Mistress Dani Desdemon - Mistress TRAV a Milano (Volume 2).

1 ottobre 2014, ore 18.43.
A tanto risale il mio ultimo intervento su questo meraviglioso forum che tante emozioni e soddisfazioni mi ha regalato. Da allora ne è passata di acqua sotto ai ponti (nel mio caso, birra e Bloody Mary). Il forum è sempre giovane e bellissimo, io un po’ meno.
259 risposte, 13268 visite. Sono numeri decisamente “ingombranti” per una semplice presentazione che avrebbe dovuto esaurirsi in una modesta paginetta e riscuotere qualche sparuta rispostina da parte di gentili e benevolenti utenti del sito. La situazione mi era sfuggita di mano lo ammetto. Più passava il tempo e più riuscì a trasformare quel piccolo spazio a me generosamente concesso in una sorta di blog, di diario dei sentimenti e del mondo intero.
Quando decisi di andarmene, per motivi personali (la mia vita era in una fase di grandi scelte), cancellai tutte le mie foto, un po’ come si farebbe quando si lascia libero l’ufficio e butti tutto in una piccola scatola di cartone per lasciare meno tracce possibili del tuo passaggio. La mia vecchia presentazione è ancora li, lievemente acciaccata, menomata, confusa e sicuramente molto impolverata a testimonianza che una volta, una strana Mistress, trav, milanese, curiosa e con quattro anni di meno sulle spalle era stata lì.
Vorrei ricominciare proprio da qui, come se tutto questo tempo fosse passato in un battibaleno, praticamente ieri. Non parlerò solo di sadomasochismo e di feticismo e sicuramente non imporrò a nessuno di venirmi a trovare. Avete presente quei negozietti di fumetti talmente piccoli, invisibili, nascosti tra i palazzi delle grandi città che se qualcuno non ti dicesse che è proprio lì non lo vedresti neppure con il cannocchiale pur passandoci davanti? Quelle rivendite talmente minuscole che per poterti muovere tra gli scaffali sei costretto a prendere a gomitate gli altri avventori? Sono quei posti che non hanno niente di attrattivo, di affascinante, di magnetico, sono scomodi e fuori mano eppure sai che quel particolare fumetto, quell’albo raro e introvabile lo puoi trovare lì, soltanto lì e in nessun altro posto.
Vecchi e nuovi clienti, siete i benvenuti (forti sconti comitiva).

Ciao CARISSIMOOOOOOOO!!!!!!
Giuro, ci ho provato e riprovato ad accedere al sito ma prima ho scordato la password, poi ho scordato l’e-mail, poi ho scordato sia la password che l’e-mail. Rientrare era diventato più complicato che tentare di superare il firewall dell’FBI. L’unica soluzione, tipo nodo gordiano, era quella di creare un nuovo profilo. Ed eccomi qui.

Ma ti avviso: sarà dura che da qui, da questa nuova presentazione, parlerò solo ed esclusivamente di BDSM. Come cantavano gli Skiantos, ho dentro la passione forte che scappa da ogni parte. Di straparlare però!

Un abbraccio.

DominusER, Signor Conte, Misla, grazie mille!

Bentornata Desdemon

Bentornata

Piacere di... leggerti 😊

Ben giunta

Buon Viaggio


N.

Grazie a tutti, ragazze e ragazzi. Per me, che questo forum l'ho visto nascere, è come tornare a casa dopo un lungo viaggio. Praticamente la mia Itaca.

