Racconto non autografo, trovato sul web, dal sito wattpad, autore Ancora Sveglia
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Si tratta di un racconto molto particolare, soprattutto nell'impostazione narrativa che non è convenzionale.
Lo definirei un "
librogame interattivo a tema bdsm", nel quale l'Autore si rivolge direttamente al lettore e, ponendo quest'ultimo di fronte a delle scelte e chiedendogli di farle, lo conduce ai vari capitoli in ordine diverso, secondo percorsi che possono di volta in volta terminare oppure ricongiungersi.
L'interattività è nel coinvolgere il lettore (quindi voi) nelle scelte del protagonista, modificando lo sviluppo narrativo.
Di conseguenza, per trasferire qui il racconto in modo ordinato e secondo l'idea dell'Autore,
dovrò editare (modificare) successivamente i vari post/capitoli per inserire, volta per volta, i link di richiamo.
Questa la premessa dell'Autore, Ancora Sveglia, che si definisce così:
"Ancora sveglia: perché cerco storie che mi tengano ben sveglia, che non mi facciano dormire. E se non le trovo, le scrivo"
Preparatevi ad un viaggio pericoloso e sinuoso: uno con due strade parallele e due novità da affrontare insieme. La prima sarà quella di entrare nello stato ginarchico di Melody. Uno stato ucronico, con una storia alternativa alla nostra, dove le donne hanno preso ogni potere civile e politico, e sono pronte a fare gli ultimi passi per schiavizzare definitivamente gli uomini. Il secondo, sarà di fare le vostre scelte. Perché in questo testo - i personaggi principali, siete voi. Un po' come nei vecchi libri game, preparatevi ad iniziare un'avventura dove non sarete solo passivi. Avrete il coraggio di partecipare alla lotteria di Melody? Chiunque riceva un biglietto - e non lo fa per sua scelta - affronterà un cammino scelto dalle leader ginarchiche. Quale sarà il vostro destino? Verrete sacrificati in diretta nazionale, venduti come oggetti alla vincitrice di un gioco in cui voi siete i premi, o guadagnerete la libertà? E la volete davvero?Buona lettura.
Prologo: Un mondo "ordinario""In questa civiltà moderna e democratica, finalmente, gli uomini e le donne avevano pari diritti. Ogni cinque anni potevano votare il loro Parlamento che, a sua volta, avrebbe eletto il presidente del consiglio. Tutti gli esseri umani avevano pari dignità, senza distinzione di sesso, religione, preferenze sessuali o culturali, provenienza geografica. Ognuno, senza alcuna distinzione, ha diritto alla vita, al lavoro, ad un luogo sicuro, alla propria opinione ed alla libera partecipazione alla società civile. Uomini e donne hanno pari diritti, pari doveri ed eguali stipendi per medesime responsabili..."
Melody interruppe la lettura e gettò direttamente il libro tra le fiamme del camino.
«Che stronzata pazzesca!».
Miriam, allungata su un divano di pelle poco distante a bere un bicchiere di vino bianco rise a quel gesto.
«In effetti non ho mai letto un libro più stupido: chi mai crederebbe ad una politica del genere?» e fece il gesto di scacciare una mosca invisibile con la mano.
«Capisco la necessità di creare un mondo fantastico, ma così il patto di sospensione di incredulità con il lettore va a farsi fottere. Non trovi, coso?» chiese ad un giovane ragazzo che si trovava in ginocchio sotto al divano, vestito solo di un paio di mutande nere. Era impegnato a massaggiare i bei piedi nudi di Miriam che, ancora in veste da camera e con i capelli spettinati, dialogava con Melody.
Quest'ultima, vestita di un abito rosso che le lasciava scoperte le gambe e le spalle, ma stava in una strana via di mezzo tra la comodità ed il lusso, si alzò dalla sua poltrona.
Fece due passi veloci e colpì con un calcio nei fianchi il ragazzo. Questo tossì violentemente, poi chiese scusa, anche se non sapeva per cosa. Melody assottigliò gli occhi fissandolo.
«Ti ha fatto una domanda Albert, vuoi rispondere, o ti spedisco ai lavori forzati?»
Gli occhi del ragazzo erano già bagnati di lacrime.
«I-Io... no, no, è assolutamente irreale quel …»
Venne interrotto da Miriam: «Ah, ecco come si chiama» sospirò «Come fai a ricordarti i nomi di tanti schiavi?».
Melody alzò le spalle, sinuose eppure forti.
«Sono un genio, ricordi?» e lo disse spingendo il piede nudo prima sulla guancia, poi direttamente in bocca ad Albert. Tornò a sorridere.
«E poi questo è lento, ma quando non parla con la bocca ci sa fare... ma ora mi serve una sedia» disse.
Il ragazzo poggiò allora subito i gomiti e le ginocchia al terreno, per mettersi a quattro zampe e fungere da sedia umana alla regina. Ella si sedette su di lui e continuò a parlare con la sua più fidata consigliera nonché organizzatrice della lotteria obbligatoria semestrale:
«Parlando di cose serie, la lotteria è pronta?»
Gli occhi di Miriam si eccitarono.
«Oh, sì. I biglietti sono già stati distribuiti. I primi diecimila soggetti hanno ricevuto il loro numero. Domani alla tv nazionale verranno svelati i primi 10 vincitori.»
«E verranno torturati e frustati a sangue in diretta nazionale?»
Miriam si alzo sulla schiena, poggiando un piede sulla testa di Albert per stare più comoda: «No, no, quest'anno è diverso: metà di loro verranno lentamente prosciugati dalle succubi, in diretta nazionale».
