Legami di Seta - Forum Italiano BDSM & Fetish

Blockbuster

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view post Posted on 15/7/2017, 16:11     +6   +1   -1
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Ciao a tutti!
Oggi, con sommo piacere, inauguro questo 3d denominato Blockbuster che ha un semplice scopo: parlare di film :D

Nello specifico: la catena di film Blockbuster (termine che viene anche utilizzato per i film stessi), ormai decaduta, é stata, nella mia infanzia, un luogo spesso frequentato e in cui si trovava sostanzialmente di tutto. Nello specifico punto vendita in cui andavo io, nella mia ex cittadina, c'era un ragazzo di cui non ricordo nulla se non una parlantina quasi estenuante: sapeva qualsiasi cosa di qualsiasi film, anche i dettagli di cui nessuno si interessava.. e cosa più importante sapeva consigliare i film.

Consigliare i film (e quindi poi parlarne) ed essere per un momento quel commesso del Blockbuster mi sembra un'idea carina per stimolare un dialogo. In questo 3d non si parlerá solo di film considerati belli (concetto mooooolto labile che non esporró per rischio linciaggio :D) ma anche di quei film che non si meriterebbero nemmeno un centesimo di incasso.

Alla fine, anche se brutto, sempre cinema é :D
Proveró a trovare una cadenza per la pubblicazione di altri post ma nulla é certo a parte il fatto che il film lo debba vedere prima di parlarne, e ciò richiede tempo.

Regole:
- divisione delle informazioni base (reperite ovunque vogliate) del film nella griglia che vedrete di seguito. Questo per permettere ai lettori di individuare subito il titolo del film etcetc.
- no copia-incolla da Wiki e siti simili per il semplice fatto che così non si instaura un vero dialogo, mi riferisco soprattutto alla trama: è bello parlare di un film in base a ciò che si è capito di esso e il copia-incolla non aiuta alla sua comprensione. Riportare cose giá scritte senza aggiungere niente di personale renderebbe il 3d inutile e quindi da chiudere.
NOTA IMPORTANTE da quando studio cinema ho notato che la gente tende anche a fare finta di capire un film per darsi un tono e non c'é cosa piú sbagliata! Un atteggiamento simile è controproducente anche nel ricordo di tale film, ed é sempre meglio dire "non ho capito, ho bisogno di altre/nuove chiavi di lettura" invece che fare gli gnorri
- l'inserimento della locandina é molto a discrezione vostra

Inizio parlandovi di uno dei film che consiglio a chiunque, anche non amante del genere:


Titolo: MOON
Regia: Duncan Jones
Anno: 2009
Genere: Fantascienza

locandina

Trama (in sintesi): Sam Bell é un astronauta alle dipendenze della Lunar Industries che viene mandato sulla Luna per un periodo di tre anni per assicurarsi il funzionamento di estrattori di risorse gassose. Una volta finito il periodo di permanenza nello Spazio il carico va mandato sulla Terra per l'utilizzo (civile?). Sam vive nella base solo accompagnato da una intelligenza artificiale, GERTY, il quale si occupa della base e della sicurezza di Sam.
Poco prima della partenza per la Terra Sam comincia ad accusare dei malesseri fisici. Nonostante ció esce in missione ma rimane ferito e perde conoscenza. Una volta svegliatosi nella base e insospettito dal comportamento dell'A.I. riesce ad uscire dalla base e tornare sul luogo dell'incidente.
(Se non volete sapere di più NON cliccate)
Una volta arrivato sul luogo dell'incidente Sam trova sé stesso privo di conoscenza


Perché consiglio questo film: innanzitutto io valuto il film anche in base a quanto mi intrattiene. Con Moon non mi rendo conto del tempo che passa, perció lo apprezzo anche per questo. In piú è un film fortemente psicologico e fantascientifico (genere che preferisco in qualsiasi cosa: libri, film, videogiochi, corti, live* etc), ambientato in perenne penombra negli esterni e luminositá asettica all'interno della base.
I dialoghi tra Sam e GERTY sulla vita terrestre e l'introspezione sono a volte talmente intimi da rendere quest'ultimo umano (tema che riprenderó con un altro film che spero conosciate giá. Vedrete :D) anche grazie alla capacitá lessicale e algoritmica che gli ha permesso la "vita"; a volte si invertono i ruoli, è Sam a sembrare artificiale (chi guarderá capirá).
Belli, ma proprio belli, alcuni scorci di Sam e dei suoi hobby all'interno della base (la coltivazione di un orticello, ad esempio) che sostanzialmente sono le uniche cose terrestri che può fare e che non gli fanno perdere di vista la sua reale natura.

La main theme: bella, STUPENDA, ogni sua nota rispecchia l'anima del film. Altra cosa che ho particolarmente apprezzato, seppur a posteriori, è la volontá di Jones di non utilizzare la computer grafica per le riprese ma i modellini; tra l'altro collaborarono anche designers etcetc che lavorarono nel franchise
Alien(per cui ho un amore spropositato; magari lo riprenderò nelle prossime puntate).
Il film non é un mattone e quindi di facile visione.

