Legami di Seta - Forum Italiano BDSM & Fetish

Elena e Marco, femdom, depilazione, sph, sottomissione, fetish, erotismo, sesso, squirting, giochi di umiliazione, pissing

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view post Posted on 9/4/2024, 11:52     +1   +1   -1
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T.P.E.
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Racconto non autografo, trovato sul web, dal sito di racconti Milu, autore anonimo (non specificato)
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1

Da ragazzo mi piaceva sentirmi il culo liscio, mettermi le mani tra le chiappe e sentire liscio, immaginare di toccare una ragazza anziché me stesso.
Così a volte, sotto la doccia, mi mettevo la schiuma da barba lì dietro e mi rasavo con il rasoio.
Da fuori non si vedeva la differenza, ma mettendo le mani lì dove è più caldo sì, la si sentiva, eccome, la differenza. Liscio, liscia.
Poi mi sono messo con una ragazza, Elena, di cui ero innamorato, per me bellissima, dolce.
Mi piaceva sentire il suo, di culo, liscio, ma non so perché a volte continuavo a tenere liscio anche il mio, di nascosto. Tanto una non va a sentire se lì in fondo sei liscio.
Davanti invece tutto normale, i peli attorno al pisello eccetera eccetera. Non che il mio pisello sia un granchè. E’ piccolino, ma io sono bassino quindi sembrava normale
Lei non si curava quanto me di valutarne le dimensioni e le prestazioni, anche se ero convinto, come molti maschietti credono, che le ritenesse un po’ scarse. Pazienza, mi dicevo, in fondo ci vogliamo bene e magari a lei basta così.
Mentre lei il suo appartamento lo condivideva con tre compagne, io condividevo il mio solo con un altro studente, un mio amico che non c’era praticamente mai, quindi l’appartamento era sempre libero, o quasi sempre. .
Oltre alla vita normale, università, amici, piscina, gite, ci sono state settimane di giochi sessuali e divertimenti per conoscerci, dai bacetti, ai baci con la lingua, all’esplorazione del nostro corpo, alle confessioni dei desideri segreti. Mi piaceva tanto la sua lingua, i baci con la lingua, sentire la sua saliva sulla pelle.
Le confessavo anche che, come a tutti i maschietti, l’occhio mi scappava anche su altre ragazze, così come mi diceva capitava a lei. Mentre ci baciavamo succedeva a volte che ci immaginassimo cosa avremmo fatto con altri.
Amavo quando mi saliva sopra, lei è un po’ più alta di me, mi bloccava le braccia e mi leccava il viso. Amavo sentire la sua saliva colarmi sul viso fino al collo e immaginare di essere immobilizzato da lei tanto da non potermi liberare e subire questo trattamento che immaginavo come una mia sottomissione. Lei così si impossessava di me. Poi quando smetteva di leccarmi mi accarezzava il viso, spalmandomi la sua saliva sul viso fino a farla asciugare e mi diceva di non lavarmi, e uscire così. Ero una sua preda, dovevo avere addosso il suo odore, così non avrei avuto la tentazione di guardare altre.
Io le confessavo quali fossero le cose che più mi eccitavano. Così piano piano ha scoperto questa mia indole un po’ sottomessa.
Poi un giorno, mentre sperimentavamo ancora, lei, passandomi le mani tra le chiappe, si accorse che non avevo peli tra le chiappe, e ridendo mi chiese se mi rasassi.
Ormai dovevo confessarlo; del resto eravamo ormai molto intimi e ci volevamo bene.
Le piacque sentire il liscio e allora le chiesi se le sarebbe piaciuto toccare così una donna. Non so se per gioco o per davvero, ma mi disse di sì, continuando a palparmi.
Non bastò la sua confessione, ma insinuò anche che a me piacesse sentirmi femmina, prendendomi in giro e divertendosi un sacco. Notò dal mio pisello che il gioco piaceva anche a me e prese a scoprirlo e coprirlo della sua pelle con la sua mano delicata, così da farmi spruzzare un sacco sull’altra sua mano.
Non mi rendevo conto della sua strategia. Infatti poco dopo spalmò il contenuto della sua mano proprio tra le mie chiappe, chiamandomi femminuccia sborrata, mentre mi leccava le labbra. Poco dopo mi sentivo il culo appiccicaticcio. Non mi lasciò lavare e passammo la giornata in giro con me che avevo il culo spalmato di sperma secco. Le confessai poi che mi eccitava la sensazione di essere tra amici e amiche, con lei, sapendo che a causa sua nascondevo una personalità da femminuccia con le chiappe tutte sborrate.
La nostra storia erotica prese una piega ben definita. Lei dominante, io di sua proprietà. A quel punto cominciammo a divertirci con le mie umiliazioni.

