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Le guardiane del tempo

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schiavodimiamoglie
view post Posted on 7/3/2024, 14:25 by: schiavodimiamoglie     +1   +1   -1

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Quinto episodio

Mira guardo’ l’orologio e sospiro’
“ Dai Orla, ancora dieci minuti e andiamo a dormire”
“ Uffa che noia. Speriamo che Elana sia puntuale. Non vedo l’ora di mettermi sotto le coperte”
“ Figuriamoci chi ti sente. Oggi poi e’ stato straziante. Ma pensi davvero che ci possa essere un tipo che ha seguito la piccioncina?”
“ Elana non e’ una stupida. Se l’ha detto significa che il pericolo e’ reale. E poi la comandante ci ha detto di triplicare l’attenzione e quindi massima allerta” concluse Mira proprio quando Elana apparve d’incanto dinanzi ai loro occhi. Non era vestita da contadina stavolta ma indossava una strana tuta nera aderente che terminava dentro a degli stivali senza tacco. Alla vita aveva una cinta dalla quale pendeva un’arma ed ora, vestita in quel modo, la bellezza della giovane veniva fuori in modo quasi prepotente. Il corpo era forte e atletico, perfettamente proporzionato con la sua notevole statura e i suoi seni rigogliosi sembravano quasi esplodere all’interno di quella tuta cosi’ aderente mentre il suo viso possedeva splendidi lineamenti regolari mentre i suoi capelli neri e ondulati le scendevano finalmente liberi sulle spalle. La giovane saluto’ le due colleghe affettuosamente. Anche loro possedevano lo stesso tipo di abbigliamento e anche loro erano fisicamente strutturate alla perfezione, alte, slanciate ma molto atletiche
“ Ciao Elana “ la saluto’ affettuosamente Mira mentre Orla le strinse la mano con forza “Sei pronta e riposata per trascorrere la notte?”
“ Diciamo di si anche se invece di essere teletrasportata in questa carrozza avrei preferito farlo in qualche altro luogo”
“ E dove di preciso?” domando’ Orla con curiosita’
“ Mah, ad esempio in un club per sole donne. Con un gran numero di ragazzi disponibili. Purche’ siano giovani, belli e particolarmente focosi” rispose Elana sorridendo
“ Ancora con questa storia? Ma possibile che pensi soltanto ai maschi?”
“ Mi piacciono e sono sei mesi che non ne metto uno sotto di me. Che dite? Ce l’avro’ un po’ di desiderio?”
“ Parliamo di cose importanti, Elana” intervenne Orla “Il tuo tizio vestito come Sherlock Holmes non si e’ visto ed e’ tutto tranquillo ma adesso che sei da sola non pensare agli uomini altrimenti ci ritroviamo ad essere di nuovo le loro servette”
“ Sempre ammesso che noi ci saremo” fece eco Mira
“ Tranquille. Ho tutto sotto controllo” rispose Elana guardando sullo schermo la leggiadra figura di Genevieve che dormiva beata nel suo letto
“ Dall’altra parte ci sono notizie?” prosegui’ Orla “Con Jean Luc e’ tutto tranquillo?”
“ Si tutto tranquillo anche se col promesso sposo della piccioncina le cose sono un tantino piu’ complicate. Fa tardi la sera ed e’ molto piu’ difficile per le nostre colleghe seguirlo mentre quel coglione si va ad ubriacare”
“ Gia’. Ho sentito la nostra comandante che parlava con la sua collega addetta alla sorveglianza di Jean Luc e poi mi ha riferito che a turno una delle ragazze si deve travestire da uomo per potergli stare vicino anche in luoghi dove per le donne sarebbe sconveniente entrare”
“ Si, l’ho sentito anch’io. Per fortuna a noi tocca Genevieve, allora. Ok ragazze, andatevene pure a dormire. Chi mi dà il cambio domattina?”
“ Io e Jedra” risponde Orla”
“ Bene. Allora il pomeriggio mi tocca con te, giusto Mira?”
“ Giusto. Fai buona guardia” Le due atletiche ragazze si posizionarono al centro della carrozza e dopo un secondo Elana le vide scomparire grazie al teletrasporto. Tempo dieci minuti e sarebbero state al calduccio nei loro letti. Elana sospiro’ e guardo’ gli innumerevoli schermi da controllare. Tutto era tranquillo ma sapeva che non poteva permettersi il lusso di rilassarsi nemmeno per un secondo. Otto ore erano lunghe e ad Elana, come al solito, sarebbero sembrate eterne ma la paga era dieci volte superiore rispetto a quella che prendeva e al termine di quell’anno avrebbe potuto pensare a farsi un futuro. Se avesse incontrato il ragazzo giusto, ovviamente, uno in grado di farle dimenticare quegli impulsi violenti che ogni tanto facevano capolino dentro di lei. Sarebbe andato bene anche un marito tradizionale, uno tranquillo che fosse stato in casa ad aspettarla, che si fosse occupato di lei e della casa. Un ragazzo docile, servizievole, innamorato e che naturalmente non avrebbe osato alzare la testa nei suoi confronti. E magari un po’ focoso sotto le lenzuola. In fondo, cosa chiedeva di tanto anormale?