*con live intendo gli streaming di NASA & co. Ci sono canali che streammano all'infinito la rotazione terrestre vista da un saltellite.. e io ci passo i pomeriggi davanti :D

Lo avete mai visto? Vi è piaciuto? Cosa ne pensate?

Aspetto nuovi titoli :D

Edited by BDSMLover - 7/6/2018, 21:32
 
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Natavivissima
view post Posted on 15/7/2017, 16:41     +1   +1   -1




Sei geniale


Sapevi lo :)
 
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view post Posted on 15/7/2017, 19:03     +1   -1
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Bello Xeri, l'idea del 3D, il richiamo alla mitica catena Blockbuster e anche il film che hai postato. Cercherò di vederlo, la tua recensione mi ha attirato.
Grazie.
 
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view post Posted on 15/7/2017, 20:00     +1   -1
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CITAZIONE (Stanis @ 15/7/2017, 20:03) 
Bello Xeri, l'idea del 3D, il richiamo alla mitica catena Blockbuster e anche il film che hai postato. Cercherò di vederlo, la tua recensione mi ha attirato.
Grazie.

Grazie Stan, sempre gentile

Quando lo vedrai ci terrei a sapere la tua. :D
 
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Amelié.
view post Posted on 16/7/2017, 22:31     +2   +1   -1




Per chi non lo avesse visto recensione moooolto spoiler :D

TITOLO: Non bussare alla mia porta
REGIA: Wim Wenders
ANNO: 2005
GENERE: Drammatico

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Il film racconta la vita di Howard, un attore di film western ormai stanco e disilluso dal suo lavoro e dalla sua vita, che un giorno abbandona all’improvviso il set in sella al cavallo, indossando ancora gli abiti di scena.
Torna a casa dalla madre che non vede da tempo, in Nevada, e questo viaggio avrà per lui dei risvolti inaspettati.
Vedere i ritagli di giornale che lo riguardano, che la madre ha conservato scrupolosamente, sarà per Howard come vedere scorrere davanti ai suoi occhi un film, che questa volta però riguarda la sua vita, una vita caotica, vissuta tra piccoli scandali e relazioni senza troppa importanza.
“Non so più che ci devo fare con me stesso” dice una sera alla madre.
E a quel punto quest’ultima gli chiede notizia del nipote che lei non ha mai conosciuto, credendo che Howard sia conoscenza del fatto di essere diventato padre molti anni prima.
Howard sconcertato da quella rivelazione decide di partire per il Montana alla ricerca di Doreen, la donna che aveva messo incinta, e del figlio. Tutto ciò che possiede per trovarli è una foto di lei, e del locale in cui lei lavorava trent’anni prima.
Arrivato in Montana, Howard ritrova Doreen che lavora sempre nello stesso locale.
“Ce ne hai messo di tempo” gli dice lei “Se è tuo figlio che stai cercando, è lui, là difronte a te” , indicando un ragazzo che suona sul palco.
Howard tenta di avvicinare Earl suo figlio, ma quest’ultimo non desidera avere nulla a che fare con lui.
Allo stesso tempo una misteriosa ragazza di nome Sky che gira tutto il tempo con un urna con le ceneri della madre da poco scomparsa sotto al braccio, avvicina Howard per dirgli di essere sua figlia.
Si vede così il contrasto tra Sky che desidera conoscere il padre, e trovare qualche cosa che le permetta di riconoscersi in lui, e Earl che invece vuole tenere il padre a distanza, e che teme di riconoscersi in lui.
E questo tema del riconoscersi nell’altro, nel padre, torna frequentemente nel film.
“Riconosci qualcosa?” chiederà Earl al padre, guardandolo negli occhi.
E ancora Sky, nel finale racconterà ad Howard quanto tempo ha passato a guardare le sue foto, per trovare un segno, qualcosa che potesse permetterle di riconoscersi in lui.
Nel frattempo Sutter, un uomo incaricato dalla produzione del film di ritrovare Howard, è sulle tracce di quest’ultimo per riportarlo sul set a finire di girare il film lasciato incompiuto.
Alla fine, Howard prima di ripartire insieme a Sutter, saluta i figli. In quel momento Earl cerca di dire qualcosa senza riuscirci. Pronuncia infatti il nome del padre, ma poi le altre parole rimangono strozzate in gola per l’emozione.
Howard finirà il suo film.
Earl, la sua fidanzata Amber e Sky, partiranno con la macchina del nonno ricevuta in regalo da Howard, verso una meta sconosciuta.

