| | 50 sfumature, ma fatto bene! | |
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| | Del 2017 per la regia e sceneggiatura di Paul Thomas Anderson, con le straordinarie interpretazioni di: Daniel Day-Lewis, Vicky Krieps, Lesley Manville; "Il filo nascosto". Un film che ha avuto due grosse sfortune; la prima uscire dopo il capolavoro "l'ultima offerta", del quale in fase di marketing ne ricordava troppo lo stile; il secondo essere uscito in piena febbre da cinquanta sfumature. Quando al tempo andai a vedere questa pellicola pensai "ah! é come cinquanta sfumature di grigio, ma fatto bene!" L'opera ha carattere autobiografico; che il regista abbia voluto consapevolmente inserire la tematica del D/S non è dato saperlo; penso che sia stato consapevole ma lo abbia voluto rendere criptico; lo si deduce dal titolo "il filo nascosto", riferito al fatto che il protagonista, un sarto (fuori dalla finzione scenica il regista), inserisca all'interno dei suoi vestiti (film) un filo segreto (un tema celato). Non penso sia un caso che per rappresentarsi artisticamente il regista abbia scelto la figura di uno stilista, d'altronde ciò che distingue un maestro di kimbaku da un sarto è la dimensione delle corde con cui costruisce i suoi intrecci. perché vedere questo film? primo perché è un capolavoro, secondo perché Affronta le tematiche del rapporto D/S con sensibilità estetica e rara Artisticità. Intendiamoci il film non è del genere erotico, di fatti solo una piccolissima scena accenna alla sessualità in maniera comunque indiretta, il rapporto di dominazione sottomissione non viene mai portato sul piano sessuale. Inoltre il film saprà, se letto in questa ottica, darvi un colpo di scena, sul finale, che a mio parere è fra i migliori di sempre, portandoci a riconsiderare tutta la pellicola proprio alle ultime battute e a farci desiderare di rivederla, alla luce della consapevolezza completa della trama. Trama: il film si ambienta in Inghilterra probabilmente a Londra a gli inizi del 1900. Reynolds è un sarto dalle straordinarie doti creative che veste le nobildonne di mezza Europa; ha imparato l'arte dalla madre, morta oramai da tempo con la quale ha un rapporto conflittuale e a tratti morboso; lui vive per la sua arte, null altro gli interessa, ogni aspetto della sua vita deve essere utile e funzionale a la sua creatività. Cyril sua sorella è la manager della boutique (e babysitter di Reynolds); il loro rapporto è si basato su un enorme Affetto reciproco ma anche da un grandissimo conflitto; vuoi perché sono entrambi figure dominati, vuoi perché l'uno disinteressato a tutto e l'altra l'algidità fatta persona. Il film si apre con una discussione a colazione fra i due, in cui Reynolds finirà per far scaricare a Cyril l'attuale compagnia di lui (un pò per codarderia ma soprattutto perché la cosa lo tedierebbe). Poi si recherà nella casa in campagna dove viveva la madre, cosa che fa abitudinariamente. Sarà durante il viaggio, fermandosi in una tavola calda, che troverà Alma, una cameriera. fra i due sarà immediatamente amore. Alma si dovrà adattare a vivere con i capricci, le esigenze, le regole, le passioni e letteralmente tutto il resto della vita di Reynolds. Devo Ammettere che a questo punto, se pur artisticamente valido, si ha un evento sul finale che non rispetta l'ssc come fin ora è stato nel film, ma è una piccola sbavatura funzionale alla trama. Penso che l'opera abbia avuto anche l'intento di rappresentare artisticamente un rapporto D/S. Ritengo davvero geniale la scelta di non rendere Alma un personaggio dalla bellezza sconvolgente; scelta acuta e sensibile a mio parere. Se Alma fosse stata bellissima la cosa sarebbe scaduta in uno sterile macismo; mentre scegliendo una attrice più ordinaria, passa il messaggio che in un rapporto con una persona come Reynolds sia prioritario avere un certo carattere e una certa determinazione, più che un bel sedere. Attenzione: i messaggi successivi potrebbero contenere spoiler! Attached Image: IMG_20210815_234514
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| | Grazie mille per la segnalazione, cercherò di vederlo!
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| | Grazie Iulian, grazie Stanis. Spero che dopo la visone, abbiate voglia di condividere le vostre opinioni (pure se critiche ovviamente) sulla pellicola e se anche voi avrete intravisto nell'opera quello che a me ha comunicato.
