sera prima le ragazze si risvegliarono abbastanza tardi, servite a letto dallo schiavo che si mise in attesa di altri ordini.
"Ahh, che bella mattinata" disse felice Giulia mentre si godeva la colazione " e ieri è stata proprio una bella serata., vero Stefy ? " "Già, non ho mai passato un weekend come questo, ho imparato più cose in due giorni che in 18 anni di vita" rispose. "Allora schiavetto, portami in bagno" ordinò Giulia che si accomodò pigramente, gli occhi ancora impastati dal sonno, sulla schiena di Marco prontamente accorso.
Appena giunti in bagno Giulia, con sorpresa di Marco, iniziò a spiegare. "Vedi, come avrai visto ieri sera è molto importante per uno schiavo riconoscere ed apprezzare i fluidi corporali della sua padrona e io voglio fare di te un vero estimatore di urina, proprio come Andrea. Questo farà parte dei tuoi allenamenti; voglio quindi che questo liquido ti diventi familiare come l'acqua. Ora inginocchiati davanti al bidet, il tuo primo esercizio consiste nel riuscire a bere completamente un getto senza perderne nemmeno una goccia. So che è difficile, ma ci vuole allenamento, devi solo pensare ad inghiottire senza perdere tempo. LO FARAI PER ME ?" disse la ragazza accarezzando dolcemente il viso dello schiavo. "Si Padrona, Madame" rispose lui, deciso ad impegnarsi seriamente per soddisfare quella donna che gli dava così tanto piacere e che forse ormai amava. "Allora inginocchiati davanti al bidet con la bocca aperta, il getto mattutino sarà abbastanza copioso per cui sarò comprensiva ma non approfittartene, non ne deve andare sprecata, capito?" detto così Marco si mise in posizione e Giulia si mise anch'essa a cavalcioni del bidè aprendo la passera in modo da centrare perfettamente la bocca.
Stefania intanto aveva udito la conversazione ed era accorsa incuriosita.
Uscì subito un getto potente e molto più giallo della sera prima che centrò la bocca spalancata del ragazzo; riuscì ad inghiottire la prima boccata ma si accorse brevemente che il compito richiede in effetti allenamento, è necessario inghiottire velocemente e dosare bene i tempi del respiro per farlo bene e con naturalezza. Doveva inoltre forzarsi di pensare che il tutto proveniva dalla figa della sua dea per riuscire a sopportare quel liquido amaro il cui odore aveva già saturato la stanza. Dopo alcune boccate rigurgitate Marco trovò il ritmo e la seconda metà della prestazione scorse via molto più liscia.
"Mmhh, ti sei impegnato ma hai anche sprecato molto nettare; dovrei punirti, ma voglio darti un incoraggiamento: ora devi ripetere l'operazione con Stefania e se il tutto andrà bene non ti punirò." Stefania si avvicinò al bidet pronta ad eseguire il suo compito, di cui aveva del resto estremo bisogno e Giulia, dopo essersi fatta pulire, se ne allontanò.
Il getto di Stefania era anch'esso potente e molto più saporito della sera prima ma Marco stava già cominciando ad apprezzare la diversità tra le sue padrone anche se in effetti il sapore cambiava notevolmente in base a svariati fattori. Marco non aveva tempo però di preoccuparsi di queste cose, pensò solamente ad inghiottire e stavolta sapeva cosa aspettarsi. La prestazione fu stavolta notevolmente migliore, si può dire che solamentedue boccate fuoriuscirono cadendo nel bidet sottostante.
"Cosa ne dici Stefy ?" "Si è impegnato, non puniamolo per ora, poi non ne ho voglia, al massimo oggi pomeriggio"
Marco fu felice di questo strano complimento e si affrettò a pulire la figa della ragazza con lunghe e adoranti slinguazzate. Il bidet sottostante, che era stato precedentemente tappato da Giulia, conteneva il miscuglio del piscio avanzato delle due ragazze.
"Allora schiavo puoi goderti quello che è avanzato ma sbrigati" concesse Giulia e Marco si tuffò nella tazza aspirando avidamente tutto quanto e arrivando perfino a leccare le pareti bianche del sanitario. "Bene, ci facciamo una doccia? " Propose Giulia e le due ragazze si spogliarono velocemente ed entrarono nella doccia accarezzandosi dolcemente e facendo giochi d'acqua che fecero irrigidire sempre più, se possibile, il membro dello schiavo.
Marco attese fuori con due accappatoi che si affrettò a porgere alle padrone. Successivamente aiutò le due ragazze nella toletta mattutina, spazzolò loro i capelli, le lavò e profumò in adorazione estatica dei loro splendidi corpi.
"Bene schiavo, ora lavati velocemente anche tu, puzzi di piscio da vomitare, poi inizia a preparare il pranzo. Oggi è una bella giornata e noi dobbiamo pensare a cosa fare. Puoi anche toglierti il plug dal culo e ripulirtelo ma poi indossalo di nuovo" disse Giulia lasciando Marco in bagno. Egli, in effetti, indossava ancora il plug che impediva ai fluidi di Andrea di uscire; molto probabilmente Giulia si era dimenticata di questa cosa e Marco non aveva avuto il coraggio di fare qualcosa senza avere prima un ordine.
Il ragazzo fece una doccia sommaria poi si recò velocemente in cucina dove indossò un grembiule, naturalmente sotto era nudo, e si dedicò alla preparazione del pranzo. Nel passare dal salotto notò che anche le due padrone erano rimaste nei loro accappatoi e stavano scherzando sul divano mostrando, forse apposta, generose porzioni dei loro corpi al suo passaggio.
Il pranzo, curato in ogni cura dal ragazzo, fu pronto in breve tempo. Le ragazze accorsero ridendo e si sedettero, come sempre aiutate dal premuroso schiavo. Una volta servito il primo Marco ebbe dalle padrone, oggi insolitamente generose, anche lui una porzione di pasta, servita naturalmente in una ciotola per cani nella quale si buttò avidamente dato il grande appetito arretrato che aveva.
"Dunque, direi che innanzitutto hai bisogno di un butt plug più grande; il tuo culo si è ormai abituato a quello che hai; per questo possiamo andare in un centro commerciale che conosco io, è aperto anche la domenica e c'è un buon sexy shop, magari troviamo anche qualcos'altro di carino. Per la sera vedremo, non è escluso che non si faccia qualche conquista nel pomeriggio" rise Giulia.
"Vieni caro, ti servo il secondo" disse Stefania che ormai si sentiva in dovere di inventare modi sempre più fantasiosi di nutrire il proprio schiavo. Ella prese della carne e la tagliò in pezzetti piccoli poi fece accomodare Marco con il sedere in alto; gli estrasse il plug e lo usò per spingere dentro i pezzettini, uno alla volta.
