Legami di Seta - Forum Italiano BDSM & Fetish

Godimento Forzato

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view post Posted on 7/2/2013, 16:24     +1   -1
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T.P.E.
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Dal web, racconto scritto da Frustagentile e trovato sul suo blog
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schiava



Sono tornato dopo tre ore. Sono da solo. Il ronzio dei vibratori copre i tuoi lamenti ormai flebili. Per fortuna prima di uscire ti ho ficcato a forza in bocca i tuoi slip altrimenti a quest’ora avresti svegliato tutto il quartiere.
Sei uno spettacolo. Legata in croce sul tavolo, le catenelle che ti tirano e ti allungano a dismisura il clitoride e i capezzoli. I due vibratori che non hanno smesso un attimo di tormentarti, piantati dentro di te, sono la prima cosa che ho visto entrando. Sei terribilmente oscena. E il cazzo mi si rizza, spinge nelle mutande, cerca una via d’uscita. Mi avvicino. La benda che ti copre gli occhi è bagnata. Hai pianto. Per la prima mezz’ora hai goduto terribilmente, anche ripensando a tutto quanto era successo. Le vibrazioni ti hanno costretta a godere oltre ogni limite svuotandoti, esaurendoti fino a spappolarti il cervello. Poi non ce l’hai fatta più e tutti i tuoi centri nervosi messi così a nudo, ancor più di come lo sei fisicamente, hanno cominciato a trasmetterti un dolore, prima sordo, poi via via sempre più intenso ed ora insopportabile. Piangi a secco, non hai nemmeno più lacrime tanto sei prosciugata.
Spengo i vibratori e li strappo, prima dalla fica poi dal culo. Mandi due gemiti, urleresti se potessi. So di averti fatto male perchè sei completamente asciutta. Sgancio le catenelle dal lampadario e il tuo corpo si affloscia. Emetti quasi un sospiro di gratitudine, ma forse mi sbaglio. Ti stacco le mollette e subito i capezzoli, paonazzi, cominciano a gonfiarsi. Anche il clitoride fa altrettanto e sembra un piccolo cazzo osceno alla sommità della tua fica. Ti slego, ti libero la bocca. So che non reagirai.
Non hai più forze. Ti giro come un sacco di patate, a pancia in giù, le gambe a penzoloni che provvedo a legare al tavolo e il culo ben esposto sul bordo. Ti lego le mani dietro la schiena. Ti tolgo la benda. E’ la prima volta che mi vedi, finora hai visto, o meglio sentito, solo il mio cazzo. Fai fatica a mettermi a fuoco dopo tante ore al buio. Strizzi gli occhi, poi incroci il mio sguardo e non sai se essere affascinata o terrorizzata. Ma non ti do il tempo di decidere. Ti tiro su la testa afferrandoti per i capelli e ti mordo le labbra. Stai succhiandoti quel po’ di sangue che ti cola e io sono già altrove.
Dietro di te sto ammirando il tuo culo pieno e dai fianchi larghi. I vibratori hanno lasciato il segno, i tuoi buchi sono ancora aperti. “Vediamo se riesco a farti tornare la voglia”, ti dico e ti do una gran pacca sulle chiappe. Gemi ma non gridi. E io continuo, continuo e continuo sempre più forte fino a quando il culo è completamente arrossato. Il clitoride e i capezzoli ipersensibili ti sfregano sul tavolo e noto che nonostante il dolore la fica comincia a bagnarsi. Vedo le labbra luccicare. Allora mi sfilo la cintura dei pantaloni e comincio a frustarti con quella cercando di mirare il solco. Ogni volta che lo centro sobbalzi, gridi, e le labbra della fica si gonfiano di più. Quando mi sembri pronta smetto, mi avvicino e ti sbatto tre dita dentro. Ti frugo a
fondo, le rigiro ben bene e quando le sento abbastanza bagnate le tolgo per infilartele nel culo. Non sono abbastanza bagnate per il culo, ma ce l’hai talmente aperto da prima. “Adesso ti sfondo”, ti dico e facendo uscire il cazzo già pronto da tempo te lo punto sull’ano. “No, ti prego, non ce la faccio più”, implori. “Zitta troia, e allarga le chiappe se non vuoi che ti faccia ancora più male”, e affondo dentro di te. Fai un po’ di resistenza ma poi cominci a cedere fino ad abbandonarti del tutto. Ora posso farne quello che voglio del tuo culo. Entro, esco, riaffondo, lo rigiro dentro. Me lo sto davvero godendo. Tu ti senti straziata, dilaniata, aperta come mai prima ma anche uno strano pizzicore alla fica. Vorresti masturbarti ma hai le mani legate. Allora strofini il clitoride contro il bordo del tavolo assecondando i miei movimenti.
Me ne accorgo. “Ti piace farti inculare, vero? Avevo visto giusto, è da un po’ che ti curo. Sei proprio una gran troia”. Quando decido di aver preso interamente e completamente possesso di te, ti riempio della mia sborra. Mi tolgo e osservo il tuo buco del culo spalancato e un rivolo che ti cola verso le labbra della fica. Come al solito sai che mi devi ripulire. Ti afferro di nuovo per i capelli e affondo nella tua bocca spalancata per la tensione.
Mentre mi succhi e mi lecchi sprizzo l’ultimo schizzo di sborra. Mi ricompongo, ti slego e me ne vado. Ma sai che tornerò!

Edited by BDSMLover - 4/5/2019, 13:37
 
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view post Posted on 5/3/2013, 13:40     +1   -1

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un ottimo modo di educare! complimenti
 
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