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Perversioni femminili e feticci

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KLISTIER
view post Posted on 31/8/2012, 22:11 by: KLISTIER     +1   -1




CITAZIONE (lezzy @ 30/8/2012, 23:48) 
Vorrei suggerire la lettura di questo articolo della Dott.ssa Giacomina Rienzo, dal titolo "Perversioni femminili". (www.psiconline.it/article.php?sid=2231).

Mi sembra interessante anche in relazione al 3D "Dominazione Donna su Donna", dove però non ho ricevuto alcuna risposta dalle mistress... ci sarà un motivo?
Comunque, l'articolo sostiene che mentre nel maschio il desiderio perverso si esplica in atti sessuali, nella donna passa attraverso altre modalità, non sempre direttamente collegate alla sessualità.
Queste modalità vengono sintetizzate, almeno in questo studio, dal concetto di "feticcio". Così si legge:

"Qualità principale del feticcio è quella di creare un’illusione, ora proprio quest’aspetto dell’inganno è presente in ogni perversione. La perversione crea un “idolo” che preservi gli aspetti positivi scindendoli da quelli negativi dando l’illusione di evitare la sofferenza e il senso di colpa.
L’interpretazione psicoanalitica della perversione pone al centro il rinnegamento della realtà, il fingere che non esistano le differenze, la non accettazione delle diversità, dei confini che distinguono il proprio Io dagli altri, un sesso da un altro, una generazione da un’altra. Il perverso confonde passato e presente, nega i confini della separazione, ha bisogno della finzione, del dominio, della manipolazione. Perché per il perverso è impossibile accettare la separazione? Per rispondere occorre rifarsi a Freud secondo il quale l’amore è nostalgia per il primo oggetto: la madre. Nell’altro si ricerca qualcosa che possa riprodurre la protezione, l’unione, la pienezza originarie. (...)
Per comprendere le sofferenze della vita sentimentale femminile è, dunque, all’attaccamento primitivo alla madre che si deve guardare. In alcune donne alla base di sintomi perversi vi è il permanere, nel mondo interno, di una madre idealizzata, irraggiungibile. Con l’adorazione, queste donne si difendono dall’odio nei confronti della madre e quindi dai propri impulsi aggressivi. Il tempo viene fermato all’infanzia, alla condizione di figlia-bambina. La conseguenza di ciò è la sottomissione all’ideale materno, la convinzione circa la propria inferiorità, il timore di aver deluso la madre, il vivere nella sua ombra sacrificando affetti e carriera".

Nell'articolo si sostiene inoltre che: " Nelle donne il masochismo morale trova espressione in forme di autolesionismo attraverso il ferimento con schegge di vetro o spille, la tricotillomania, l’anoressia-bulimia e compare in periodo adolescenziale. Queste donne sono inconsciamente convinte di essere state bambine cattive e sporche, indegne d’amore. Le loro madri sono spesso state incapaci di colmare il loro bisogno di essere amate, di conseguenza la collera viene trasformata in violenza autoriferita. Tali atti autolesionistici hanno il carattere della compulsività e sono seguiti da un senso di pace, di quiete interiore". (...)
L'articolo prosegue con altre sottolineature interessanti.

Comunque, secondo me, sta qui il punto, il punto del masochismo femminile e... di conseguenza, la rarità della dominazione donna su donna.
Detto brutalmente: le donne masochiste preferiscono farsi del male da sole, piuttosto che rivolgersi a una mistress.

Basta vedere il film LA PIANISTA di Haneke per rendersi conto di come si esplicita il masochismo femminile. Non vorrei passare per spocchioso o permaloso ma la tesi proposta sembra lo specchio della trama del film che, fra l'altro, e' magistralmente girato ed interpretato.
 
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41 replies since 30/8/2012, 22:48   5751 views
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