Questo film lo consiglio perché è emozionante, e come molti dei film di Wenders tocca tematiche importanti che sanno far riflettere.
Non bussare alla mia porta racconta infatti dei rapporti familiari spezzati, delle assenze delle persone che dovrebbero essere le più importanti nella vita di ognuno di noi, e che pesano nella vita delle persone anche quando sono diventate adulte.
Bravissimo Wenders a raccontare come la ricomparsa di un genitore possa essere evidentemente destabilizzante, perché mette in pericolo gli equilibri costruiti a fatica, sul dolore dell’assenza.
Molto efficace a questo proposito la scena in cui Earl butta dalla finestra le sue cose con grande rabbia, perché sconvolto dall’incontro con il padre.
“C’era come un vuoto qualcosa che mancava e io mi sforzavo di riempirlo, ero disperato…cadevo e non smettevo di cadere..e poi un giorno di colpo è tutto finito, sparito, e io non voglio ricominciare di nuovo a cadere, non voglio ricominciare di nuovo.”
Dice Earl a un certo punto del film, spiegando che la rabbia che prova verso il padre nasconde il timore di fidarsi di lui, e di rivivere nuovamente il trauma dell’abbandono.
Sono descritte molto bene anche le emozioni del padre, l’angoscia e la paura di confrontarsi con questo figlio sconosciuto.
“Non sapevo sarebbe stato così difficile guardarlo in faccia negli occhi.
Ho visto me stesso in lui, e lui ha visto me nello stesso modo…impaurito…semplicemente impaurito.”

Dirà Howard a Doreen mentre le racconta dell’incontro con il figlio.
Questo film inoltre racconta attraverso il personaggio di Howard, l’esigenza che noi tutti abbiamo a un certo punto di tirare le somme della nostra vita, per vedere che cosa abbiamo saputo costruire.
E mette bene in evidenza come noi tutti spesso crediamo di avere un tempo infinito davanti a noi, e invece il tempo corre veloce e molto prima che possiamo rendercene conto può diventare troppo tardi. Troppo tardi per vivere, per fare le cose che ci siamo prefissati, per prenderci cura delle persone a noi care.
Molto bello a questo proposito il dialogo tra Howard e Sky, in cui la figlia gli chiede perché proprio ora lui si è deciso a cercare di creare dei legami, e non l’ha mai fatto prima.
“Perché far passare tanto tempo?” dice Sky
“Non sapevo che stava passando” risponde Howard
Il finale è un un finale aperto.
Sky e Earl partono forse per ritrovare il padre, o forse per un nuovo viaggio per trovare se stessi.
Ma in ogni caso, è un finale improntato alla speranza di un cambiamento, nella vita di entrambi.
 
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view post Posted on 16/7/2017, 22:33     +1   +1   -1
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Bellissima sezione Xeri e, bellissimo il film!
Da vedere!
Merita davvero.
L'ho visto in TV e, finché non è finito, non sono riuscita a staccarmi dallo schermo.
Bravissima!!! :)
 
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view post Posted on 17/7/2017, 12:56     +5   +1   -1
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Titolo: Shining
Data di uscita: 22 dicembre 1980 (Italia)
Regista: Stanley Kubrick
Scritto da: Stephen King
Sceneggiatura: Stanley Kubrick, Stephen King, Diane Johnson
Genere: Orrore

771_big

Trama (in sintesi):
Jack Torrance, aspirante scrittore, ex insegnante e disoccupato, con problemi di alcolismo, accetta il lavoro di guardiano invernale di un grande albergo in Colorado, l'Overlook Hotel, isolato e sperduto tra le montagne. Lui e la sua famiglia resteranno isolati per tutto il periodo fuori stagione. Il piccolo Danny ha poteri extrasensoriali e, girando con il suo triciclo per i corridoi dell'albergo si imbatte nella camera 237, dove anni prima il precedente custode uccise a colpi di ascia la moglie e le due figlie per poi, suicidarsi.
Jack inizia piano piano a entrare in uno stato di depressione per via della mancanza d'inspirazione.
Il piccolo Danny ha visioni sempre più atroci, a volte tagli e ferite e, la moglie Wendy crede che sia il marito a provocargliele.
Più passano i giorni più Jack da segni di squilibrio finché un giorno, s'impossessa di un'ascia, la stessa usata da precedente guardiano e, tenta di uccidere il figlio e la moglie.
La scena più celebre (nonché la locandina del film) è quella dove Jack sfonda la porta con l'ascia mentre, il piccolo scappa dalla finestra e, Wendy lo ferma conficcandogli un coltello da cucina nella mano e, riuscendo a scappare anche lei.
Jack si libera e segue il piccolo nel labirinto ma, Danny lo conosce e, nascondendo le sue impronte riesce a uscirne incolume mentre Jack si perde nel dedalo di corridoi di siepi.

Jack si ritrova il mattino dopo stecchito, in un'inquietante immagine che lo ritrae congelato, con gli occhi sbarrati all'insù. L'epilogo è una lenta carrellata su una foto d'epoca scattata durante la festa di gala del 4 luglio 1921, dove tra gli astanti, appare un Jack Torrance in abito da sera e dal sorriso radioso.


