Legami di Seta - Forum Italiano BDSM & Fetish

Le guardiane del tempo

« Older   Newer »
  Share  
schiavodimiamoglie
view post Posted on 9/4/2024, 14:56 by: schiavodimiamoglie     +1   -1

Member
Italy_Flag3Italy_Flag3Italy_Flag3

Group:
Schiavo
Posts:
270
Like:
+203

Status:


Quattordicesimo episodio

Il fetore emanato da quei vicoli entrava nelle narici di Thula che a volte doveva turarsele per non sentirlo. Era un puzzo nauseabondo e la donna si chiese come mai potessero vivere le migliaia di persone ammassate in quel quartiere. Guardo’ John che sembrava invece non risentirne affatto
“ Non ti fa venire il mal di testa questo puzzo nauseabondo?” Il giovane inglese spalanco’ gli occhi meravigliato
“ Puzzo? Beh si, un po’, ma ci sono abituato”
“ Io non mi ci abituerei mai”
“ A tutto si fa l’abitudine, credetemi” filosofeggio’ John facendo alzare le spalle alla donna
“ Sara’ come dici ma ci vorrebbero decenni prima che io possa fare l’abitudine a tutto quello che concerne questo stramaledetto secolo. La sporcizia e il puzzo, certo, ma anche tutto il resto”
“ Intendete gli uomini, signora?”
“ Intendo anche quello, certo. Sono sei mesi che vivo in quest’epoca e ancora mi sembra assurdo cio’ che vedo e faccio una maledetta fatica a trattenermi. Non so se puoi capirmi John, ma per le donne che vengono dal 2457 e’ veramente inconcepibile vedere uomini al comando e femmine che obbediscono quando da noi e’ tutto il contrario. Mi sembra di vivere in un mondo capovolto senza avere l’opportunita’ di intromettermi piu’ di tanto”
“ Con… mio padre, l’avete fatto”
“ Con lui dovevo farlo”
“ Non ha pagato abbastanza, secondo me. Meritava di morire”
“ A volte, vivere nelle condizioni in cui io l’ho lasciato, puo’ essere peggio della morte. Mi dispiace soltanto che la giustizia non potra’ fare il suo corso”
“ L’avete fatta voi giustizia” Thula guardo’ l’inglese. Era evidente che non avrebbe mai potuto capire del tutto la mentalita’ di una donna della sua epoca. Almeno fino a che anche lui non sarebbe stato costretto a confrontarsi con la realta’ nel momento in cui l’avrebbe portato nel futuro
“ Noi siamo donne, John. Siamo esseri superiori, siamo il sesso forte ma non siamo delle giustiziere senza scrupoli che si fanno la legge a seconda delle proprie esigenze. Ho fatto giustizia fino ad un certo punto. Avrebbe dovuto essere la legge ad occuparsi di lui e a dargli la giusta punizione. Io mi sono dovuta sostituire alla legge e anche se sono conscia di avere fatto la cosa giusta non ne sono soddisfatta. Puoi capirmi? Oppure e’ troppo complicato per la tua mentalita’ ottocentesca?”
“ Credo di aver capito, signora. Siete una donna molto onesta”
“ Onesta’ non e’ la parola giusta. Diciamo che non sopporto le ingiustizia e credo nella legge che, per fortuna, nella mia epoca funziona alla perfezione. In questo caso, vivendo in un periodo storico che tollera certe situazioni, l’unica cosa che mi sembrava giusta e lecita era quello di rendere quell’uomo inoffensivo per il resto della sua vita. La medicina di questo secolo non gli permettera’ piu’ di tornare alla sua piena efficienza e sara’ un relitto umano per il resto della sua vita” Terrence annui’. Thula aveva perfettamente ragione e alzo’ lo sguardo per guardarla e… per ammirarla. Non ammirarne la bellezza ma qualcos’altro che al momento non riusciva a comprendere del tutto. La donna intanto sorrise e prosegui’ “ Beh, credo che sia meglio lasciar stare queste situazioni per riprenderle poi in un altro momento e soffermarci su cose piu’ terrene. Mi e’ venuta una gran fame. Dove si puo’ mangiare qualcosa di decente?”
“ Io di solito mangio qualcosa in quei carrettini ambulanti. Vedete? Quelli laggiu’, alla fine di questa via”
“ Io parlo di cibo vero, non schifezze”
“ Non sono schifezze. Certo, non e’ cio’ che mangiano i ricchi ma ha un buon sapore”
“ Ecco, i ricchi. Dove sono? Lontano da qui?
“ Abbastanza. Ci troviamo nell’east end e loro qui non ci mettono nemmeno piede. Ma perche’, volete mangiare con i ricchi?”
“ Ho abbastanza denaro corrente per potermi togliere questa soddisfazione. Soprattutto perche’ vorrei ritornare nella mia epoca senza essere avvelenata da quella schifezza”
“ Ma non ci faranno nemmeno entrare in quei posti. Voi siete vestita da contadina e io… I miei abiti sono da poveraccio quale sono”
“ Ho denaro a sufficienza anche per qualche abito nuovo. Andiamo a rifarci il guardaroba e a mangiare qualcosa di classe, John. Sono stufa di vedermi come un sacco dell’immondizia”