L’inglese non sentiva il freddo pungente della notte parigina. Tutti i suoi sensi erano tesi allo spasimo. Si era nascosto dietro un muretto ad un centinaio di metri dall’abitazione della fanciulla ma poteva vedere la sua finestra e se l’immaginava mentre dormiva e gli sembrava quasi di percepire il suo profumo. Il profumo della sua pelle, lieve e delicato e non quello pungente delle prostitute. Decise di attendere ancora qualche minuto anche se gia’ da diverse ore il silenzio era praticamente completo. La strada era deserta, a parte una carrozza senza cavallo che aveva gia’ notato quella mattina e che sembrava essere stanziata in modo permanente sotto la casa di quella deliziosa fanciulla. Ma quella carrozza scomparve presto dai suoi pensieri che erano concentrati unicamente sul suo obiettivo. Era giunto il momento. Si alzo’ e percorse quel breve tragitto in pochi secondi. Aveva memorizzato tutti i suoi movimenti e si muoveva velocemente. Scavalco’ agilmente il cancello e comincio’ a scalare il muro. Doveva stare attento ma non sembrava affatto complicato. Gli appigli sembrava che fossero stati messi li’ proprio per favorirlo e la sua andatura era veloce e abbastanza sicura. Pochi secondi ancora e sarebbe stato all’interno dell’abitazione.
Nel frattempo, dentro la carrozza, Elana guardo’ lo schermo dove Genevieve dormiva tranquilla il sonno dei giusti poi il suo sguardo si sposto’ all’esterno della carrozza dove tutto sembrava essere tranquillo poi sulla facciata del palazzo e i suoi occhi si sgranarono
“ Oh cazzo!” esclamo’. L’uomo, quell’uomo che aveva gia’ notato quella mattina si stava arrampicando con agilita’ lungo il muro ed era ormai a pochi passi da Genevieve. Non fece nemmeno in tempo a maledirsi. Cerco’ con lo sguardo il suo teletrasporto ma avrebbe perso troppo tempo per inserire le coordinate della stanza della fanciulla. Doveva agire e farlo nella maniera tradizionale. Pochi secondi ed era gia’ fuori dalla carrozza e si stava inerpicando con un’agilita’ impressionante lungo il muro, facendo la stessa strada che l’uomo aveva appena fatto ma ad una velocita’ nettamente superiore. L’uomo pero’ era ormai gia’ dentro la stanza della giovane fanciulla. Aveva rotto il vetro della finestra con il gomito ma il rumore era stato sordo ed era riuscito ad entrare nella stanza senza svegliare la ragazza. Penetro’ lentamente. Sorrise sentendo la lama del suo coltello nella tasca del suo cappotto e lo tiro’ fuori. Era lungo e affilato e lo posiziono’ sulla gola della fanciulla e poi mise la mano sinistra sulla bocca della giovane che finalmente si sveglio’. Non ci volle molto per lei a capire che si trovava in una brutta situazione e i suoi occhi si riempirono di terrore. Ma non riusciva a muoversi. La mano di quello sconosciuto era troppo forte per lei e senti’ il freddo della lama sfiorarle prima la gola e poi scendere lungo il corpo. L’inglese sorrise. Era giunto finalmente il momento. Si beo’ del terrore di quella fanciulla e avrebbe voluto imprimere nella sua mente quello sguardo. Era eccitato mentalmente