"Avanti, ora accucciati sulla tua ciotola e sbrigati a farli uscire poi mangia, dobbiamo prepararci." Giulia guardava la sua allieva con occhi sempre più ammirati, si stava veramente trasformando in una padrona esigente e fantasiosa.
Marco si accucciò come una donna sopra la ciotola ed iniziò a spingere, mimando l'atto del defecare. Ben presto i corpi estranei cominciarono ad uscire tra gli sguardi divertiti delle padrone; quando gli sembrò di avere finito si inchinò ai piedi di Giulia chiedendo umilmente il permesso di mangiare.
"Ti ho già detto di sì, sbrigati !"
Così Marco si gettò sulla ciotola divorando avidamente la carne che in effetti aveva assunto un sapore nuovo, amarognolo, ma nel complesso niente male.
"Bene Annalaura, corri a prepararti, ti vogliamo veramente troia oggi e guai a te se sbagli qualcosa nel trucco. Indossa sempre il tuo cazzetto naturalmente." Ordinò Giulia e Marco corse via senza nemmeno finire di mangiare, ancora con il plug in mano verso il bagno deciso stavolta a non sfigurare.
Impiegò quasi un'ora, finalmente capiva come mai le donne sono storicamente in ritardo, ma il risultato era quasi perfetto: indossava il reggiseno da maggiorata sotto a una camicetta aderente con sopra una giacchetta fatta appositamente per attirare l'attenzione sui seni sporgenti. Aveva anche, naturalmente, una minigonna che arrivava appena a coprire le calze, sorrette dal reggicalze; indossava un paio di stivali neri che gli arrivavano alle ginocchia, più naturalmente la parrucca bionda acconciata alla perfezione. Per l'occasione aveva anche delle unghie finte che completavano l'opera a dovere.
Il trucco questa volta era ottimo, non c'erano sbavature ed era riuscito ad ingentilire le sue forme tanto che poteva effettivamente sembrare una bella ragazza.
"Bene" dissero soddisfatte le ragazze "questa volta ci siamo, hai sempre i preservativi nella borsetta ? Non si sa mai" consigliò Giulia.
"Si Madame" rispose lo schiavo.
Ben presto anche le ragazze furono pronte e il trio salì in auto.
Arrivarono ben presto al centro commerciale ma prima di scendere Giulia istruì lo schiavo: "Allora adesso ci faremo un bel giro, da questo momento ti voglio più troia che mai; fammi vedere quello che sai fare a cominciare da come scendi dalla macchina, da come cammini, ecc".
Marco si comportò perfettamente: scese dalla macchina mostrando generosamente le gambe e le calze, attirando così gli sguardi di tutti; il gesto fu comunque aggraziato ed estremamente femminile. Appena sceso notò che un ragazzo che stava passando con il carrello si era fermato, impietrito dallo stupore; Marco lo guardò poi deliberatamente vuotò il contenuto della borsetta a terra.
"Ohh che sbadata" disse con la classica voce da oca. Subito il ragazzo corse ad aiutarlo e Marco si accosciò a terra a raccogliere le cose; in quella posizione naturalmente la minigonna era salita molto e si vedevano praticamente le mutandine. I preservativi erano finiti proprio tra i piedi di "Annalaura" che si guardò bene dal raccoglierli, così fu il ragazzo che per farlo infilò praticamente un braccio tra le sua gambe.
"Beh, non si sa mai cosa può succedere al centro commerciale" disse Annalaura sorridendo mentre egli glieli porgeva, poi lo abbracciò forte (facendogli sentire le gran tette, anche se finte) e gli diede un gran bacio sulle labbra ringraziandolo, poi sia allontanò sculettando per raggiungere le sue padrone che lo guardavano divertite.
"Bravo, ormai sei entrato perfettamente nella parte." Si complimentò Giulia.
Le tre ragazze cominciarono a curiosare nel centro commerciale fermandosi spesso a guardare le vetrine, naturalmente Annalaura attirava molto l'attenzione di tutti sia per i vestiti che per il modo troiesco di camminare. Le ragazze si fermavano principalmente davanti a negozi femminili chiedendosi se le cose in vetrina sarebbero state bene a Marco e a volte anche chiedendo il suo parere.
Ad un certo punto Giulia vide, da lontano, Antonio Franco e Luciano, i tre ragazzi conosciuti due sere prima al pub e le venne un'idea.
"Ragazze, guardate chi c'è. Venitemi dietro che ci divertiamo un po'"
"Ciao ragazzi, cosa fate di bello qui ?" li salutò.
I tre ragazzi rimasero stupiti dell'incontro, ancora non potevano credere a quello che era successo e appena videro Annalaura vestita così da troia ebbero un luccichio negli occhi.
"Ciao ragazze, come state? Venerdì è stata una bella serata e ci stavamo giusto chiedendo se vi avremmo riviste" risposero.
"Beh, è il destino che ci vuole insieme. Noi siamo qui per fare compere, venite con noi?" propose Giulia e naturalmente i tre accettarono entusiasti. "Sapete anche Annalaura è rimasta molto contenta della serata ed è tutta mattina che ci stressa perché aveva paura di non rivedervi così siamo venute qui per comprare qualcosa che la tirasse su" disse Giulia dirigendosi verso il sexy shop.
I tre ragazzi rimasero allibiti quando la videro entrare proprio lì ma decisero di seguirla intuendo già che sarebbe successo qualcosa.
"Sapete, ha deciso di inaugurare anche il secondo canale, non so se l'avete mai provato, quindi da alcuni giorni sta indossando degli appositi plug per allargare un po' il tutto. Anna cara perché non gli mostri quello che hai?"
Annalaura si portò le mani alla gonna, scostò le mutandine ed estrasse il plug che uscì dolcemente e lo mostrò ai ragazzi.
"Si ma prima puliscilo" ordinò Giulia così Annalaura si mise completamente in bocca il dildo sporco di merda e lo spompinò avidamente, con lunghe lappate, sotto gli occhi esterrefatti dei ragazzi e del padrone del negozio la cui attenzione era stata attirata dalle ragazze entrate, merce abbastanza rara in un sexy shop. Alla fine Marco lo porse sorridendo ad Antonio e facendogli l'occhiolino.
"Ecco vedete ? Ce ne serve uno più grosso perché questa dimensione la sopporta già tranquillamente, anche se lo indossa solo da ieri. Mi scusi, ne avete di più grossi?" chiese Giulia al padrone sopraggiunto, che le diede le indicazioni.
Il gruppetto raggiunse lo scaffale apposito dove c'erano plug di varie dimensioni e con vari accessori. "Secondo voi qual è la misura giusta?" chiese.
