Legami di Seta - Forum Italiano BDSM & Fetish

Le guardiane del tempo

« Older   Newer »
  Share  
schiavodimiamoglie
view post Posted on 11/3/2024, 17:26 by: schiavodimiamoglie     +1   +1   -1

Member
Italy_Flag3Italy_Flag3Italy_Flag3

Group:
Schiavo
Posts:
269
Like:
+203

Status:


Sesto episodio

L’uomo riapri’ gli occhi per scoprire con orrore che era legato mani e piedi ad un divano e che aveva qualcosa in bocca che gli impediva di emettere qualunque suono. Si guardo’ intorno e riusci’ a vedere soltanto che si trovava in una stanza molto grande arredata con gusto ma non era certo quello il momento di soffermarsi sull’arredamento di quella casa in quella situazione. Era terrorizzato. Quella donna… Non riusciva a concepire cosa gli fosse accaduto. Era stato picchiato da una donna! E dove si trovava? Come era arrivato in quel luogo?
Il tempo trascorreva lento e l’uomo provo’ a riaddormentarsi per farlo trascorrere piu’ velocemente ma era maledettamente difficile farlo in quelle condizioni. Smaniava, si agitava, col respiro che gli mancava a causa di quel maledetto straccio in bocca e poteva respirare soltanto col naso. Un timido raggio di sole penetro’ dalla finestra e questo significava che era gia’ giorno. Era rimasto stordito per diverse ore. Quella donna lo aveva colpito con una violenza inaudita degna di un pugilatore. Oh no, molto di piu’. Con un pugilatore professionista sarebbe andato a terra ma forse non sarebbe rimasto svenuto quasi tutta la notte per un solo colpo. E come glie l’aveva dato quel colpo? Cerco’ di rammentare cio’ che era accaduto a casa di quella ragazza e gli venne in mente il momento topico, quando quella donna statuaria si trovava di fronte a lui, sorridente e sicura dei propri mezzi e ricordo’ il terrore provato mentre lei faceva scendere il suo braccio con la mano aperta. Aveva creduto che lo stesse per uccidere e invece doveva averlo colpito alla base del collo che era ancora molto indolenzito ma solamente per neutralizzarlo.
Finalmente, senti’ un rumore provenire dalla stanza accanto. Altri rumori di passi, di voci femminili e quindi noto’ tre figure che entrarono in quella stanza. Una la riconobbe immediatamente ed era la donna che lo aveva picchiato. Anche le altre due erano donne. Una era molto giovane, probabilmente come colei che lo aveva messo al tappeto ed era vestita allo stesso identico modo mentre l’altra, pur giovane anch’ella, sembrava avere qualche anno in piu’ e invece di una tuta nera ne indossava una grigia. Anche lei sembrava avere un corpo stratosferico, tonico e apparentemente molto forte. Portava i capelli biondi con una strana pettinatura mai vista prima nelle altre donne, con una frangetta che le scendeva vezzosa a coprire la fronte ed i capelli simmetricamente tagliati corti e che raggiungevano appena la base del collo. Non poteva fare a meno di definirla molto attraente anche se, anche lei, completamente differente dalle donne che aveva conosciuto finora. Anche questa donna era molto alta e forse lo superava di almeno una ventina di centimetri. Un’enormita’ considerando che lui aveva una stazza normale e raggiungeva il metro e settanta. La donna vestita di grigio mise una mano sulla sua pettinatura a caschetto per sistemarsela e poi fece un cenno a quella che lo aveva picchiato che si avvicino’ all’inglese e gli tolse il bavaglio. L’uomo fece un respiro profondo mentre la donna con la tuta grigia gli sorrise
“ Bonjour mon cher ami. Avez-vous bien dormi?” L’uomo cerco’ di strattonare inutilmente le corde che lo legavano
“ Non capisco. Non parlo francese. Non esiste nessuno in questo cazzo di paese che parli la mia lingua?”
