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MEMORIE DI UNA CAGNA

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-triskell-
view post Posted on 30/12/2012, 21:40 by: -triskell-     +1   -1
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Memorie di una Cagna – 5

Lui era uscito presto quel giorno e io mi trovavo sola in casa senza null’altro a cui pensare, se non a trovare un modo per ingannare il tempo fino al suo ritorno. Mi guardai attorno con occhio critico, ma tutto era perfettamente in ordine. La giovane cameriera che aveva assunto aveva fatto in modo che non rimanesse proprio nulla da riordinare, e nemmeno uno spillo fuori posto.
“Cerca di renderti conto che non voglio una sguattera per amante!”, soleva ripetermi quando mi lamentavo che non avevo nulla da fare in sua assenza.
“Il tuo compito è quello di mantenerti sempre eccitata e disponibile, così che io possa usarti a mio piacere ogni volta che ho voglia di te. Devi imparare ad essere come una perfetta donna da bordello, unicamente dedita al piacere del cliente. In questo caso, al mio!”.
Avrei tanto voluto sapergli ridere in faccia, dirgli che non sarei mai stata la puttana di nessuno. Ma non ci riuscii mai. Forse non avevo abbastanza carattere per ribellarmi, forse la situazione tutto sommato mi era comoda, oppure la mia remissività dipendeva dal fatto che mentre mi faceva simili discorsi, era solito tenermi due dita saldamente affondate tra le cosce, in modo da mettere bene in chiaro chi fosse il Padrone!. Ma su questo non ho mai avuto dubbi. Il giorno stesso che mi trasferii da Lui decisi che il suo sesso sarebbe stato il mio unico Signore e Padrone! Presi un libro dallo scaffale, quando suonò il campanello dell’ingresso. Per un attimo fui tentata di non aprire. Ma poteva essere Lui che aveva scordato le chiavi. Invece sulla soglia trovai un perfetto sconosciuto.
“Desidera?”, domandai fissando la tuta da lavoro e la borsa degli attrezzi in una mano. Non rispose subito, ma rimase come in trance a fissare il mio corpo nudo. Il mio primo impulso fu di stringermi i lembi aperti della vestaglia attorno al corpo ed invitarlo ad andarsene. Ma la mia fervida e perversa fantasia mi lasciò un attimo indecisa, giusto il tempo in cui il destino prese una strana e nuova piega.
“Mi hanno telefonato di venire a controllare una perdita nel lavandino in cucina”, disse l’uomo con voce roca e leggermente imbarazzata. Lo guardai di sbieco, chi diavolo poteva averlo chiamato? Forse si trattava di uno scherzo, o di un errore, ma se il destino lo aveva messo sulla porta di casa ci doveva essere un motivo. “Venga! Controlli pure…”, sussurrai quindi facendogli strada, ben conscia del fatto che ad ogni passo il caftano mi si apriva completamente mostrandogli ora le gambe nude, ora le natiche, ora la fessura tra le cosce. L’uomo si chinò subito a controllare i tubi sotto il lavello, e io ne approfittai per osservarlo obiettivamente. Non era male. Dimostrava si e no una quarantina d’anni, non molto alto ma piuttosto muscoloso, e aveva splendidi capelli ricci.
Sospirai vogliosamente. Da quando mi ero trasferita non avevo più avuto altri uomini. Che voglia di riprovare l’ebbrezza di un cazzo nuovo e sconosciuto. Mi accostai silenziosamente all’uomo, così vicino che quando fece per rialzarsi in piedi si ritrovò praticamente col naso sprofondato nella mia nicchia calda. Mi gustai quell’insolita posizione di predominio che Lui mai mi avrebbe concesso.
“Che ne dice?”, chiesi spavaldamente, più che mai cosciente di essere una gran fica.
“Dico che mi piace!”, rispose l’uomo col volto paonazzo e col respiro affrettato. Con un sol gesto allora lasciai cadere completamente la vestaglia mostrando anche i miei seni gonfi, sodi e gli irti capezzoli. Chiusi gli occhi leccandomi le labbra sensualmente, offrendomi al suo sguardo e sentendomi come una grandissima troia. Poi mi appoggiai contro il piano di marmo della cucina e sorreggendomi con le mani sollevai lentamente le gambe e le appoggiai sulle spalle dell’uomo ancora inginocchiato. “Leccami!”, ordinai, con un tono che non ammetteva repliche. Non credo che desiderasse di meglio e senza pensarci un attimo si tuffò tra le mie grandi labbra, bagnate e gonfie come un frutto maturo. Prese a