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Le guardiane del tempo

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schiavodimiamoglie
view post Posted on 12/4/2024, 14:10 by: schiavodimiamoglie     +1   -1

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Quindicesimo episodio

All’uscita del ristorante, John penso’ di non aver mai mangiato cosi’ bene. Giocherellava col suo bastone da passeggio e si guardava i suoi abiti immacolati. Chissa’ come si vestivano gli uomini nel futuro. Comunque si fossero vestiti, trovava quegli abiti che ora indossava decisamente adeguati a lui. E Thula? Oh, lei era semplicemente meravigliosa. Una spanna sopra a tutte le altre donne. La osservava mentre camminava con il suo incedere maestoso e dovette allungare il passo per mettersi al suo pari. All’angolo della strada, uno strillone vendeva i suoi ultimi giornali e richiamava a gran voce i probabili acquirenti elencando le notizie che i lettori avrebbero trovato all’interno del quotidiano. Erano per lo piu’ notizie di cronaca e Thula tiro’ fuori una manciata di spiccioli per acquistare uno di quei giornali. Guardo’ la prima pagina e sorrise per poi ripiegarlo e metterselo sotto il braccio senza pensare troppo a quelle notizie angoscianti. Avrebbe tenuto quel giornale come un souvenir di quel suo viaggio a ritroso nel tempo. Nel frattempo, John tiro’ un sospiro di sollievo ma penso’ che avrebbe voluto terminare quella giornata al piu’ presto. Solo quando sarebbero stati di nuovo a Parigi avrebbe potuto considerarsi completamente salvo. E poi per lui si prospettava il futuro, un futuro dove gli uomini contavano poco o almeno meno delle donne. Gli sarebbe stato possibile vivere in una situazione del genere? Piu’ passava il tempo e piu’ pensava che sarebbe stato molto eccitante. Soprattutto con una donna come Thula vicino a lui. Oh si che gli sarebbe piaciuto. Trovava ormai spontaneo comportarsi con lei in modo subordinato. Certo, il timore nei suoi confronti era tanto. Il timore che potesse dargli una sonora lezione, sul tipo di quella che la sera precedente aveva dato a quel bastardo di suo padre ma c’era in lui ormai anche molta consapevolezza dei ruoli e pertanto anche molta spontaneita’. Si trovo’ a sorridere pensando a un ipotetico futuro con Thula. Avesse voluto il Cielo! Ma non dipendeva certo da lui. Aveva ben presto compreso come il primo passo sarebbe toccato proprio a quella straordinaria donna. Con lei tutto sarebbe cambiato. Persino il sesso. Non smise di sorridere seguendo la statuaria figura di Thula e ammirandone l’incedere. S’incamminarono nuovamente verso l’east end, la zona dove John, almeno stando a quello che aveva dimostrato fino a quel momento, lavorava e viveva e man mano che si immettevano di nuovo in quel quartiere sporco e degradato, l’allegria di Terrence sembrava diminuire e cominciava ad aumentare invece il suo nervosismo. Finora era andato tutto bene ma stava sfidando la buona sorte. La donna non si accorse del cambiamento di umore del giovane, presa com’era ad osservare i caratteristici vicoli e le botteghe del luogo. John si fermo’ ad un metro da una di quelle botteghe. Si trattava di una bettola
“ Ecco signora. Di solito e’ qui che vengo a bere un paio di birre. A quest’ora ci troveremo pochi clienti. Di solito, il locale si riempie la sera ma comunque l’oste mi riconoscera’ senz’altro” Thula annui’ e insieme entrarono nel locale, tra la meraviglia dei pochi clienti non certo abituati a vedere una donna in un locale come quello e comunque una coppia che sembrava essere benestante, stando ai loro abiti. John si diresse verso il bancone dove un uomo sui quarant’anni, non particolarmente grasso ma con una pancia prominente e disgustosa, era intento a preparare una birra. L’oste era stempiato ma con due grosse basette che scendevano giu’ fin quasi a coprire le guance intere, di altezza media, almeno per i parametri dell’epoca e quindi poco meno di John. L’uomo era intento a pulire il bancone che lo divideva dai clienti con una pezza sudicia ma smise di fare cio’ che stava facendo per osservare i due nuovi arrivati, soffermandosi principalmente su quell’altissima e splendida donna. Terrence lo apostrofo’
“ Allora, vecchia canaglia, ce le prepari due birre anche per noi?” L’oste distolse lo sguardo da Thula e incrocio’ gli occhi del nuovo arrivato
“ Cristo santo! Sei John? Sei proprio tu?”
“ Esatto Mark, sono proprio io. Non dirmi che non mi riconoscevi?”
“ E come avrei potuto riconoscerti? Sembri un altro. Sei vestito da gran signore. E questa bellissima signorina…?
“ Lei e’ la mia futura moglie” rispose il giovane proseguendo con la storiella che doveva raccontare
“ Una donna del genere la tua futura moglie? Mi stai prendendo in giro per caso?” Thula si strinse a ridosso di John per dare piu’ verosimiglianza alle parole dell’uomo
“ E invece e’ proprio cosi’. Non dirmi che sei invidioso” proseguì John
“ E come potrei non esserlo?” affermo’ l’oste sorridendo per poi rivolgersi alle bella amazzone “Voi confermate quello che questo cialtrone sta dicendo, bella signorina?” Thula cerco’ un sorriso dolce e poi intreccio’ la sua mano in quella del giovane inglese
“ Ovviamente si. E ne sono felicissima”
“ Beh, a questo punto i complimenti sono doverosi” disse l’oste facendo il giro del bancone per poter abbracciare Terrence” Piuttosto, ma dove diavolo sei andato a finire? E’ parecchio che non gironzoli da queste parti. E’ forse questa bella signorina il motivo della tua assenza?”
“ E’ una storia lunga e naturalmente lei e’ uno dei motivi per cui non mi sono fatto vedere. Ma insomma, ce le prepari o no queste due birre?”
“ Volentieri. Sedetevi che ve le porto” rispose l’oste che poi si rivolse a tutti gli altri avventori “Signori, ve lo ricordate quel disgraziato di John Terrence? Non ci crederete ma e’ lui, e’ questo gentiluomo che ci e’ venuto a trovare” I pochi clienti si alzarono ed andarono a salutare John. Nessuno di loro all’inizio lo aveva riconosciuto con quegli abiti costosi ma era ormai ovvio che John Terrence fosse proprio chi diceva di essere. E Thula non sembrava esserne dispiaciuta. Dopo circa una mezz’ora, i due salutarono e uscirono dalla bettola con un paio di birre a testa nello stomaco. Il freddo pungente cresciuto con la scomparsa del sole accolse la coppia che si ritrovo’ di nuovo nel quartiere maleodorante. Thula maledi’ le fogne di Londra e camminarono insieme verso l’uscita del quartiere e, ad ogni passo, John sentiva la salvezza avvicinarsi. E cio’ che nascondeva? Forse nessuno l’avrebbe mai scoperto. E se anche lo avessero fatto, lui sarebbe stato in un’altra epoca. Sorrise. Era ormai a due passi dalla salvezza.
 
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