“ Tranquillo caro. Noi parliamo perfettamente l’inglese”
“ Dio sia lodato. Chi siete? Come mai siete vestite in questo modo strano? Perche’ mi avete portato in questo posto? Come ci sono arrivato e perche’ mi tenete legato come un salame?”
“ Uh quante domande tutte insieme. Bene, credo che alcune risposte ti siano dovute. Io sono il comandante Thula Hendrick e tutte noi siamo le guardiane del tempo. Non sapevi che esistessero, vero? Pensavi che avremmo lasciato gli antenati di Paula Gibb da soli e senza protezione? In modo che quelli come te potessero ucciderli e cambiare il corso della storia?” L’uomo sgrano’ gli occhi. Non aveva la piu’ pallida idea di cosa la donna avesse detto
“ Non capisco. Le guardiane del tempo? Cosa significa? E chi e’ Paula Gibb?”
“ Significa che noi stiamo qui a proteggere il presente, il nostro presente. E non dirmi che tu non sai chi e’ Paula Gibb?”
“ Non lo so, lo giuro”
“ Ma davvero? Vuoi farmi credere che tu non conosci la donna che ha rivoluzionato il mondo? La donna che ha creato la sostanza che ha modificato il corpo e la mente di noi donne rendendoci superiori mentalmente e fisicamente a voi maschi?”
“ Io… Io non capisco”
“ Ma certo. Non ha importanza. Ora tu hai terminato con le domande visto che da adesso in poi le facciamo solo noi. E cerca di fare meno il furbo. Voglio sapere come ti chiami, chi sono e dove si trovano i componenti della tua cellula. E infine come vi siete rimediati una macchina del tempo” L’uomo rimase con la bocca aperta, guardando quelle strane e maestose donne. Non riusciva a capire nulla di cosa avesse detto tranne del fatto che aveva parlato di una macchina del tempo. Cosa diavolo voleva intendere?
Intanto, la donna che si era presentata con il nome di Thula non sembrava affatto gradire il silenzio del suo prigioniero e si rivolse sorridendo ad Elana
“ Il nostro amico ha bisogno di essere convinto. Ci pensi tu Elana?”
“ Con molto piacere. Lasci fare a me e vedra’ che questo tipo cantera’ come un usignolo” La donna si avvicino’. L’inglese sentiva ancora sulla propria pelle il pugno che lo aveva quasi stordito, la facilita’ con la quale lei lo aveva disarmato e soprattutto il modo in cui l’aveva mandato nel mondo dei sogni. Un brivido di paura percorse il suo intero corpo
“ No, no, ferma, che cosa vuoi farmi?” urlo’ disperato senza che Elana si facesse commuovere da quel grido di autentico terrore. Lo afferro’ per il bavero del cappotto, ruppe con estrema disinvoltura le corde che lo tenevano legato e lo alzo’ facilmente con la mano sinistra portandolo alla sua altezza. L’uomo cerco’ disperatamente di togliere quella presa ma era tutta fatica sprecata e lo schiaffo che gli arrivo’ in seguito lo fece sussultare”
“ Non ti ripetero’ le domande una seconda volta. Come ti chiami?”
“ John. Mi chiamo John Terrence” balbetto’ terrorizzato l’inglese, assurdamente sollevato da terra per oltre venti centimetri da quella donna
“ Bene John. Un’altra domanda. Dove si trovano i tuoi compari?”