e talmente preso da quello sguardo che noto’ solo all’ultimo secondo quella maestosa figura vestita di nero che aveva appena scavalcato agilmente la finestra e si stava dirigendo verso di lui. Non volle lasciare la presa e rimase fermo sopra la ragazza senza riuscire a percepire immediatamente il pericolo di quella statuaria figura femminile che si stava avvicinando. Quando lo capi’, era troppo tardi. Il pugno di Elana fu tremendo. Lo colpi’ in pieno volto e lo scaravento’ fuori dal letto di Genevieve. Aveva fatto a pugni diverse volte ma non aveva mai sentito in vita sua una potenza simile. La testa gli girava vorticosamente e faceva fatica a rialzarsi. Elana passo’ poi la sua attenzione a Genevieve. Le sorrise e con il dito sulla bocca le disse di fare silenzio. La fanciulla stranamente capi’ che poteva fidarsi e non urlo’ mentre la donna vestita di nero le si avvicino’. L’accarezzo’ e poi, rapidamente, con due dita le afferro’ il collo e glie lo strinse per una frazione di secondo. Genevieve reclino’ il capo. Non le aveva fatto del male e ora la ragazza dormiva di nuovo tranquilla. Si sarebbe svegliata al mattino ed avrebbe avuto soltanto un forte mal di testa e forse tutto le sarebbe sembrato un sogno se non fosse per la finestra rotta. Elana volse poi lo sguardo di nuovo verso l’uomo avvicinandosi a lui che, nel frattempo, era riuscito ad alzarsi pur barcollando notevolmente. Era riuscito comunque a raccogliere il coltello col quale aveva minacciato Genevieve e lo brandiva nuovamente, stavolta contro quella strana donna vestita in modo assurdo. Malgrado la situazione, non pote’ fare a meno di ammirarla. Possedeva una bellezza particolare e totalmente diversa da tutte le donne che aveva conosciuto e incontrato. Il suo corpo, incredibilmente fasciato in quello strano vestiario, sembrava quasi nudo. Emanava fascino e potenza e quella potenza l’aveva appena sentita sul suo corpo. La donna continuo’ ad avanzare. Era incredibilmente sicura di sé, malgrado fosse a mani nude e il suo avversario stringeva invece un coltello di notevoli dimensioni. L’uomo tento’ una sortita ma Elana era incredibilmente agile e schivo’ abilmente il fendente afferrandogli il polso. Una lieve torsione e il coltello scivolo’ in terra e l’uomo capi’ che per lui era finita. Non fece in tempo nemmeno a lanciare un urlo di dolore. Un solo colpo dato a mano aperta sul collo e l’uomo perse i sensi. La donna raccolse il coltello e se lo mise nella cintura e quindi sollevo’ l’uomo ormai svenuto. Non sembrava fare alcuna fatica mentre se lo metteva sulle sue spalle e mentre scivolava di nuovo lungo il muro con un’agilita’ degna di un artista del circo. Se qualcuno avesse visto quella scena non avrebbe creduto ai propri occhi ma fortunatamente nessuno sembrava essere nei paraggi e la sua tuta nera si mescolo’ con l’oscurita’ della notte. Rientro’ nella carrozza e scaravento’a terra il corpo inanimato dell’uomo. Quel tipo si sarebbe svegliato non prima che il sole fosse sorto su Parigi.
 
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