Perché consiglio questo film:
Perché tende a tenere viva l'attenzione dello spettatore, attimi inquietanti, scene macabre e, oscure presenze.
Per chi, è amante dell'horror, shining è uno dei film cult.
Jack Nicolson ha l'espressione, sia del viso che degli occhi di un pazzo.
Danny il piccolo, con le sue visioni rende sempre attento lo spettatore riuscendo a, farlo saltare sulla sedia dallo spavento.
Wendy classica moglie americana si ritrova a dover lottare, quasi a uccidere il marito per la sopravvivenza sua e del figlio.
Un film che ti terrà incollato allo schermo, tra paura, inquietudine, terrore.
E' una pietra miliare del cinema shining insieme a It ma, ve ne parlerò nella prossima recensione.

Chi di voi è un amante del genere?

Edited by Edhara - 17/7/2017, 14:51
 
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view post Posted on 17/7/2017, 14:57     +1   +1   -1
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CITAZIONE (Amelié. @ 16/7/2017, 23:31) 

Quello scorcio un po' Hopperiano... cioé :wub:



Non ho letto la rece, è uno dei suoi film che mi mancano, però BRAVAHH. Sicuramente lo avrai descritto meravigliosamente. Appena lo vedo dico la mia :D

CITAZIONE (Edhara @ 17/7/2017, 13:56) 
Titolo: Shining
Data di uscita: 22 dicembre 1980 (Italia)
Regista: Stanley Kubrick
Scritto da: Stephen King
Sceneggiatura: Stanley Kubrick, Stephen King, Diane Johnson
Genere: Orrore

(IMG:www.cinemadelsilenzio.it/images/film/poster/771_big.jpg)

Trama (in sintesi):
Jack Torrance, aspirante scrittore, ex insegnante e disoccupato, con problemi di alcolismo, accetta il lavoro di guardiano invernale di un grande albergo in Colorado, l'Overlook Hotel, isolato e sperduto tra le montagne. Lui e la sua famiglia resteranno isolati per tutto il periodo fuori stagione. Il piccolo Danny ha poteri extrasensoriali e, girando con il suo triciclo per i corridoi dell'albergo si imbatte nella camera 237, dove anni prima il precedente custode uccise a colpi di ascia la moglie e le due figlie per poi, suicidarsi.
Jack inizia piano piano a entrare in uno stato di depressione per via della mancanza d'inspirazione.
Il piccolo Danny ha visioni sempre più atroci, a volte tagli e ferite e, la moglie Wendy crede che sia il marito a provocargliele.
Più passano i giorni più Jack da segni di squilibrio finché un giorno, s'impossessa di un'ascia, la stessa usata da precedente guardiano e, tenta di uccidere il figlio e la moglie.
La scena più celebre (nonché la locandina del film) è quella dove Jack sfonda la porta con l'ascia mentre, il piccolo scappa dalla finestra e, Wendy lo ferma conficcandogli un coltello da cucina nella mano e, riuscendo a scappare anche lei.
Jack si libera e segue il piccolo nel labirinto ma, Danny lo conosce e, nascondendo le sue impronte riesce a uscirne incolume mentre Jack si perde nel dedalo di corridoi di siepi.

Jack si ritrova il mattino dopo stecchito, in un'inquietante immagine che lo ritrae congelato, con gli occhi sbarrati all'insù. L'epilogo è una lenta carrellata su una foto d'epoca scattata durante la festa di gala del 4 luglio 1921, dove tra gli astanti, appare un Jack Torrance in abito da sera e dal sorriso radioso.


Perché consiglio questo film:
Perché tende a tenere viva l'attenzione dello spettatore, attimi inquietanti, scene macabre e, oscure presenze.
Per chi, è amante dell'horror, shining è uno dei film cult.
Jack Nicolson ha l'espressione, sia del viso che degli occhi di un pazzo.
Danny il piccolo, con le sue visioni rende sempre attento lo spettatore riuscendo a, farlo saltare sulla sedia dallo spavento.
Wendy classica moglie americana si ritrova a dover lottare, quasi a uccidere il marito per la sopravvivenza sua e del figlio.
Un film che ti terrà incollato allo schermo, tra paura, inquietudine, terrore.
E' una pietra miliare del cinema shining insieme a It ma, ve ne parlerò nella prossima recensione.

Chi di voi è un amante del genere?

Bello troppotanto!

CITAZIONE (Edhara @ 16/7/2017, 23:33) 
Bellissima sezione Xeri e, bellissimo il film!
Da vedere!
Merita davvero.
L'ho visto in TV e, finché non è finito, non sono riuscita a staccarmi dallo schermo.
Bravissima!!! :)

:wub:
 
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view post Posted on 18/7/2017, 21:57     +3   +1   -1