Un giorno mi prese il pisello in mano raccontandomi di aver parlato con le sue amiche di dimensioni del pene e che si divertivano molto a paragonarli a banane o cetrioli e compagnia bella. Quando mi disse di aver detto che certi paragoni le sembravano esagerati e che secondo lei un pene normale è meno di una banana, ma che le altre avevano riso a crepapelle, mi sono eccitato così tanto da chiederle di allontanare la mano perché non stavo resistendo.
Lei rise e mi disse che si erano organizzate di misurare il pisello ai loro compagni. Prese il metro da sarta e misurò 12.5 cm. Mi vergognavo un po’, eravamo al nodo al pettine, avrebbe presto scoperto che non ero certo superdotato.
Prese il telefono per scrivere la dimensione e mi mostrò alcuni messaggi già arrivati dalle altre. 14 cm, 15.5 cm, 18 cm, 16 cm. mi disse soltanto:
‘allora sei davvero una femminuccia?’
E seguì uno scambio di battute.
‘no cosa centra?’
‘ce lo hai più piccolo di tutti!’
‘magari barano’
‘ora mando le nostre misure’
‘no ti prego, bara anche tu’
‘allora ammetti di averlo piccolo’
‘per favore’
‘feminuccia’
‘ti prego non dire le dimensioni’
‘lo rimisuriamo che ora vedo che è durissimo. Ti vergogni ma ti ecciti tantissimo. Ora lo scrivo così tutte le mie amiche sapranno che sei minidotato’
‘ti prego no’
‘allora ammetti che ce lo hai piccolo’
‘ce l’ho piccolo’
‘piccolissimo’
‘piccolissimo’
‘ammetti che ti eccita questa situazione, che lo dico alle mie amiche, tanto che non posso nemmeno toccarti che sbrodoli’
‘daii’
‘ammettilo o scrivo 10 cm’
Davvero mi piaceva, ma mi vergognavo tantissimo.
‘ok ammetto mi piace’
‘allora scrivo: secondo me avete barato, qui siamo a 12.5 cm’
‘no ti prego, ho ammesso tutto, non sei onesta’
‘appunto hai detto che ti eccita’
E mostrandomi il telefono premette il pulsante di invio. Questo mi provocò una tale eccitazione che sbrodolai senza toccarmi.
Lei scoppiò a ridere e prese a sbaciucchiarmi tutto per la tenerezza, tanto che mi tornò duro dopo poco.
Seguirono altri messaggi che dicevano che aveva un ragazzo con il pisellino e cose del genere. Ma non me lo fece pesare se non per farmi eccitare.
Da quel giorno il mio era il suo pisellino preferito.
Non finì così. Le amiche dichiararono di non aver barato, e decisero di mandarsi la prova. La foto.
Purtroppo non baravano e lei si è guardata le foto di una decina di piselloni, assieme a me, commentandoli, e dicendo che le sarebbe piaciuto provarne uno più grande, come a me sarebbe piaciuto toccare culi e tette delle altre.
Mi propose questo gioco, lei si toccava guardando le varie foto mentre io dovevo baciarle i piedi. Mi eccitava tantissimo e lei lo sapeva.
Quando vedevo le amiche sue con lei mi vergognavo moltissimo, ora, sapendo che sapevano.