Edited by Desdemon - 21/11/2018, 18:46

Quando ero piccola, e via Padova a Milano non era la strada un po’ triste e malinconica che è oggi, c’era un luogo che amavo più di qualunque altro. Era un minuscolo negozietto diviso in due parti. La destra era occupata da una rivendita di attrezzature per la pesca. Una specie di grotta, un sancta sanctorum per appassionati. La sinistra era invece un’edicola. Appena vi entravo dentro venivo investita da quel profumo di carta inebriante che ricordo ancora oggi a distanza di anni. Ed al centro, piazzata strategicamente dal proprietario di fronte all’ingresso, c’era uno scaffale da cui facevano capolino le testate dei fumetti Marvel, a quell’epoca tradotti e distribuiti in Italia dalla leggendaria Editoriale Corno. Il mitico Thor, lo stupefacente Uomo Ragno, i Fantastici 4, l’incredibile Hulk, l’invincibile Iron Man, i Vendicatori, i Difensori, Devil, gli X-Men, Conan e Ka Zar, Shang Chi maestro del kung fu! Copertine bellissime, colorate, che accendevano la fantasia. Un richiamo irresistibile per qualunque bambino. Ognuna di quelle cover era la promessa di avventure straordinarie. Quando riuscivo a convincere mia mamma a comprarmene uno mi ci buttavo a pesce finché non leggevo l’ultima battuta dell’ultima vignetta. La prima pagina, quella che veniva subito dopo la copertina, era la più bella di tutte. Un’enorme unica immaginona dove veniva riassunta la storia fino a quel punto e dove si lanciavano i prodromi per un nuovo viaggio fantastico. Appena terminato l’albetto, strappavo quella pagina e la conservavo come fosse un piccolo poster in miniatura, un’opera d’arte senza pari. E non finiva qui. Perché dopo aver letto dei supereroi “ufficiali”, prendevo carta e matite colorate per crearne di miei, con i loro nomi, le loro storie, le loro vite. Un universo personale tutto mio. Ed io, bambina cresciuta in un quartiere di periferia, con pochi soldi e pochi mezzi, sognavo felice in questo mondo di fantasia, colori e creatività.

Ma tutto ciò non sarebbe mai stato possibile senza di Lui, il “sorridente” Stan Lee, il creatore assoluto di tutto questo, deceduto il 12 novembre scorso. Non ho pianto quando ho saputo la notizia, forse perché a causa dei suoi 95 anni un po’ me l’aspettavo. Però, quando scompare una persona che la vita te l’ha sicuramente cambiata, e lo ha fatto in meglio, una certa vertigine ti viene sempre. La Marvel, l’azienda che lui ha contribuito a fondare, aveva trovato il modo di inserire un suo piccolo cameo in ognuno dei film ispirati dai suoi fumetti. Una sorta di firma, un certificato di autenticità. Noi fans ci divertivamo un mondo a scoprire dove l’avrebbero infilato la volta successiva. Ora che non c’è più, chissà, lo mostreranno in qualche foto, in una locandina pubblicitaria, sopra un foglio di carta disegnato nello stile dei suoi personaggi, in qualche immagine di repertorio o forse stampato sopra una tazza del caffè. Di una cosa sono certa: gli autori continueranno ad omaggiarlo, anche soltanto per pochi secondi, in ogni pellicola che uscirà da ora in avanti. Ed ogni volta che vedremo il suo bel faccione baffuto e sorridente, beh, ci mancherà ogni volta un pochino in più.

Il mio supereroe preferito? Capitan America. Ma non la prima versione, quella pubblicata durante la seconda guerra mondiale, usata per scopi propagandistici per incarnare lo strapotere degli States, arrogante e prepotente bensì quello più maturo e attempato degli anni settanta. Quello che per vivere fa il disegnatore di fumetti. Quello che ha come migliore amico un uomo di colore, Falcon, da cui è inseparabile. Quello che, da gracile ragazzino si trova trasformato in una montagna di muscoli grazie al “siero del supersoldato” diventando un eroe “nuovo” perché eroe lo era anche prima, quando pesava soltanto 50 chili. E’ il grande messaggio che ci ha lasciato Stan Lee. Se hai i mezzi per fare del bene, usali. Da grandi poteri derivano grandi responsabilità, faceva dire al suo Spiderman. E chissà quanta di questa filosofia spicciola eppure fondamentale resterà, o andrà perduta là, all’ombra di muri, confini e fili spinati.

Edited by Desdemon - 21/11/2018, 21:57

Attached Image: stan-lee-marvel-1000