TITOLO: Il postino

REGIA: Michael Radford

ANNO: 1994

GENERE: Drammatico/sentimentale

ilpostino


Questo film lo consiglio perché é una poesia raccontata attraverso le immagini.
Una storia che con semplicità racconta le cose importanti della vita, l'amicizia, l'amore, e quello che ci lasciano le persone care che abbiamo perso.
Tutto si svolge in un piccolo microcosmo, un isola del sud, una terra povera ma bellissima, dove la gente del luogo vive soprattutto di pesca.
Mario viene assunto come postino per recapitare la posta ad una sola persona, il poeta Neruda, e tra i due nasce una profonda amicizia.
E' emozionante vedere la crescita di questa amicizia, giorno dopo giorno. Vedere Mario crescere come uomo grazie a Neruda, che attraverso la poesia in realtà, gli insegna il mestiere della vita.
Mario scopre l'amore per la poesia, per l'impegno politico, e impara soprattutto a vedere il mondo che lo circonda con occhi diversi, a cogliere l'emozione in un cielo stellato che prima come lui stesso dice, non aveva mai guardato davvero, e scopre la capacità di avere un proprio senso critico verso le cose.
Bellissimi i dialoghi tra Mario e Pablo, a volte commoventi, altre esileranti.
Mario: "Cioè voi volete dire allora che il mondo intero no? Il mondo intero proprio...dico col mare, col cielo, con la pioggia, le nuvole..."
Pablo: "Ora tu puoi già dire eccetera, eccetera..."
Mario: "Eh eccetera, eccetera....cioè il mondo intero allora è la metafora di qualcosa?"
Toccante la nostalgia che Mario vive nel momento in cui Neruda torna in Cile, aspettando per anni invano un cenno dall'amico, una lettera, una poesia, una parola per lui nelle interviste che rilascia, ma nonostante questo, anche nel dolore per la perdita e per il vuoto rimasto nel suo cuore, Mario impara un altra grande lezione.
"Quando siete partito io pensavo che vi eravate portato tutte le cose belle con voi,
ma adesso lo so,
adesso ho capito che mi avete lasciato qualcosa"

Commovente il finale, quando Neruda torna, e scopre che Mario purtroppo non c'è più e trova la registrazione che quest'ultimo ha fatto per lui, con i suoni della sua terra e di ciò che ama, il battito del cuore di Pablito mentre è ancora nella pancia della mamma, il rumore delle reti "tristi" da pesca del padre, le onde grandi del mare, il cielo stellato.
 
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view post Posted on 20/7/2017, 22:41     +4   +1   -1
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Visto che nella scorsa (e prima) puntata ho citato Alien eccone la "rece" :D
Tratterò tutti i capitoli della saga (o franchise, si parlerá anche di questo?) uno alla volta.
Enjoy!

Titolo: ALIEN
Regia: Ridley Scott
Anno: 1979
Genere: Thriller fantascientifico
Frase significativa (facoltativa e new entry): -Tu lo ammiri."
-"Ammiro la sua purezza. Un superstite... non offuscato da coscienza, rimorsi, o illusioni di moralità."


alien1979poster

Trama (in sintesi) : Nave Nostromo. Un equipaggio composto da cinque elementi é in stato di ipersonno** ed è di ritorno verso la Terra dopo una missione su un pianeta lontano. La navicella stessa (MOTHER) sveglia tutto l'equipaggio in seguito alla rilevazione di una richiesta d'aiuto proveniente da un pianeta situato sulla loro rotta; qui decidono di atterrare, scendere e dare un'cchiata in giro. Il capitano Ripley, intanto, scopre che il segnale non é una richiesta di aiuto.
Una volta scesi, durante l'esplorazione, gli altri membri dell'equip. scoprono resti alieni e uova. Uno di loro, Kane, si china per esaminarne una che gli esplode in faccia con annessa uscita di un essere che gli perfora il casco e si impossessa della sua faccia. Kane viene disperatamente riportato alla navicella base e, per la gravitá della situazione, viene scavalcata la procedura di quarantena obbligatoria (dando contro a Ripley che ordina di seguire tale protocollo) e portato in infermeria. In questo momento si scoprirá che l'essere che ha indotto Kane ad uno stato comatoso é un parassita e come tale va studiato.

L'essere verrá nominato Facehugger, letteralmente "abbracciafaccia; essendo che questo termine fa un po' pena i traduttori lo hanno adattato a "Stringifaccia".. che fa schifo allo stesso modo. Menomale che non se ne sentirà parlare LOL


Perché consiglio questo film: Come ho giá accennato nella scorsa puntata io amo follemente la saga di Alien per varie ragioni tra cui la mia naturale propensione per il mondo fantascientifico, l'occulto e la non conoscenza umana.. insomma mi faccio un sacco di pippe mentali :D

Tralasciando, però, il fatto che Alien sia diventato un franchise (che peccato, che peccato) sostengo che questo capitolo in particolare sia venuto meglio degli altri..

.."e grazie al cacchio", mi direte, "é il primo capitolo della saga, se non fosse bello questo chissá tutto il resto". Sono d'accordo, nonostante non sia sempre così.