(continua)
 
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view post Posted on 10/4/2024, 09:27     +1   +1   -1
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2

Ricordo quando, dopo che avevamo iniziato questi giochi, decidemmo di avere dei rapporti completi. Insomma quando decidemmo di scopare per la nostra prima volta.
Comprammo dei condom e fu divertente imparare a metterli e usarli; era la prima esperienza per entrambi.
Ovviamente le mie prestazioni erano scarse, data la mia inesperienza e la forte eccitazione, ma andava bene così.
Spesso ero così in ansia che nel mettermi il preservativo venivo miseramente.
Il fatto è che provando a metterlo toccavo i punti sensibili, mi eccitavo pensando a lei e non capivo più niente. Così decidemmo di prendere altre misure, ovvero la pillola.
Con la pillola era più facile.
La leccavo per bene, già facendole venire un primo orgasmo, poi lo mettevo dentro e quel calore accogliente e umido mi faceva venire subito.
Poi continuavamo a baciarci per un po’ ed inffine ci pulivamo. Insomma praticamente la facevo venire solo con la lingua.
Un giorno mi disse che voleva ancora, ma io ero in quel momento dopo, quando non ti va più. Ma non potevo dire di no. Mi chiese di leccarla.
Vincendo la mia sensazione di rifiuto, scesi tra le sue gambe per leccarla ancora.
Mi fece notare che stavo leccando dove ero venuto, mi chiese se non mi facesse ribrezzo. Mi stuzzicava.
Mi disse, per aiutarmi, di immaginare stessi leccando qualcun’altra. Poi arrivò la sorpresa: mi disse che lei immaginava io stessi leccando dopo che lei fosse stata con un amante segreto. Mi ritornò duro e lei se ne accorse.

Dopo l’umiliazione della lunghezza, la sfida successiva riguardò la durata.
Si trattava di una sfida con i ragazzi di tutte le sue amiche, ripresa dai telefonini.
Persa anche la sfida di durata.
Queste furono le battute che scambiammo.

‘ora femminuccia dobbiamo cronometrare quanto ci metti a sbrodolare. Dobbiamo partire da zero. Prima un giorno senza sbrodolare. Non ti sei fatto una seghetta vero ieri? Niente preliminari. E parti da soft. Quindi ora abbassati le mutandine e comincio. Il ritmo deve essere uguale per tutti, due scorrimenti completi ogni secondo, ovvero ti scopro e ricopro il glande ogni volta, e abbasso fino al limite la pelle. Ecco bravo diventa già duro. Fermiamoci che devo fare il video’.
‘siete tutte matte’
‘non ti piace?’
‘sì a dire il vero mi piace’
‘ecco ora è soft partiamo’
In pochi secondi mi diventò duro e in altri pochi secondi venivo, sapendo poi che le altre avrebbero visto tutto, era ancora più eccitante.
Stavolta dovetti leccarle la patatina mentre lei guardava le sue amiche fare delle poderose seghe ai loro ragazzi. Sì eccitò a tal punto che cominciò a schizzare dalla sua patatina e mi allagò la bocca tenendomi con una mano la nuca e premendomi verso di lei, mentre con l’altra mano teneva il cellulare.
Era la prima volta che schizzava in quel modo, insomma, squirtava.
E ripensando che lo fece mentre guardava altri ragazzi mi eccita anche ora che scrivo.
Ero ben consapevole della mia natura fisica, diciamo sfigata, infatti lei prese a parlarne:

‘il tuo pisellino è piccolo quindi quando diventa duro si scopre solo a metà, come quello del ragazzo della Sara e lo devi scoprire tu con le dita, mentre gli altri si scoprono tutti e sembrano dei funghi. Quindi loro resistono anche di più. Sei proprio una femminuccia sfigata’
‘ok mi stai lasciando’
‘oh no non potrei mai. Ti amo tantissimo, sei il mio pisellino. Non c’entra il nostro amore. Anzi sono anche molto gelosa, lo sai. Sono contenta che sei scarso e sfigato, così hai ben poco da tradirmi, se non con il pensiero, mentre ti fai le seghette. Sappi che sei mio e non potrai mai andare con altre. Qualsiasi cosa succeda sarai mio’
‘Ma tu appena troverai uno con un pene migliore vorrai andarci a letto. E ti innamorerai e io che farò poi?’
‘Tu sarai sempre mio. Sempre il mio preferito. E non potrai mai tradirmi, intanto faresti solo brutte figure.’
‘Non voglio che mi lasci, ma ti capisco’
‘Ora ascoltami, ti prometto che non ti abbandonerò mai’
‘E se ti piace una altro?’
‘Te lo dico, prometto, e non ti abbandono. Sarai sempre mio’
‘Prometti’
‘Tu prometti che sarò sempre la tua padrona. Qualsiasi cosa succeda, mi adorerai sempre, e non mi odierai mai’
‘Prometto’
‘Anche se ti tradisco?’
‘Vorresti tradirmi?’
‘Metti che capita! Come ti ho detto, non ti abbandonerei, ma magari un po’ di sesso più a lungo dei tuoi 30 s. Voglio passare la vita con te, anche la vecchiaia. Ma ti stai eccitando? Immagini che ti tradisco e ti ecciti?
‘ehm’
‘sei una femminuccia, per forza dovrò farmi scopare da qualche uomo’
‘per favore fermati che non resisto’
‘ok allora prometti’
‘prometto, anche se mi tradisci, sarò sempre tuo’
‘le mie amiche sanno già che sei il mio schiavetto ma sai come ti guarderanno quando sapranno che ti tradisco? Oddio sei venuto!’
Lì, raccolse il mio sperma e me lo spalmò col dito sulle labbra, chiamandomi femminuccia.

Era una sensazione strana, quasi appagante, sapere che per me sarebbe esistita solo lei, anche se per lei sarebbe potuto esistere il mondo intero. Mi dovevo rassegnare. Le sue compagne di appartamento, le sue amiche, sapevano che aveva il completo dominio su di me, e che lei era libera. Ogni volta che c’erano riferimenti sessuali volavano le battute e gli sguardi riguardanti me. Sapevano della mia assoluta fedeltà quindi non si risparmiavano provocazioni, tipo passarsi una banana e ridere, dire se ne volessi un pezzo perchè era troppo lunga.
Mi offrivano i loro panini da finire, sapendo che ero schizzinoso ma che mi piaceva mangiare cose morse da loro, dove magari erano rimasti segni della loro saliva. Ero feticista e lo sapevano, quindi si presentavano spesso scalze. Scherzavano tra loro sull’omosessualità e si davano baci sulle labbra. Lasciavano in giro le loro mutandine usate così quando andavo a fare pipì le vedevo e le annusavo. Poi da soli, confessavo tutto a Elena e lei mi perdonava. Mi toccavo davanti a lei confessando che mi ero eccitato annusando le mutandine di Sara o i calzini di Chiara, o mangiando il rimasuglio di panino di Roberta.