“ Non ho nessun compare. Lo giuro” Elana fece partire un altro schiaffo che fece girare la testa al giovane inglese. Il sangue cominciava a scendere piuttosto copiosamente dalla sua bocca e dal naso e la testa gli girava come se si fosse bevuto una decina di birre
“ Risposta sbagliata. Vogliamo sapere i nomi dei tuoi complici e dove si nascondono”
“ Vi giuro che non so di cosa state parlando” Stavolta Elana non si limito’ ad uno schiaffo. Poso’ l’uomo per terra e poi lo colpi’ con due violenti pugni che fecero quasi volare John per la stanza. L’inglese atterro’ dolorante. Non riusciva a capire in che situazione si fosse andato a cacciare e quella donna era troppo forte per lui. Era inspiegabile. Come era possibile che una donna potesse avere una forza nettamente superiore alla sua? Si guardo’ intorno. Non poteva lottare contro quella donna troppo piu’ forte di lui ma poteva fuggire, anche se sulla porta c’era una delle altre due donne, quella che si e’ presentata come Thula. Le ando’ addosso cercando di spingerla ma si rese ben presto conto che le sembrava di spingere un masso del peso di diverse tonnellate. La donna col caschetto biondo non si sposto’ di un millimetro e sorrise al vano tentativo di John.
“ Ma cosa vuoi fare, idiota” gli disse bloccandogli i polsi e trascinandolo di nuovo al centro della stanza. Anche quella donna sembrava essere fortissima, molto piu’ di lui. E adesso di fronte a lui si stanziava di nuovo Elana che sembrava provare un sadico divertimento nel picchiarlo. Un rapido movimento, ancora due pugni e l’inglese crollo’ di nuovo a terra, con la faccia sempre piu’ sanguinante
“ Vi prego, basta. Non so di cosa state parlando” piagnucolo’. Elana lo sollevo e preparo’ un altro pugno ma per sua fortuna quella che sembrava essere il capo la fermo’
“ Basta Elana, altrimenti lo ammazzi e io lo voglio vivo. Almeno fino a che non mi ha detto tutto quello che voglio sapere”
“ Vi giuro che non capisco. E’ la verita’ dovete credermi”
“ Va bene, facciamo finta di crederti. Quindi tu sei di quest’epoca e non vieni come noi dal futuro?”
“ Ma certo che sono di quest’epoca”
“ Quando e dove sei nato?”
“ Nella campagna vicino a Preston, nel Lancashire, il 20 settembre del 1860 ma vivo a Londra da quando avevo dodici anni”
“ E ti chiami John Terrence?”
“ Si, esatto”
“ E veniamo alle domande piu’ complicate. Perche’ volevi uccidere Genevieve?” L’uomo si guardo’ intorno. Non aveva capito molto fino a quel momento ma non era certo uno stupido. Quella donna aveva detto che, da dove loro provenivano, le donne erano superiori agli uomini. Quella che sarebbe potuta sembrare un’eresia sembrava diventata improvvisamente plausibile, considerando il valore e la forza fisica di quelle donne che ora si trovavano di fronte a lui. E di conseguenza, lui stava correndo un grosso rischio. Soprattutto se avesse confessato. Doveva trovare una soluzione e trovarla al piu’ presto
“ Io… Io non volevo ucciderla. Non sapevo nemmeno come si chiamasse. L’ho vista ieri mattina e l’ho trovata molto bella. Io volevo… Volevo soltanto farci l’amore” riusci’ infine a dire
“ Dunque, volevi violentarla?” domando’ la donna presentatasi come Thula
“ Si, non volevo ucciderla”
“ E quindi tu non provieni dal futuro come noi e non hai cercato di ucciderla per cambiare il corso degli eventi?”
“ No, ve lo giuro. E come avrei potuto cambiare il corso degli eventi?”
Thula scoppio’ a ridere
“ Se tu avessi ucciso Genevieve, lei non avrebbe sposato Jean Luc e non avrebbe messo al mondo sei bambini tra cui l’antenato di Paula Gibb. Noi siamo qui per salvaguardare questi avvenimenti”
“ Oh mio Dio, voi provenite veramente dal futuro?”
“ E gia’. Noi veniamo dal 2457. Quello e’ l’anno del nostro presente” John scosse la testa
“ Sembra tutto cosi’ assurdo”
“ E quindi tu non hai dei complici che tentano di manomettere il passato e non hai usato una macchina del tempo per venire in quest’epoca?”