Alien è bello (anche) perché una delle prime cose che ti ricordi è la sfera visiva: gli ambienti sono scuri o con le luci soffuse e in alcuni momenti del film ci sono dei fortissimi contrasti tra colori molto freddi (es. blu elettrico) e molto caldi (es. rosso) che rendono la navicella e le sue strumentazioni più suggestive e vive. Il buio a sua volta gioca un ruolo fondamentale, essendo la condizione ideale dell'Alien per agire, che trovo molto bello.. cosa difficile da comprendere, posso capirlo, ma non è un'affermazione fatta perché il film mi piace tantotanto ma perché il design del nostro amico alieno è stato innovativo per i tempi. Tale design venne curato dai ragazzi della Stan Winston school e i suoi meccanismi da talr Carlo Rambaldi (grazie Wiki!) e il fatto che sia interamente meccanizzato é un valore aggiuntivo ENORME. Sfido chiunque a trovare un alieno esteticamente impattante come lo è stato Alien a tal punto da influenzare gli anni cinematografici successivi.

I contrasti che caratterizzano questo film si riscontrano anche nelle soundtrack, nell'utilizzo del suono e dei rumori ambientali: le musiche non sono assordanti ma le percepisci, si insidiano nelle orecchie come l'Alien fa all'interno della navicella. Il silenzio mette in risalto l'ansia e l'angoscia dell'equipaggio e al tempo stesso la presenza perenne della minaccia.

Potrei parlare per ere geologiche di questo film, ho tralasciato tante cose.. ma dentro ad un Blockbuster mica ci si può intrattenere a lungo, ho altri clienti a cui dedicarmi :D

** https://it.m.wikipedia.org/wiki/Ipersonno"
 
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view post Posted on 21/7/2017, 00:12     +1   -1
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CITAZIONE (Xerisja @ 20/7/2017, 23:41) 
Visto che nella scorsa (e prima) puntata ho citato Alien eccone la "rece" :D
Tratterò tutti i capitoli della saga (o franchise, si parlerá anche di questo?) uno alla volta.
Enjoy!

Titolo: ALIEN
Regia: Ridley Scott
Anno: 1979
Genere: Thriller fantascientifico
Frase significativa (facoltativa e new entry): -Tu lo ammiri."
-"Ammiro la sua purezza. Un superstite... non offuscato da coscienza, rimorsi, o illusioni di moralità."


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Trama (in sintesi) : Nave Nostromo. Un equipaggio composto da cinque elementi é in stato di ipersonno** ed è di ritorno verso la Terra dopo una missione su un pianeta lontano. La navicella stessa (MOTHER) sveglia tutto l'equipaggio in seguito alla rilevazione di una richiesta d'aiuto proveniente da un pianeta situato sulla loro rotta; qui decidono di atterrare, scendere e dare un'cchiata in giro. Il capitano Ripley, intanto, scopre che il segnale non é una richiesta di aiuto.
Una volta scesi, durante l'esplorazione, gli altri membri dell'equip. scoprono resti alieni e uova. Uno di loro, Kane, si china per esaminarne una che gli esplode in faccia con annessa uscita di un essere che gli perfora il casco e si impossessa della sua faccia. Kane viene disperatamente riportato alla navicella base e, per la gravitá della situazione, viene scavalcata la procedura di quarantena obbligatoria (dando contro a Ripley che ordina di seguire tale protocollo) e portato in infermeria. In questo momento si scoprirá che l'essere che ha indotto Kane ad uno stato comatoso é un parassita e come tale va studiato.

L'essere verrá nominato Facehugger, letteralmente "abbracciafaccia; essendo che questo termine fa un po' pena i traduttori lo hanno adattato a "Stringifaccia".. che fa schifo allo stesso modo. Menomale che non se ne sentirà parlare LOL


Perché consiglio questo film: Come ho giá accennato nella scorsa puntata io amo follemente la saga di Alien per varie ragioni tra cui la mia naturale propensione per il mondo fantascientifico, l'occulto e la non conoscenza umana.. insomma mi faccio un sacco di pippe mentali :D

Tralasciando, però, il fatto che Alien sia diventato un franchise (che peccato, che peccato) sostengo che questo capitolo in particolare sia venuto meglio degli altri..

.."e grazie al cacchio", mi direte, "é il primo capitolo della saga, se non fosse bello questo chissá tutto il resto". Sono d'accordo, nonostante non sia sempre così.

Alien è bello (anche) perché una delle prime cose che ti ricordi è la sfera visiva: gli ambienti sono scuri o con le luci soffuse e in alcuni momenti del film ci sono dei fortissimi contrasti tra colori molto freddi (es. blu elettrico) e molto caldi (es. rosso) che rendono la navicella e le sue strumentazioni più suggestive e vive. Il buio a sua volta gioca un ruolo fondamentale, essendo la condizione ideale dell'Alien per agire, che trovo molto bello.. cosa difficile da comprendere, posso capirlo, ma non è un'affermazione fatta perché il film mi piace tantotanto ma perché il design del nostro amico alieno è stato innovativo per i tempi. Tale design venne curato dai ragazzi della Stan Winston school e i suoi meccanismi da talr Carlo Rambaldi (grazie Wiki!) e il fatto che sia interamente meccanizzato é un valore aggiuntivo ENORME. Sfido chiunque a trovare un alieno esteticamente impattante come lo è stato Alien a tal punto da influenzare gli anni cinematografici successivi.