lapparmi con grande impegno, titillandomi il clitoride con la punta del naso, mentre la sua lingua vorace mi si infilava tutta dentro nella tana vogliosa, pronta ad asportarne i copiosi umori. Gli sollevai il viso, completamente lucido del mio miele e lo invitai a baciarmi sulla bocca. Era fantastico! Odorava di conchiglia marina e di dopobarba. A colpi di lingua lo ripulii completamente e ingoiai i miei stessi umori con una foia indecente. In quel momento avrei dato qualsiasi cosa per avere a portata di lingua una giovane fica bollente da succhiare come una pesca succulenta. Gli abbassai la testa sul seno perché mi succhiasse i capezzoli, e lui mi si incollò per poppare come un cucciolo affamato. Sentii qualcosa di gonfio e duro contro la coscia e all’improvviso ne ebbi una voglia sfrenata. Volevo quel sesso sconosciuto con una bramosia esasperante. Volevo essere scopata da un perfetto estraneo, senza preoccuparmi di chi fosse o cosa pensasse di me. Volevo solo godere e urlare e farmi riempire come una prostituta qualunque, per il gusto di avere un orgasmo nel preciso istante in cui lo desideravo.
“Mettimelo dentro. Forza!”, ordinai con voce roca.
L’uomo mi guardò con occhi scintillanti. Ne aveva certo voglia, quasi quanto me.
“E se arriva qualcuno?”, chiese guardandosi attorno e sapendo che non avevo chiuso a chiave la porta d’
ingresso.
“Non sono affari tuoi!”, gridai, quasi godendo per il solo fatto di poter ordinare ad un uomo quello che doveva farmi e non essere sempre costretta a subire, come accadeva con Lui.
“Pensa solo a fottere, e cerca di metterlo bene in fondo!”, aggiunsi cominciando a slacciargli i pantaloni. Lui chiuse gli occhi e per un istante credetti che stesse già venendo. Poi però il suo cazzo, piuttosto grosso e polposo, balzò fuori scuotendomi di brividi irrefrenabili già solo alla vista. Mi appoggiai con la schiena al muro piastrellato e allargai le gambe, indirizzandoglielo nella mia tana vogliosa, che ormai smaniava per quel bastone di carne rovente. Mi penetrò con un unico colpo deciso, affondandomelo dentro completamente e facendomi urlare di piacere. Poi lo ritrasse e lentamente cominciò il va e vieni. Stavo godendo da impazzire, ma soprattutto era la sua remissività a farmi bollire il sangue nelle vene. Mi parevano secoli che non facevo più l’amore con un uomo senza che questi mi torturasse con giochetti sadici ed ingiuste pretese! Finalmente potevo pensare innanzitutto a me stessa. E così, quando sentii che stavo per venire, gli detti un colpo di reni che lo fece barcollare.
“Adesso, fottimi!”, gridai con quanto fiato avevo in gola. E allora lui mi diede un paio di stoccate furiose che lo fecero letteralmente esplodere dentro di me e poi ricadere sul mio corpo sbavando e sussultando.
“Alzati!”, ordinai sprezzante, allontanandomelo di dosso con la punta del piede, ora quasi schifata. Mi guardò un attimo confuso.
Poi, sistemandosi velocemente il cazzo moscio nei pantaloni, si alzò e tentò di baciarmi sulla bocca.
“Ma cosa fai?”, gridai indignata. “Sei forse impazzito?”.
Rimase immobile dov’era, con gli occhi sbarrati, cercando di capire.
“Ma io pensavo…che magari potevamo…”, balbettò indeciso. “Faresti meglio a non pensare un bel niente e andartene subito via di qui!”, dissi precipitosamente allacciandomi la vestaglia e spingendolo verso la porta. “Ma signora, non potete!”, protestò. “Fuori subito di qui!”, gli urlai quasi senza rendermene conto. L’uomo parve spaventarsi un tantino e rinunciando ad ogni altro tentativo prese la borsa e il taccuino e se ne andò. Be’, se non altro poteva dire di non aver perso tempo nonostante non ci fosse nulla da riparare. Mi appoggiai allo stipite della porta, esausta ma appagata, sogghignando al pensiero della faccia che aveva fatto quel poveretto e orgogliosa di come avessi saputo essere dura e intransigente. Feci per chiudere la porta alle spalle, ma qualcosa la bloccò. Guardai verso il basso, dove tra la porta e lo stipite si era inserita una lunga gamba inguainata in un elegante paio di pantaloni di lino che, purtroppo, ben conoscevo.

continua......................
 
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16 replies since 26/12/2012, 15:14   6219 views
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