(continua)
 
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view post Posted on 12/4/2024, 12:45     +1   +1   -1
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3

Una mattina, che studiavo da lei, mi disse di farmi un giro in bagno e di leccare le mutandine di Sara, che erano viola. Rovistai tra la roba da lavare, praticamente impazzendo perchè potevo toccare tutti quegli indumenti sporchi, finchè le trovai, le mutandine viola. Lei mi raggiunse in bagno, chiuse la porta e mi fece abbassare i pantaloni prima di annusarle e leccarle.
Cominciò a parlare.
‘Voglio che rimani così mentre ti parlo. Scopriti il glande. Bravo. Hai notato che ti faccio divertire molto con le cose delle altre ragazze? Credo che dovresti ricambiare. Cosa ne pensi?’
‘Sì hai ragione, ma tu non sei così feticista come me, quindi non saprei come..’
‘Non mi sottovalutare. Ricordi la promessa che mi hai fatto di essere sempre mio? La devi mantenere. Ora ti dirò delle cose che ti faranno male, ma avrai come premio di leccare le mutandine di Sara, dove ha poggiato la patatina tutta la notte.’
‘Ho paura’
‘Bene, volevo dirti che credo mi piaccia un ragazzo del corso, e che abbiamo chiacchierato ieri, e mangiato assieme. Ora capisco che tu debba essere geloso, ma io ti amo sempre. Ora per tranquillizzarti dai una leccatina dai, vedi come sono bagnate?’
‘Dai continua a dirmi quella cosa’
‘Vedi? Funziona farti leccare le mutandine di Sara. Credo di voler conoscerlo meglio questo ragazzo, e diciamolo fuori dai denti, credo di voler fare sesso con lui. Ma tu sarai sempre mio e staremo sempre assieme. Solo un po’ di sesso, capito? Ti viene da piangere? Però sei molto eccitato. Non te lo tocco o ti sbrodoli.’
Infatti ero molto eccitato e molto geloso. Li immaginavo a pranzo assieme. Li immaginavo baciarsi. E immaginavo la meraviglia della mia ragazza quando avesse toccato un pene migliore del mio. Quasi non mi interessavano le mutandine della Sara. Lei continuò:
‘sei sicuro che vuoi che te ne parli? mi sembri in difficoltà’
‘sì voglio sapere tutto’
‘voglio toccare un pisello vero non quello da femminuccia che hai tu. Te lo dico subito così non ti nascondo niente. Poi ti racconterò tutto, prometto.
‘E mi lascerai!’
‘Nooo io ti amo. Non sarà una vera scopata ad allontanarmi da te. Poi non lo vorrò più’
‘che ne sai. Dopo la super scopata ti vorrà tutta per lui’
‘ma io amo te. Magari passerò qualche giorno con lui, ma poi sarò sempre indietro da te. Del resto non puoi negarmi un po’ di sesso’
‘come vuoi. Vedremo’
‘posso dimostrartelo subito che starò ancora con te dopo di lui’
‘come vuoi’
‘dai ora divertiamoci un po’. Lecca le mutandine di Sara.
Mentre leccavo mi disse che era certa che Sara prendesse la pillola e che avesse scopato con il suo ragazzo durante la notte. Così mi ritrovai con il pisello pulsante a leccare le mutandine sporche di Sara mentre la mia ragazza mi confessava che avrebbe dato il suo corpo a un altro ragazzo. Per un po’. Ma lei continuò a parlare
‘Ti piace eh leccare il risultato di una scopata. Ti piace la Sara. Il suo ragazzo ce l’ha anche lui piccolino. E’ andato via stamattina alle 4’00, lei si è rimessa le mutandine e si è fatta la doccia stamattina. Quindi saranno zuppe. Ma sono state ore a contatto col suo culetto e la sua patatina. Ti piace? Anche a me piace lei, e se accadesse, qualcosa ci farei. Immagini?’
‘Grazie’
‘Dai goditela, che poi soffrirai. Lecca tutto lo sperma del ragazzo di Sara, colato fuori dalla sua patatina. Aspetta non venire devo dirti un’altra cosa ora che sei eccitato’
‘Dai dimmela’
‘sei disposto a tutto pur di stare sempre con me?’
‘sììì’
‘quelle mutandine sono le mie, e non stai leccando sperma uscito da Sara ma da me’
In quel frangente mi sono messo a piangere e il mio cazzetto è esploso in mille schizzi.
Lei ridendo e baciandomi mi disse che scherzava, ma che voleva vedere la mia reazione, che del resto era inequivocabile.
Mi sarebbe piaciuto essere tradito sebbene morissi di gelosia.