I ragazzi erano indecisi, c'era chi pensava di andare per gradi e chi mirava subito a misure più grandi, anche per risparmiare. Alla fine Giulia prese una misura intermedia, lo soppesò, poi disse: "dai Annalaura provalo, ti copriamo noi"
Marco rimase un attimo interdetto ma si riprese subito e afferrò il cazzo che cominciò a leccare e ricoprire accuratamente di saliva, poi lo portò sul didietro mirando al buchetto che cedette subito, vista la dilatazione che aveva subito fino a quel momento. In breve tempo l'oggetto era in posizione. "Allora come ti sta? È della tua misura?" rise Giulia.
"No va bene, per adesso, però tra poco ce ne vorrà uno più grande"
I ragazzi avevano ormai delle erezioni pazzesche e non potevano credere a quello che vedevano così rimasero in silenzio ma pregustandosi già quella che sarebbe stata la prima scopata di culo.
"Guarda questo che bello" disse Stefania mostrando un plug in versione extralusso, in una scatola con telecomando. "Vedi, può anche vibrare e ha il telecomando per regolare la velocità" spiegò.
"Bellissimo, prendiamo questo" disse Giulia felicissima e si avviarono alla cassa. Naturalmente pagò Annalaura visto che l'oggetto era per lei ed il gruppetto uscì.
"Scusate ragazze" disse Antonio " ma Annalaura non sta ancora indossando l'altro ?"
Era vero, Giulia lo aveva dimenticato, di fatto avevano rubato un dildo.
"Beh, è lo stesso, ma non torniamoci altrimenti la prossima volta ti perquisiranno anche lì, Annalaura" rise Giulia. "Ragazzi, ci beviamo qualcosa?" propose Giulia e tutti si avviarono verso il bar.
Marco fece in modo di sedersi vicino ad Antonio; era il primo ragazzo che aveva avuto ed anche il più dolce e dotato dei tre e Marco lo preferiva. Anche Antonio aveva capito la cosa e mise subito una mano sulle gambe della "ragazza" chiedendole "ma ci stai bene con quel coso? Riesci a camminare ed a sederti?"
"Si, con un po' di allenamento, ma è una bella sensazione."
Mentre bevevano la mano di Antonio saliva sempre più, Marco la fece salire fino al massimo poi la spostò un attimo prima di scoprire la "sorpresa"; mise invece la sua sulla coscia del ragazzo che accarezzò con la punta delle lunghe unghie laccate.
"Allora ragazzi, non so voi ma a me questo pomeriggio ha messo fame, vi va di venire da noi a mangiare qualcosa?" fu la proposta di Giulia, subito accettata dai ragazzi che colsero immediatamente l'allusione.
Una volta in macchina Giulia era entusiasta mentre Stefania aveva un pò di paura "ma Giulia sei sicura di quello che fai ? Stiamo invitando a casa tre sconosciuti arrapati come tori"
"Ma certo, sono tranquilli e poi non vedi che voglia che hanno ? Scommetti che gli farò fare quello che voglio ? Il bello della dominazione, come ti ho detto, è proprio quello di riuscire a farla con persone che non lo sanno. Comunque lascia parlare me e vedrai che ci divertiremo."
Appena entrati Giulia spiegò "Allora ragazzi, mi sembra di capire che vi piacerebbe ripetere l'esperienza di venerdì vero ? Da quello che vede mi sembrate eccitati e anche noi lo siamo. Io vorrei però fare qualcosa di più fantasioso, una specie di gara fra voi tre, chi vince si incula Annalaura; vi va? Però decido io le prove"
I ragazzi rimasero stupiti ma, dopo un breve parlottare, decisero di accettare; del resto è difficile trovare delle troie così al mondo.
"Bene, per cominciare tutti nudi, se qualcuno non ce l'ha già duro può andare subito a casa"
I tre si spogliarono e naturalmente erano tutti duri come rocce.
"Sull'attenti, Presentat Arm. Anna, prendi il metro che misuriamo !" Anna corse in cucina e ritornò con un metro da sarta, i ragazzi erano immobili presentando le erezioni svettanti. Antonio risultò il più dotato con 21 cm, Luciano il secondo con 18 e Franco il terzo con 16.
"Bene, ora la circonferenza" disse Giulia e Anna avvolse il metro intorno ad ognuno dei tre ottenendo ancora una volta la vittoria di Antonio, anche se di stretta misura.
"Allora, due punti ad Antonio. C'è un piccolo premio al più dotato, un bel bacio." Decretò Giulia così Marco, felice perché quando era nei panni di Annalaura si stava quasi innamorando di Antonio, gli si avvicinò e, impugnato l' arnese, gli si incollò alle labbra baciandolo profondamente.
"Bene, andiamo avanti e voi non muovetevi; chi vi ha detto che potete farlo?" disse dura Giulia ai tre ragazzi che ormai, eccitatissimi, erano in sua completa balia "ora è il momento di giudicare le palle ed il fisico in generale."
Giulia e Stefania passarono in rassegna i tre soppesando le palle e tastando i muscoli della pancia e del petto, nel farlo parlavano tra loro ed emettevano commenti e giudizi come se stessero esaminando animali da comprare. Alla fine risultò vincitore Luciano, il più atletico di tutti.
"Allora siamo a due punti Antonio e uno Luciano, una bella gara. La prossima gara vale tre punti quindi siete ancora tutti in gioco."
"In questa gara vogliamo misurare la vostra potenza sessuale, al mio via cominciate a masturbarvi e noi misureremo tre cose: un punto a chi viene prima, uno a chi schizza più lontano e uno a chi ne fa di più. A mio giudizio potrei anche dare un punto extra per il più sexy, quello che si muove meglio. Allora siete pronti? Via"
I ragazzi, inizialmente stupiti, non reagirono all'ordine ma ben presto Franco iniziò a menarselo furiosamente, togliendo tempo prezioso agli altri. Le ragazze si discostarono per poter misurare per bene la portata degli schizzi e ammiravano lo spettacolo che i tre uomini stavano offrendo; anche Marco era estasiato dalla vista un po' perché era già entrato nella parte della troia insaziabile e un po' perché sapeva che quei tre cavalieri si stavano battendo per le sue grazie.
Franco, forte del suo vantaggio, vinse la gara di velocità ma, forse per abitudine, chiuse la mano intorno alla cappella per non sporcare quindi perse di sicuro quella di distanza. Il secondo fu Luciano che invece arrivò abbastanza lontano producendo anche una discreta quantità. Antonio arrivò terzo nonostante gli aiuti di Annalaura la quale, non vista dalle ragazze, per tutto il tempo lo aveva guardato fisso leccandosi le labbra e toccandosi le tette finte in maniera provocante.
"Bene, allora 1 punto va a Franco per la velocità, uno a Luciano per la quantità mentre per la distanza vediamo" disse Giulia e lei e Stefania si misero a controllare per bene la distanza degli schizzi "direi ancora Luciano. Ad Antonio do un punto io perché è stato più sexy, non se l'è menato come un animale come voi." "Allora, se non mi sbaglio siamo Franco 1, Luciano 3 e Antonio 3; servirebbe uno spareggio."