Quelli che erano seduti ad un tavolo di un ristorante a Paddington, sembravano due persone diverse rispetto a quelle che avevano passeggiato un paio di ore prima nell’east end. Non era stato facile trovare degli abiti pronti in un epoca dove la maggior parte dei vestiti venivano fatti a mano dai sarti ma erano stati fortunati e pagando qualche sterlina in piu’ erano riusciti a trovare cio’ che cercavano, a riprova che con qualche denaro in piu’ si riesce a trovare qualunque cosa. Non erano abiti di alta sartoria, quelli dei nobili, per intenderci, ma vestiti di solito indossati dalla middle class benestante, quanto basto’ a Thula per far girare la testa a tutti gli uomini incontrati lungo il cammino. Indossava infatti un abito verde, in teoria molto lungo ma che a lei, di parecchi centimetri piu’ alta della media di quel periodo, non riusciva a coprire nemmeno le caviglie, cosa che diede adito a una serie di occhiatacce da parte dei benpensanti. Aveva lo scollo tondo sovrastato da un colletto bianco di cotone. Alle mani dei guanti di pizzo bianchi. Inoltre, era stata costretta a nascondere il suo bel caschetto biondo per indossare una cuffia bianca sopra il quale aveva messo un cappello a capote mentre John sembrava proprio un bel gentiluomo, con dei pantaloni blu larghi ma stretti alla caviglia come la moda dell’epoca imponeva, una camicia bianca senza bottoni e con il collo decisamente alto sopra la quale gli avevano consigliato una cravatta blu con il nodo largo, com’era consuetudine. Sopra la camicia un panciotto e per finire una redingote che altro non era se non una giacca molto lunga. Naturalmente, aveva un bel paio di guanti, un cappello e il classico bastone da passeggio, tutti accessori che ora, dentro il ristorante, aveva messo da parte. Ambedue avevano inoltre comperato dei cappotti pesanti per fronteggiare il freddo pungente di quel gennaio. John guardo’ estasiato la donna di fronte a lui. Magari fosse stata veramente la sua donna. Aveva qualcosa di particolare che lo eccitava oltre misura. Non eccitazione fisica, anche se la scorsa notte c’era stata anche quella, ma eccitazione mentale. Si trovava stranamente a suo agio con lei, malgrado il timore che provava nei suoi confronti e si chiedeva se dopo qualche anno di carcere che sembravano ormai scontati, lei lo avesse aspettato per poter vivere insieme. Sempre che… Sempre che quello che era accaduto appunto la notte scorsa non fosse un’eccezione ma la regola e sempre che lei si fosse accontentata di considerarlo come un uomo che aveva avuto un attimo di violenza sfociato in quel tentativo di stupro e non qualcosa di peggio.
Anche Thula lo guardava senza sapere che i loro pensieri erano, quasi per magia, molto simili. Le piaceva quel giovane e adesso che aveva abbandonato quei panni logori per indossare quelli di un gentiluomo di quell’epoca, le piaceva ancora di piu’. Non vedeva l’ora di abbandonare quella piccola indagine che faceva giusto per tacitare la sua coscienza. L’abitudine al puzzo del suo quartiere e la perfetta conoscenza dei costumi dell’epoca erano altri punti a favore di John e con la sua testimonianza, il giovane se la sarebbe cavata con pochi anni di carcere. Avrebbe detto delle violenze subite da ragazzino e forse la giudice e la giuria sarebbero state magnanime. E comunque, si trattava pur sempre di un reato anomalo compiuto oltre quattrocentocinquanta anni prima. E dopo? Cosa mai avrebbe potuto fare un uomo del diciannovesimo secolo nel 2457? Forse l’avrebbe potuto aiutare lei. In che modo? Oh al diavolo, ci avrebbe pensato in seguito ma di sicuro qualcosa avrebbe fatto per quel giovane. Ed in cuor suo sapeva cosa. La voce del giovane interruppe i suoi pensieri
