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MEMORIE DI UNA CAGNA

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-triskell-
view post Posted on 26/12/2012, 15:14 by: -triskell-     +1   -1
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Un altro racconto scritto da Frusta Gentile, trovato nel web sul suo blog.
Una storia hard, lunga, che metterò a puntate che però in questo caso sono episodi più che puntate di una trama e sono a se stanti.
Parla delle sensazioni psicologiche della schiava in un rapporto di dominazione sadomaso contrastato e il nocciolo della storia è la sua psicologia e la descrizione dei suoi stati d'animo.

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maledom



Memorie di una Cagna - 1

Nella stanza ogni cosa pareva avere assunto i riflessi caldi e dorati dell’alba. Mi guardai nello specchio ovale che avevo di fronte e vidi riflessa una giovane donna, dal corpo lungo e morbido, con fianchi stretti e seni tondi e appuntiti. Una lunga criniera di riccioli scuri mi ricadeva sulle spalle scompostamente. Nuda, in un letto disfatto, un polso ammanettato alla testiera e una sigaretta in bocca.
Esalai una lunga boccata di fumo dimenandomi nervosamente: Lui era entrato nella stanza.
Lo sbirciai con la coda dell’occhio mentre girava attorno al materasso e mi raggiungeva per porgermi un bicchiere di whisky scozzese. Indossava solo un paio di boxer neri sotto cui si intuiva facilmente il profilo irrequieto del suo sesso, e per un attimo fui tentata di gettarmi con un balzo felino verso quel sottile indumento e strapparlo con le unghie, appena fosse stato a tiro.
Ma non sarebbe stata una buona mossa, perché raramente mi permetteva di prendere qualunque genere d’iniziativa. Allungai invece la mano verso il bicchiere che mi tendeva, ma Lui abilmente si scostò.
“Vieni a berlo dal mio ciucciotto”, disse con una luce famelica che gli danzava in fondo agli occhi, poi senza il minimo imbarazzo intinse l’asta turgida e gonfia del sesso nel bicchiere di liquore e lo ritrasse un attimo dopo, stillante liquido ambrato che gli colò fin sulle cosce.
Salì sul materasso e, scavalcandomi con una gamba, mi si sistemò cavalcioni sullo stomaco, proprio di fronte al viso. Non feci neppure in tempo a muovermi verso di lui che già mi aveva afferrata per la nuca e mi spingeva tutto il cazzo in gola, fino a toccarmi le tonsille. Me lo sentii tra le labbra così all’improvviso da non avere quasi il tempo di respirare, ma era buono, aspro e odoroso e i suoi riccioli bruni avevano sentore di schiuma da bagno e di alcool. Lasciai che mi vibrasse il cazzo dentro e fuori, stringendo delicatamente i denti e poppando quasi fosse stato un grosso ciuccio di carne e io una cucciolona affamata e impaziente. Quando si accorse che in quella scomoda posizione non avrei resistito a lungo, mi lasciò ricadere la testa sul cuscino e, sorreggendosi sulle ginocchia e sui polsi, si fece avanti e mi riempì di nuovo.
Ecco! Ora potevo stare immobile e limitarmi a succhiare voracemente mentre lui andava e veniva tra le mie labbra come fossero state quelle della calda nicchia che mi fremeva tra le cosce. Accelerò il ritmo e il mio respiro si fece frettoloso mentre borbottava oscenità, del tipo che gli piaceva far l’amore con la mia bocca, che adorava scoparmi in gola. Lo lasciai fare, non potendo fare altro immobilizzata dal suo corpo com’ero, seppure il suo cazzo fosse ormai così grosso da farmi venire le lacrime agli occhi. E allora Lui,
inaspettatamente, ebbe pietà del mio tentativo di non rifiutarlo, nonostante mi stesse ormai soffocando, e si ritrasse. Mi fissò sogghignando con quello sguardo da predatore, che ha sempre in certi momenti particolari, poi mi spalancò le gambe con un sol gesto e mi sparse l’intero contenuto del bicchiere sulla fica.
Urlai di eccitazione e dolore poiché il liquido bruciava parecchio sulle mie tenere carni già arrossate e provate a lungo dalla notte precedente, e Lui sembrò gioirne di più. Con le lacrime agli occhi lo pregai di leccarmi e di
alleviare con la lingua quell’insopportabile bruciore, ma Lui pareva indeciso.
Sicuramente si stava godendo le mie suppliche e i miei mugolii di protesta, ma comunque non si fece ripetere l’invito. Si tuffò tra le mie cosce dove l’alcool era andato a mescolarsi con i miei umori e mi leccò golosamente finché non una sola goccia rimase ad imbrattarmi le pieghe dell’inguine e il vello bruno del ciuffetto poco più sopra. Poi con un movimento veloce e facendo perno con la bocca sulla mia fighetta vogliosa, ruotò su se stesso finché il suo cazzo ardente venne a trovarsi all’altezza delle mie labbra. Lo dardeggiai con la lingua appuntita, stuzzicandogli il glande umido e già lucente di sborra saporosa. E Lui intanto insinuava sempre più la testa nel mio grembo gocciolante, e sentendo che non avrei resistito oltre, mi scappellò per bene il clitoride e lo addentò sadicamente strappandomi un urlo inferocito. Non resistemmo a lungo. Strinsi le cosce convulsamente attorno alla sua testa, sussultando e rabbrividendo all’arrivo dell’orgasmo, temendo non me ne desse il permesso.
Ma mi disse “Godi!”, nel momento stesso in cui mi ritrovai ad ingoiare i fiotti del caldo sperma che m’inondò la bocca…..

continua..............................

Edited by BDSMLover - 4/5/2019, 12:53
 
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