Vorrei suggerire la lettura di questo articolo della Dott.ssa Giacomina Rienzo, dal titolo "Perversioni femminili". (www.psiconline.it/article.php?sid=2231).
Mi sembra interessante anche in relazione al 3D "Dominazione Donna su Donna", dove però non ho ricevuto alcuna risposta dalle mistress... ci sarà un motivo? Comunque, l'articolo sostiene che mentre nel maschio il desiderio perverso si esplica in atti sessuali, nella donna passa attraverso altre modalità, non sempre direttamente collegate alla sessualità. Queste modalità vengono sintetizzate, almeno in questo studio, dal concetto di "feticcio". Così si legge:
"Qualità principale del feticcio è quella di creare un’illusione, ora proprio quest’aspetto dell’inganno è presente in ogni perversione. La perversione crea un “idolo” che preservi gli aspetti positivi scindendoli da quelli negativi dando l’illusione di evitare la sofferenza e il senso di colpa. L’interpretazione psicoanalitica della perversione pone al centro il rinnegamento della realtà, il fingere che non esistano le differenze, la non accettazione delle diversità, dei confini che distinguono il proprio Io dagli altri, un sesso da un altro, una generazione da un’altra. Il perverso confonde passato e presente, nega i confini della separazione, ha bisogno della finzione, del dominio, della manipolazione. Perché per il perverso è impossibile accettare la separazione? Per rispondere occorre rifarsi a Freud secondo il quale l’amore è nostalgia per il primo oggetto: la madre. Nell’altro si ricerca qualcosa che possa riprodurre la protezione, l’unione, la pienezza originarie. (...) Per comprendere le sofferenze della vita sentimentale femminile è, dunque, all’attaccamento primitivo alla madre che si deve guardare. In alcune donne alla base di sintomi perversi vi è il permanere, nel mondo interno, di una madre idealizzata, irraggiungibile. Con l’adorazione, queste donne si difendono dall’odio nei confronti della madre e quindi dai propri impulsi aggressivi. Il tempo viene fermato all’infanzia, alla condizione di figlia-bambina. La conseguenza di ciò è la sottomissione all’ideale materno, la convinzione circa la propria inferiorità, il timore di aver deluso la madre, il vivere nella sua ombra sacrificando affetti e carriera".
Nell'articolo si sostiene inoltre che: " Nelle donne il masochismo morale trova espressione in forme di autolesionismo attraverso il ferimento con schegge di vetro o spille, la tricotillomania, l’anoressia-bulimia e compare in periodo adolescenziale. Queste donne sono inconsciamente convinte di essere state bambine cattive e sporche, indegne d’amore. Le loro madri sono spesso state incapaci di colmare il loro bisogno di essere amate, di conseguenza la collera viene trasformata in violenza autoriferita. Tali atti autolesionistici hanno il carattere della compulsività e sono seguiti da un senso di pace, di quiete interiore". (...) L'articolo prosegue con altre sottolineature interessanti.
Comunque, secondo me, sta qui il punto, il punto del masochismo femminile e... di conseguenza, la rarità della dominazione donna su donna. Detto brutalmente: le donne masochiste preferiscono farsi del male da sole, piuttosto che rivolgersi a una mistress.
Vorrei suggerire la lettura di questo articolo della Dott.ssa Giacomina Rienzo, dal titolo "Perversioni femminili". (www.psiconline.it/article.php?sid=2231).
Mi sembra interessante anche in relazione al 3D "Dominazione Donna su Donna", dove però non ho ricevuto alcuna risposta dalle mistress... ci sarà un motivo? Comunque, l'articolo sostiene che mentre nel maschio il desiderio perverso si esplica in atti sessuali, nella donna passa attraverso altre modalità, non sempre direttamente collegate alla sessualità. Queste modalità vengono sintetizzate, almeno in questo studio, dal concetto di "feticcio". Così si legge:
"Qualità principale del feticcio è quella di creare un’illusione, ora proprio quest’aspetto dell’inganno è presente in ogni perversione. La perversione crea un “idolo” che preservi gli aspetti positivi scindendoli da quelli negativi dando l’illusione di evitare la sofferenza e il senso di colpa. L’interpretazione psicoanalitica della perversione pone al centro il rinnegamento della realtà, il fingere che non esistano le differenze, la non accettazione delle diversità, dei confini che distinguono il proprio Io dagli altri, un sesso da un altro, una generazione da un’altra. Il perverso confonde passato e presente, nega i confini della separazione, ha bisogno della finzione, del dominio, della manipolazione. Perché per il perverso è impossibile accettare la separazione? Per rispondere occorre rifarsi a Freud secondo il quale l’amore è nostalgia per il primo oggetto: la madre. Nell’altro si ricerca qualcosa che possa riprodurre la protezione, l’unione, la pienezza originarie. (...) Per comprendere le sofferenze della vita sentimentale femminile è, dunque, all’attaccamento primitivo alla madre che si deve guardare. In alcune donne alla base di sintomi perversi vi è il permanere, nel mondo interno, di una madre idealizzata, irraggiungibile. Con l’adorazione, queste donne si difendono dall’odio nei confronti della madre e quindi dai propri impulsi aggressivi. Il tempo viene fermato all’infanzia, alla condizione di figlia-bambina. La conseguenza di ciò è la sottomissione all’ideale materno, la convinzione circa la propria inferiorità, il timore di aver deluso la madre, il vivere nella sua ombra sacrificando affetti e carriera".