"Madame" intervenne Annalaura " me li posso fare tutti e due, perché non concediamo un pareggio?"
"Mmhh, va bene, il culo è tuo. Allora Franco tu hai perso quindi devi sederti su quella sedia e guardare, non puoi toccarti altrimenti te ne vai subito. Voi ragazzi mettetevi contro il muro e aspettate un attimo, dovete ricaricarvi, ma vi possiamo dare una mano noi."
Così dicendo Giulia salì in braccio a Stefania e cominciò a baciarla e a toccarla sotto gli occhi estasiati degli uomini, Annalaura decise di dare una mano anche lei così si mise a 90° e, alzata la gonna, cominciò ad estrarre ed inserire il pene finto dal culo.
Ben presto i tre ragazzi divennero duri come rocce e cominciarono a sbavare di nuovo, lottando per non toccarsi. Quando Giulia alzò la camicetta di Stefania e cominciò a leccarle le tette capì che erano pronti.
"Direi che possiamo cominciare però oggi voglio essere buona: tu Franco hai perso e non meriteresti niente però posso farti fare una prova di riserva per avere un premio di consolazione."
"Di cosa si tratta Giulia?" chiese Franco.
"Innanzitutto mi dovete chiamare Madame, comunque devi pulire in un minuto tutto il macello che avete fatto, con la lingua naturalmente. Pronti via"
Franco rimase per un attimo interdetto ma poi, visto che lo spettacolino delle ragazze continuava e lui non voleva andare a casa a mani vuote, si gettò a quattro zampe sul pavimento correndo di qua e di là alla ricerca delle goccioline bianche. Quando mancavano 10 secondi Giulia gli disse " Non dimenticare le mani e i cazzi dei tuoi amici, guarda che controllo."
Franco, ormai incontenibile, si gettò sugli amici cercando ogni traccia rimasta, sulle mani o tra la peluria del pube.
"Stop" decretò Giulia e lei e Stefania cominciarono a controllare scrupolosamente la stanza per poi passare ai corpi dei ragazzi. "Va bene, non è un lavoro perfetto perché non hai leccato le tue mani ma oggi sono buona: anziché una pompa Anna ti farà una sega e ti concedo anche di guardare lo spettacolo dei tuoi amici. Sei contento ?"
"Si Madame" rispose felice Franco, esausto per l'emozione provata.
"Allora, cominciate pure. Vi consiglio di prenderla solo nel culo perché ha le sue cose" mentì Giulia e i due ragazzi si posizionarono uno davanti e uno dietro Marco iniziando a stantuffare. Antonio, da dietro, ebbe bisogno di un po' di lubrificante gentilmente fornito da Stefania.
Marco stava godendo come non mai, era una vera signora che stava concedendo ai suoi uomini quello che tanto desideravano e per cui tanto si erano umiliati. Antonio stantuffava da dietro, era anche una delle sue rare esperienze anali, e Luciano dal davanti, scopando letteralmente la bocca di Marco. Ben presto fu effettuato un cambio cos' Marco potè assaggiare un cazzo sporco di tutto quello che stava nel suo culo, un misto tra lattice, merda, sperma e chissà cos'altro.
In breve Luciano venne inondandogli il culo e a quella vista Antonio corse a sostituirlo, volendo anche lui eiaculare in quel posto nuovo. Il culo di Marco fu quindi riempito due volte e in quel momento tutto finì con Antonio che si accasciava sulla schiena di Marco, esausto.
"Però ragazzi così avete lasciato la nostra troia a bocca asciutta " disse dispiaciuta Giulia e porse loro il fallo finto, come a voler rimediare. Antonio capì subito e lo inserì nel culo fino in fondo per poi estrarlo e portarlo alla bocca di Marco, che lo ripulì; Luciano allora si mise dietro e, fattosi passare il fallo, lo inserì di nuovo per poi darlo ad Antonio che lo teneva come un gelato, leccato da Annalaura; tutto questo procedette finchè il fallo uscì pulito.
Il gruppetto attese un attimo, spossato, tutti tranne Franco che invece era eccitato in maniera inverosimile ed aspettava il suo premio. Annalaura, ad un gesto di Giulia, gli si avvicinò e, impugnata con la destra l'asta e con la sinistra palle e culo, cominciò l'opera. Annalaura fu così gentile da ingoiare tutto quanto, passando anche le labbra per bene sul membro per pulirlo accuratamente, così anche Franco fu soddisfatto.
"Va bene, ora andatevene, sarete soddisfatti no ? Lasciatemi un vostro numero di cellulare così se abbiamo ancora voglia di divertirci vi richiamiamo noi" disse Giulia e a queste parole i tre se ne andarono in silenzio, ancora stupefatti, raccogliendo le proprie cose.
Appena usciti Giulia disse "Bene, è il momento di occuparci di noi, non so voi ma sono eccitata da morire" e così dicendo si gettò su Stefania strappandole i vestiti in maniera animalesca. La ragazza voleva provare due lingue contemporaneamente così mentre Giulia si dava da fare sul suo clitoride Anna cominciò a lavorarsi il buchetto cercando di entrare più in profondità possibile. Ad un certo punto Stefania, forse per l'eccitazione e forse per il trattamento che stava ricevendo, emise un forte peto che lasciò tutti di stucco, ma lo stupore lasciò ben presto il posto alle risate e l'orgia continuò.
Successivamente fu Giulia a sdraiarsi a gambe aperte e mentre Marco le lavorava figa e culo Stefania le si sedette sul viso per farle provare il suo culetto, di cui Giulia era ora incuriosita. Ben presto però Giulia volle passare a qualcosa di più serio e Marco ebbe il permesso di penetrarla, pur senza poter venire.
L'orgia continuò così in tutti i modi possibili, con Marco felicissimo perché comunque poteva dare sfogo alla sua eccitazione possedendo le sue padrone, anche se si rendeva conto di essere solo una specie di giocattolo sessuale per loro ma questo comunque lo inorgogliva e ormai lo considerava il suo unico scopo nella vita.
Alla fine le due ragazze erano esauste e si accasciarono sul divano, completamente scomposte, con il trucco distrutto e le calze strappate; Marco era invece tremante per l'eccitazione in quanto aveva soddisfatto praticamente tutti ma le sua palle erano ancora piene.
"Che ne dici, facciamo venire il nostro animaletto?" chiese Stefania
"Aspetta, sono stanca, prima voglio rilassarmi con un bel massaggio" e così dicendo Giulia si spogliò e si recò in camera da letto dove si sdraiò completamente nuda sul letto.
"Fammi un bel massaggio, in tutto il corpo, usa anche la lingua se vuoi" e così dicendo abbassò la testa abbracciando il cuscino.