(continua)
 
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view post Posted on 13/4/2024, 08:57     +1   +1   -1
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4

Ci accordammo per un pranzo. Io sarei stato appartato e li avrei osservati da lontano mangiare assieme. Ridevano e scherzavano. Poi lei mi cercò con lo sguardo mi fece l’occhiolino, si avvicinò alle labbra di lui e gli diede un bacetto. Ero gelosissimo ma il mio pisellino era durissimo. Lui ricambiò il bacio e proseguirono così per un po’ fino a staccarsi per alzarsi. Dopo poco li vidi limonare appartati e toccarsi. Non ci potevo credere che la sua lingua, che era solita farsi baciare da me, stesse strofinandosi con la lingua di un altro.
Mi raccontò poi che non erano andati oltre. Si erano solo toccati. Aveva sentito attraverso i pantaloni il suo coso, secondo lei di notevoli dimensioni. Lo aveva già detto alle sue compagne, così potevano guardarmi con commiserazione. Per suo ordine dovevo pensarci, farci caso, quando sotto sotto mi prendevano in giro. Era eccitante anche questo.
La sera che lo portò in appartamento, uscimmo assieme dal suo appartamento, ma poi ci separammo subito. Poco prima, nel suo letto, mi era salita sopra e mi aveva riempito la faccia di sputi affinché sentissi sempre il suo odore. Mi aveva fatto indossare le sue mutandine per umiliarmi un po’ e affinché le tenessi su fino al suo ritorno. Mi voleva sempre eccitato quella sera, a saperla con un altro. Mi scrisse spesso, messaggini:
‘Siamo andati al pub’
‘Ora siamo usciti, un po’ brilli. tu stai bene? Sei geloso? Ti voglio molto geloso. Non toccarti, ti voglio eccitato. Rispondimi’
‘Stiamo tornando al mio appartamento. Gli ho toccato il cazzo in macchina. E’ gigante. Geloso? Rispondimi’
‘Sì sono geloso’
‘Sono in bagno a casa. Tutto bene. Me la sto lavando. Ti mando una foto della tua patatina, giusto prima che sia sua per un po’. Non toccarti che sbrodoli femminuccia. Ti penso sempre. Sono tua. Ora per un po’ non ti scrivo. Tienti pronto però. Lo mando via alle 4 con la scusa che arriveranno le mie compagne. Tu preparati che devi venire da me subito dopo, così ti racconto tutto nei particolari. Aspetta dietro l’angolo che voglio che vedi andare via. Mi eccita ingelosirti. Ti Amo. A dopo. Ah rispondimi. Augurami di divertirmi. Se non lo fai non ti racconto niente.’
‘Grazie amore. Ti aspetto. Divertiti come meriti’
Mi appostai dietro l’angolo e lo vidi andare via. Ero eccitato. Non mi ero toccato quella sera per poter sopportare il racconto della sua avventura. Mi accolse quasi nuda. solo una felpa che le copriva appena le mutandine. Mi baciò subito con la lingua abbracciandomi, dicendomi che non si era lavata, perchè mi voleva vedere subito e voleva che la trovassi così, usata.
Mi fece spogliare, ma mantenendo le sue mutandine addosso che comunque mi coprivano il cosino semiduro. Ci stendemmo e cominciò a raccontare tutto, tenendomi eccitato con bacetti, leccatine e toccatine. Come da copione glielo aveva preso in bocca per un po’ poi si erano spogliati nudi e via dicendo fino a completare l’opera con una scopata. Lei aveva voluto stare sopra per godersela di più. Con me non c’era verso, venivo immediatamente sentendo il suo peso e i suoi movimenti, sentendo il comando in mano sua. Lui invece la fece divertire a lungo. Insisteva nel raccontarmi questo, provocando la