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La corazzata Potėmkin, Regia di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn

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view post Posted on 8/7/2017, 14:44     +4   +1   -1
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La corazzata Potėmkin di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn

Dedicato a chi si cruccia perchč non ha i soldi per comprarsi lo smartphone nuovo.

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera : it.wikipedia.org/wiki/La_corazzata_Potėmkin

Da cui estraggo :

La corazzata Potėmkin (rus. Бронено́сец «Потёмкин», Bronenosec' Potėmkin) č un film sovietico di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn. Si tratta di una delle pił note e influenti opere della storia del cinema, e per i suoi valori tecnici ed estetici č generalmente ritenuto fra i migliori film di propaganda nonché una delle pił compiute espressioni cinematografiche[1]. Prodotto dal primo stabilimento del Goskino[2] a Mosca, fu presentato il 21 dicembre 1925 al teatro Bol'šoj. La prima proiezione aperta al pubblico avvenne il 21 gennaio 1926.


Trama

Il film č ambientato nel giugno del 1905; i protagonisti della pellicola sono i membri dell'equipaggio della nave da battaglia russa che dą titolo all'opera, ed č strutturato in cinque atti. I fatti narrati nel film sono in parte veri e in parte fittizi: in sostanza si puņ parlare di una rielaborazione a fini narrativi dei fatti storici realmente accaduti e che portarono all'inizio della Rivoluzione russa del 1905. Infatti – ad esempio – il massacro di Odessa non avvenne sulla celebre scalinata, bensģ in vie e stradine secondarie, e non avvenne di giorno ma di notte.[3]

Lo stesso regista ha suddiviso la trama dell'opera in cinque atti, ognuno con un proprio titolo:

Uomini e vermi
Dramma sul ponte
Il morto chiama
La scalinata di Odessa
Una contro tutte


Atto I : Uomini e vermi

La corazzata Potėmkin č ancorata al largo dell'isola di Tendra: durante la distribuzione di una razione di cibo i marinai si accorgono che la carne riservata all'equipaggio č deteriorata a tal punto da ospitare numerose larve di insetti. I marinai protestano e, capeggiati dal valoroso Grigorij Vakulinčuk (interpretato da Aleksandr Antonov), chiedono alle autoritą della nave una razione a base di cibo sano; per tutta risposta le autoritą convocano il medico di bordo, il quale nega l'evidenza, affermando che la carne dell'equipaggio č buona e perfettamente commestibile e invita l'equipaggio a mangiarla senza fare storie. Il rifiuto dell'equipaggio di accettare questa imposizione comporta l'ordine, da parte dei comandanti, di fucilare chiunque rifiuti di nutrirsi con la carne in questione. Alcuni di essi cedono al ricatto (gli ufficiali, i sottufficiali e qualche marinaio) e mangiano la loro parte, ma altri rifiutano e vengono raggruppati sul ponte della corazzata, sotto un telone davanti al plotone di esecuzione, in attesa di essere fucilati come monito per tutti coloro che osano anche solo immaginare una insubordinazione.


Atto II : Dramma sul ponte

Tutti coloro che rifiutano il cibo vengono giudicati all'istante colpevoli di insubordinazione e, senza regolare processo, portati sul bordo del ponte dove ricevono i riti religiosi riservati ai condannati a morte. Davanti al plotone di esecuzione nessuno di loro mostra rimorso, convinti di ciņ che stanno facendo; giunto il momento, il comandante dą l'ordine di aprire il fuoco ma, sorprendentemente, i soldati del plotone di esecuzione, anziché sparare, dopo un breve discorso del marinaio Vakulincuk, che fa capire loro la dimensione inumana dello sparare a sangue freddo ai propri compagni, abbassano le canne dei fucili, dando il via all'inizio della rivolta. I marinai sono male armati ma in soprannumero rispetto agli ufficiali, il che consente loro di prendere ugualmente il controllo della nave. Il medico che aveva giudicato buona la carne viene gettato in acqua e cosģ alcuni ufficiali, mentre altri rimangono uccisi.


Atto III : Il morto chiama

L'ammutinamento tuttavia ha un prezzo altissimo dato che negli scontri molti restano uccisi: tra essi anche Vakulinčuk, capo carismatico dei rivoltosi che hanno preso possesso della nave. Durante la rivolta, infatti, l'ufficiale in seconda della nave scarica l'intero caricatore della sua pistola contro il marinaio, senza lasciargli scampo. Arrivati nel porto di Odessa, il cadavere del marinaio Vakulincuk viene trasportato a terra ed esposto pubblicamente dai suoi compagni in una tenda con un amaro cartello appoggiato al petto: "Morto per un cucchiaio di minestra". Tutta la popolazione si raduna per rendergli l'estremo saluto e inneggia a lui come ad un eroe, manifestando pubblicamente il proprio appoggio con comizi e ovazioni di gruppo, ma attirandosi inevitabilmente le attenzioni della severa polizia zarista.


Atto IV : La scalinata di Odessa

Sulla scena irrompono i cosacchi dello zar, che, per rappresaglia, iniziano a marciare verso la folla inerme con i fucili puntati. Il popolo scappa, dimostrando di non avere intenzioni bellicose nei confronti dei soldati, i quali perņ si rivelano inflessibili, facendo fuoco, sparando e travolgendo tutto ciņ che trovano a tiro: uomini, donne e bambini indifesi. La scena č diventata famosissima: i soldati vengono mostrati solo attraverso dettagli che li rendono impersonali, inflessibili (gli stivali che marciano e che calpestano le vittime, i fucili che sparano), mentre la gente di Odessa cade in sequenze estremamente enfatiche e violente come quella della morte della madre, inquadrata ben due volte (ripetizione poetica[4]), degli occhiali di una donna anziana frantumati da una sciabolata e della carrozzina che rotola gił dalla scalinata. I soldati non accennano a voler smettere il massacro: i marinai della Potėmkin decidono allora di sparare su di loro con i cannoni della corazzata. Intanto giunge la notizia che una flotta di navi dello zar sta arrivando nel porto per soffocare la rivolta della Potėmkin.


Atto V: Una contro tutte

I marinai della Potėmkin decidono di andare fino in fondo e conducono la corazzata fuori dal porto di Odessa per affrontare la flotta dello zar. Quando ormai lo scontro sembra inevitabile, i marinai delle navi zariste si rifiutano incredibilmente di aprire il fuoco contro i loro compagni, esternando con canti e grida di giubilo la loro solidarietą verso gli ammutinati e consentendo loro di passare indisturbati attraverso la flotta, sventolando la bandiera rossa.

Edited by BDSMLover - 16/9/2019, 21:05
 
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