Marco le si mise a cavalcioni sulla schiena e cominciò a massaggiarla dolcemente, finalmente poteva toccare a dovere il corpo della sua dea e lo adorò completamente. La leccò dolcemente anche sulle gambe e sulla schiena contribuendo così a fare rilassare la sua padrona così stanca dalla giornata.
Naturalmente tutto questo fu quasi una tortura per Marco, il suo cazzo stava per esplodere e non riusciva a contenere un tremito nelle mani dall'eccitazione non ancora soddisfatta e temeva che sarebbe venuto se solo il suo cazzo avesse toccato la pelle della padrona quindi cercava di evitarlo in tutti i modi.
Dopo una decina di minuti Giulia si dichiarò soddisfatta "Va bene, basta ora, puoi venire anche tu; però dobbiamo fare le cose per bene" Giulia accompagnò Marco in bagno e lo fece truccare di nuovo e ricomporre nel vestito, in modo che sembrasse all'inizio e non alla fine di un'orgia.
Gli fece reindossare il fallo, senza mutande, e lo accompagnò in salotto.
"Allora adesso mi devi fare un bel balletto seducente, ora mettiamo della musica, fai un po' come le ballerine di lap dance. Alla fine puoi metterti a terra e venire ma voglio vedere degli schizzi belli alti. Filmo tutto perché voglio cominciare a pubblicare le tue gesta su Internet; sta tranquillo che vestito così non ti riconoscerà nessuno." A Marco tutto questo non interessava, ora voleva solo liberarsi quindi accettò di buon grado.
La musica iniziò e Marco mise tutto il suo impegno nel fare un bel balletto seducente, ancheggiando sui tacchi alti e mostrando le gambe ampiamente scoperte dalla minigonna. Mostrava anche senza pudori il viso e faceva gesti allusivi con la lingua ed effettivamente il risultato fu splendido, mai troppo volgare come a volte risultano essere i trans.
Dopo aver alzato la gonna, mostrato l'uccello ed averci giocato un po' si sedette a terra con le gambe larghe ed estrasse il fallo dal culo e lo inserì alternativamente ora nell'ano ora in bocca, dove lo ripuliva golosamente con la lingua.
Lentamente, con l'altra mano, afferrò il proprio membro e cominciò a menarlo ottenendo in breve un'esplosione di schizzi; finì poi per sdraiarsi a terra con una mano che reggeva il cazzo ancora duro e l'altra che continuava ad estrarre ed inserire il fallo nell'ano.
Al momento dell'esplosione le due ragazze applaudirono felici complimentandosi con il ragazzo per lo spettacolo; neanche loro sospettavano che in Marco si celasse un tale potenziale e nella mente malata di Giulia stava già prendendo forma una certa idea.
"Veramente bravo" si complimentò " questo filmato farà storia, in breve tempo diventerò la regina dei newsgroup poi anche al club lo apprezzeranno di certo. Ora ripulisci tutto e cambiati, ci riposiamo un po' prima della serata."
Quando Marco tornò dal bagno, completamente nudo ma con il membro ancora duro in quanto un solo orgasmo non poteva certo bastare a dissipare la grande eccitazione della giornata, trovò le ragazze sul divano che guardavano le televisione e si accontentò di accucciarsi ai loro piedi come un bravo cagnolino, Giulia se ne accorse e gli porse un piede che lo schiavo cominciò ad adorare lentamente.
"Allora cosa facciamo stasera?" chiese Stefania
"Beh, se vuoi so che c'è un party in un locale affiliato al club, possiamo farci un salto ma non voglio fare tardi" rispose Giulia "schiavo, prepara qualcosa per cena"
Marco si alzò e corse in cucina dove, indossato un grembiule, si mise subito al lavoro per le sue padrone. Appena seduta Stefania, la quale aveva preso come una missione il trovare modi sempre più umilianti di nutrire Marco, si esibì ancora.
"Vieni schiavo, ora sei il mio cagnolino, vieni qui da me. Vuole qualcosa questo bel cagnolino ?"
Marco, capita l'antifona, corse verso la padrona a quattro zampe e si mise a guaire ed uggiolare come un cane che chiede cibo. Stefania si divertiva, di tanto in tanto, a gettargli qualcosa, a volte lontano e a volte facendoselo prendere dalla mano. Si divertiva anche a tenere il cibo alto, obbligando Marco a saltare e ad allungarsi per prenderlo.
"Fallo allenare a prendere il cibo al volo" le ricordò Giulia, così Stefania dedicò tutto il pranzo a questo gioco ottenendo anche qualche successo, verso la fine.
"OK, ora basta, vatti a preparare schiavo; anche noi dobbiamo farlo" e così dicendo i tre si ritirarono e Marco, pur non avendo ricevuto nessun ordine specifico, corse a vestirsi da Annalaura come già sapeva fare alla perfezione.
Le ragazze si avviarono in auto e ben presto raggiunsero il locale.
"Vedete," spiegò Giulia "questo è un locale molto particolare: le cameriere sono tutte dei trans e si guadagnano molte mance intrattenendo i clienti; il padrone ha bisogno di una cameriera in più per stasera così ho pensato che poteva essere una buona esperienza per Marco e inoltre ci guadagneremo qualcosa."
Le ragazze entrarono ed andarono nell'ufficio del titolare.
"Ciao Carlo, ti ricordi di me? " salutò Giulia " hai visto che siamo passate?"
Carlo era il classico personaggio equivoco: pancia prominente, capelli brizzolati e con un evidente trapianto, catene ed anelli d'oro a profusione.
"Ohh ciao Giulia, come stai? Allora hai deciso di passare. Questo è il tuo schiavetto? Fammelo vedere un attimo."
E così dicendo si tirò a sé Marco e cominciò ad esaminarlo.
"Allora come state? Questa immagino sia Stefania, la tua assistente" Proseguì: "Dunque, innanzitutto possiamo togliere queste mutande, qui non devi nascondere i tuoi attributi" e Marco eseguì prontamente
"Mi sembri messo bene, dietro come va?" disse infilando un dito nel sedere del ragazzo e sentendolo abbastanza cedevole "mi sembra bene. Accomodati sotto la scrivania mentre vi spiego le condizioni."
Così Marco si infilò sotto la scrivania del capo estraendo immediatamente un membro di dimensioni normali ma non troppo pulito, almeno a giudicare dall'odore; Annalaura si diede da fare comunque con la solita lena.
"Allora, come sapete questo è un locale frequentato dagli amanti dei trans, lo sono tutti i miei dipendenti. Le cameriere in particolare devono essere molto disponibili con i clienti, scherzare con loro e farli divertire, e soprattutto farli consumare. Il massimo sarebbe convincerli ad andare in una di quelle stanzette che ci sono sul retro dove c'è la possibilità di consumare altro, non so se mi capite. Lo schiavo deve comunque mandare prima il cliente da me per decidere il prezzo della stanza. Per la serata vi darò un compenso fisso più una percentuale su tutti gli ingressi nelle stanze che Annalaura farà" E qui Carlo si interruppe un attimo perché stava venendo sotto i colpi esperti della lingua del ragazzo
"Pulisci tutto e non sporcarti, mi raccomando" gli disse "Allora cosa ne dite ? Naturalmente voi due sarete mie ospiti questa sera al tavolo del club, lì potrete incontrare altre padrone che vengono spesso e che mi prestano i loro schiavi."