“ Avete speso una fortuna, signora” esordi’ senza smettere di guardarla. L’aveva vista nuda, l’aveva ammirata con quella strana tuta futuristica e adesso la guardava vestita impeccabilmente come una signora del suo tempo ma in qualunque occasione, anche quando si era mimetizzata da contadina, la riteneva la donna piu’ bella del mondo. Oh certo, anche Elana, la spietata soldatessa ai suoi ordini aveva un certo fascino ma Thula aveva qualcosa in piu’. Quel miscuglio di dolcezza e autorevolezza posseduti dalla donna lo stava ammaliando. La donna intanto sorrise
“ Si tratta di pochi soldi, stai tranquillo”
“ Pochi soldi? Io ci camperei un anno con quello che sono costati questi abiti. Senza contare questo pranzo”
“ Lo immagino ma noi guardiane del tempo abbiamo un fondo abbastanza sostanzioso che ci permette di vivere piuttosto agiatamente. Piuttosto, perche’ non mi parli un po’ di te?”
“ Vi ho gia’ detto tutto di me”
“ Oh no. Mi hai detto cosa facevi qui a Londra prima di arrivare a Parigi ma non so altro. Ad esempio, il dottore ti ha detto che e’ la prima volta che ti vedeva con una ragazza. Mi avevi gia’ detto che non ne avevi perche’ non ti saresti permesso di mantenere una famiglia, ma avrai avuto qualche… Come chiamarla? Qualche avventura?” L’inglese rimase spiazzato. Qual era la cosa che lei avrebbe voluto sentirsi dire? La verita? Come spiegargliela? Troppo complicata anche per lui, soprattutto alla luce di cio’ che era accaduto prima con Elana e poi con Thula stessa, accadimenti che gli stavano facendo vedere parecchie cose in modo diverso rispetto a prima e che lo costringevano a porsi delle domande alle quali era impossibilitato a dare una risposta. No, forse era meglio non dire la verita’ alla comandante. Quello doveva essere uno dei suoi tanti segreti che non poteva rivelare. Meglio cercare una verita’ alternativa e credibile
“ Raramente, signora” Thula annui’
“ Era tanto tempo quindi che tu non… Che tu non avevi una donna?”
“ Si signora”
“ Come mai? Sei un bel ragazzo e sicuramente sarai piaciuto a molte donne” Gia’. Molte donne lo consideravano abbastanza attraente. Lo sapeva. Ma sapeva anche che era stanco di sentirsi… Oh, al diavolo. Quel discorso stava riaprendo ferite sempre vive dentro di lui ma che gli avvenimenti di quegli ultimi due giorni avevano in parte cicatrizzato, rendendolo confuso ma anche molto eccitato psicologicamente
“ Evidentemente, non sono un uomo molto in gamba con le donne. O forse non mi e’ mai capitato che mi piacesse una ragazza cosi’ tanto da volerla sposare malgrado la mancanza di denaro”
“ E… Per i tuoi sfoghi? Avrai avuto bisogno di sfogare i tuoi istinti maschili”
“ Oh beh, per quello ci sono le prostitute” rispose pronto il giovane
“ Ti sfogavi con loro?”
“ Certo” Gia’, le prostitute. Thula non ci aveva pensato in quanto, con l’avvento al potere delle donne, quella figura era scomparsa completamente. Lo squadro’ di nuovo
“ E dimmi, come hai campato prima di conoscere il medico?”
“ Ho fatto mille lavori. Quando ero piccolo facevo il climbing boy, lo spazzacamino, ma ho fatto un po’ di tutto. Sono stato persino rinchiuso in un istituto per qualche anno dove ho imparato a leggere e scrivere. Pensate, volevano sapere come mi chiamassi veramente per rimandarmi dai miei genitori ma ho tenuto duro. Non glie l’ho mai detto anche se mi picchiavano e mi punivano. Meglio comunque l’istituto che tornare a Preston” Thula scosse la testa. Povero ragazzo! Una vita veramente infernale