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| | CITAZIONE (Amadeus-Kimdom @ 20/8/2021, 15:48) Del 2017 per la regia e sceneggiatura di Paul Thomas Anderson, con le straordinarie interpretazioni di: Daniel Day-Lewis, Vicky Krieps, Lesley Manville; "Il filo nascosto". Un film che ha avuto due grosse sfortune; la prima uscire dopo il capolavoro "l'ultima offerta", del quale in fase di marketing ne ricordava troppo lo stile; il secondo essere uscito in piena febbre da cinquanta sfumature. Quando al tempo andai a vedere questa pellicola pensai "ah! é come cinquanta sfumature di grigio, ma fatto bene!"
L'opera ha carattere autobiografico; che il regista abbia voluto consapevolmente inserire la tematica del D/S non è dato saperlo; penso che sia stato consapevole ma lo abbia voluto rendere criptico; lo si deduce dal titolo "il filo nascosto", riferito al fatto che il protagonista, un sarto (fuori dalla finzione scenica il regista), inserisca all'interno dei suoi vestiti (film) un filo segreto (un tema celato). Non penso sia un caso che per rappresentarsi artisticamente il regista abbia scelto la figura di uno stilista, d'altronde ciò che distingue un maestro di kimbaku da un sarto è la dimensione delle corde con cui costruisce i suoi intrecci.
perché vedere questo film? primo perché è un capolavoro, secondo perché Affronta le tematiche del rapporto D/S con sensibilità estetica e rara Artisticità. Intendiamoci il film non è del genere erotico, di fatti solo una piccolissima scena accenna alla sessualità in maniera comunque indiretta, il rapporto di dominazione sottomissione non viene mai portato sul piano sessuale. Inoltre il film saprà, se letto in questa ottica, darvi un colpo di scena, sul finale, che a mio parere è fra i migliori di sempre, portandoci a riconsiderare tutta la pellicola proprio alle ultime battute e a farci desiderare di rivederla, alla luce della consapevolezza completa della trama.
Trama: il film si ambienta in Inghilterra probabilmente a Londra a gli inizi del 1900. Reynolds è un sarto dalle straordinarie doti creative che veste le nobildonne di mezza Europa; ha imparato l'arte dalla madre, morta oramai da tempo con la quale ha un rapporto conflittuale e a tratti morboso; lui vive per la sua arte, null altro gli interessa, ogni aspetto della sua vita deve essere utile e funzionale a la sua creatività. Cyril sua sorella è la manager della boutique (e babysitter di Reynolds); il loro rapporto è si basato su un enorme Affetto reciproco ma anche da un grandissimo conflitto; vuoi perché sono entrambi figure dominati, vuoi perché l'uno disinteressato a tutto e l'altra l'algidità fatta persona. Il film si apre con una discussione a colazione fra i due, in cui Reynolds finirà per far scaricare a Cyril l'attuale compagnia di lui (un pò per codarderia ma soprattutto perché la cosa lo tedierebbe). Poi si recherà nella casa in campagna dove viveva la madre, cosa che fa abitudinariamente. Sarà durante il viaggio, fermandosi in una tavola calda, che troverà Alma, una cameriera. fra i due sarà immediatamente amore. Alma si dovrà adattare a vivere con i capricci, le esigenze, le regole, le passioni e letteralmente tutto il resto della vita di Reynolds. Devo Ammettere che a questo punto, se pur artisticamente valido, si ha un evento sul finale che non rispetta l'ssc come fin ora è stato nel film, ma è una piccola sbavatura funzionale alla trama.
Penso che l'opera abbia avuto anche l'intento di rappresentare artisticamente un rapporto D/S. Ritengo davvero geniale la scelta di non rendere Alma un personaggio dalla bellezza sconvolgente; scelta acuta e sensibile a mio parere. Se Alma fosse stata bellissima la cosa sarebbe scaduta in uno sterile macismo; mentre scegliendo una attrice più ordinaria, passa il messaggio che in un rapporto con una persona come Reynolds sia prioritario avere un certo carattere e una certa determinazione, più che un bel sedere.
Attenzione: i messaggi successivi potrebbero contenere spoiler! Grazie per questa descrizione puntuale del film. Non l’ho visto ma lo cercherò. Dalle sue parole emerge una trama che si snoda contemplando sia il piano psicologico dei rapporti, che io trovo sempre molto interessante, sia una ricerca estetica. Il bello declinato in ogni sua forma e non come apparenza del bello, è qualcosa di cui si ha bisogno. Spero di avere l’occasione di vederlo quanto prima. Grazie ancora
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| 5 replies since 20/8/2021, 14:48 591 views |
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