“ Noooo. Come ve lo devo dire?” Era stato costretto ad urlare. Tutto quanto gli sembrava assurdo, come se stesse in uno di quei romanzi di fantascienza che tanto sembravano piacere alla gente in quel periodo. Ma questa era la realta’, la sua realta’. Purtroppo per lui, la sua aguzzina non sembrava aver gradito troppo quell’urlo. Si avvicino’ e lo colpi’ con un violento pugno alla bocca dello stomaco. John si accascio’ per l’ennesima volta e il suo volto si rigo’ di lacrime che si mescolarono al sangue dei colpi precedenti
“ Quando ti rivolgi alla comandante non urli e le porti rispetto. Anzi, il rispetto lo porti quando ti rivolgi a una qualsiasi donna. Noi non siamo le donnine di questo secolo insulso ma femmine di livello superiore”
“ Basta Elana, credo che John abbia capito. Non e’ vero?” intervenne Thula
“ Si, ho capito. Come mi devo rivolgere?” biascico’ l’uomo
“ Beh, di solito i maschi si rivolgono ad una donna chiamandola signora. Sarebbe opportuno che anche tu facessi la stessa cosa quando interagisci con una di noi” rispose la comandante
“ D’accordo signora, ma dite a quest… altra signora di non picchiarmi piu’” gemette John
“ Dai, fai attenzione, Elana, altrimenti questo poveretto ti rimane sotto le mani”
“ D’accordo comandante. Ma basta che lei mi dia un ordine e lo rivolto come un calzino. Mi piace mettere le mani addosso agli uomini”
“ Me ne ero accorta. Bene John, se tu fai il bravo impediro’ al tenente Elana di picchiarti, altrimenti ti lascero’ solo con lei e accada quello che accada”
“ No, vi prego signora, quella mi ammazza. Vi scongiuro, diro’ tutto quello che volete, mi prendero’ le colpe di tutto ma non lasciatemi nelle sue mani” Il comandante Thula sorrise
“ Io non voglio che tu mi dica quello che voglio e soprattutto non voglio che tu mi dica una bugia. Comunque vada, tu ti sei macchiato di un reato gravissimo che, nel nostro presente, potrebbe comportare molti anni di carcere. Se invece l’avessi uccisa… Beh, ti attendevano anni di torture e la morte. Cosi’ ci comportiamo con quei temerari che osano uccidere una donna. E altrettanto spetta a chi prova a manomettere il passato per i propri tornaconti. Quindi, tu affermi di non venire dal futuro e di non essere entrato in possesso di una macchina del tempo?”
“ Si signora, ve lo giuro. Non immagino nemmeno come possa essere una macchina del tempo”
“ E allora caro John, cosa ci facevi a Parigi? Perche’ hai lasciato Londra?” L’uomo guardo’ sommessamente la donna. Sapeva che dalla sua risposta dipendeva la sua vita. Quelle donne non scherzavano affatto e possedevano una forza sovrumana. La sua risposta doveva quindi essere plausibile
“ Sono scappato”
“ Perche’?”
“ Avevo dei debiti di gioco e volevano farmi la pelle” rispose d’intuito
“ Perche’ avevi intenzione di violentare Genevieve?”
“ Perche’ lei e’ cosi’ dolce, cosi’ bella e io una ragazza del genere non la potro’ mai avere”
“ Quando l’hai deciso?”
“ Stamattina, quando l’ho vista per la prima volta”
“ Bene John. Ah, dimmi, qual era il tuo lavoro a Londra?”
“ Facevo l’inserviente di un medico, signora. Uno stipendio mediocre ma che mi permetteva di vivere”
“ In cosa consiste il tuo lavoro?”
