Legami di Seta - Forum Italiano BDSM & Fetish

Elena e Marco, femdom, depilazione, sph, sottomissione, fetish, erotismo, sesso, squirting, giochi di umiliazione, pissing

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-triskell-
view post Posted on 9/4/2024, 11:52 by: -triskell-     +1   +1   -1
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Racconto non autografo, trovato sul web, dal sito di racconti Milu, autore anonimo (non specificato)
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1

Da ragazzo mi piaceva sentirmi il culo liscio, mettermi le mani tra le chiappe e sentire liscio, immaginare di toccare una ragazza anziché me stesso.
Così a volte, sotto la doccia, mi mettevo la schiuma da barba lì dietro e mi rasavo con il rasoio.
Da fuori non si vedeva la differenza, ma mettendo le mani lì dove è più caldo sì, la si sentiva, eccome, la differenza. Liscio, liscia.
Poi mi sono messo con una ragazza, Elena, di cui ero innamorato, per me bellissima, dolce.
Mi piaceva sentire il suo, di culo, liscio, ma non so perché a volte continuavo a tenere liscio anche il mio, di nascosto. Tanto una non va a sentire se lì in fondo sei liscio.
Davanti invece tutto normale, i peli attorno al pisello eccetera eccetera. Non che il mio pisello sia un granchè. E’ piccolino, ma io sono bassino quindi sembrava normale
Lei non si curava quanto me di valutarne le dimensioni e le prestazioni, anche se ero convinto, come molti maschietti credono, che le ritenesse un po’ scarse. Pazienza, mi dicevo, in fondo ci vogliamo bene e magari a lei basta così.
Mentre lei il suo appartamento lo condivideva con tre compagne, io condividevo il mio solo con un altro studente, un mio amico che non c’era praticamente mai, quindi l’appartamento era sempre libero, o quasi sempre. .
Oltre alla vita normale, università, amici, piscina, gite, ci sono state settimane di giochi sessuali e divertimenti per conoscerci, dai bacetti, ai baci con la lingua, all’esplorazione del nostro corpo, alle confessioni dei desideri segreti. Mi piaceva tanto la sua lingua, i baci con la lingua, sentire la sua saliva sulla pelle.
Le confessavo anche che, come a tutti i maschietti, l’occhio mi scappava anche su altre ragazze, così come mi diceva capitava a lei. Mentre ci baciavamo succedeva a volte che ci immaginassimo cosa avremmo fatto con altri.
Amavo quando mi saliva sopra, lei è un po’ più alta di me, mi bloccava le braccia e mi leccava il viso. Amavo sentire la sua saliva colarmi sul viso fino al collo e immaginare di essere immobilizzato da lei tanto da non potermi liberare e subire questo trattamento che immaginavo come una mia sottomissione. Lei così si impossessava di me. Poi quando smetteva di leccarmi mi accarezzava il viso, spalmandomi la sua saliva sul viso fino a farla asciugare e mi diceva di non lavarmi, e uscire così. Ero una sua preda, dovevo avere addosso il suo odore, così non avrei avuto la tentazione di guardare altre.
Io le confessavo quali fossero le cose che più mi eccitavano. Così piano piano ha scoperto questa mia indole un po’ sottomessa.
Poi un giorno, mentre sperimentavamo ancora, lei, passandomi le mani tra le chiappe, si accorse che non avevo peli tra le chiappe, e ridendo mi chiese se mi rasassi.
Ormai dovevo confessarlo; del resto eravamo ormai molto intimi e ci volevamo bene.
Le piacque sentire il liscio e allora le chiesi se le sarebbe piaciuto toccare così una donna. Non so se per gioco o per davvero, ma mi disse di sì, continuando a palparmi.
Non bastò la sua confessione, ma insinuò anche che a me piacesse sentirmi femmina, prendendomi in giro e divertendosi un sacco. Notò dal mio pisello che il gioco piaceva anche a me e prese a scoprirlo e coprirlo della sua pelle con la sua mano delicata, così da farmi spruzzare un sacco sull’altra sua mano.
Non mi rendevo conto della sua strategia. Infatti poco dopo spalmò il contenuto della sua mano proprio tra le mie chiappe, chiamandomi femminuccia sborrata, mentre mi leccava le labbra. Poco dopo mi sentivo il culo appiccicaticcio. Non mi lasciò lavare e passammo la giornata in giro con me che avevo il culo spalmato di sperma secco. Le confessai poi che mi eccitava la sensazione di essere tra amici e amiche, con lei, sapendo che a causa sua nascondevo una personalità da femminuccia con le chiappe tutte sborrate.
La nostra storia erotica prese una piega ben definita. Lei dominante, io di sua proprietà. A quel punto cominciammo a divertirci con le mie umiliazioni.