"Direi che va bene" rispose Giulia.
"Bene allora andiamo, esci di lì tu. Assicurati di avere sempre con te i preservativi e il lubrificante, li troverai anche nelle stanze ma ti potranno essere richieste delle prestazioni particolari al tavolo da clienti eccentrici. I rapporti completi devono essere sempre protetti mentre quando lo succhi puoi anche farne a meno, se vuoi guadagnarti una bella mancia. Per queste cose lascio a te decidere la mancia ma ricordati che se ti trattengono troppo ci deve sempre essere sul loro tavolo almeno una bottiglia di champagne."
Marco aveva capito fin troppo bene e non vedeva l'ora di entrare in azione: ci aveva riflettuto su ed aveva capito che qualche dubbio o esitazione, se ancora li aveva, potevano esserci nei suoi panni normali ma nei panni di Annalaura si sentiva solo una gran troia che poteva fare qualunque cosa e che poteva esercitare un grandissimo potere sugli uomini.
Il farlo vestire da donna non era quindi un'umiliazione, come le ragazze credevano, ma un punto di forza.; inoltre amava sempre più il mondo femminile, il trucco, gli accessori. Che gran vacca sarebbe stata se fosse stata donna !!
Le ragazze entrarono nel locale e si diressero al tavolo del club dove risiedevano alcune padrone che Marco aveva già visto, contornate dai loro schiavi, alcuni seduti a terra e altri sotto il tavolo; altri sarebbero stati di sicuro di servizio. Marco fu invece portato in cucina dove incontrò una grassa cuoca la quale gli spiegò velocemente come raccogliere gli ordini; durante le spiegazioni teneva in pugno il membro del ragazzo e lo fece indurire talmente da farlo diventare come un paletto che sorregge una tenda, rappresentata dalla corta minigonna. Una caratteristica del genere avrebbe certo eccitato i clienti, pensò il ragazzo.
Il locale era di fatto una specie di night con una pista centrale e tanti tavolini occupati perlopiù da clienti di mezza età; le cameriere erano tutte vestite in maniera molto provocante e di alcune non si sarebbe sospettato in alcun modo la vera natura.
Annalaura si diresse verso un tavolino privo di bicchieri e salutò allegramente "Ciao ragazzi, sono Annalaura, volete qualcosa da bere?" I due signori lo squadrarono per un attimo poi risposero:
"Sei nuova? Non ti abbiamo mai vista."
"Si, stasera è la prima sera e ho un po' paura" finse con un atteggiamento decisamente troiesco e nel farlo si avvicinò di più ai clienti. Uno dei due cominciò ad accarezzargli le cosce e la tranquillizzò.
"Ma non ti mangiamo mica. Perché non resti un attimo così ci conosciamo ?" La mano intanto era salita al membro duro e lo stava menando lentamente.
"Non so, forse se prendete una bottiglia ne posso assaggiare un bicchierino" così i due signori, capita l'antifona, ordinarono una bottiglia di champagne. Marco si allontanò sculettando e, nonostante la sicurezza di prima,cominciava a provare paura mista ad eccitazione.
Ritornò portando la bottiglia che posò sul tavolo. "Posso fermarmi un attimo ma non vedo la sedia" disse.
"Non ce n'è bisogno" disse il più vecchio dei due tirandoselo in braccio "Io mi chiamo Giulio e lui è Paolo, piacere"
Giulio le alzò completamente la gonna scoprendo il membro e l'attaccatura delle calze. "Guarda Paolo com'è dotata, ed eccitata, la nostra Annalaura" "Già, sembrerebbe proprio" disse Paolo avvicinandosi ed impugnandolo.
"Ehi ma cosa fate, non possiamo qui davanti a tutti." "Ah lo so dove vuoi portarci, ma chissà … intanto beviamo"
Giulio versò tre bicchieri e dedicò un brindisi ad Annalura "Alla nostra nuova amica, che ha un cazzo più grosso del mio !" "Allora Anna di dove sei? Raccontaci di te."
"Sono italiana, sono di Roma e sono qui con delle amiche in prova"
"Ahh ho capito, è uno degli schiavi del club, te l'avevo detto no? Li vedi a quel tavolo? Alcuni di loro sono a servire" disse Paolo a Giulio.
"E' vero? Qual è la tua padrona?"
Marco rimase indeciso per un po', poi gli indicò Giulia.
"Aspettatemi qui" disse Giulio, scaricò Marco in braccio a Paolo che si affrettò ad impugnare per bene il membro e a cominciare a sondare il buchino con un dito.
"Mi sa che quello ci sta combinando la serata. Sai che hai un bel buchetto stretto? Non come quelle vacche sfondate che ci sono qui; mi sa che ci divertiremo"
"Beh si, non ho cominciato da molto ma sono molto brava" rispose lui
Giulio fu velocemente di ritorno, dopo aver parlottato un po' sia con Giulia che con Carlo. "Allora, abbiamo la stanza numero 5 per un'ora. Il prezzo è un po' più alto del normale ma ho ottenuto questo" disse mostrando ad Annalaura un bigliettino sul quale era scritto: "Fai TUTTO quello che ti dicono, usa il preservativo solo per le penetrazioni. Giulia"; la parola tutto era in evidenza e ben sottolineata.
"Secondo me ho fatto un affare, questi schiavi non lo fanno per soldi ma solo per divertimento e si impegnano molto di più di quelle troie che vogliono solo le mance" disse Giulio che aveva già cominciato a considerare Annalaura solo un oggetto di piacere.
"Vieni" disse prendendo Marco per il cazzo e conducendolo verso un corridoio.
Entrarono in una stanzetta piccola ma ben arredata, la classica alcova d'amore. C'era un bel letto matrimoniale, un divano e due poltrone più una bottiglia di champagne già pronta su di un tavolinetto. Quella doveva essere una delle stanze più belle e un'ora era tanto, poi lui era un oggetto speciale quindi quei due signori dovevano essere ricchi ed influenti e lo schiavo si sentiva onorato di essere stato scelto.
"Bene, spogliati pure, facci vedere cosa abbiamo comprato. Fallo lentamente però, vogliamo gustarci la scena. Nel cassetto c'è un vibratore se vuoi" ordinarono i due sedendosi sul divano e versandosi da bere.