“ Mi dispiace” riusci’ a dire”
“ Acqua passata. E voi? Vi va di raccontare qualcosa di voi?”
“ Temo che non capiresti. Il mio mondo, la mia epoca, e’ sensibilmente differente da questa. E’ tutto fatto a misura di donna. Noi comandiamo, noi governiamo e noi facciamo i lavori piu’ qualificati mentre i maschi possono fare ben poche cose se non essere a nostra disposizione”
“ Oh, di questo me ne sono accorto. E tutti lo accettano?” La donna sorrise
“ Si, in linea di massima si, tranne qualche sparuto gruppo che vuole ripristinare il predominio maschile. Vedi John, da noi accade un po’ quello che succede qui per le donne che accettano in silenzio qualunque imposizione impartita da un uomo”
“ Ultimamente, parecchie donne si ribellano, pero’. Vogliono addirittura votare”
“ Addirittura?” fece Thula ironicamente “Bah, lasciamo perdere. Pero’ credo che tu abbia ben compreso la situazione. Un uomo viene educato per servire la donna ed e’ quello il ruolo che gli compete. Posso garantirti che sono ben felici di questa situazione e non si lamentano”
“ E quelli che lo fanno sono considerati terroristi?”
“ Non esageriamo. Viviamo in un mondo libero dove sono possibili anche eventuali lamentele. Quello che voglio sostenere e’ che ai maschi non conviene lamentarsi e forse non vogliono. Si e’ ripristinato il giusto ordine delle cose e sono ben felici di avere una donna da servire e alla quale obbedire”
“ Credo di poter capire, signora” intervenne John. Si, poteva. Il modo in cui guardava Thula, la sua logica sottomissione nei suoi confronti gli facevano comprendere perfettamente cio’ che a qualsiasi altro uomo del secolo in corso sarebbe risultato impossibile
“ E quindi” riprese Thula “essere considerati terroristi e’ ben diverso rispetto alla semplice lamentela di un maschio. Sempre ammesso che abbia voglia di lamentarsi"
“ I terroristi sono quelli che cercano di tornare al comando?” chiese Terrence
“ Esatto John. Sei in gamba e impari in fretta”
“ Grazie signora. E invece qualcosa che riguarda piu’ strettamente voi?”
“ Beh, per quanto mi riguarda, volevo fare la soldatessa fin da quando ero bambina ed eccomi qua. Sono felice di questa scelta”
“ E… Avete anche un fidanzato, un marito?”
“ No, niente di impegnativo. Ho avuto alcune storie senza importanza ma non mi sono mai innamorata veramente”
“ E come deve essere l’uomo che vi puo’ far innamorare?” chiese John
“ Nulla di trascendentale. Un bravo ragazzo, carino, educato, rispettoso e obbediente. Come vedi, nulla di molto diverso rispetto a quest’epoca se non fosse che le parti maschili e femminili si sono invertite” Il cameriere che portava le prime pietanze interruppe il loro dialogo. Avevano ambedue una fame arretrata e si gettarono avidamente sui cibi. Thula sapeva gia’ quasi tutto dell’epoca di John, epoca che stava addirittura vivendo, mentre l’uomo si stava facendo un’idea di cio’ che avrebbe trovato quando l’inevitabile sarebbe avvenuto e cioe’ quando sarebbe dovuto andare nel futuro per scontare la sua pena. Un mondo a misura di donna? Pazzesco per la sua mentalita’ ma osservando la donna e il senso di superiorita’ che ella emanava, del tutto legittimo. E soprattutto, meno spiacevole di quanto avrebbe potuto pensare all’inizio di quella storia.
 
Top
17 replies since 22/2/2024, 17:29   1679 views
  Share