mia invidia. Si mise a cavalcioni su di me per dirmi quanto aveva goduto con l’altro. Per farsi perdonare cominciò a leccarmi la faccia, sapeva di farmi impazzire. Poi si infilò dentro il mio pisellino, ma stette ferma per non farmi venire subito. Mi disse che avevano usato il preservativo, taglia XL, e che lui se l’era infilato facilmente senza sbrodolare come me. Era quasi il doppio del mio secondo lei, sia di lunghezza che di diametro. Poi mi chiese come l’avrei presa se invece l’avesse riempita. io non avevo parole perchè ero eccitato e temevo si muovesse e mi facesse venire subito. Ecco le poche battute:
‘E se lo avessi lasciato venire dentro di me? ti saresti ingelosito di più??
‘Sì molto’
‘Mi avresti ripulito?’
‘Non credo’
‘E se ti avessi obbligato a farlo?’
‘Sai che mi piace che mi sottometti’
‘E lo farò sempre. Contento?’
‘Sì non abbandonarmi mai’
‘Però dovrai sempre obbedirmi. Sarò io il pezzo forte di casa, tu dipenderai da me. Sei femminista no? Bene. Avrò io gli amanti. Avrò un lavoro migliore del tuo, carriera. Ti manterrò. Ti darò i soldi per i vestiti. Se sarò ricca, sarai il casalingo. Hahaha. Ma starò sempre con te, finchè mi obbedirai’
‘Prometti’
‘Prometti tu che mi obbedirai’
‘Prometto’
‘Bene. Mettiamoti subito alla prova. Ora lasciati fare tutto quello che voglio. Cerca di non sbrodolare femminuccia’
Aprì il cassetto del comodino e prese qualcosa. Era sempre a cavalcioni su di me, il suo viso sopra il mio. Il seno abbondante e sodo mi sovrastava. La vidi trafficare con un preservativo annodato, taglia XL, srotolato. Mentre cercava di allentare il nodo, il condom oscillava verso la mia faccia per tutta la sua lunghezza, pendendo ovviamente dalla parte del serbatoio pieno. Lei lo alzava e lo abbassava così da appoggiarlo sul mi viso, sotto il naso. Sentivo l’odore del silicone e della sua patata. Mi disse di leccarlo, leccare la superficie che l’aveva scopata. Mi disse di chiudere gli occhi. Mi sentii colare il liquido sul viso. Freddo. Era lo sperma del suo amante, di un altro maschio. Lo svuotò con due dita, fino all’ultima goccia. Non ero ancora venuto quindi riuscivo a trovare eccitante il suo gioco. Le ultime gocce mi finirono sulle labbra. Con la sua mano delicata lo spinse tra le mie labbra e ne sentii il sapore. Sempre con la sua mano me lo spalmò tutto in viso, soprattutto attorno la bocca e sotto il naso. Poi con le mani giocò ancora con il preservativo per capovolgerlo. Me lo appoggio tra le labbra e mi disse di aprire la bocca. Ero in trans, in suo completo potere. Mi disse che stava godendo, con il mio pisellino potevo sentire la sua fica caldissima e umidissima. Si abbassò come per baciarmi, e soffio nel condom, che si gonfiò dentro la mia bocca. Io pensavo che quel coso era imbrattato di sperma ed era nella mia bocca. Lei prese a muovere il bacino e il mio cosino esplose dentro di lei, mentre lei mi diceva di godere, chiamandomi femminuccia.
Non ebbi il permesso di lavarmi la faccia. Alle 8’00 di mattina, quando uscimmo dal bagno, lei lavata, io imbrattato, le sue compagne erano già arrivate e stavano preparandosi per una colazione. Quando ci salutarono, Sara mi fece notare che ero rimasto sporco di dentifricio di fianco alla bocca.
Elena mi pulì con una leccata.

FINE

(o, comunque, ultimo capitolo pubblicato dall'autore)
 
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