Marco preparò il vibratore ed iniziò a muoversi al suono di una musica inesistente in maniera molto sensuale, ondeggiando sui tacchi alti. Si tolse lentamente camicetta, reggiseno e gonna rimanendo ben presto con le sole scarpe e calze autoreggenti poi impugnò il fallo e si esibì in un pompino fantastico, sempre guardando troiescamente negli occhi i suoi clienti.
Ottenuta una buona lubrificazione del membro (con la saliva) il ragazzo si portò ondeggiando verso Paolo consegnandoglielo e facendogli segno di tenerlo in mano dopodiché vi si sedette sopra allargando il buco con le mani il più possibile.
Grazie alle spinte combinate di Marco e Paolo pian piano il fallo cominciò ad entrare nel culo e vi affondò sempre più. Giulio assisteva allo spettacolo masturbandosi con una mano e bevendo lo champagne con l'altra. Quando il membro fu completamente inserito Annalaura si prostrò a terra dicendo " Sono ai vostri ordini padroni ", tenendo naturalmente il membro ben conficcato nel didietro.
"Brava, come inizio non c'è male, ora fammi vedere come lo succhi" ordinò Giulio e subito Marco vi si avventò ingoiandolo completamente; Paolo intanto si divertiva ad estrarre e reinserire il fallo leccandolo abbondantemente per mantenere lubrificato il tutto.
"Non sei male schiavetta, anche se non sei molto femminile, ma non azzardarti a venire eh?"
"No padrone" rispose Marco.
A quel punto Paolo prese un tubetto di lubrificante e si umettò accuratamente il membro conficcandolo poi al posto di quello finto; l'operazione andò facilmente a buon fine in quanto lo sfintere era già dilatato. A quel punto le interiora di Marco vennero squassate da colpi sempre più potenti che gli provocarono un misto di eccitazione e dolore ma lui ci teneva a concentrarsi sul suo lavoro che risultava del resto sempre più difficile in quanto i colpi tendevano a spingerlo ogni volta contro Giulio.
"Ora voglio divertirmi anch'io" disse quest'ultimo alzandosi e tenendo lo schiavo per la testa lo scopò in bocca menando affondi sempre più potenti che facevano arrivare la punta quasi sempre in gola provocando conati e problemi di respirazione.
"E stringi quella bocca, altrimenti non sento niente" ordinò adirato così Marco cercò di stringere le labbra e di succhiare per opporre un minimo di resistenza al membro invasore ed aumentarne così il piacere.
In questo momento si sentiva veramente usato come una bambola vuota, i due clienti lo stavano stantuffando senza ritegno da entrambe le parti, dietro il culo cominciava a fargli un male del diavolo e certamente sanguinava e davanti un cazzone gli arrivava ogni volta in gola impedendogli di respirare.
Improvvisamente Giulio fece un ultimo affondo e si fermò in quella posizione e vi rimase per un tempo che ad Annalura sembrò eterno ma non erano che pochi secondi dopodiché si sentì invadere la bocca e la gola dal copioso sperma acidulo.
Marco iniziò a tossire e cercò di divincolarsi ma Giulio lo teneva ben saldo e riprese a stantuffare urlando "Beviti tutto troia". Solo quando lo schiavo ebbe consumato tutto il liquido Giulio lentamente si fermò e Marco potè riposarsi un attimo, tossendo.
"Puliscimelo per bene e raccogli le gocce che sono cadute a terra" gli ordinò così Marco potè dedicarsi ad un compito più rilassante mentre da dietro riprese lo stantuffo che si era interrotto per osservare la scena. Ben presto anche il culo fu inondato e Paolo si accasciò felice sulla schiena del ragazzo.
"Ahh che bello, era da tanto che non mi facevo un culo così stretto" esclamò sedendosi poi sul divano. "Manca ancora più di mezzora, vieni qui e leccaci per bene, chissà che non ne facciamo un'altra." Dissero e così Marco strisciò verso il divano, il culo grondante sborra, dove prima ripulì per bene il membro di Paolo poi si dedicò a leccare accuratamente e dolcemente i due uomini, particolarmente palle e ano come da loro richiesto con un cenno.
"Cerca di entrare il più possibile nel buchetto con la lingua, voglio sentirla bene" gli dissero e Marco eseguì come meglio poteva.
"Si però ora voglio provare anch'io quel bel cazzone" disse Paolo e si mise a pecorina desideroso di farsi prendere da Marco. Il ragazzo leccò prima accuratamente il buchetto, bagnandolo il più possibile, poi si infilò un preservativo e utilizzò il lubrificante apposito poi iniziò lentamente la penetrazione. Il buco di Paolo era abbastanza largo, evidentemente era uno che si divertiva, così ben presto anche Marco potè divertirsi a stantuffare; Giulio intanto si era messo davanti facendoselo succhiare dall'amico. In poco tempo i due uomini erano pronti per venire di nuovo e così si fermarono e chiesero a Marco di recarsi in bagno e di mettersi nella vasca dove, in ginocchio, riprese il lavoro di bocca su entrambi. Per primo venne Giulio che afferrò la testa di Annalaura, come era suo solito, in modo da venirle direttamente in gola; appena fu libero Marco ripulì accuratamente il membro di Giulio per poi dedicarsi a quello di Paolo, in fremente attesa.
Anche Paolo finì per godere e anche lui fu ripulito completamente, con sua somma gioia.
"Ora apri la bocca e aspetta" gli dissero e poco dopo due fiotti di urina sgorgarono dai due membri inondando il viso del ragazzo il quale, anche se schifato, cercava di comportarsi nel modo più troiesco possibile in parte bevendo il liquido e in parte lavandocisi il viso ed il corpo con le mani.
"Sai questo è sempre il nostro gran finale con le troie del club" spiegarono.
Alla fine si fecero succhiare ancora e ripulire per bene da tutte le gocce prima di dichiarare conclusa la serata.
"Beh, sei costato qualcosa ma ne è valsa la pena, ora noi torniamo al tavolo; tu ripulisciti per bene prima, ciao bella" lo salutarono e, rivestitisi, uscirono dalla stanzetta. Marco rimase esausto e stupito nella vasca da bagno, immerso in un lago di piscio e di sborra. Le cose stavano forse andando troppo in fretta anche per lui, del resto fino a poche settimane prima era un normale ragazzo solo e un po' depresso e ora era diventato un incrocio tra una squillo di lusso e un water ambulante.
Una cosa l'aveva comunque capita: quando si trattava di entrare in azione, specialmente se vestito da Annalaura, tutti i dubbi e i timori sparivano e in lui si accendeva come un interruttore che lo faceva scattare agli ordini dei suoi padroni ma quando era da solo, logicamente, qualche riflessione sulla sua vita finiva per farla.
In ogni caso decise di ripulirsi velocemente e di non fare aspettare ulteriormente le sue padrone così vuotò e lavò la vasca con la doccetta e si fece anche lui una doccia veloce, poi si rivestì e truccò utilizzando il materiale presente negli armadietti del bagno.