«Mi piace»
«Ma non è tutto: questa volta i vincitori potranno scegliere. Se andare, appunto, agli studi televisivi, o al centro addestramento per nuovi schiavi perfetti, dove sperimenteremo i nuovi lavaggi del cervello»
«Gli diamo perfino la possibilità di scegliere, non siamo troppo magnanime?»
Miriam rise. «Oh, io lo trovo incredibilmente divertente: fargli scegliere che fine fare. Vero, mh, coso?» e si allungò per carezzare la guancia di Albert, come fosse un bambolotto.
«E se non volessero fare né una cosa né l'altra? »
«Sarebbe alquanto noioso. Verrebbero semplicemente uccisi dall'esercito delle valchirie.»
Melody si alzò dalla sua umana seduta, e si spostò verso un piccolo armadio, dove prese un bel paio di scarpe rosse, come i suoi capelli, ed un guinzaglio.
«La domanda più importante è...»
... e si avvicinò ad Albert, agganciando il guinzaglio al collare che già aveva al collo ...
«... i maschi, hanno il dono del libero arbitrio?»
chiese fievole e cogitabonda verso l'amica, lasciandola con quel dubbio, prima di uscire dalla porta con il giovane al guinzaglio.
Capitolo 0: La descrizione della lotteriaOgni sei mesi, nello Stato, ma sarebbe meglio dire Regno ginarchico di Melody, viene imposta una lotteria a tutti i maschi del territorio.
Una prima estrazione viene fatta internamente, dal numero identificativo di microchip che tutti loro hanno sottopelle, all'altezza del collo. Diecimila soggetti vengono così scelti. Successivamente, ad ognuno di questi arriva un ordine statale per posta domestica ed indirizzo elettronico: devono comprare per 100 Arie (la moneta corrente del Regno di Melody - 100 Arie sono di norma l'equivalente di un decimo di uno stipendio base, e tutti i maschi a Melody hanno al massimo uno stipendio base, se non sono ancora ufficialmente ai lavori forzati o schiavi presso qualche ente o qualche matrona) un biglietto della lotteria.
La spesa è necessaria - viene descritto nell'ordine ministeriale - per sostenere i costi della lotteria ed i premi (o sperimentazioni) al seguito di questa.
Tra i diecimila fortunati selezionati e compratori di biglietti, dunque, vengono poi scelti, tramite una seconda selezione casuale, 10 soggetti. A seconda della lotteria, essi verranno inviati come onorate cavie per qualche esperimento il cui scopo è dimostrare la sottomissione totale maschile al superiore genere femminile.
Capitolo 1: Il tuo bigliettoLa settimana scorsa ricevesti il primo avviso sotto forma di notifica dal tuo chip e sullo schermo ad esso collegato. Era un venerdì, ricordi?
Stavi tornando dal lavoro, verso sera e ti ritrovasti a fissare, sorpreso e sgomento, quello schermo.
"Fortunato [segue numero di chip e identificativo nominale] sei stato scelto come probabile vincitore della lotteria Semestrale! Entro domani sera dovrai acquistare presso una qualunque ricevitoria, o da una Valchiria, un biglietto per sole 100 Arie. Entro una settimana, tra i primi diecimila aspiranti, verranno scelti 10 vincitori: potresti essere uno di questi, ed onorare lo stato di Melody e la nostra Regina, con il dono dell'inaspettato!
Ti ricordiamo che la lotteria è obbligatoria, e un tentativo di rinuncia al grande onore verrà punito severamente".
Possiamo solo immaginare le tue reazioni alla grande notizia: paura? sgomento? eccitazione? confusione? smarrimento?
Non hai scelta sulle tue emozioni. Del resto, sei un maschio: hai forse scelta alcuna?
Ricordi? Le cose poi andarono spedite. Quando tornasti al tuo monolocale, trovasti una valchiria (una componente del grande esercito di Melody) alla tua porta. Era un ufficiale, e non avevi mai visto una donna così alta. Un metro e novanta. Era nella sua divisa militare nera e rossa, stretta sulle sue forme muscolose e sinuose allo stesso tempo, capelli biondissimi legati in una treccia perfetta, occhi del ghiaccio. Stivali scuri, una cintura porpora, la nota araldica femminile di Melody sulla spalla. Dietro la schiena una spada ad un unico taglio, alla cinta una pistola automatica ed una frusta scura di cuoio. Il suo sguardo era vapore gelido nel tuo sangue. La sua voce calda ma tagliente, era un distillato di autorità:
«679843» - sì, proprio il tuo numero identificativo - «sei stato selezionato per la prima sezione della lotteria semestrale. Sono qui per registrare il tuo identificativo, così acquisterai il tuo biglietto e risulterai sull'archivio per essere selezionato tra i 10 posti d'onore».
Lo sai, non facesti in tempo a dire nulla: quella donna riusciva a metterti paura e a farti eccitare nello stesso istante: la vedesti semplicemente avvicinarsi a te, e portare una sorta di lettore al tuo collo, mentre con l'altra mano ti teneva fermo dai capelli. Dalla tua nuca.
«Ci vorrà solo un attimo, 679843»
Sentivi il calore del suo corpo presso il tuo, il rumore del suo respiro, percepivi il movimento del suo seno sodo e capiente mentre respirava, poi il veloce BIP di quel lettore.
La valchiria annuì: «Fatto, 678943: il pagamento è stato effettuato e risulti come partecipante al secondo giro estrattivo. Se sarai tra i fortunati verrò a prelevarti, dopo l'annuncio. Buona fortuna!»
Non ne sei sicuro, vero? Era un sorriso quello che per un attimo comparve sul suo volto candido? Era paura o eccitazione, quella che ti colmava?
Come stai, adesso?
Domani è il gran giorno.
Devi solo aspettare, 678943.