Mistress Dani Desdemon - Mistress TRAV a Milano (Volume 2).

Scusami Mario, ho avuto la stessa delicatezza di una ruspa con i Casamonica. Lo sai che scherzo vero?
Sono felicissima di ritrovarvi tutti. A proposito: che ne è stato del Don? Puzzerà anche di ban però, vabbè, mi tapperò il naso con una molletta e il problema è risolto!

E mamma mia Mario, questo è un colpo basso!
Le mie due icone fetish assolute: Bettie Page nella Golden age e Summer Cummings in quella moderna. L'empireo della femminilità!

Camicia bianca e longuette nera aderente. Un classico.
Tuta in latex e bustino di pelle. Aggressivo.
Nuda con vestito di borchie e catene. Medievale.
Tailleur grigio da donna in carriera. Perfetto per i giochi di ruolo.
Little black dress e stivali al ginocchio. La madre di tutti i dresscode.

Ma poi alla fine scelgo sempre gli abiti colorati che nulla hanno a che fare con la “mistraggine”. E’ l’anima da coatta che prende il sopravvento e io le ubbidisco senza discutere.

Attached Image: Red DD

Ci casco tutte le volte. Mi ripeto sempre che il modo migliore per potersi rilassare tra un romanzo e l’altro sia un buon libro di fantascienza e puntualmente mi ritrovo catapultata tra narrazioni complicatissime, personaggi pazzeschi e trame schizofreniche. E’ il caso di questa pietra miliare della SF scritta da William Gibson negli anni 80, autore che ha avuto il merito non solo di aver pensato internet quando ancora neppure esisteva ma soprattutto di aver creato un genere letterario, il Cyberpunk che ha dato vita a centinaia di altre opere tra cui il celeberrimo manga di Masamune Shirow “Ghost in the shell”. Al di là della personale fatica che ho fatto nel leggerlo (ma è un mio limite, lo ammetto), rimane l’indubbio fatto che Gibson sia una ottimo scrittore, visionario e talentuoso, capace di trascinarti in una saga dal ritmo vertiginoso e dalle ambientazioni claustrofobiche e inquietanti. Un libro che si apprezza meglio ad una seconda lettura, più in là nel tempo. E al termine delle quasi 800 pagine si ha quasi l’impressione di essersi immersi in un enorme videogame da cui esce un po’ scombussolati e con gli occhi pesti. Ma il gioco mi è piaciuto, sono pronta a ricominciare.