Nell'articolo si sostiene inoltre che: " Nelle donne il masochismo morale trova espressione in forme di autolesionismo attraverso il ferimento con schegge di vetro o spille, la tricotillomania, l’anoressia-bulimia e compare in periodo adolescenziale. Queste donne sono inconsciamente convinte di essere state bambine cattive e sporche, indegne d’amore. Le loro madri sono spesso state incapaci di colmare il loro bisogno di essere amate, di conseguenza la collera viene trasformata in violenza autoriferita. Tali atti autolesionistici hanno il carattere della compulsività e sono seguiti da un senso di pace, di quiete interiore". (...) L'articolo prosegue con altre sottolineature interessanti.
Comunque, secondo me, sta qui il punto, il punto del masochismo femminile e... di conseguenza, la rarità della dominazione donna su donna. Detto brutalmente: le donne masochiste preferiscono farsi del male da sole, piuttosto che rivolgersi a una mistress.
Basta vedere il film LA PIANISTA di Haneke per rendersi conto di come si esplicita il masochismo femminile. Non vorrei passare per spocchioso o permaloso ma la tesi proposta sembra lo specchio della trama del film che, fra l'altro, e' magistralmente girato ed interpretato.
Non ho visto questo film, qundi non so se rispecchia le tesi della dott.ssa Rienzo.
...piuttosto mi hai fatto venire in mente un altro film: La voltapagine. Magistrale esempio di dominazione D/D.
Essendo un cinefilo esperto e molto colto, oltre che raffinato ( ed ovviamente molto modesto), ho visto LA VOLTAPAGINE. Ma la PIANISTA e' di un livello decisamente piu' elevato. Haneke non ne ha sbagliato uno di film. Devi assolutamente vederlo.
Okay, lo cercherò e lo guarderò... anche se mi sembra di capire che si tratta di dominazione donna/uomo.
No, tutt'altro. E' la storia di una insegnante di Conservatorio, masochista ed autolesionista. Fa tutto da sola nei giochi erotici autolesionistici. Non c'e' rapporto di dominazione donna/uomo, bensi il tentativo dell'uomo di farla uscire da quella dimensione, senza peraltro riuscirvi.
Nel film, recitato in modo sublime dalla Huppert, viene focalizzata molto bene la rabbia repressa di queste persone che sfocia sia nell'autolesionismo che nei comportamenti lesivi nei confronti degli altri.
Okay, lo cercherò e lo guarderò... anche se mi sembra di capire che si tratta di dominazione donna/uomo.
No, tutt'altro. E' la storia di una insegnante di Conservatorio, masochista ed autolesionista. Fa tutto da sola nei giochi erotici autolesionistici. Non c'e' rapporto di dominazione donna/uomo, bensi il tentativo dell'uomo di farla uscire da quella dimensione, senza peraltro riuscirvi.
Nel film, recitato in modo sublime dalla Huppert, viene focalizzata molto bene la rabbia repressa di queste persone che sfocia sia nell'autolesionismo che nei comportamenti lesivi nei confronti degli altri.
Ieri sono andata in biblioteca e ho preso in prestito il dvd. E' stato impossibile leggerlo perché tutto rigato dalla ripetuta visione (immagino di certe scene) Domani dovrò riconsegnarlo e segnalare l'usura. Quindi, sono punto e a capo.
No, tutt'altro. E' la storia di una insegnante di Conservatorio, masochista ed autolesionista. Fa tutto da sola nei giochi erotici autolesionistici. Non c'e' rapporto di dominazione donna/uomo, bensi il tentativo dell'uomo di farla uscire da quella dimensione, senza peraltro riuscirvi.
Nel film, recitato in modo sublime dalla Huppert, viene focalizzata molto bene la rabbia repressa di queste persone che sfocia sia nell'autolesionismo che nei comportamenti lesivi nei confronti degli altri.
Ieri sono andata in biblioteca e ho preso in prestito il dvd. E' stato impossibile leggerlo perché tutto rigato dalla ripetuta visione (immagino di certe scene) Domani dovrò riconsegnarlo e segnalare l'usura. Quindi, sono punto e a capo.
Lo vendono su Internert a 10 euro. Te lo presterei ma sarebbe un casino spedirtelo. Un'altro film che pur non trattando specificamente del BDSM ma delle devianze che si registrano nelle famiglie e' FESTEN. Molto corrosivo nel descrivere le perversioni nascoste.
Ho recuperato il dvd... dal punto di vista cinematografico sarà pure magistrale... ma umanamente mi deprime da morire... tre psicopatici da ricoverare.
Ho recuperato il dvd... dal punto di vista cinematografico sarà pure magistrale... ma umanamente mi deprime da morire... tre psicopatici da ricoverare.