Perversioni femminili e feticci

No, l'ho preso in prestito attraverso il Sistema interblibliotecario... sono all'antica per certe cose

eh ci credo!

Sarà pure un bel film per quanto riguarda il modo di affrontare le tematiche dell'autolesionismo, del BDSM, del rapporto conflittuale con la madre e simili, ma è assolutamente inverosimile dal punto di vista musicale, un musicista, insegnante o allievo che sia, non si comporta e non ragiona come i relativi personaggi del film: un musicista non si fermerebbe mai mentre sta suonando il Clavicembalo ben temperato per scusarsi con la propria insegnante di essere stato sorpreso a vedere giornaletti porno e tutto il resto della scena, così come anche altre scene, fanno solo sorridere per come sono inverosimili musicalmente parlando. L'esecuzione del biondino all'esame di ammissione è un'esecuzione da 10 e lode all'esame di diploma non di ammissione, sarebbe come vedere un bambino che all'ammissione alla scuola calcio fa gol da 80 metri o fa 2000 palleggi consecutivi, tanto per rendere l'idea....mi scocciano questi film in cui la musica è solo un pretesto, soprattutto certa musica....

uhm... quando scrivi una storia (come sto facendo io, per esempio) o quando scrivi un copione di un film... c'è l'argomento centrale e poi lo contestualizzi da qualche parte e quindi questa "altra parte" diventa per forza di cose un pretesto.

Lo stesso film in questione poteva riguardare una docente di filosofia con un allievo, o un'istruttrice di qualcosa, o addirittura superare la logica maestra/allievo e ambientare le stesse dinamiche che ne so... in fabbrica, tra due colleghi.

Vedi la scuola quanti danni fa?
Comunque anche io sono sensibile alla fascinazione delle professoresse... non in quanto esserne umiliata, che per fortuna non mi è mai capitato, ma in quanto donne con un sapere e un potere, questo sì... però anche io, come te, ne ho trovate poche (boh, forse una) veramente sapienti e potenti nella realtà.

Beh, io la vedo un po' diversamente da voi: siccome il professore "sapiente e potente" sono io e sono piuttosto severo e i miei alunni lo sanno, nell'intimità mi piace invertire i ruoli, sarà la legge del contrappasso...
Ritornando alla questione della musica riguardante il film, il regista si compiace molto delle varie citazioni musicali, moltissimo direi, forse chi non è musicista non riesce a cogliere questa sfumature, è maniacale su alcuni aspetti, ma tremendamente superficiale su altri, sulla reale psicologia di una persona che suona il pianoforte, maestra o alunno che sia, è questo accostamento che rende il tutto poco credibile. Ripeto, forse chi non è musicista non può cogliere queste incongruenze...provo a fare un paragone per rendere l'idea: nel gioco degli scacchi la prima casella in basso a sinistra della scacchiera è nera, sempre, per convenzione, ecco spesso nei film vedo scacchiere che iniziano col bianco e la cosa è alquanto ingenua....ecco più o meno siamo agli stessi livelli e cosniderato che si tratta di un film pluripremiato mi sarei aspettato più attinenza alla realtà psicologica dell'ambiente che si va a descrivere....cmq la stessa evoluzione psicologica della protagonista è alquanto discutibile, ma questa sarà senz'altro una scelta del regista. Altra cosa che non mi piace è che in tutti questi film che parlano di bdsm il tutto è sempre visto come una malattia, come una devianza mostruosa, perchè invece non ci si sofferma sulla componente ludica, sul cercare di capire queste propensioni senza dover per forza giudicare o considerare gli altri diversi, diversi da chi, da cosa...? Forse nel film un accenno a questo c'è, il ragazzo in qualche modo vorrebbe avvicinarsi alle fantasie della donna, ma il tutto è sempre troppo complicato e "malato".
In definitiva è un film che mi lascia un po' l'amaro in bocca, come Salò di Pasolini, io ho una propensione o quanto meno una curiosità verso certi giochi, come tutti coloro che frequentano questo sito, penso, e non per questo mi devo sentire giudicato e non credo di essere pazzo o malato....

Platinum, sono due argomenti diversi, quello del tema e quello della contestualizzazione.

Per quanto riguarda la contestualizzazione... io non sono esperta di musica, quindi sotto questo aspetto potevano anche dirmi che un brano era di tizio mentre era di caio che non me ne sarei accorta. O come capire se un brano è stato eseguito alla perfezione o meno. Ma questo per forza di cose, essendo ignorante in musica. Per chi ignorante non è certe cose le nota e certi film pluripremiati sono spesso vittime di piccole o grandi sviste.
Una volta vidi un servizio dove dei fisici e ingegneri dimostravano l'impossibilità di alcuni effetti speciali rocamboleschi di film premiati con Oscar o giù di lì. Questo ci fa capire che un film per la massa, un film più o meno commerciale, è pur sempre un film e non un documentario.

Per quanto riguarda l'argomento... se si decide di scrivere o sceneggiare il BDSM, alla fine si fa una scelta pro o contro, con varie sfaccettature, molto pro, poco pro, molto contro, poco contro, ecc. Il regista in questo caso ha fatto la sua, condivisibile o meno, come per ogni film o finzione.
Avrei comunque delle perplessità sulla componente "ludica" del bdsm... che sia considerato COME un gioco ci sta, ma NON E' un gioco.

Beh se non è gioco (nel senso più nobile del termine) è interesse e se non è nessuno dei due è malattia, come nel film....

Come ormai tutti qui sanno sono entrata in questo forum (anche e soprattutto) per documentarmi sul mondo del bdsm, poiché volevo scrivere un romanzo su questo tema (che sto scrivendo).

L'argomento del libro è la dominazione donna su donna, in ambito amatoriale.
La contestualizzazione è l'editoria, dove abbiamo un'autrice che presenta un manoscritto a tema sadomaso e una capo-redattrice.
Tra le due donne si instaura un rapporto di dominazione-sottomissione. Questo rapporto va in crescendo, fino a diventare una vera dipendenza.

Ora mi trovo a metà del testo, ho impostato tutto, il contesto, i personaggi, il tipo di rapporto,ecc. Sto quindi entrando nella seconda parte, quella che poi porterà alla conclusione. E a questo punto mi si pone un dilemma: come concludere questa storia.
La narrazione ha come punto di vista quello della sottomessa, cioè la storia viene raccontata con gli occhi di questa. Per cui, la "soluzione" riguarderà questa donna, non l'altra (che è arrivata dalla sua strada e proseguirà sulla sua strada). In definitiva, quale fine voglio far fare alla sottomessa?

E voi quale fine fareste fare a questa donna, che è stata sempre più coinvolta psicologicamente e sessualmente in un rapporto sadomaso e dove questo rapporto ha avuto come conseguenza la perdita del proprio equilibrio psicologico e l'insorgere di una dipendenza verso la donna dominante.
Come vi immaginereste la fine di questo romanzo?

E' quello che dico pure io.

Lezzy ti puo' interessare un volontario pittore per la copertina?

Mmmh detta così è difficile senza sapere come si è sviluppata la storia e il rapporto tra le due. Ma mi rendo conto che una giovane scrittrice che si appresta a ultimare il suo romanzo non possa divulgare dettagli...
Una volta avevo ideato un soggetto per un noir a sfondo sadomaso ma non posso raccontare il finale, metti che trovo i soldi per girarlo?