Un giorno mi prese il pisello in mano raccontandomi di aver parlato con le sue amiche di dimensioni del pene e che si divertivano molto a paragonarli a banane o cetrioli e compagnia bella. Quando mi disse di aver detto che certi paragoni le sembravano esagerati e che secondo lei un pene normale è meno di una banana, ma che le altre avevano riso a crepapelle, mi sono eccitato così tanto da chiederle di allontanare la mano perché non stavo resistendo.
Lei rise e mi disse che si erano organizzate di misurare il pisello ai loro compagni. Prese il metro da sarta e misurò 12.5 cm. Mi vergognavo un po’, eravamo al nodo al pettine, avrebbe presto scoperto che non ero certo superdotato.
Prese il telefono per scrivere la dimensione e mi mostrò alcuni messaggi già arrivati dalle altre. 14 cm, 15.5 cm, 18 cm, 16 cm. mi disse soltanto:
‘allora sei davvero una femminuccia?’
E seguì uno scambio di battute.
‘no cosa centra?’
‘ce lo hai più piccolo di tutti!’
‘magari barano’
‘ora mando le nostre misure’
‘no ti prego, bara anche tu’
‘allora ammetti di averlo piccolo’
‘per favore’
‘feminuccia’
‘ti prego non dire le dimensioni’
‘lo rimisuriamo che ora vedo che è durissimo. Ti vergogni ma ti ecciti tantissimo. Ora lo scrivo così tutte le mie amiche sapranno che sei minidotato’
‘ti prego no’
‘allora ammetti che ce lo hai piccolo’
‘ce l’ho piccolo’
‘piccolissimo’
‘piccolissimo’
‘ammetti che ti eccita questa situazione, che lo dico alle mie amiche, tanto che non posso nemmeno toccarti che sbrodoli’
‘daii’
‘ammettilo o scrivo 10 cm’
Davvero mi piaceva, ma mi vergognavo tantissimo.
‘ok ammetto mi piace’
‘allora scrivo: secondo me avete barato, qui siamo a 12.5 cm’
‘no ti prego, ho ammesso tutto, non sei onesta’
‘appunto hai detto che ti eccita’
E mostrandomi il telefono premette il pulsante di invio. Questo mi provocò una tale eccitazione che sbrodolai senza toccarmi.
Lei scoppiò a ridere e prese a sbaciucchiarmi tutto per la tenerezza, tanto che mi tornò duro dopo poco.
Seguirono altri messaggi che dicevano che aveva un ragazzo con il pisellino e cose del genere. Ma non me lo fece pesare se non per farmi eccitare.
Da quel giorno il mio era il suo pisellino preferito.
Non finì così. Le amiche dichiararono di non aver barato, e decisero di mandarsi la prova. La foto.
Purtroppo non baravano e lei si è guardata le foto di una decina di piselloni, assieme a me, commentandoli, e dicendo che le sarebbe piaciuto provarne uno più grande, come a me sarebbe piaciuto toccare culi e tette delle altre.
Mi propose questo gioco, lei si toccava guardando le varie foto mentre io dovevo baciarle i piedi. Mi eccitava tantissimo e lei lo sapeva.
Quando vedevo le amiche sue con lei mi vergognavo moltissimo, ora, sapendo che sapevano.

(continua)
 
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