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Lo Specchio, Sadomaso - Dom (U/d), maledom

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icon5  view post Posted on 26/12/2012, 10:34     +1   -1
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T.P.E.
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Racconto breve e bello, tratto dal web, autore Frusta Gentile, dal suo blog
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Nell’appartamento c’è un piccolo ripostiglio, chiuso da una porta a specchio all’esterno, ma trasparente dall’interno.

Lui mi spoglia lasciandomi solo le autoreggenti e quei magnifici sandali alla schiava che mi ha regalato ieri.
Mi fa entrare nel ripostiglio, mi lega le mani al soffitto. Poi mi infila dentro un ovetto elettronico che vibra, comandato a distanza, e un perizoma perché non cada fuori. Per finire, mi avvolge tutto il corpo con catenelle, che al minimo movimento provocano un tintinnio all’esterno, e un boato nella mia mente. Un ultimo bacio appassionato e la porta si chiude, lasciandomi lì, sola, al buio in quello spazio angusto con l’ovetto regolato al minimo che mi tortura.

So che non ne uscirò tanto presto, e fantasticando sul dopo, lascio che il mio corpo venga travolto lentamente dal primo orgasmo della serata. Dopo una mezz’oretta suona il campanello di casa, vedo la luce dell’ingresso accendersi, e un attimo dopo i miei occhi rimettono a fuoco il salone su cui si affaccia il ripostiglio, che si popola di persone. Sono suoi amici capitati per caso. Chiedono anche di me e lui ha il coraggio di rispondere: “Doveva essere qui, ha avuto un impegno improvviso… vi saluta… fate come se lei fosse qui con noi… fate finta che ci guardi da dietro quello specchio!”.
Panico..… paura di essere scoperta in una posizione altamente imbarazzante…… tensione dell’immobilità per evitare il tintinnio delle catene...... e quello specchio, che a me sembra inesistente, unico baluardo a difendere il mio inconfessabile segreto!

Trascorre così un’ora e mezza, tra risatine e battute, qualche discorso un po’ più serio… e la paura che aumenta dentro di me dandomi però brividi di piacere sconosciuti che sconvolgono la mia mente e il mio corpo. E’ già troppa la ridda di emozioni che provo, ma lui si diverte ad aumentare l’intensità delle vibrazioni dell’ovetto in me, ogni volta che qualcuno si guarda allo specchio. E in me, costretta a subire nell’immobilità, questa dolce tortura amplifica la sua efficacia. Il massimo avviene quando una sua collega, classica bacchettona, si piazza davanti allo specchio e si rifà completamente il trucco a pochi centimetri da me. Un solo piccolo gemito e sarei sicuramente scoperta. La sua vicinanza mi eccita e mi terrorizza al tempo stesso, sicuramente mi fa bagnare come una spugna appena tolta dall’acqua, a giudicare dall’umidità che scorre lungo le mie cosce. Nel frattempo sento le vibrazioni aumentare al massimo e tutto questo sconvolge la mia mente e mi spinge oltre ogni limite portandomi inesorabilmente, ineluttabilmente verso un orgasmo incontrollabile, squassante, liberatorio, addirittura liquido. Il tutto senza far tintinnare le catenelle.

Finalmente se ne vanno.
Siamo di nuovo soli. Lui riapre la porta con sorriso complice.
“Sei pazzo Padrone”, gli urlo esausta ma felice, “Avrebbero potuto scoprirci!”.
Lui non dice una parola, mi libera le mani dalle catenelle e dall’ovetto, e dolcemente mi porta in braccio sul letto.
Mi lascio fare. Mi sembra quasi di essere tornata bambina…
No… non posso crederci…. appena pochi secondi e le manette stringono i miei polsi e le mie caviglie ai quattro angoli del letto… sono di nuovo immobilizzata… sono di nuovo sua… ancora una volta alla sua mercè…. Ma è così che Lui mi vuole ed è così che voglio che sia!
Mi prende eccitato.. e lo sono anch’io… ma questa volta sono libera di poter urlare a mio piacimento. Urlo al cielo, con quanto fiato mi è rimasto, il mio
ultimo orgasmo, il più intenso e sconvolgente della serata!!!
 
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