I contrasti che caratterizzano questo film si riscontrano anche nelle soundtrack, nell'utilizzo del suono e dei rumori ambientali: le musiche non sono assordanti ma le percepisci, si insidiano nelle orecchie come l'Alien fa all'interno della navicella. Il silenzio mette in risalto l'ansia e l'angoscia dell'equipaggio e al tempo stesso la presenza perenne della minaccia.

Potrei parlare per ere geologiche di questo film, ho tralasciato tante cose.. ma dentro ad un Blockbuster mica ci si può intrattenere a lungo, ho altri clienti a cui dedicarmi :D

** https://it.m.wikipedia.org/wiki/Ipersonno"

Xeri io ti adoro!
Amo Alien!
Non esiste film più bello in assoluto! :wub:
 
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view post Posted on 31/7/2017, 22:37     +2   +1   -1
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TITOLO: Fino alla fine del mondo
REGIA: W. Wenders
ANNO: 1991
GENERE: Drammatico/fantascientifico
FRASE SIGN.: "Il mondo è ancora vivo!"

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Trama (in sintesi): fine anni '90: un satellite in orbita terrestre si danneggia e il pianeta tutto teme una sua esplosione che possa provocare un disastro atomico. I radiogiornali annunciano le zone rosse, e cioé in cui potrebbe verificarsi lo schianto o subire più danni, spingendo agli abitanti di tali luoghi a scappare o emigrare. Tra questi Claire Tourner tenta di raggiungere Parigi. Bloccata nel traffico, scocciata ed impaziente svolta e prende una strada che "esce dalla zona memorizzata nel programma di mapattura" del computer che noi oggi chiameremmo navigatore. Durante il tragitto in questa strada sconosciuta Claire viene speronata da un'auto con a bordo (lo scoprirà una volta scesa) dei criminali che hanno rapinato poco prima l'areoporto di Nizza: la convincono (incentivandola con il 30% sul guadagno totale) a fare da corriere e portare il bottino a Parigi. Successivamente arriva a condividere il proprio viaggio con un autostoppista che scopre essere un uomo inseguito dalle autorità per aver rubato un progetto tecnologico segreto.
Essendo segreto lo scrivo qui :P il progetto tecnologico mira a trasformare gli impulsi ottici dei vedenti in impulsi da trasmettere ai non vedenti per permettere loro di vedere le immagini registrate.
Claire, tra gli altri personaggi, diventa dipendente da questo oggetto e il suo ex fidanzato scrittore cercherà di rinsavirla tramite un racconto oggettivo ed esterno, scritto di suo pugno, su di lei.


Perché consiglio questo film: è Wenders, questo dice tutto. Inizialmente ero molto scettica sull'impronta fantascientifica del film, perché fino a metá film non ve ne è traccia.
Durante i viaggi di Claire in giro per il mondo ritorna Lisbona e, come in Lisbon story, le immagini dei tram. Personalmente, avendoli visti e vissuti, li trovo deliziosi e mi ricordano quando ci viaggiavo sopra.
Quando inizia la seconda parte del film, quella fantascientifica, ci si rende proprio conto che anche dal punto di vista visivo rappresenta il passaggio tra una "vecchia fantascienza" (Tron, 1979, di cui parleremo) a quella "nuova" (per rimanere in tema TRON:Legacy). Si percepisce che è quel tipo di fantascienza che tuttora alimenta il nostro concetto di evoluzione tecnologica.

Le soundtrack: BELLISSIME. Tutte quante, soprattutto perché oggigiorno, con le soundtrack digitali, si è un po' persa la magia delle band a cui viene commissionata la produzione di un brano per film. Leggere, belle da ascoltare durante un viaggio, come fa Claire in strada.
 
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view post Posted on 1/8/2017, 00:28     +2   +1   -1
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complimentissimi a chi ha aperto sto thread !!! :P :P :P

Titolo: Prisoners
Regia: Denis Villeneuve
Anno: 2013
Genere: Thriller psicologico (penso li definiscano così)

Trama:due bambine di circa sette anni scompaiono dopo essersi allontanate da casa per giocare.I sospetti ricadono su di un giovane dai problemi psichici.Il detective Loki è incaricato delle indagini,mentre Keller,il padre di una delle due bimbe,comincia una sua indagine parallela.