“ Facevo tante cose ma soprattutto assistevo il medico durante le operazioni. Passargli gli attrezzi giusti, ad esempio. Sapete, un lavoro di molta responsabilita’”
“ E quel coltello col quale hai minacciato Genevieve e’ del medico?”
“ Esatto, signora”
“ Perche’ l’hai portato con te da Londra?” L’inglese riflette’ alcuni istanti sulla risposta da dare
“ Per potermi difendere. Non avevo mai visitato Parigi ma so che, come a Londra, puo’ capitare uno che ti pianta un coltello in gola per pochi spiccioli. E io mi sento meglio se ho una lama in tasca” rispose infine
“ Molto bene. Ora attendi qui. Vieni Elana, fammi compagnia. E tu Mira guarda il nostro prigioniero. Se prova a scappare spezzagli una gamba, cosi’ quella voglia gli passera’ del tutto”
“ Vi prometto che non scappero’ ma non fatemi picchiare ancora. Avete una forza spaventosa”
“ Tutte le donne del mio tempo ce l’hanno. Grazie a Paula Gibb. E questo e’ uno dei motivi per il quale non vogliamo che il passato venga toccato. Ci piace il nostro presente, ci piace che da noi siano le donne a comandare e voi a servire”
“ E’… E’ assurdo. Cioe’, non so spiegarmi”
“ Capisco, ma ti posso assicurare che ormai i maschi trovano la situazione molto gradevole. Probabilmente, si e’ ristabilito il giusto ordine gerarchico tra uomini e donne. Peccato che ci siano alcuni sparuti gruppi che tentano di insorgere” L’inglese fece un sorriso amaro
“ Ma davvero voi pensavate che io facessi parte di uno di quei gruppi?”
“ Si e ancora non mi sono fatta un’idea ben precisa anche se le tue risposte mi sembrano abbastanza coerenti” Thula usci’ dalla stanza seguita da Elana mentre l’altra donna rimase a guardare il prigioniero. Thula guardo’ la giovane tenente con aria interrogativa
“ Cosa ne pensi?”
“ Penso che se sta fingendo e’ un grande attore”
“ Gia’ lo penso anch’io, Elana”
“ Cosa ha intenzione di fare comandante?”
“ Non possiamo certo lasciarlo cosi’. Se anche fosse veramente di quest’epoca, gli abbiamo detto troppo di noi per poterlo lasciare libero e dobbiamo portarlo avanti nel tempo, nella nostra epoca”
“ E allora facciamolo”
“ Prima devo sapere veramente chi e’ questo tizio. Dovro’ fare delle indagini. Potremmo correre il rischio di alterare il futuro. Risulta qualche aggressione a Genevieve da ragazza?”
“ Non mi risulta, comandante”
“ Quindi, il tentativo di aggressione non ha inciso poi nel futuro e questo e’ gia’ un buon segno. Ma, come ho sostenuto prima, se noi portiamo questo John nel 2457, potremmo cambiare il corso della storia. In seguito, questo tizio potrebbe fare dei figli e poi avere dei nipoti e pronipoti che potrebbero aver fatto qualcosa di eclatante. Dobbiamo prima di tutto sapere chi sia veramente questo John Terrence e poi valutare i pro e i contro di qualunque eventuale decisione. Questa e’ la prima volta che interagiamo con gli abitanti dell’epoca e non voglio correre rischi”
“ Quindi?” Thula rimase pensierosa per alcuni istanti poi guardo’ Elana e sorride
“ Io continuo a fare quella buona e tu quella cattiva”
“ Vado dentro e lo percuoto, allora?” Thula sospiro’ nervosamente
“ No Elana. Violentalo” ordino’ infine alla sua soldatessa
Il tenente Elana guardo' la sua comandante e un sadico sorriso si formo’ sulla bocca
“ Con molto piacere, comandante” rispose infine la statuaria soldatessa
 
Top
17 replies since 22/2/2024, 17:29   1672 views
  Share