Quando uscì era di nuovo presentabile ma con un'erezione potente e dolorosa che svettava sotto la gonna; del resto aveva soddisfatto in tutti i modi possibili due uomini ma lui non era ancora venuto.
Quando rientrò nel club Giulia lo chiamò con un cenno e lui si avvicinò al tavolo.
"Bravo schiavetto, sai che ci hanno fatto i complimenti ? Sai chi sono quei due ? Sono due importanti banchieri e sono tra i più ricchi della città e sono rimasti contentissimi di te tanto che pensavano di richiederti in affitto per una giornata intera, vedremo. Comunque a casa avrai un premio per questo, per ora torna al lavoro."
Queste parole rappresentarono per Marco una grande gratificazione, aveva fatto cose incredibili e superato molti dei suoi tabù ma la sua padrona era soddisfatta di lui e questo bastava a ripagarlo di tutto. Riprese a lavorare sotto gli occhi invidiosi delle altre cameriere, la notizia si era già diffusa tra il personale e in parte anche tra i clienti abituali, tanto che quando si infrattò sotto il tavolo di un altro cliente importante ricevette non pochi sguardi fulminanti dagli altri trans.
Alla fine della serata era distrutto, aveva camminato diverse ore su tacchi allucinanti e innumerevoli volte si era seduto sulle ginocchia dei clienti per farsi palpeggiare; era anche stato richiesto nuovamente in una delle stanze ma qui si era limitato ad uno spettacolino che aveva causato la precoce eiaculazione del cliente, così che Marco si limitò a ripulire il tutto.
Alla fine della serata, verso la chiusura del locale, fu riportato a casa dalle sue padrone. Durante il viaggio in auto Marco ricevette i complimenti di Giulia. "Bravissimo schiavetto, stai facendo grandi progressi; sai che hai impressionato molto i miei amici del club ? Penso che ormai il nostro ingresso sia quasi certo. Ci sono grandi novità: hanno fissato per la settimana prossima la prova d'ammissione quindi ti devi allenare molto questa settimana; hanno anche deciso quali saranno le tue prove di ammissione: l'adorazione degli stivali, che è un classico, poi Queen Victoria ha deciso di concederti un grande onore: dovrai riuscire a bere una sua pisciata completamente, senza sprecarne una goccia. Questa settimana quindi riprenderai gli allenamenti con gli stivali e le scarpe, devi ripulirne completamente almeno due paia al giorno, e ricordati di riprenderti con la telecamera naturalmente. Per quanto riguarda la seconda prova ti allenerai così: a partire da stasera ti berrai tutta l'urina che farai; quando sei al lavoro ti porterai sempre un bicchiere per non sprecare nulla nemmeno lì. Poi ti dovrai allenare anche a bere un getto continuo di liquido, per questo userai la canna per innaffiare; devi imparare la respirazione e ad inghiottire regolarmente senza sprecare nemmeno una goccia."
Intanto erano arrivati a casa e i tre scesero.
"Sei molto eccitata vero ?" chiese Stefania a Giulia-
"Si, desidero molto fare parte di quel club ed è importante fare subito bella figura quindi voglio il massimo impegno da te altrimenti ti lascio su due piedi e mi trovo un altro schiavo"
"No Padrona, la prego, farò tutto quello che vuole ma non mi lasci, iniziamo subito gli allenamenti, sono pronto a fare qualunque cosa, Madame " pregò Marco, terrorizzato dall'idea di essere abbandonato proprio ora che si stava abituando a questa vita così diversa ed eccitante.
"Bene, entriamo un attimo, ti faccio vedere alcune cose poi ce ne andiamo visto che è tardi. Innanzitutto spogliati nudo."
Marco eseguì velocemente poi si gettò ai piedi della padrona.
"Stefania, vammi a prendere un thermos ed un imbuto, ti prego. Tu sdraiati a terra di schiena con le gambe appoggiate al muro, ora tirati su in modo da avere anche la schiena contro il muro"
Marco cercò di eseguire e si trovò appoggiato praticamente solo sul collo ma con il membro direttamente sopra la bocca.
"In questo modo puoi pisciarti direttamente in bocca, così è come dovrai fare d'ora in poi a casa mentre al lavoro ti accontenterai del bicchiere. Facciamo una prova subito"
Marco aveva in effetti bisogno di urinare, era da molto che non lo faceva, così in breve tempo uscì un getto denso che lo colpì direttamente in bocca. Egli cercò di inghiottire il più possibile ma parte gli finì sul collo ed istintivamente interruppe il getto.
"Ecco, no vedi, così non va" disse Giulia prendendo a calci il proprio schiavo "è proprio questo che devi superare, devi concentrarti solo sull'inghiottire, ricomincia."
Il getto riprese e questa volta Marco sapeva già cosa aspettarsi così la cosa andò meglio, non si interruppe più ed inghiottì quasi tutto, anche se il sapore era acre ed amaro visto che da molto tempo non andava al bagno.
"La sera voglio che bevi molto e che ripeti questa operazione per almeno tre volte, sempre ripreso dalla telecamera. Questa è la miglior simulazione di quello che ti accadrà al club" ordinò Giulia. "Comunque ti avevo promesso un premio, puoi masturbarti e venire direttamente in bocca" concesse così Marco potè finalmente dare sfogo a tutta la tensione sessuale accumulata durante il giorno ottenendo in breve una copiosa quantità di seme che inghiottì subito.
"Bene ora voglio lasciarti anche un altro regalo, come ti avevo promesso. Ti lasciamo le nostre mutandine, come vedi sono molto bagnate ed odorose per quello che è successo oggi. Puoi annusarle quando ti masturbi dopo ogni allenamento, davanti alla telecamera." Così dicendo le due ragazze si tolsero le mutandine e le gettarono a terra, vicino allo schiavo.
Successivamente Giulia si alzò la gonna e si abbassò sopra il thermos urinando nell'imbuto. "Ora ti lasciamo un altro regalo: riempiamo questo thermos con il nostro liquido dorato, con un po' di fortuna dovrebbe rimanere caldo fino a domattina quando, sempre ripreso dalla telecamera, te lo berrai come colazione. Per tutta questa settimana ti arriverà un thermos come questo contenente il mio nettare mattutino, lo manderò tramite un pony e la sera dovrai rimandarmelo nello stesso modo, in modo da assicurarti la colazione ancora calda."
Anche Stefania urinò nel thermos chiudendolo subito per non fare uscire il calore.
"Va bene, ora ce ne andiamo. Ricordati gli allenamenti o sai cosa ti succederà"
Detto così le due ragazze se ne andarono lasciando Marco in quella scomoda e strana posizione a riflettere su se stesso. Non ci mise molto ad arrivare ad una conclusione comunque, infatti si riprese subito e si preparò per andare a letto, deciso più che mai ad accontentare quella padrona che ormai amava.
(continua)
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