Perché consiglio questo film:Parrebbe la scontatissima ed inflazionata sceneggiatura che racconta la classica dinamica cinematografica (americana) guardia e ladri,ma non è così.Non lo è per nulla.Il chi ha rapito le bambine ed il perchè si sia macchiato di tale nefandezza non sono importanti,tanto che si potrebbe fare tranquillamente a meno di conoscerli.E' la messa in scena dei personaggi e la loro caratterizzazione a suscitare interesse.Il detective Loki (chissà il perchè di questo nome...)con i suoi strani tatuaggi,interpretato da un convincente Jake Gyllenhaal,che passa il giorno del Ringraziamento tutto solo in una tavola calda sembra un uomo che scappa continuamente da un passato a noi sconosciuto.E' schivo,riflessivo,apatico,spigoloso.Intuitivo e cocciuto,è l'antitesi del padre di una delle due bimbe, Keller ,un ottimo Hugh Jackman,che animato dal suo furore irrazionale da buon custode armato del proprio focolare domestico intraprende una caccia solitaria alla ricerca delle bambine.Vedrà sgretolarsi poco a poco tutte le proprie convinzioni morali,perderà chi gli sta vicino,perderà se stesso.
Il giovane dai problemi psichici,il sospettato numero 1 del rapimento delle bimbe,uno straordinario Paul Dano.Angosciante,labirintico,straziante, è lui lo scrigno malato che racchiude tutte le caratteristiche di questo film.
Un film disturbante,a cominciare dalla eccezionale fotografia,straniante,cupo,pieno di intenzioni che si risolvono in vicoli ciechi,una pellicola che leva il coperchio alla apparentemente tranquilla vita di periferia americana per osservarci dentro e scorgere le dinamiche più oscure ed inconfessabili che la pervadono.
Il titolo è emblematico,"prigionieri",ma non si riferisce alle bambine rapite,bensì ai protagonisti di questa storia,prigionieri,ognuno a suo modo,di qualcosa.

Edited by edmonddantes86 - 1/8/2017, 02:00

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view post Posted on 2/8/2017, 23:01     +1   +1   -1
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Titolo: Il Sospetto
Regia:Thomas Vinterberg.
Anno: 2013
Genere:Drammatico (penso li chiamino così)

Trama:In un tranquillo paesino della Danimarca una bambina "accusa" un suo insegnante di averla molestata.La vita di Lucas,insegnante,verrà stravolta


Perché consiglio questo film:Perchè mi sono immedesimato terribilmente nel protagonista e perchè adoro i bimbi.Vinterberg ci porta a casa sua,la democratica Danimarca,sinonimo di efficienza,accoglienza per il diverso e benessere.Sviluppa l'idea del suo film attorno ad una semplice bugia innocente.Innocente perchè è il frutto dell'amore,seppure precoce e del tutto platonico,di una bimba.Non è grave la menzogna in se,bensì è grave e disdicevole il volerne estorcere una verità.
Spesso le parole dei bambini sono strumentalizzate dai grandi per sentirsi dire quello che vogliono.Ed in questa ottica ipocrita e fiacca che si muove l'ignoranza,la colpevole cattiveria e la abominevole sprovvedutezza della direttrice della scuola che plasma a suo uso e consumo la fantasia di una bimba rendendola una atroce verità.La voglia di sollevare il dito ed accusare parte da un ufficietto scolastico sino a infettare tutta la piccola comunità.
La brutalità dell'essere umano perde le sue briglie morali,e forte di una ipocrita e cieca investitura etica,messi i vestiti del giustiziere,si sfoga nella caccia al mostro.
Il finale è emblematico della miseria sotto la quale noi tutti muoviamo le nostre esistenze,e parafrasando un artista a me caro, è come guardare il diavolo dritto negli occhi... e sapere che non importa quello che farai, lui riderà comunque per ultimo

Attached Image: il sospetto

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view post Posted on 3/8/2017, 00:50     +1   -1
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CITAZIONE (edmonddantes86 @ 3/8/2017, 00:01) 
Titolo: Il Sospetto
Regia:Thomas Vinterberg.
Anno: 2013
Genere:Drammatico (penso li chiamino così)

Trama:In un tranquillo paesino della Danimarca una bambina "accusa" un suo insegnante di averla molestata.La vita di Lucas,insegnante,verrà stravolta


Perché consiglio questo film:Perchè mi sono immedesimato terribilmente nel protagonista e perchè adoro i bimbi.Vinterberg ci porta a casa sua,la democratica Danimarca,sinonimo di efficienza,accoglienza per il diverso e benessere.Sviluppa l'idea del suo film attorno ad una semplice bugia innocente.Innocente perchè è il frutto dell'amore,seppure precoce e del tutto platonico,di una bimba.Non è grave la menzogna in se,bensì è grave e disdicevole il volerne estorcere una verità.
Spesso le parole dei bambini sono strumentalizzate dai grandi per sentirsi dire quello che vogliono.Ed in questa ottica ipocrita e fiacca che si muove l'ignoranza,la colpevole cattiveria e la abominevole sprovvedutezza della direttrice della scuola che plasma a suo uso e consumo la fantasia di una bimba rendendola una atroce verità.La voglia di sollevare il dito ed accusare parte da un ufficietto scolastico sino a infettare tutta la piccola comunità.
La brutalità dell'essere umano perde le sue briglie morali,e forte di una ipocrita e cieca investitura etica,messi i vestiti del giustiziere,si sfoga nella caccia al mostro.
Il finale è emblematico della miseria sotto la quale noi tutti muoviamo le nostre esistenze,e parafrasando un artista a me caro, è come guardare il diavolo dritto negli occhi... e sapere che non importa quello che farai, lui riderà comunque per ultimo

ODDIO MIKKELSEN. Che colpo al cuore :wub:
 
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76 replies since 15/7/2017, 16:11   1891 views
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